L’ITALIA TRA XIV E XV SECOLO

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Transcript della presentazione:

L’ITALIA TRA XIV E XV SECOLO dal declino del Comune alla formazione degli Stati regionali A cura della Prof.ssa Maria Isaura Piredda

La signoria Sul finire del XIII secolo i Comuni dell’Italia centro-settentrionale, dilaniati da lotte interne tra fazioni rivali, diedero vita a nuove forme politiche

Il governo della città venne affidato a un singolo cittadino (che di solito apparteneva alle più autorevoli famiglie cittadine) che, grazie alle sue doti personali, riusciva a imporsi come Signore

Il Signore otteneva poi il pieno controllo delle magistrature cittadine, mantenendole formalmente intatte, ma di fatto esautorandole.

Assumendo ogni potere nelle proprie mani e creando un sistema di trasmissione delle cariche ereditario, il Signore riusciva a riportare la pace all’interno delle mura cittadine reprimere duramente congiure e tentativi di ribellione mandare in esilio i propri avversari

Spesso il signore trasformava addirittura il suo potere in principato facendosi conferire da un’autorità superiore (imperatore o papa) un titolo nobiliare. Inoltre il signore tendeva ad ampliare la propria giurisdizione sul contado fino ad assoggettare altri comuni estendendo ai confini regionali il suo dominio.

Le principali Signorie italiane

L’Italia delle Signorie

MILANO STEMMA DEI VISCONTI A Milano per circa un secolo e mezza governò la famiglia dei Visconti

In particolare Gian Galeazzo Visconti costruì monumenti famosi (il Castello e il Duomo di Milano e la Certosa di Pavia) Gian Galeazzo Visconti

Nel 1450 per far fronte alle difficoltà derivanti dai vari conflitti con le altre Signorie, Milano chiese aiuto al condottiero Francesco Sforza che si impadronì della città e dette origine alla nuova Signoria sforzesca, destinata a protrarsi fino al 1536 Francesco Sforza STEMMA DEGLI SFORZA

FIRENZE A Firenze nel 1434 la famiglia dei Medici, con l’aiuto dei ceti più umili e della piccola borghesia, trasformarono la città in Signoria STEMMA DEI MEDICI

FERRARA Gli Estensi furono signori di Ferrara dal XIII al XIV secolo La corte di Ferrara divenne un centro di cultura letteraria e artistica di primo piano STEMMA DEGLI ESTENSI

MANTOVA Divennero Signori di Mantova i Gonzaga STEMMA DEI GONZAGA Divennero Signori di Mantova i Gonzaga Mantova divenne uno dei più importanti centri culturali e artistici del Rinascimento

VERONA A Verona si affermò la famiglia degli Scaligeri In particolare Cangrande della Scala, divenuto signore di gran parte del Veneto, rese la sua una delle corti italiane più fastose STEMMA DEGLI SCALIGERI CANGRANDE DELLA SCALA

ALTRE SIGNORIE A Urbino i Montefeltro A Padova i Carrara STEMMA DEI MONTEFELTRO A Urbino i Montefeltro A Padova i Carrara A Rimini i Malatesta STEMMA DEI CARRARA STEMMA DEI MALATESTA

Gi altri stati italiani

GENOVA Genova, lacerata da lotte interne, affidò il proprio governo nel 1339 a Simone Boccanegra (capo del partito popolare) SIMONE BOCCANEGRA

Alle nuove lotte intestine pose fine Andrea Doria che instaurò un regime rigidamente aristocratico

VENEZIA Anche Venezia era governata da un regime oligarchico e, impegnata in una politica espansionistica, spesso si scontrava con Milano e Genova STEMMA DELLA SERENISSIMA DI VENEZIA

PIEMONTE Anche in Piemonte le grandi famiglie feudali intrapresero una politica espansionistica In particolare i Savoia STEMMA DEI SAVOIA

Amedeo VI e Amedeo VIII di Savoia ottennero il titolo di “duchi”, ma rimasero esclusi dalle principali vicende italiane fino alla seconda metà del ‘500 Amedeo VI Amedeo VIII

L’ITALIA MERIDIONALE Dopo la morte di Federico II il Sud Italia passò in mano agli Angioini (dinastia francese) STEMMA DEGLI ANGIOINI

Carlo d’Angiò trasferì la capitale a Napoli Il rapace regime angioino esasperò i Siciliani che nel 1282 si ribellarono (Vespri siciliani) con l’aiuto di Pietro d’Aragona Carlo d’Angiò Pietro d’Aragona

VESPRI SICILIANI

Nel 1302, con la pace di Caltabellotta, l’Italia meridionale fu spartita tra gli Angioini (cui fu assegnato il regno di Napoli) e gli Aragonesi (che ottennero il dominio sulla Sicilia).

Nel 1435 (per l’intrecciarsi di fortuite vicende dinastiche) i due regni di Napoli e di Sicilia tornarono a unirsi sotto Alfonso I d’Aragona ALFONSO I D’ARAGONA

SARDEGNA Nel XIV-XV sec. la Sardegna era ancora organizzata in entità statali autonome, dette Giudicati, che ebbero potere in Sardegna fra il IX ed il XV secolo.

Erano Stati sovrani governati da re chiamati in sardo judikes che governavano sulla base di un patto col popolo (cosiddetto bannus-consensus), venuto meno il quale il sovrano poteva essere detronizzato ed anche legittimamente ucciso dal popolo

STATO DELLA CHIESA Preoccupato per la ribellione di alcuni signorotti dello Stato pontificio, Gregorio XI rientrò a Roma nel 1377, ponendo fine alla cattività avignonese Gregorio XI

Alla morte di Gregorio XI si aprì lo scontro tra i cardinali per eleggere il successore Furono nominati due papi contemporaneamente

Un papa italiano URBANO VI, con cui si schierarono Germania, Inghilterra, Fiandre, Polonia, Ungheria e vari stati italiani, tranne Napoli dove regnavano gli Angioini Un papa ginevrino CLEMENTE VII, con cui si schierarono Francia, Napoli, Scozia e regni iberici URBANO VI CLEMENTE VII

SCISMA D’OCCIDENTE La cristianità occidentale risultò quindi spaccata in due dando vita a Grande Scisma d’Occidente (1378-1414)

Lo Scisma ebbe fine nel 1414 quando a Costanza il collegio cardinalizio riuscì ad eleggere papa MARTINO V riconosciuto da tutti i cristiani MARTINO V

GUERRA DI TUTTI CONTRO TUTTI A causa della frammentazione politica, l’Italia nel XIV e XV secolo si trovava in una situazione di instabilità Tutti gli staterelli erano in lotta nel tentativo di espandersi Tuttavia nessuno degli stati era abbastanza forte per imporsi sugli altri o tanto debole da poter essere inglobato dai rivali

LA PACE DI LODI Nel 1454 venne firmata la pace di Lodi con la quale i cinque maggiori stati italiani (Milano, Firenze, Venezia, Roma e Napoli) si impegnavano a mantenere l’equilibrio di forze raggiunto fra loro.

Tale accordo durò per circa quarant’anni, fino alla morte di Lorenzo il Magnifico (1492) che aveva voluto tale accordo. LORENZO IL MAGNIFICO

L’Italia dopo la morte di Lorenzo il Magnifico