IN PRINCIPIO DIO CREO’… Come leggere la Bibbia? STORIA → quando? GEOGRAFIA → dove? SCIENZE → come? RELIGIONE → perché?
Nella BIBBIA nel suo primo libro chiamato GENESI racconta come DIO abbia creato il mondo ma la scienza ha dimostrato che non è stato così: la BIBBIA quindi non dice la verità? Scienza e fede quindi si contrappongono?
La Bibbia è una raccolta di libri con diversi generi letterari Preghiere Parabole Poesie Profezie Lettere Proverbi Cronache Canti …… Per capirla bisogna chiedersi innanzi tutto a quale scopo è stata scritta. Poi esaminare il contesto, la cultura e la mentalità di chi l’ha scritta L’intenzione dello scrittore E vedere di volta in volta il genere letterario
Deriva dal latino RELIGERE = RE-LIGARE. ↓ Forse non è successo storicamente che esistesse un pastore con 100 pecore esatte e che ne perdesse una, l’importante è parlare della premura nel ricercare chi si è perso, non una pecora ma una persona, non in un prato ma nella vita. Dire che una parabola non sia storica non vuol dire che non abbia valore, lo scopo di una parabola è di trasmettere un insegnamento attraverso racconti o immagini di vita quotidiana. Deriva dal latino RELIGERE = RE-LIGARE. ↓ Legare il cielo e la terra, Dio e gli uomini È tutto ciò che parla del rapporto tra Dio e l’uomo e tra l’uomo e Dio Chi è Dio per l’uomo? Chi è l’uomo per Dio? Cosa ne consegue? Lo scopo della Bibbia è religioso Che cos’è la religione?
IN CONCLUSIONE Alcuni brani della Bibbia sono storici, altri simbolici, altri lo sono entrambi Per leggere la bibbia dobbiamo tener conto della forma letteraria, del retroterra culturale e dell’intenzione dello scrittore Lo scopo principale non è di fare un resoconto preciso e giornalistico dei fatti, ma di trasmettere un insegnamento La Parola di Dio è verità ↓ la bibbia è parola di Dio la bibbia dice la verità Non verità scientifica, ne storica ma religiosa
Evoluzione e creazione Concetti complementai Ogni termine può esistere con l’altro completandosi Evoluzionismo e creazionismo Concetti esclusivi Un termine esclude l’altro, non possono conciliarsi
Dio ha parlato attraverso due grandi libri: uno è il libro della natura e l’altro è il libro della scrittura. FRANCIS BACON (1561-1626)
Questi due libri sono due verità e quindi non possono contraddirsi. Lo scopo delle Scritture è insegnarci come si va in cielo e non come è fatto il cielo Galilelo Galilei (1564 – 1642)
CREAZIONE La creazione è la nascita di qualcosa di nuovo, che prima non c’era: per esempio la creazione di un nuovo abito da parte di uno stilista o di un nuovo genere musicale ecc.. I mezzi usati o il tempo utilizzato non hanno nessuna influenza: Mozart creava con rapidità mentre Beethoven impiegava anni, ciò non toglie che entrambi creassero melodie di un certo livello. In senso religioso la creazione è fare dal nulla e questa è prerogativa solo di Dio
CREAZIONISMO Nega che ci possa essere stata evoluzione. Dà una interpretazione letterale della Genesi e credono che Dio abbia creato il mondo in 6 giorni già così come è e per questo ha trai 6.000 ed i 10.000 anni. Nega che ci possa essere stata evoluzione.
La GENESI va interpretata simbolicamente. Ma credere nella CREAZIONE, e non nel creazionismo, vuol dire credere che possa esserci stato anche un lento processo evolutivo: La GENESI va interpretata simbolicamente. La creazione è un atto, l’evoluzione un processo: non sono in alternativa. La comprensione di un meccanismo di un’invenzione non elimina l’atto dell’inventare ne il suo inventore
EVOLUZIONISMO Esclude ogni forma di intervento divino sia nella formazione dell’universo che nell’evoluzione L’equivoco di certi evoluzionisti o scientisti è di dimostrare che l’invenzione e l’inventore (la creazione ed in Creatore) non esistono perché hanno le prove del processo dell’invenzione (l’evoluzione o le leggi della natura)
Il matematico e teologo WILLIAM PALEY argomentava che ogni invenzione presupponeva un inventore e basava questo sul fatto che ogni creatura sembrava adatta all’ambiente in cui si trovava.
Il modo in cui le parti di un orologio sono interconnesse dimostra l’abilità dell’orologiaio. La complessità della natura è una prova dell’esistenza di DIO. Darwin fu molto impressionato da questi scritti.
