Gesù: i misteri della sofferenza e della gloria

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Capitolo 26/A 1 Terminati tutti questi discorsi, Gesù disse ai suoi discepoli: 2 "Voi sapete che fra due giorni è Pasqua e che il Figlio dell'uomo.
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Gesù: i misteri della sofferenza e della gloria DIOCESI DI ALES-TERRALBA ISTITUTO DI FORMAZIONE TEOLOGICA PERMANENTE Gesù: i misteri della sofferenza e della gloria

Gesù: i misteri della sofferenza e della gloria Durata del corso: 8 Febbraio – 3 Maggio Tot. 11 incontri. Oggetto formale del corso: i misteri della sofferenza e della gloria nella vita di Gesù. Oggetto materiale del corso: pericopi del N.T., gli scritti dei Padri della Chiesa, le opere dei teologi medievali, e la proposta della teologia moderna e contemporanea.

Chi sono i Padri della Chiesa ? Per l’Occidente, intendiamo gli autori cristiani fino a Gregorio Magno (+ 604) e Isidoro di Siviglia (+ 636). Per l’Oriente, gli autori fino a Giovanni Damasceno (+ 749).

La parola “mistero” Nel linguaggio della Teologia, la parola “Mistero” ha acquisito due valenze principali. a) In riferimento ai contenuti della fede. Inaccessibili all’uomo, i divini misteri diventano conoscibili grazie alla Rivelazione e, anche dopo essere stati manifestati, la conoscenza umana non è in grado di scrutarne appieno la profondità. b) In riferimento ai sacramenti. Portatore di una grazia divina, il “segno” sacramentale è a sua volta “Mistero”. All’origine: il termine greco mysterion indicava un genere di culto, che esigeva un’iniziazione e comportava il silenzio e la riservatezza circa le esperienze vissute nei riti. Passando dalla cultura greca al linguaggio comune, il termine finì per acquisire il significato di “segreto personale”.

La parola “mistero” nella Sacra Scrittura Nei libri dell’età ellenistica dell’AT (cf Sap; Sir), la parola mysterion traduce una parola aramaica di origine persiana: la parola raz, riferita ai riti misterici (cf. Sap 14,15.23) e alla Sapienza (cf Sap 6,22). Nel libro di Daniele il mysterion è il disegno nascosto di Dio riguardante l’avvenire, in particolare la “fine dei giorni” (Dn 2,28.29.47; Dio come “il rivelatore dei misteri”). Nel Vangelo di Marco (4,11) si legge: “a voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole”. Ovvero, si dice che la realtà nascosta del regno di Dio è accessibile ai discepoli di Gesù. In generale, nei Sinottici, il termine “mistero” riguarda l’insieme della rivelazione portata da Gesù, ma non si applica ai singoli eventi. Cf. R. Penna, “Mistero” in P. Rossano – G. Ravasi – A. Girlanda (edd.), Nuovo Dizionario di Teologia Biblica, Cinisello Balsamo 1988, pp. 984-993.

Tra i Padri della Chiesa … Melitone di Sardi (+190) per primo parla del “mistero della Pasqua”. Ma il vero pioniere della riflessione teologica sui “misteri della vita di Cristo” è Origene (+ 253). I Padri preniceni (Con. Nicea 325) ricorrono agli episodi della vita di Cristo per contrastare la gnosi. E, nel tentativo (anche apologetico) di presentare questi episodi, sintetizzano gli eventi della vita di Gesù definendoli Misteri. Il rilancio del tema dei misteri della vita di Cristo è merito dell’abate Columba Marmion con il libro Cristo nei suoi Misteri, 1919.

