UN PIANO DI INVESTIMENTI PER L’EUROPA

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
L’esperienza dello Sportello Energia della Provincia di Parma Sportello Energia.
Advertisements

Università di Pavia INIZIALMENTE: CONTRIBUTI DEGLI STATI MEMBRI (≠CECA) TUTTAVIA, L’ART. 201 TCE CONCEPIVA QUESTO SISTEMA COME PROVVISORIO “LA COMMISSIONE.
PSR della Toscana ed energie rinnovabili Andrea Pruneti – Francesco Lisi 28 marzo 2008.
IMPRESE X INNOVAZIONE = I 3 Nucleo Ricerca ed Innovazione 1 Le opportunità di finanziamento agevolato: gli strumenti Comunitari, nazionali e regionali.
VIII Commissione Ambiente Camera dei Deputati Audizione sul pacchetto europeo per l’Economia Circolare 25 febbraio 2016.
L’intervento pubblico nel sistema bancario. La recente esperienza italiana: Di Edoardo Favale Corso EGAP, Ottobre 2016.
1 Direzione Generale Competitività del sistema regionale e sviluppo delle competenze Settore politiche orizzontali di sostegno alle Imprese Le agevolazioni.
Le agevolazioni ai professionisti nella nuova programmazione Comitato Unitario delle Professioni in collaborazione con
La politica europea di Ricerca
4 nuovi bandi per promuovere l’innovazione e l’imprenditorialità
Le agevolazioni ai professionisti nella nuova programmazione
Eurosportello del Veneto
Infrastrutture, ambiente ed energia
Prof. Oronzo Trio (Università del Salento)
Politiche fiscali per il turismo ed effetti macroeconomici
Fisco, Credito e Finanza
SISTEMA CREDITIZIO E BANCARIO
La strategia per il mercato unico digitale: lo stato dell’arte
Le agevolazioni ai professionisti nella nuova programmazione
Ricerca ed innovazione
Marco Mentessi – Direttore Confagricoltura Toscana
Il fattore lavoro.
E U R O PA Intervento di Davide Bonagurio.
REGIONE LAZIO DIREZIONE REGIONALE PROTEZIONE CIVILE
LA SPEZIA LA SMART CITY ALLA SFIDA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
POR FESR 2007/2014 Azione Capitale di rischio
Tempi di crisi L’accesso al credito delle PMI e il ruolo dei confidi
COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE l’Ufficio Relazioni con il Pubblico
Il Sistema ITS in Friuli Venezia Giulia
ENPI CBC MED PRIMO BANDO NELL’AMBITO
QUADRO DI SINTESI DELLE MANOVRE DELLO STATO E IMPATTO SU REGIONE UMBRIA - Effetti finanziari - 12 settembre 2011.
La Banca Centrale Europea (BCE)
QUADRO DI SINTESI DELLE MANOVRE DELLO STATO E IMPATTO SU REGIONE UMBRIA - Effetti finanziari - 12 settembre 2011.
COOPERAZIONE TERRITORIALE
Le PMI della provincia di Ferrara: quale domanda di innovazione?
ICE Iniziativa dei Cittadini Europei
Politiche di internazionalizzazione
L’UE A SOSTEGNO DEGLI OPERATORI NEL CAPITALE DI RISCHIO DELLE PMI
LE SCELTE FINANZIARIE D’IMPRESA I MERCATI DI RIFERIMENTO
DIRETTIVA mifid II NOVEMBRE 2017.
La strategia per il mercato unico digitale: lo stato dell’arte
Regio decreto legge  , n. 375 (16 marzo 1936, n. 63)
POLITICHE DI BILANCIO E RAPPORTI CON UE IN TEMA DI FINANZA PUBBLICA
La ricerca dei bandi sulla rete: i siti e le modalità.
Comitato Paritetico Strategia Nazionale Biodiversità
Comitato Paritetico Strategia Nazionale Biodiversità
Il processo di bilancio fra Parlamento e Governo
Politiche di Sviluppo Rurale 2014/2020: stato di attuazione e prospettive Luigi Servadei – Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali/DISR.
Il nuovo Regolamento Generale UE 2016/679
IL NUOVO REGOLAMENTO PRIVACY: ADEMPIMENTI PER GLI AVVOCATI
POR FESR Comitato di Sorveglianza Informativa sulle attività di valutazione Campobasso, 14 giugno 2013.
Dai Distretti verso le Reti d’Impresa
Il processo di bilancio fra Parlamento e Governo
Le agevolazioni ai professionisti nella nuova programmazione
Il PO per la competitività regionale
Le agevolazioni ai professionisti nella nuova programmazione
Le agevolazioni ai professionisti nella nuova programmazione
Leggi, teoria e pratica.
La Banca Centrale Europea (BCE)
Audizione di AGENS presso la Camera dei Deputati
Le agevolazioni ai professionisti nella nuova programmazione
Le agevolazioni ai professionisti nella nuova programmazione
Percorso per un accordo sul Lavoro Pubblico
Progetti Quadro Legge 236/93 – Anno 2008 Bando 277
Da Roma a Lisbona: Piano per l’Innovazione la Crescita e l’Occupazione
Business Club Italia Londra, 21 maggio 2015
I Fondi Europei.
I VANTAGGI OFFERTI DALLA POLITICA DI COESIONE AI CITTADINI
Il ciclo del progetto la definizione dello SdF
Avvio programmazione europea
Transcript della presentazione:

