PAOLO, APOSTOLO PER GLI STRANIERI

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Transcript della presentazione:

PAOLO, APOSTOLO PER GLI STRANIERI LEZIONE 1 DELLA SCUOLA DEL SABATO PAOLO, APOSTOLO PER GLI STRANIERI SABATO 1 LUGLIO 2017 3° TRIMESTRE 2017 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Il suo zelo persecutore. La sua conversione. Paolo, autore dell’epistola ai Galati, descrive sé stesso nel seguente modo: “Ora quale sia stato il mio modo di vivere fin dalla giovinezza, che ho trascorsa interamente a Gerusalemme in mezzo al mio popolo, tutti i Giudei lo sanno. Essi mi hanno conosciuto fin d'allora e possono testimoniare, se lo vogliono, che son vissuto come fariseo, secondo la più rigida setta della nostra religione” (Atti 26:4-5). Per lui, un Messia crocifisso era un’affronto. Non l’avrebbe mai accettato. Finché lasciò agire lo Spirito Santo, e si trovò a faccia a faccia con Gesù. Da allora, non potè fare a meno di parlare al mondo di questo Messia crocifisso, in cui trovò la salvezza. Il suo zelo persecutore. La sua conversione. La sua esperienza in Damasco. Il suo ministero tra i gentili. Il suo conflitto con la chiesa.

Il SUO ZELO PERSECUTORE “E alcuni della sinagoga, detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini e di quelli di Cilicia e d'Asia si alzarono per disputare con Stefano; ma non potevano resistere alla sapienza e allo spirito col quale egli parlava.” (Atti 6:9-10) Il fatto di non poter contrastare le parole di Stefano su Gesù, il Messia, irritó grandemente i giudei e specialmente Paolo. Non potendosi confrontare con la verità, cercarono dei falsi testimoni che accusassero Stefano di parlare contro il Tempio e la Legge. (Atti 6:11-14) Il giovane Paolo appoggiò la sentenza del Sinedrio, fu testimone della sua lapidazione e acconsentì alla sua morte. (Atti 7:58; 8:1)

LA SUA CONVERSIONE “Ma Saulo devastava la chiesa: entrando di casa in casa, trascinava via uomini e donne e li metteva in prigione” (Atti 8:3) Con furia satanica – ma per lui era zelo religioso– Paolo perseguitò la chiesa. Il verbo “devastare” che si usa in questo passaggio descrive il comportamento distruttivo di una belva (ad esempio un cinghiale). La sua mente si ostinava nel distruggere l’eresia, ma la sua coscienza gli diceva che Stefano era innocente e il suo ragionamento corretto. Tutto cambiò sulla via di Damasco. Gesù si manifestò e gli estese la sua grazia. Ogni scusa che la sua mente avrebbe potuto forgiare per rifiutare il Messia crocifisso e resuscitato svanì. Egli stesso disse: “io non sono stato disubbidiente alla celeste visione” (Atti 26:19).

LA SUA ESPERIENZA IN DAMASCO “Anania dunque andò ed entrò in quella casa; e, imponendogli le mani, disse: «Fratello Saulo, il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, mi ha mandato perché tu ricuperi la vista e sii ripieno di Spirito Santo” (Atti 9:17) Durante i tre giorni, Paolo rimase ciego in casa del discepolo Giuda. Come aveva detto Anania, i fratelli credevano che stava fingendo per prenderli di sorpresa. Ma Gesù mostrò ad Anania la sincerità di Paolo. Una volta recuperata la vista, Anania lo invitò a dare la sua vita a Gesù, manifestandolo attraverso il battesimo (Atti 22:16). Nello stesso luogo dove pensava di fermare l’avanzata della fede cristiana, Paolo fu convertito da Dio nel paladino di Cristo per portare l’Evangelo al mondo.

IL SUO MINISTERO TRA I GENTILI “Or alcuni di loro originari di Cipro e di Cirene, arrivati ad Antiochia, iniziarono a parlare ai Greci, annunziando il Signore Gesù” (Atti 11:20) Antiochia era la terza città più importante nel I secolo. I suoi 500.000 abitanti provenivano da ogni regione del mondo. Lì fu organizzata la prima campagna missionaria tra i gentili, e fu grandemente fruttifera. Dopo che Gerusalemme apprese del successo della missione, inviarono Barnaba. Questi vedendo delle buone possibilità per evangelizzare la città, andò a cercare Paolo affinché lo aiutasse. Quando la chiesa fu ben stabilita ed ebbe dei leader per sostenerla, lo Spirito Santo chiamò Paolo a predicare il Vangelo a tutto il mondo gentile.

PAOLO: DA PERSECUTORE A MISSIONARIO Conversione in Damasco (Atti 9:1-18) Predica in Damasco (Atti 9:19-22) Passa un tempo in Arabia (Galati 1:17) Torna a Damasco e fugge dal muro della città (Atti 9:23-25) Dopo tre anni dalla sua conversione, va a Gerusalemme (Galati 1:18) Predica nelle regioni di Siria e Cilicia (Galati 1:21) Barnaba lo chiama affinché predichi in Antiochia (Atti 11:25-26) Insieme a Barnaba, è inviato come missionario (Atti 13:1-3)

IL SUO CONFLITTO CON LA CHIESA “Or alcuni, discesi dalla Giudea, insegnavano ai fratelli, dicendo: Se non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati” (Atti 15:1) “Ecco, io, Paolo, vi dico che se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà nulla” (Galati 5:2) Come annunciò Gesù, i primi cristiani non giudei furono i samaritani e quelli a cui Filippo predicò. Poi venne Cornelio. Poi la gente di Antiochia. Finalmente, Paolo estese la fede all’attuale Turchia e poco a poco, al resto del mondo conosciuto. Ma sorse un problema: Cosa fare coi gentili? Si dovevano circoncidere e osservare la legge di Mosè, o bastava solo credere in Gesù? Il concilio di Gerusalemme (Atti 15) cercò di chiarire le cose. Cionostante, i farisei ostinati continuarono a predicare le loro idee. Questo è il tema di fondo della lettera ai Galati.

“Durante le lunghe ore in cui Saulo rimase in stretta comunione con Dio, ricordò i numerosi passi delle Scritture che si riferivano al primo avvento di Cristo. Con la memoria sensibilizzata dalla presente convinzione circa Gesù, rintracciò attentamente le profezie. E mentre rifletteva sul loro significato, si stupì che i giudei, in generale, fossero stati tanto ciechi e privi di intelligenza… Lui, che era stato un orgoglioso fariseo, sicuro di essere giustificato dalle proprie buone opere, ora si inginocchiava davanti a Dio con l'umiltà e la semplicità di un fanciullo, confessando la propria indegnità, e supplicando i meriti del Salvatore crocifisso e risorto. Saulo desiderava riconciliarsi con il Padre e il Figlio; e desiderando intensamente il perdono, offriva ferventi supplicazioni al trono della grazia.… Le preghiere di questo penitente fariseo non furono vane.… Cristo e la sua santità diventarono tutto il mondo di Saulo.” E.G.W. (Gli uomini che vinsero un impero - pag. 75)