Nel nostro corso … concentreremo la ricerca solo sui Misteri della sofferenza e della gloria; ovvero: sui misteri della passione, morte e risurrezione di Gesù; premettendo che il “mistero pasquale” è il cuore della fede cristiana

Dopo aver a più riprese e in più modi, parlato per mezzo dei profeti, Dio «alla fine, nei giorni nostri, ha parlato a noi per mezzo del Figlio» (Eb 1,1-2). Mandò infatti suo Figlio, cioè il Verbo eterno, che illumina tutti gli uomini, affinché dimorasse tra gli uomini e spiegasse loro i segreti di Dio (cfr. Gv 1,1-18). Gesù Cristo dunque, Verbo fatto carne, mandato come «uomo agli uomini » (3), « parla le parole di Dio» (Gv 3,34) e porta a compimento l'opera di salvezza affidatagli dal Padre (cfr. Gv 5,36; 17,4). Perciò egli, vedendo il quale si vede anche il Padre (cfr. Gv 14,9), col fatto stesso della sua presenza e con la manifestazione che fa di sé con le parole e con le opere, con i segni e con i miracoli, e specialmente con la sua morte e la sua risurrezione di tra i morti, e infine con l'invio dello Spirito di verità, compie e completa la Rivelazione Dei Verbum, 4

«La rivelazione decisiva del mistero della Trinità non avviene quindi prima del Mysterium Paschale» (H. U. von Balthasar, Teologia dei Tre giorni, p. 189)

Gesù: i misteri della sofferenza e della gloria L’ingresso a Gerusalemme L’ultima cena Il Getsemani Il tradimento e l’arresto Il processo Il cammino della croce La morte di Gesù La sepoltura di Gesù La risurrezione di Gesù L’ascensione al cielo di Gesù Gesù risorto dona lo Spirito Santo

L’Ingresso messianico a Gerusalemme

Mt 21,1-11 1Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, 2dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un'asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. 3E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: «Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito»». 4Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: 5Dite alla figlia di Sion: Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un'asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma. 6I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: 7condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. 8La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. 9La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!». 10Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». 11E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea».

Lc 19,28- 48 28Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. 29Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli 30dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. 31E se qualcuno vi domanda: «Perché lo slegate?», risponderete così: «Il Signore ne ha bisogno»». 32Gli inviati andarono e trovarono come aveva loro detto. 33Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?». 34Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno». 35Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. 36Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. 37Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, 38dicendo: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!». 39Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». 40Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre». 41Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa 42dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. 43Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; 44distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata». 45Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, 46dicendo loro: «Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». 47Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; 48ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell'ascoltarlo.

Sant’Andrea di Creta Nacque a Damasco nel 660. Monaco e membro del clero di Gerusalemme. Oratore e poeta. Scrisse omelie, panegirici e si distinse anche come autore di inni, di cui componeva anche la melodia. A Costantinopoli fu diacono e ricevette diversi incarichi. Nel 700 ca. fu eletto vescovo di Gòrtina, nell'isola di Creta. Morì ad Erisso, nell'isola di Lesbo, il 4 luglio 740... leggiamo

Leggiamo a pag. 228

Fu detto Anastasis il santuario in onore della Risurrezione fatto erigere circa il 326 da Costantino, per coprire ed onorare il Santo Sepolcro a Gerusalemme. Secondo la tradizione romana per i mausolei imperiali, ebbe forma rotonda. La maestosa cupola poggiava su di un colonnato interno; tra questo e il muro perimetrale era un corridoio per i fedeli, cui corrispondeva al disopra una galleria circolare con colonnine; il perimetro era di circa 38 metri. Nel centro di questa rotonda, isolata dal resto della roccia del monte Calvario, era la Santa Grotta, che aveva racchiuso il corpo del Signore, cioè una celletta scavata nel masso, con dentro un letto di pietra: la santa tomba appariva come una specie di torretta elevata sotto la grande cupola. Quasi distrutta dagli arabi, fu poi restaurata e rifatta dai Crociati e corrisponde oggi alla basilica del Santo Sepolcro. Anastasis