UN PIANO DI INVESTIMENTI PER L’EUROPA Istituzione del fondo europeo per gli investimenti strategici A cura di Bratoni, Montagnana, Montesion e Moro Anno Accademico 2016 – 2017

ORIGINI DEL PIANO PRESENTATA DAL PRESIDENTE JUNCKER AL PARLAMENTO EUROPEO IL 15 LUGLIO 2014 SOSTENUTO NEL PIANO D’AZIONE DI BRISBANE DEL G20 (16 NOVEMBRE 2014)

BANCHE DI PROMOZIONE NAZIONALI PARTI COINVOLTE STATI MEMBRI DELL’UE BANCHE DI PROMOZIONE NAZIONALI AUTORITÀ REGIONALI INVESTITORI PRIVATI

FINALITÀ E MOTIVAZIONI Aumento degli INVESTIMENTI AGGIUNTIVI Assicurarne la destinazione ALL’ECONOMIA REALE Miglioramento del CONTESTO REGOLAMENTARE nell’UE in ambito degli investimenti pubblici MOTIVO URGENTE BISOGNO DI RILANCIARE GLI INVESTIMENTI NELL’UE  CRISI ECONOMICA E FINANZIARIA  Calo del 15% rispetto al picco del 2007 CALO PARTICOLARMENTE PRONUNCIATO IN ITALIA  -25% FINALITÀ E MOTIVAZIONI

QUOTA INVESTIMENTI PUBBLICI (in % del PIL)

MARGINE DI MANOVRA – IL CONTESTO MARGINE LIMITATO DA… AL TEMPO STESSO PERÒ… INCERTEZZA GENERALE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA ELEVATI LIVELLI DI DEBITO PUBBLICO E PRIVATO INCIDENZA DEL DEBITO SUL RISCHIO DI CREDITO LIVELLI DI RISPARMIO ELEVATI ESISTONO VOLUMI ELEVATI DI LIQUIDITÀ FINANZIARIA DA MOBILITARE L’EUROPA DISPONE DI NUMEROSI PROGETTI ECONOMICAMENTE VALIDI IN CERCA DI FINANZIAMENTI

NECESSARIO AGIRE SU PIÙ FRONTI INTERVENIRE SIA SUL LATO DELLA DOMANDA CHE SU QUELLO DELL’OFFERTA ECONOMICA SERVE FIDUCIA NEL CONTESTO ECONOMICO GLOBALE E NEL POTENZIALE ECONOMICO DEI PROGETTI DI INVESTIMENTO CHIAREZZA E TRASPARENZA NELLA DEFINIZIONE DELLE POLITICHE E DEL QUADRO NORMATIVO USO EFFICACE DELLE RISORSE CAPACITÀ DI RISCHIO SUFFICIENTE AD INCENTIVARE I PROMOTORI DEI PROGETTI E GLI INVESTITORI