Darwin sosteneva che non ci sono state creazioni separate ma una EVOLUZIONE: “è splendida questa visione per cui la vita, con i suoi poteri separati, in principio è stata infusa dal creatore in alcune forme o in una sola: poi, mentre il pianeta ruotava secondo le leggi fisse della gravità, da un inizio così semplice si sono evolute e si stanno evolvendo infinite forme, belle e meravigliose”.
Dal catechismo della Chiesa cattolica: “la creazione non è uscita dalle mani del Creatore interamente compiuta”. Dio ha creato un mondo non perfetto, ma “in stato di via verso la sua perfezione ultima. Questo divenire nel disegno di Dio comporta con la comparsa di certi esseri la scomparsa di altri, con il più perfetto anche il meno perfetto, con le costruzioni della natura, anche le distruzioni” (n. 310)
QUINDI NON C’è CONTRAPPOSIZIONE TRA FEDE E SCIENZA QUINDI NON C’è CONTRAPPOSIZIONE TRA FEDE E SCIENZA? TRA REAZIONE ED EVOLUZIONE? ALLORA PERCHE’ SORSERO CONFLITTI FRA LA RELIGIONE E ALCUNI SCIENZIATI?
Dal mondo scientifico arrivavano inoltre dure critiche alla religione cattolica, descritta spesso come causa di ignoranza, arretratezza e freno del progresso. La teoria dell'evoluzione veniva ampiamente utilizzata, affermando l'inattendibilità e la falsità delle Sacre Scritture, per criticare i fondamenti della dottrina cattolica; le teorie di Darwin, che per spiegare l'evoluzione facevano appello soltanto a cause naturali e contingenti, permettevano di sostenere filosofie atee e materialiste In questa situazione è facile comprendere l'esistenza, nel mondo cattolico, di un generale clima di sospetto o di opposizione nei confronti dell'evoluzionismo. Ma nonostante queste condizioni, la Chiesa non prese mai alcuna posizione sull'evoluzionismo, né decise in generale di prendere provvedimenti verso quegli intellettuali cattolici che accettavano le nuove teorie e ne sostenevano la conciliabilità con la dottrina cattolica.
Per i teologi Dio aveva sempre fatto parte dell'interpretazione scientifica del mondo; per la teologia naturale la scoperta dell'ordine del mondo che si otteneva dallo studio delle scienze naturali forniva la prova dell'esistenza di Dio e della sua azione provvidenziale Il cambiamento per il miglioramento Concetto provvidenziale del caso
CASO O PROVVIDENZA?
La selezione naturale sembrava un procedimento casuale “Non riesco a vedere ragione alcuna per cui un uomo o un altro animale non possa essere stato progettato da un Creatore onnisciente, che aveva previsto ogni avvenimento futuro e ogni conseguenza” Darwin
Ma allora? È chiaro che la genesi non deve essere letto come libro scientifico ma ora si pone un altro problema: Dio ha contribuito alla creazione e SOPRATTUTTO all’evoluzione?
Frutto del caso o di un disegno divino?
Le limitazioni fisiche della natura sono così “armoniosamente regolate”che, se fossero anche leggermente diverse, la vita dell’uomo non sarebbe possibile. È davvero tutto un caso? È difficile essere sicuri che non ci sia un piano dietro le cose che avvengono “per caso” data la limitatezza della nostra conoscenza. ? per caso.mp4
Disegno Intelligente (Intelligent Design) Fondatore del movimento fu Phillip Johnson, docente di diritto all’Università della California, che non era mosso tanto da motivazioni scientifiche quanto dalla personale convinzione di dover contribuire alla lotta contro la dilagante concezione materialistica del mondo. La teoria del Disegno Intelligente non è nata, quindi, come risposta a questioni scientifiche. Se, però, quando si parla di “disegnatore” si intende il Dio biblico, allora la teoria perde la benché minima qualifica di scientificità e risulta totalmente improponibile anche sotto il profilo filosofico-teologico. Non è infatti pane per i denti della scienza perché l’ipotizzato intervento di un Dio trascendente non può essere colto con i metodi scientifici e, di conseguenza, non può essere portato a spiegazione di osservazioni empiriche Ed è fallimentare anche sotto il profilo filosofico-teologico perché non è che la riproposizione della vecchia, screditata visione del “Dio tappabuchi”. Di un Dio, cioè, chiamato direttamente a dar ragione di quei fenomeni che la scienza non riesce a spiegare. Il Disegno Intelligente dipinge, inoltre, l’Onnipotente come un creatore maldestro, costretto ad intervenire ripetutamente per porre rimedio al suo piano chiaramente inefficace