Le immagini accompagnano la lettura di Vittorio Gasman.

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Transcript della presentazione:

Le immagini accompagnano la lettura di Vittorio Gasman. Per ricordare il nostro sommo poeta, Dante Alighieri, del quale si festeggia, in questo 2015, il 750° anniversario della nascita , viene qui di seguito illustrato l’episodio di Paolo e Francesca, tratto dal V Canto dell’Inferno. Le immagini accompagnano la lettura di Vittorio Gasman.

Nel secondo cerchio dell’Inferno sono puniti i lussuriosi, senza sosta travolti in una violenta bufera. Dante chiede e ottiene di parlare con due spiriti che insieme sono travolti dal vento infernale. Sono Paolo e Francesca.

Quali colombe dal disio chiamate con l'ali alzate e ferme al dolce nido vegnon per l’aere, dal voler portate;

a noi venendo per l’aere maligno, sì forte fu l’affettüoso grido. cotali uscir de la schiera ov’è Dido, a noi venendo per l’aere maligno, sì forte fu l’affettüoso grido.

noi che tignemmo il mondo di sanguigno, "O animal grazïoso e benigno che visitando vai per l’aere perso noi che tignemmo il mondo di sanguigno,

noi pregheremmo lui de la tua pace, se fosse amicoil re de l’universo, noi pregheremmo lui de la tua pace, poic'hai pietà del nostro mal perverso.

Di quel che udire e che parlar vi piace, noi udiremo e parleremo a vui, mentre che ’l vento, come fa, ci tace.

Siede la terra dove nata fui su la marina dove 'l Po discende per aver pace co' seguaci sui.

Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

Amor, ch’a nullo amato amar perdona,mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona.

Amor condusse noi ad una morte.

Caina attende chi a vita ci spense".

Queste parole da lor ci fuor porte.

Com'ebbi inteso quell’anime offense, china’ il viso, e tanto il tenni basso, finché 'l poeta ni disse: "Che pense?'.

quanti dolci pensier, quanto disio menò costoro al doloroso passo!". Quando rispuosi, cominciai: 14 "Oh lasso, quanti dolci pensier, quanto disio menò costoro al doloroso passo!".

"Francesca, i tuoi martìri a lagrimar mi fanno tristo e pio, Poi mi rivolsi a loro e parla’ io, e cominciai: 15 "Francesca, i tuoi martìri a lagrimar mi fanno tristo e pio,

a che e come concedette amore che comosceste i dubbiosi disiri?". Ma dimmi: al tempo d’i dolci sospiri, 13 a che e come concedette amore che comosceste i dubbiosi disiri?".

17 E quella a me: "Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo delice nella miseria;

17 e ciò sa 'l tuo dottore.

. 15 dirò come colui che piange e dice. Ma s’a conoscer la prima radicedel nostro amor tu hai cotanto affetto,

Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto come amor lo strinse; soli eravamo e sanza alcun sospetto. 17

ma solo un punto fu quel che ci vinse. Per più fïate li occhi ci sospinse quella lettura, e sdolorocci il viso; 15 ma solo un punto fu quel che ci vinse.

Quando leggemmo il disïato riso esser basciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi basciò tutto tremante. 17

Galeotto fu ’l libro e chi lo scrisse: 14 Galeotto fu ’l libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avaante.

sì che di pietade io venni meno Mentre che l'uno spirto questo disse, l'altro piangëa; 17 sì che di pietade io venni meno così com'io morisse.

E caddi come corpo morto cade.

Anna Maria www.veritatissplendor.org