Nascita dell’epica latina Nascita della letteratura latina Livio Andronico, Nevio ed Ennio
Nascita della letteratura latina 240–70 (morte di Silla) a. C.: Età arcaica della letteratura latina: 240: ai Ludi Romani è rappresentato un dramma in latino di Livio Andronico. Potenza politico-militare e ritardo culturale a Roma : conquista dell’Italia Meridionale e vittoria su Cartagine; dislivello tra la potenza militare e politica e il livello culturale; la cultura nelle mani di stranieri di cultura greca: Livio Andronico (greco); Nevio (osco-campano); Ennio (messapico); Plauto (umbro); Terenzio (africano); ritardo culturale di Roma rispetto alla 323 a.C. (morte di A. Magno) – I sec. a.C.:coeva cultura ellenistica periodo d’oro della letteratura greca (Callimaco, Apollonio Rodio, diffusione dei libri, eruditi e filologi della biblioteca di Alessandria, ecc.); ricchissima e raffinata letteratura in lingua greca in tutto il Mediterraneo; a Roma mancava ancora una letteratura povertà linguistica e culturale. Progressiva ellenizzazione della cultura e dei costumi romani: la letteratura a Roma nasce come rielaborazione e romanizzazione di modelli greci.
Epica preletteraria a Roma I carmina convivalia canti epici diffusi a Roma in epoca preletteraria: produzione orale di canti eroici aventi come materia leggende e come protagonisti figure della storia più antica di Roma; intento patriottico e celebrativo; sviluppo in ambito familiare aristocratico. Patrimonio nazionale di miti e leggende: i carmina convivalia con il tempo contribuirono al formarsi di un patrimonio di leggende eroiche romane: miti di fondazione; gesta gloriose di illustri rappresentanti delle gentes romane. Ripresa in ambito letterario di tali miti e leggende: i poeti epici, come Nevio, Ennio, Virgilio e gli storiografi, come Tito Livio, attinsero successivamente a tale patrimonio per l’elaborazione delle loro opere.
Livio Andronico (280 – prima del 200) Un greco di Taranto: nasce a Taranto, città di lingua greca e fiorente centro culturale Schiavo affrancato· alla fine della guerra tarantina è a Roma schiavo della gens Livia, da cui il suo praenomen. Insegnante, autore di teatro e attore: grammaticus: maestro in latino e in greco dei giovani nobili di Roma; 240: prima opera teatrale in latino ai Ludi Romani per la vittoria della I guerra punica L’inno a Giunone regina: nel 207 a.C., durante la II guerra punica, per ottenere l'aiuto divino contro la minaccia cartaginese (battaglia del Metauro in cui Roma ottenne la vittoria), i pontifices e il senato incaricarono Andronìco di scrivere un carmen propiziatorio per Giunone grandi onori tributati al poeta, tra cui il privilegio di abitare sull’Aventino nel tempio di Minerva. Istituzione del collegium scribarum histrionumque: associazione corporativa di attori e autori di rappresentazioni teatrali istituita presso il tempio stesso di Minerva. L’Odusia: negli ultimi anni della sua vita si dedicò alla traduzione dell'Odissea.
L’Odussia Primo testo della letteratura latina: traduzione in verso saturnio dell’Odissea, a scopo didattico; di cui resta solo una quarantina di versi. Romanizzazione del testo omerico: mancanza di una lingua letteraria latina esigenza della creazione di una lingua poetica adatta al genere epico e non in contrasto con la religiosità romana: Musa Camena | Cronos Saturno | Mnemosine Moneta Elementi di cultura ellenistica ricerca di effetti patetici e drammatici assenti nell’originale; soluzioni tecniche dotte e raffinate di gusto alessandrino. Una traduzione artistica fedeltà ad Omero nell’ordine degli eventi, nei caratteri dei personaggi, nella struttura narrativa; libera rielaborazione “artistica” e linguistica: fondazione di uno stile solenne per l’epica latina lontana dall’uso, genitivi arcaici in –as; termini arcaici; neologismi; figure retoriche come omoteleuto e allitterazione, ecc.
Malum dabunt Metelli Naevio poetae, Gneo Nevio (270-201 a.C.) Campano e plebeo: probabilmente di Capua, libero, plebeo, cittadino romano sine suffragio, partecipa alla Ι guerra punica (scarse notizie biografiche). Indipendenza culturale: poeta indipendente che vuole parlare libera lingua anche contro le grandi famiglie nobili romane, come i Metelli e gli Scipioni. Attacchi politici e loro conseguenze - scambio di invettive (altercatio): alla notizia dell'elezione a console di unο dei Metelli, scrisse Fato Metelli Romae fiunt consules doppio senso di Fato (= sia sorte sia sfortuna) e Romae come locativo o come genitivo. Si conosce anche la risposta data dai Metelli: Malum dabunt Metelli Naevio poetae, malum può essere inteso come mālum, mela, o come mălum, male, cattiva sorte. 206: Nevio in carcere per la legge delle XII tavole che puniva i mala carmina. Dal carcere scrisse due commedie con cui faceva ammenda delle offese recate; liberato grazie ai tribuni della plebe, la condanna fu commutata in esilio. Μorì in Africa durante la seconda guerra punica attorno al 201 a.C.