RUOLO DEGLI STATI E DELLE REGIONI PORTARE AVANTI LE NECESSARIE RIFORME STRUTTURALI DARE PROVA DI RESPONSABILITÀ DI BILANCIO GARANTIRE LA CERTEZZA DEL DIRITTO RILANCIARE GLI INVESTIMENTI A FAVORE DELL’OCCUPAZIONE E DELLA CRESCITA

RUOLO DEGLI STATI E DELLE REGIONI STATI MEMBRI CON PIÙ MARGINE DI MANOVRA IN TERMINI DI BILANCIO INVESTANO DI PIÙ UTILIZZINO I FONDI UE PER CREARE UN CONTESTO PIÙ FAVOREVOLE AGLI INVESTIMENTI PRIVATI STATI MEMBRI CON MARGINE DI MANOVRA PIÙ LIMITATO GLI SFORZI DI STATO/AUTORITÀ REGIONALI SARANNO INTEGRATI DAL PIANO…

CONTENUTI DEL PIANO Il piano si articola in 3 pilastri: MOBILITAZIONE DI ALMENO 315 MILIARDI DI EURO DI INVESTIMENTI AGGIUNTIVI NEL TRIENNIO 2015-2017; GARANZIA CHE TALI INVESTIMENTI AGGIUNTIVI SODDISFINO I BISOGNI DELL’ECONOMIA REALE; RIMOZIONE DEGLI OSTACOLI ALLA REALIZZAZIONE DEGLI INVESTIMENTI E MOLTIPLICARE, DI CONSEGUENZA, GLI EFFETTI DEL PIANO

IL PIANO INVESTIMENTI EUROPEO

OBIETTIVI STRATEGICI INVERTIRE LA TENDENZA AL CALO DEGLI INVESTIMENTI  CONTRIBUIRE AL RILANCIO DELLA CREAZIONE DI POSTI DI LAVORO E DELLA RIPRESA ECONOMICA, SENZA AUMENTARE IL DEBITO RAGGIUNGERE IL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI A LUNGO TERMINE  MIGLIORARE LA NOSTRA COMPETITIVITÀ RAFFORZARE LA DIMENSIONE EUROPEA DEL NOSTRO CAPITALE UMANO, DELLA NOSTRA CAPACITÀ PRODUTTIVA, DELLE NOSTRE CONOSCENZE E DELLE INFRASTRUTTURE FISICHE

PRIMO PILASTRO Fondo EUROPEO PER GLI investimentI STRATEGICI

MOBILITAZIONE 315 MILIARDI DI € PARTE DEL BILANCIO DELL’UE DOVREBBE ESSERE UTILIZZATA DIVERSAMENTE AUMENTARE LA CAPACITÀ DI RISCHIO UTILIZZANDO FONDI PUBBLICI COME? PER INCORAGGIARE I PROMOTORI DI PROGETTI PERCHÉ? ATTIRARE FINANZIAMENTI PRIVATI A FAVORE DI PROGETTI PER INVESTIMENTI VALIDI

MOBILITAZIONE 315 MILIARDI DI € USO OTTIMALE DELLE RISORSE PUBBLICHE DELL’UE  VERRÀ CREATO UN FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI STRATEGICI CHE COPRIRÀ IL RISCHIO ASSOCIATO AGLI INVESTIMENTI A LUNGO TERMINE AGEVOLERÀ L’ACCESSO AI FINANZIAMENTI PER LE PMI E LE IMPRESE A MEDIA CAPITALIZZAZIONE (250-3000 DIPENDENTI)

PER ACCELERARNE LA CREAZIONE CREAZIONE DEL FONDO IL FEIS (FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI STRATEGICI) SARÀ CREATO MEDIANTE UN PARTENARIATO TRA COMMISSIONE EUROPEA E BEI  GRANDE ESPERIENZA E CAPACITÀ DI ATTUAZIONE PER ACCELERARNE LA CREAZIONE IL FONDO SARÀ ISTITUITO COME FONDO FIDUCIARIO IN SENO ALLA BEI PERCHÉ? PER PERMETTERE DI USARE I FINANZIAMENTI E LE COMPETENZE DELLE STRUTTURE DI GESTIONE DELLA BEI IN MATERIA DI PRESTITI E GESTIONE DEL RISCHIO

