Filologia classica 1 Rudolf Pfeiffer, Storia della Filologia classica. Dalle origini alla fine dell’età ellenistica (History of classical Scholarship. From the Beginnings to the end of the Hellenistic Age), intr. di M.Gigante, Napoli, Macchiaroli, 1973. Leighton D. Reynolds e Nigel G. Wilson (eds.), Copisti e filologi: la tradizione dei classici dall'antichità ai tempi moderni, 3 ed. riv. e ampliata, Padova, Antenore 1987. Tradizione orale e tradizione scritta Gli aedi, Omero, i poemi omerici Prima della circolazione del libro La circolazione del libro attestata da Aristofane (Rane , etc.)
Filologia classica 1 I testi dei filosofi e dei medici Lo scriba, il santuario, la città Gli archivi dei santuari I santuari di Asclepio Resoconti cure miracolose Bibliografia L. Perilli, Conservazione dei testi e circolazione della conoscenza in Grecia, in A.M. Andrisano (a cura di), Biblioteche del mondo antico. Dalla tradizione orale alla cultura dell'impero, pp. 36-71.
Filologia classica 1 Comunicazione orale: testi, contesti, occasioni Il pubblico Occasioni pubbliche e occasioni private Le feste religiose: lettura di Erodoto alle Panatenee Agonismo e aristocrazia Pisistrato e l’edizione dei poemi (Cic. De orat. Qui primus Homeri libros confusos antea sic disposuisse dicitur) La parakataloghé Lode e biasimo Comprendere Omero : i glossari
Filologia classica 2 Le forme della comunicazione poetica prima della scrittura La classificazione per generi (a posteriori) Modalità diverse di edizione in epoca alessandrina: i criteri (occasione del canto, metri e ritmi utilizzati; cf. edizioni di Saffo e Alceo)
Filologia classica 2 Aedi e rapsodi I rapsodi commentano e interpretano Gli Omeridai La letteratura pseudoepigrafa F. Condello, Riordinare una biblioteca orale: Omero ciclico, Omero girovago e il problema delle ’doppie attribuzioni’, in A.M. Andrisano (a cura di), Biblioteche ,pp. 13-35.
Filologia classica 2 Omero chiarisce se stesso Le etimologie e le paretimologie (di circa 50 nomi dei poemi, cf. L.Ph.Rank , dissertazione del 1951) Odisseo: da odyromai (a 55) o odyssomai (a 62)? Le ambiguità: polytlas
Filologia classica 2 Le allegorie: le preghiere personificate in Iliade I 503 Gli epiteti delle Litài definiscono atteggiamento penitente Archiloco, Alceo, rapsodi del VI sec. (Teagene, Ferecide) trovano significati nascosti nei poemi Senofane di Colofone, rapsodo, poeta, filosofo itinerante. Critica ad Omero per l’intera concezione degli dei (antropomorfismo). Inaugura una tradizione filosofica
Filologia classica 2 Coppia contigua o endiadica I glossari Le glosse come parole poetiche: Aristotele Testimonianza dei Banchettanti di Aristofane I casi di poliptoto: Archiloco, Anacreonte
Filologia classica 3 Alfabeto Tradizione di sumeri, babilonesi, ittiti a partire dal 1800 a.C. attenzione ai testi sacri. Funzione religiosa la conservazione Grecia: lineare A e B e poi alfabeto fenicio (Poimenes di Sofocle 479 a.C.?) Ionia e coste Anatolia: pelli di animali prima del papiro, importato dai Fenici, prima del VII quando si stabiliscono rapporti tra grecia e Egitto con la fondazione di Naucrati Introduzione delle vocali nell’alfabeto fenicio, che conosceva solo consonanti da parte dei Greci. Crizia (II metà V sec.) in un’elegia (Vor. 88B 2.10): “i fenici inventarono lettere che ausiliarie del logos, cioè che aiutarono gli uomini e pensare e parlare”. Nonno di Panopoli (I metà V sec. d.C.) Dionisiache (vita e religione dionisiaca) IV 259ss.: doni di Cadmo (“arricchì l’Ellade con doni intellettuali e sonori, approntando strumenti corrispondenti ai suoni della lingua, mescolando volali e consonanti in successione armonica e coerente, forgiò il segno inciso del silenzio che non tace [ asigètoio sigès]”).
Filologia classica 3 SOFISTI Erodoto legge in pubblico, Tucidide pensa ad un pubblico di lettori. Ricerca della bellezza nella scrittura: norme geometriche. Le iscrizioni Sofisti, eredi dei rapsodi. Convergono soprattutto dalla Ionia su Atene, città democratica. Migliori allievi. Adozione dell’alfabeto ionico. Prime trascrizioni e primi errori. Alle interpretazioni della poesia epica e arcaica aggiungono osservazioni linguistiche, definizioni e classificazioni sulla linea dei precedenti filosofi Scopi pratici (Platone, Protagora) Libri sofistici (Prodico) Aristoph. fr. 490 K.-A. (o un libro o prodico ha rovinato l’uomo). Senofonte (Memorabili IV 2.1ss.) parla di un certo Eutidemo possessore di libri di poeti e di sofisti Sofisti: 1. libri di testo dei poeti; 2. Copie dei loro scritti come modelli e abituati a scrivere manuali pratici (Platone, Fedro)
Filologia classica 3 SOFISTI Critiche di Socrate e Platone (Protagora, Fedro): Esagerato rispetto per la parola scritta, preferenza per l’uso dei libri (indebolimento memoria e minaccia per la vera filosofia che impianta la parola viva nell’animo dell’ascoltatore). Avversione contro la parola scritta. Nasce la “critica”. Culture greca: una tradizione non veniva accettata solo perché tramandata dai libri. Rimaneva vivo il desiderio di restituire all’autore antico la parola parlata, oscurata o corrotta da una lunga trasmissione. Non ci fu mai tirannide del libro come nel mondo orientale o medioevale. Sofisti: ruolo importante nello sviluppo del libro e dela futura filologia e interpretazione poesia antica (Protagora interpreta Simonide in Plat. Prot. 339 a ss.)
Filologia classica 3 sofisti Gorgia L’elogio del logos Gorgia, Encomio di Elena, a c. di G.Paduano, Napoli, Liguori 2004