Gesù: i misteri della sofferenza e della gloria L’ingresso a Gerusalemme L’ultima cena (oggi) Il Getsemani Il tradimento e l’arresto Il processo Il cammino della croce La morte di Gesù La sepoltura di Gesù La risurrezione di Gesù L’ascensione al cielo di Gesù Gesù risorto dona lo Spirito Santo

L’ULTIMA CENA

I racconti del N.T. 1 Cor 11,23-26 Lc 22,14-23

1 Cor 11,23-26 23Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 24e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me. 25Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me. 26Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

Nell’Apologia indirizzata all’imperatore, il martire Giustino descrive la celebrazione dell’Eucaristia, così come avveniva nelle comunità cristiane del II secolo … leggiamo a p. 237 …

AGOSTINO D’IPPONA - Sant'Agostino nasce in Africa a Tagaste, nella Numidia il 13 novembre 354 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. - Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. - Risale al 387 il viaggio a Milano, città in cui conosce sant'Ambrogio. L'incontro si rivela importante per il cammino di fede di Agostino: è da Ambrogio che riceve il battesimo. - Successivamente ritorna in Africa con il desiderio di creare una comunità di monaci. Dopo la morte della madre si reca a Ippona, dove viene ordinato sacerdote e vescovo. - Per il suo pensiero, racchiuso in testi come «Le Confessioni» o «La Città di Dio», ha meritato il titolo di Dottore della Chiesa. - Mentre Ippona è assediata dai Vandali, nel 429 il santo si ammala gravemente. Muore il 28 agosto del 430 all'età di 76 anni.

In una catechesi mistagogica accosta al Corpo eucaristico il Corpo di Cristo che è la Chiesa ... leggiamo a p. 238.

Tommaso d’Aquino - Tommaso, nacque all’incirca nel 1225 nel castello di Roccasecca (Frosinone) nel Basso Lazio, che faceva parte del feudo dei conti d’Aquino; il padre Landolfo, di origine longobarda, vedovo con tre figli, aveva sposato in seconde nozze Teodora, napoletana di origine normanna; dalla loro unione nacquero nove figli, quattro maschi e cinque femmine, dei quali Tommaso era l’ultimo dei maschi. - Domenicano formatosi nel monastero di Montecassino e nelle grandi scuole del tempo, e divenuto maestro negli studi di Parigi, Orvieto, Roma, Viterbo e Napoli, impresse al suo insegnamento un orientamento originale e sapientemente innovatore. - Affidò a molti scritti impegnati e specialmente alla celebre ‘Summa’ la sistemazione geniale della dottrina filosofica e teologica raccolta dalla tradizione. - Ha esercitato un influsso determinante sull’indirizzo del pensiero filosofico e della ricerca teologica nelle scuole dei secoli seguenti. - La rivelazione interiore che l’aveva trasformato, era stata preceduta, secondo quanto narrano i suoi primi biografi, da un mistico colloquio con Gesù; infatti mentre una notte era in preghiera davanti al Crocifisso (oggi venerato nell’omonima Cappella, della grandiosa Basilica di S. Domenico in Napoli), egli si sentì dire “Tommaso, tu hai scritto bene di me. Che ricompensa vuoi?” e lui rispose: “Nient’altro che te, Signore”. - Morì Il mattino del 7 marzo 1274 a soli 49 anni; aveva scritto più di 40 volumi.

“Parlando dei Sacramenti, san Tommaso si sofferma in modo particolare sul Mistero dell’Eucaristia, per il quale ebbe una grandissima devozione, al punto che, secondo gli antichi biografi, era solito accostare il suo capo al Tabernacolo, come per sentire palpitare il Cuore divino e umano di Gesù” (Benedetto XVI). In una raccolta di sermoni, intitolata “Opuscoli”, esalta in toni commossi la grandezza del Convito eucaristico … leggiamo a p. 240.

Gli effetti dell’Eucaristia per S. Tommaso Vengono cancellati i peccati Crescono le buone disposizioni La mente viene arricchita di tutti i carismi spirituali