Il Bellum Poenicum Un poema nazionale romano in verso saturnio: poema epico-storico di argomento nazionale sulla prima guerra punica (264-241) intento patriottico e celebrativo, in forma di carmen continuum, poi suddiviso in sette libri (II a.C.); ne restano una cinquantina di frammenti. L’archeologia racconto mitico-leggendario delle origini di Roma: connessione con la caduta di Troia e la figura di Enea Didone: origine dell’ostilità tra Roma e Cartagine. discussa collocazione dell’archeologia: all’inizio del poema o, come ékphrasis, al III libro, dopo la descrizione delle sculture del tempio di Zeus di Agrigento che rappresentavano la caduta di Troia. Il modello ellenistico: epica post-omerica storico-celebrativa e di fondazione. Interventi divini: elemento omerico reinterpretato in chiave patriottica: la potenza di Roma è voluta dal fato. Influssi della letteratura ellenistica: syntomìa (brevitas): venti anni di guerra in poche migliaia di versi; ékphrasis; eziologia. Legami con la tradizione romana: attinge alla tradizione preletteraria romana: carmina convivalia, elogia, laudationes.
Ennio 239-169 Tria corda Ennio e la nobilitas Nasce a Rudiae (presso l’odierna Lecce), osca di origine messapica, entrata, prima della conquista romana, nell'area di influenza della colonia dorica di Taranto. Quintus Ennius tria corda habere sese dicebat, quod loqui Graece et Osce et Latine sciret [Aulo Gellio] Ennio e la nobilitas Combatte nella I guerra punica in Sardegna dove conosce Catone che lo porta con sé a Roma; da grammaticus entra in contatto con la famiglia degli Scipioni avversa a Catone; Cittadino romano nel 184 e “poeta”: diviene un personaggio illustre a Roma del circolo scipionico; assume per se il titolo greco di poeta inteso nel senso moderno di intellettuale e letterato.abita, come Livio Andronico, presso il tempio di Minerva sull’Aventino, dove presiedeva il Collegium Scribarum histrionumque; viene seppellito nella tomba degli Scipioni a Roma.
Opere di Ennio Oltre al poema Annales, scritto negli ultimi vent’anni di vita, scrisse opere teatrali, filosofiche, poetiche di vario genere di cui restano pochissimi frammenti. Opere filosofiche Epicharmus, poemetto in settenari trocaici dedicato al poeta comico Epicarmo (VI-V a.C.), cui era attribuita una raccolta di massime filosofiche; Euhemerus, prima opera letteraria in prosa, tratta da un’opera di Evemero di Messina (IV-III a.C.) cui si deve una teoria razionalistica dei miti, per cui gli dei sarebbero uomini illustri divinizzati; Praecepta o Proprepticus (ispirato da un omonimo libro di Aristotele), invito alla filosofia in settenari trocaici. Saturae: in metro vario e su argomenti vari, ispirate alla Satura drammatica, nuovo genere teatrale. Altre opere poetiche: Scipio, poemetto in onore di Scipione l’Africano; Epigrammi, ecc.
Annales Storia di Roma anno per anno, in 18 libri, 15.000 versi c.a, di cui restano 600, in esametri. Il titolo: Annales = cronache dei pontefici sulla tavola bianca esposta sul foro ogni anno Struttura e argomento: I Enea e le origini leggendarie di Roma, II e III periodo monarchico, IV-VI età repubblicana fino alla guerra di Pirro, VII-IX le prime due guerre puniche, X-XII seconda guerra macedonica, XIII-XVIII fino alla guerra istrica del 178) Proemi Proemio del I libro: invocazione alle Muse ( Omero), compare il sogno ( Esiodo). Proemio del libro VII polemica con i poeti latini ( Callimaco) che avevano usato il saturnio ( Nevio); si definisce dicti studiosus, cioè poeta dotto ( ideale di raffinata erudizione della cultura alessandrina). Grecità e romanità: romani l’argomento storico, gli ideali etici (virtus) / greci il verso e l’ideale di doctrina. Doctrina e originalità (aemulatio rispetto ai modelli): lingua letteraria solenne, enfatica, arcaizzante, con allitterazioni e onomatopee, esametri dal ritmo rozzo e un po’ aspro, scene di guerra animate dal pathos, che indulge all’orrido; l’idea del poema come work in progress.