Istituto Comprensivo P. Levi Scuola Secondaria di primo grado “Meditate che questo è stato….”
Noi, contro fanatismi e intolleranza La legge 211 del 20 luglio del 2000 ha istituito in Italia, come in altri Paesi del mondo, il Giorno della Memoria, allo scopo di tramandare e rafforzare nei giovani la consapevolezza della Shoah, renderne sempre vivo il ricordo e tributare il doveroso omaggio alle vittime e a chi si oppose al progetto di sterminio nazista, sacrificando la propria libertà e la propria vita. Avvenimenti recenti testimoniano come tutti i fanatismi estremi, accomunati dall’intolleranza, provochino distruzione e morte e le vittime siano, senza distinzione, coloro che hanno il torto di pensare liberamente, di professare un credo religioso, frutto di una libera scelta di coscienza. Il luogo deputato per eccellenza ad educare i giovani alla memoria, promuovere la civile convivenza e il rispetto delle diversità e della dignità è la Scuola, chiamata, oggi più che mai, in un momento storico costellato dalle diversità e da intolleranze e fondamentalismi, ad essere il luogo privilegiato per la formazione delle nuove generazioni all’esercizio della libertà e della responsabilità, consapevoli dei doveri connessi alla condivisione dei luoghi, del tempo e della comunità, nel quale ognuno vive ed opera.
Gli alunni e le alunne della Scuola Secondaria hanno voluto esprimere il loro convinto contributo di contrasto alle discriminazioni e alla violenza in ogni forma impegnandosi in questi mesi, e in particolare il 27 Gennaio, in un ampio ventaglio di attività progettate dai docenti delle varie classi: Ricerche su protagonisti, personalità, storie, luoghi, eventi di rilievo della Shoah Analisi e riflessione guidata a partire da fonti letterarie e iconografiche, video-testimonianze e materiali disponibili sul web Lavori interdisciplinari e multimediali Visite guidate a luoghi della memoria e mostre dedicate Approfondimenti storici (sulle cause dell’accanimento antisemita e della Shoah,sul ghetto e sul rastrellamento a Roma, sulle leggi razziali…) Cineforum: proiezione e dibattito su film di tematica attinente
Il cinema e la Shoah… per non dimenticare Nel Giorno della Memoria in Aula teatro i ragazzi delle classi terze, divise in due turni, hanno assistito alla proiezione di due film sulla Shoah scelti dai docenti per i contenuti e il taglio particolarmente originali, oltre che per i numerosi spunti che tali opere cinemato-grafiche offrono per la riflessione e il dibattito
“TRAIN DE VIE” (1998) Regia: Radu Mihăileanu La tragedia delle persecuzioni razziali raccontata in modo insolito e sorprendente: pur nel rispetto di ciò che ha rappresentato per l’Europa e per il mondo l’orribile pagina della storia, il registro quasi fiabesco vicino alla commedia se non al comico, lo spirito e l’ironia della comunità ebraica, i nomadi, la musica di Goran Bregoviç, il treno come metafora di morte e di salvezza… rendono questo film unico e indimenticabile
COMMENTO AL FILM ‘’TRAIN DE VIE’’ Il film che abbiamo visto durante la giornata della memoria è ‘’Train de vie’’ che vuol dire un treno per la vita. Il titolo è molto significativo perché riesce a trasmettere il sentimento della speranza che in questo film non abbandona mai l’uomo che cerca anche la più improbabile delle soluzioni per salvarsi. Quindi già dal titolo si può intuire cosa accadrà nel film. Tutta la storia è incentrata sulla costruzione del treno e sul viaggio verso i confini tra Russia e Germania, infatti una piccola comunità di ebrei di un villaggio tedesco viene a sapere che in poco tempo arriveranno i nazisti, così cercano di scappare. Secondo me il film trasmette diverse emozioni che dovremmo vivere anche nel mondo moderno, per esempio la speranza di cui oggi molte persone fanno a meno. Io penso che sia molto importante credere, anche quando si hanno poche possibilità di riuscita, che tutto sia possibile, infatti nel film gli ebrei sono mossi dalla speranza di salvarsi e quindi utilizzano i loro soldi per costruire un treno e non si danno per vinti davanti alla mancanza di cibo o durante i bombardamenti. Le scene che mi hanno colpito maggiormente sono state: L’incontro degli ebrei che erano sul treno con i soldati nazisti; Il ballo degli zingari con gli ebrei; La scena finale, in cui Slohmo è in un Lager. Per me questi episodi sono molto significativi perché nei primi due si nota che non esistono razze superiori, infatti se ci fosse stata veramente una razza