MECCANISMO PER COLLEGARE L’EUROPA CREAZIONE DEL FONDO SOSTERRÀ PROGETTI CON VALORE SOCIO-ECONOMICO ELEVATO INVESTIMENTI STRATEGICI DI RILEVANZA EUROPEA NELLE INFRASTRUTTURE LE ATTIVITÀ DEL FONDO SARANNO COMPLEMENTARI ALLE ATTIVITÀ TRADIZIONALI DELLA BEI BANDA LARGA, RETI ENERGETICHE E ENERGIE RINNOVABILI, INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO, NELL’ISTRUZIONE E NELL’INNOVAZIONE MECCANISMO PER COLLEGARE L’EUROPA ORIZZONTE 2020

POSSIBILI CONTRIBUTI PUBBLICI E PRIVATI GARANZIA DEL FONDO COSTITUITA A BILANCIO UE UNA GARANZIA DI 16 MILIARDI DI EURO LA BEI IMPEGNERÀ 5 MILIARDI DI EURO POSSIBILI CONTRIBUTI PUBBLICI E PRIVATI

SCHEMA - FEIS

EFFETTO MOLTIPLICATORE “MEDIA PRUDENTE” (1:15) A titolo di riferimento: AUMENTO DI CAPITALE BEI del 2012 (1:18) Progetto COSME (1:20) STIMA REALISTICA? DESTINATARI SONO PROGETTI INFRASTRUTTURALI A REDDITIVITÀ INCERTA PER DEFINIZIONE ( poco attraente per gli investitori) 21 MILIARDI  315 MILIARDI DI €

OBIETTIVI COPERTURA DEL RISCHIO associato agli INVESTIMENTI STRATEGICI A LUNGO TERMINE NELLE INFRASTRUTTURE  DESTINAZIONE DEI 16 MILIARDI iniziali (3/4 risorse FEIS) AGEVOLAZIONE ALL’ACCESSO AI FINANZIAMENTI DEL RISCHIO PER PMI E IMPRESE A MEDIA CAPITALIZZAZIONE  DESTINAZIONE 5 MILIARDI (1/4 risorse FEIS) IL SECONDO OBIETTIVO SI ESPRIME COME POTENZIAMENTO DELL’ATTIVITÀ FEI (nuovi canali di sviluppo ATTIVITÀ BANCHE A PROMOZIONE NAZIONALE)

Nuovi STRUMENTI FINANZIARI (prestiti, capitale proprio, garanzie) IMPATTO FONDI FONDI A DISPOSIZIONE Nuovi STRUMENTI FINANZIARI (prestiti, capitale proprio, garanzie) DIVERSI DA SOVVENZIONI

PREVISIONI AUMENTATIVE Nel periodo di programmazione 2014-2020:  PREVISTO UN IMPIEGO DI 30 MILIARDI DI EURO A FAVORE DI STRUMENTI FINANZIARI INNOVATIVI  EFFETTO LEVA DIRETTO  40-70 MILIARDI DI INVESTIMENTI AGGIUNTIVI CON EFFETTO MOLTIPLICATORE SUPERIORE NELL’ECONOMIA REALE Nel periodo 2015-2017 potrebbero essere mobilitati ulteriori investimenti aggiuntivi per 20 miliardi di euro

PREVISIONI AUMENTATIVE Accordo sul FEIS è aperto all’adesione degli Stati Membri e a terzi, tra cui banche di promozione nazionali o enti pubblici di proprietà degli Stati Membri e soggetti privati, il che porterebbe a ulteriori cofinanziamenti nazionali e conseguente rafforzamento dell’effetto moltiplicatore. Gli Stati Membri possono contribuire SIA IN CONTANTI CHE SOTTO FORMA DI GARANZIA, gli altri terzi SOLO IN CONTANTI.

