22. Il problema degli spettatori
Il problema degli spettatori Come fu possibile che tutto ciò avvenisse senza reazioni? Questo pone il problema cui sarà dedicata l’ultima parte del discorso: il problema delle reazioni degli spettatori, dei non direttamente coinvolti
Il problema degli spettatori Quanti hanno saputo? La dichiarazione pubblica di Himmler dell’ottobre 1943 La maggioranza dei tedeschi non è detto sapessero però militari in licenza raccontavano ghetti e campi non erano invisibili I tedeschi seppero senza volerlo sapere: interdetti e umiliati negarono di sapere
Il problema degli spettatori Si tratta di un tema essenziale: la Shoah è avvenimento talmente decisivo che rappresenta anche un giudizio sul quale tutta la nostra civiltà va misurata oltre quello dei tedeschi, in discussione è stato messo l’atteggiamento delle potenze alleate della Croce Rossa degli Stati neutrali (in primis, la Svizzera)
Il problema degli spettatori Tra gli spettatori, il problema dell’atteggiamento della Chiesa cattolica ha un rilievo particolare un caso estremo: la massima autorità religiosa come ha scritto lo scrittore ebreo Elie Wiesel, “la tormenta” della Shoah è stata innanzitutto una “sconfitta della religione” tema particolarmente discusso e controverso
Il problema degli spettatori La questione è nata solo con il 1963 prima, non ebrei ed ebrei avevano tutti considerato in genere positivamente l’atteggiamento seguito da papa Pio XII il contributo della Chiesa cattolica a salvare molti perseguitati Pio XII
Il problema degli spettatori Nel 1963 esplode il tema del “silenzio” con un’opera teatrale: Il Vicario di Rolf Hochhuth Polemica internazionale, denunce censure: soprattutto, una contrapposizione frontale giudizi radicali di assoluzione e di condanna Rolf Hochhuth
Il problema degli spettatori Il clima consiglia a papa Paolo VI nel 1965 la pubblicazione di numerosi volumi di documenti vaticani dopo la pubblicazione le polemiche si placano studiosi seri (anche ebrei, anche cattolici) pur nella inevitabile divergenza di opinioni e di interpretazioni mettono a punto un terreno comune di dati di fatto e di giudizi
Il problema degli spettatori Negli ultimi anni però questa situazione dominata dagli studiosi si è nuovamente trasformata tornando ad interessare soprattutto il mondo dei media, della televisione dei giornali assumendo di nuovo i caratteri del 1963: 2001: processo-spettacolo a Pio XII al Festival di Spoleto 2002: trasmissione “Novecento” di Pippo Baudo in prima serata TV dedicata al silenzio del papa 2002: uscita di “Amen” di Costantin Costa Gavras 2010: processo a Pio XII nella serie “processi alla storia” al Parco della Musica di Roma
Il problema degli spettatori Le continue polemiche giornalistiche: Il papa di Hitler del giornalista inglese John Cornwell (1999) Il papa degli ebrei del giornalista cattolico Andrea Tornielli (2001)
Il problema degli spettatori Le polemiche sul documento del Santo Uffizio relativo ai bambini ebrei (2005) Le polemiche sulla iniziativa della Chiesa della beatificazione di Pio XII 1990: Servo di Dio 2009: venerabile
Il problema degli spettatori Come vedete, siamo di fronte a: tesi contrapposte semplificazioni accusatori e difensori
Il problema degli spettatori Quest’ultimo è il secondo aspetto di interesse del nostro tema come pochi argomenti, esso permette di riflettere su quale deve essere l’atteggiamento della storia quale il suo (importante) contributo alla conoscenza umana Insomma, discutere dell’(eventuale) “silenzio” del papa ci permetterà di tornare alle questioni affrontate all’inizio riprendere il discorso su quell’”igiene mentale” che ci siamo proposti
Il problema degli spettatori Vediamo meglio: da una parte (gli accusatori) si presenta papa Pio XII e la Chiesa come un soggetto criminale al pari di Hitler responsabilità diretta della Shoah dall’altra (i difensori) si afferma che non esiste alcun problema di coinvolgimento della Chiesa, nemmeno lontano e indiretto, anzi il vero nemico del nazismo
Il problema degli spettatori Per l’accusa, facciamo il caso probabilmente del suo massimo esponente il disinvolto (e screditato) storico americano Daniel Jonah Goldhagen (autore de I volenterosi carnefici di Hitler). Nel 2002 pubblica il volume A Moral Reckoning (Una questione morale) dedicato alla Chiesa cattolica e all’Olocausto
Il problema degli spettatori La categoria principale del libro è quella dell’”eliminazionismo antisemita” saltano tutte le distinzioni tra antigiudaismo tradizionale e moderno antisemitismo razziale: la Chiesa è stato il principale autore e sostenitore dell’antisemitismo nella sua storia l’antisemitismo ha prodotto l’Olocausto dunque il sillogismo si conclude con l’affermazione che la Chiesa ha una importante, decisiva, responsabilità nella Shoah
Il problema degli spettatori Per la difesa potremmo rifarci alle posizioni di un giornalista laico come Sergio Romano che in Lettera a un amico ebreo (2004) ragiona così: L’antigiudaismo tradizionale cristiano non ha nulla a che fare con l’antisemitismo moderno Di conseguenza la responsabilità è tutta e solo del nazismo, pagano e anticristiano né il cristianesimo né il mondo cattolico hanno nulla a che fare con la Shoah Il nazismo del resto ha perseguitato i cristiani quanto gli ebrei
Il problema degli spettatori Né questa accusa né questa difesa sono accettabili tutto quello che abbiamo detto in questo corso dimostra che le questioni non possono essere risolte in modi così semplicistici sbagliati E’ questo il motivo essenziale per cui ho voluto scrivere questo libro: l’insoddisfazione per questo clima la necessità, da storico, di spiegare come si deve affrontare un tema così delicato
Il problema degli spettatori Processi e giudizi: è questo l’atteggiamento della storia? Il rischio del moralismo: cosa si doveva o non si doveva fare rispetto a quali valori? Invece: ciò che si è fatto o non si è fatto e perché
Il problema degli spettatori Il gioco dei difensori e degli accusatori porta a un clamoroso scambio di responsabilità: mette sullo stesso piano chi (eventualmente) non è intervenuto a sufficienza chi ha ucciso
Il problema degli spettatori La personalizzazione: Pio XII ruolo degli individui Chiesa monocratica però, mentalità collettiva: personalizzare significa anche ridurre ed edulcorare il problema a un individuo: un altro papa? il caso del documento Noi ricordiamo del 1998: il problema è di buoni e cattivi cristiani?