ariana, il soldato nazista si sarebbe accorto che davanti a lui c’era un ebreo. Nella seconda scena si può capire che tutte le culture si possono fondere e che insieme si può essere felici perché alla fine non ci sono differenze. L’ultimo episodio è importante perché mostra che le azioni dei tedeschi erano così crudeli da esasperare gli internati , tanto che facevano sogni di libertà che purtroppo non sarebbero mai accaduti. Un altro aspetto che credo sia significativo è quello della libertà, infatti gli zingari e gli ebrei lottano per essere liberi. Il film vuole insegnare e ricordare a chiunque che le azioni dei nazisti non dovranno più avvenire perché negano la libertà, che è un vero e proprio diritto di tutti gli uomini anche se di culture diverse. Questo film mi ha insegnato anche che per realizzare i propri sogni è importante fare dei sacrifici e lottare per ottenere ciò che si desidera. (Mila Cecchini , Classe 3B)
“JAKOB IL BUGIARDO” (1999) Regia: Peter Kassovitz Tratto dal romanzo di J. Becker, si inserisce nel filone “tragicomico” dedicato all’Olocausto, come “Train de vie” e “La vita è bella”. In un piccolo ghetto ebraico della Polonia occupata, circola la notizia (falsa) che Jakob, interpretato da Robin Williams, possieda una radio, grave crimine punibile con la morte. Incapace di deludere gli abitanti del ghetto, Jakob alimenta la voglia di speranza che vuole prevalere sulla paura inventando bollettini di guerra, avvenimenti e situazioni incoraggianti….
La testimonianza di Sami Modiano Approfondimento della classe 2 E “Molte informazioni e fonti che attualmente abbiamo sono state prese dai pochi sopravvissuti che ci raccontano la loro traumatica esperienza. Uno di questi è Sami Modiano, italiano nato nell’isola greca di Rodi; venne improvvisamente espulso dalla scuola elementare alla tenera età di otto anni, nel 1938. Questa fu solo la prima delle tante disgrazie che presero il sopravvento: il padre perse il lavoro, la madre morì per una grave malattia e il ragazzo fu costretto a lavorare per mantenere la famiglia. I tedeschi poi invasero Rodi e portarono via tutti gli ebrei con l’inganno, senza lasciar scappare nessuno. Partirono da Rodi e con un treno merci in condizioni disumane arrivarono nel campo di Birkenau. La morte gli si presentò più volte, per esempio quando fu mandato nel crematorio ma fu salvato da un carico di patate e da un ufficiale che aveva bisogno di qualcuno per scaricarlo….” (Elena Di Ghei)
“Durante una marcia da Birkenau verso “Oggi è la giornata della memoria. Ma memoria di cosa? Del genocidio nazista, che era governato da un pazzo senza scrupoli e con fantasiose ambizioni che voleva creare una razza pura… Sami si pone da allora una domanda: “Perché io… (sopravvissuto)?”. Forse avrebbe desiderato morire come gli altri, ma sa che lui ha una missione: raccontare ed esprimere il suo dolore perché una cosa del genere non accada più” (Leonardo Scanni) “Durante una marcia da Birkenau verso Auschwitz (quando i Russi erano a pochi pochi chilometri dal campo) Sami cadde a terra stremato; due ebrei sconosciuti lo trascinarono su un cumulo di cadaveri per mimetizzarlo. Al suo risveglio era salvo. Sami scrisse Disegno di Luca Russo anche un libro intitolato “Per questo ho vissuto”; infatti secondo lui Dio ha deciso di tenerlo in vita per raccontare ai giovani gli orrori della Shoah e fare in modo che una simile tragedia non accada mai più. E’ importante NON DIMENTICARE e non ritenere un gruppo inferiore a un altro. Spesso gli uomini non imparano dal passato” (Alice Monteleone)
Link: Sami Modiano parla della sua esperienza di deportato e sopravvissuto ai visitatori ad Auschwitz https://www.youtube.com/watch?v=ZIncdRB_WzU “Dal 2005 Sami Modiano ha cominciato a portare la testimonianza delle sue sofferenze a platee di studenti, in Italia e anche ad Auschwitz. Un compito molto difficile raccontare la tragedia storica e la follia umana dei nazisti. C’è una frase che mi ha colpito tantissimo, di Elie Wiesel: Tacere è proibito, parlare è impossibile” (Giada Filitto) Disegno di Chiara Giovannetti
Ricerche e cartelloni murali su Primo Levi Approfondimento della classe 1A
“Aprendo Apprendo” Realizzazione di un lapbook – Classi 1C e 2C
Il lapbook è uno strumento interdisciplinare che stimola la creatività e favorisce la personalizzazione dell’apprendimento, nella sfera del “learning by doing”. Il lavoro è stato proposto e condotto dalle docenti di Lettere e Arte, prof.sse Aguzzi e Razza.