CARATTERISTICHE E COMPATIBILITÀ I progetti finanziati devono: EVITARE DUPLICAZIONI DI INFRASTRUTTURE (bisogni non soddisfatti) RIUNIRE IL MASSIMO DEI FINANZIAMENTI PRIVATI SODDISFARE LE CONDIZIONI DI EQUITÀ, RAGIONEVOLEZZA E ADEGUATEZZA (progetti aperti a tutti) LA COMMISSIONE SUGERISCE LA DESTINAZIONE DI PERCENTUALI SPECIFICHE PER I PRINCIPALI SETTORI DI INVESTIMENTO  Per evidenziare la necessità di un UTILIZZO EFFICACE Eventuali contributi nazionali vengono approvati con procedura di verifica semplificata e accelerata con particolare attenzione a verificare l’assenza di sovracompensazioni.

(APPROFONDIMENTO) IL FEIS Il Fondo è un'entità distinta e trasparente ed è gestito dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) in separazione contabile. È stato istituito nel luglio 2015 dal regolamento relativo al Fondo europeo per gli investimenti strategici, al polo europeo di consulenza sugli investimenti e al portale dei PROGETTI DI INVESTIMENTO EUROPEI.

FEI Istituito nel 1994 per SOSTENERE LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Fornisce CAPITALE DI RISCHIO ALLE PMI, in particolare alle attività orientate alla tecnologia Offre GARANZIE A ISTITUZIONE FINANZIARIE  opera attraverso banche e altri soggetti d’intermediazione finanziaria avvalendosi dei propri fondi o di quelli affidatigli da BEI/UE  non è un istituto di credito e quindi non concede prestiti o investe direttamente in alcuna società DOVE: opera negli Stati Membri dell’UE, in Turchia e nei tre paesi EFTA (Islanda, Lichtenstein e Norvegia)

DURATA E CONDIZIONI FINANZIARIE DEL FONDO In base alla posizione negoziale del Consiglio: La durata del Fondo sarebbe prorogata fino al 2020 La garanzia del bilancio UE sarebbe aumentata di 10 miliardi di EUR, raggiungendo un importo totale di 26 miliardi di EUR (di cui i 16 miliardi di EUR della garanzia iniziale sarebbero disponibili fino a metà 2018) Il contributo della Banca europea per gli investimenti (BEI) passerebbe a 7,5 miliardi di EUR (dagli attuali 5 miliardi di EUR) L'obiettivo di investimento totale del fondo salirebbe a 500 miliardi di EUR Il sostegno del FEIS dovrebbe essere facilmente combinato, se necessario, con quello di altri fondi UE, come i Fondi strutturali e d'investimento europei e altri

GOVERNANCE La governance del Fondo europeo per gli investimenti strategici è strutturata in due livelli: UN COMITATO DIRETTIVO UN COMITATO PER GLI INVESTIMENTI L'amministratore delegato è responsabile della gestione quotidiana del FEIS e presiede le riunioni del comitato per gli investimenti. L'amministratore delegato riferisce periodicamente al comitato direttivo. Il candidato al posto di amministratore delegato è selezionato dal comitato direttivo. La selezione deve essere approvata dal Parlamento europeo a seguito di un'audizione.

COMITATO DIRETTIVO IL PROFILO DI RISCHIO DEL FEIS Il comitato direttivo è composto da quattro membri, di cui tre nominati dalla Commissione europea e uno dalla BEI. Il comitato direttivo del FEIS prende decisioni sui seguenti punti: LA STRATEGIA COMPLESSIVA DEL FEIS IL PROFILO DI RISCHIO DEL FEIS LE PROCEDURE E LE POLITICHE OPERATIVE DEL FEIS LE NORME APPLICABILI ALLE PIATTAFORME DI INVESTIMENTO E ALLE BANCHE DI PROMOZIONE NAZIONALI Decide per consenso

COMITATO PER GLI INVESTIMENTI Il comitato per gli investimenti ESAMINA I PROGETTI e decide quali di essi possono essere ammessi a beneficiare della garanzia UE. È responsabile dinanzi al comitato direttivo. Il comitato è composto da otto esperti del mercato indipendenti e un amministratore delegato. Gli esperti sono nominati dal comitato direttivo a seguito di una procedura di selezione aperta e trasparente per un periodo massimo di tre anni rinnovabile una volta. Il FEIS è organizzato in modo da assicurare l'indipendenza operativa del comitato per gli investimenti. Il comitato adotta le decisioni a maggioranza semplice

SECONDO PILASTRO GARANZIA DI SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI DELL’ECONOMIA REALE

SCOPO Garantire che i FINANZIAMENTI AGGIUNTIVI (generati dal FEIS) siano destinati a progetti redditizi che vadano ad incidere sull'economia reale, creando valore aggiunto.

RISERVA DI PROGETTI LA RISERVA, CONTINUAMENTE AGGIORNATA, è PUBBLICA: Una lista preliminare di progetti viene prima stilata dalla “task force per gli investimenti” (BEI e Commissione insieme agli Stati membri). Un primo screening individua ben 2000 progetti in tutta l'UE per un valore complessivo attorno ai 1300 miliardi. Va sottolineato che non vi è alcun impegno di finanziamento da parte della task force.. Si individua poi una riserva di progetti (rilevanza europea) per 300 MILIARDI DI EURO. LA RISERVA, CONTINUAMENTE AGGIORNATA, è PUBBLICA: https://ec.europa.eu/eipp/desktop/en/list- view.html#c,projects=+title/desc  PER ESSERE CONSULTABILE DAGLI INVESTITORI PUBBLICI E PRIVATI.

EVITARE UNA POSSIBILE MANCANZA DI CREDIBILITÀ... Potrebbe scaturire un sistema di certificazione europea dei progetti di investimento validi che soddisfano determinati criteri, utilizzato dalla BEI e dalle banche di promozione nazionali per attirare gli investitori privati, attribuendo un "marchio di credibilità" per i progetti di investimento europei. Si intende in tal modo tenere conto che del fatto che per molti dei soggetti interessati il problema più grave non è la mancanza di finanziamenti, ma la sensazione che manchino progetti validi, determinata dalla mancata conoscenza del potenziale di progetti esistenti. Inoltre, i potenziali investitori sono poco propensi a investire da soli, viste la complessità intrinseca dei progetti stessi e la mancanza di informazioni che consentano una valutazione adeguata del rischio. Ciò vale soprattutto per i grandi progetti di investimento a lungo termine nelle infrastrutture.

LISTA A CARATTERE ILLUSTRATIVO Rilevante è la predisposizione di una specifica lista, a carattere meramente illustrativo delle tipologie di progetti potenzialmente finanziabili (che non implica che il progetto venga effettivamente finanziato). ESEMPIO DI UN PROGETTO ITALIANO INCLUSO NELLA LISTA INVESTIMENTI PER L'INTEGRAZIONE DELLA RETE ELETTRICA ITALIANA AL MERCATO UNICO, CON COSTI STIMATI IN 480 MILIONI DI EURO. I progetti identificati nel rapporto sono solo un punto d'inizio. La decisione finale sull'assegnazione dei finanziamenti spetterà alla BEI e alla Commissione europea.

TERZO PILASTRO MIGLIORAMENTO DEL CONTESTO DEGLI INVESTIMENTI

PERCHÉ INVESTIMENTI STRATEGICI? ITALIA: Dall’articolo di Economia&Politica del 29/3/14 di Monica Montella, emerge dai conti nazionali dell’Istat uno scenario macroeconomico e finanziario negativo: infatti alla fine del 2013, rispetto al 2008, il PIL al netto delle imposte indirette è crollato del 69 % a causa di un crollo degli investimenti fissi lordi del 24% (pari a 74 miliardi di euro) e del consumo delle famiglie del 7 % (60 miliardi di euro). Inoltre dai dati di finanza pubblica è emerso un crollo degli investimenti strategici di 8 miliardi di euro, nonostante un aumento delle entrate di 19 miliardi. C’è stato infatti un pagamento di debiti passivi di 398 miliardi di euro (alla fine del 2013, 2.069 miliardi erano pari al 132,6 % del PIL). Se l’Italia volesse diminuire il rapporto debito/PIL, deve crescere a tassi elevati e ciò sarebbe possibile grazie a una ripresa degli investimenti pubblici in settori strategici.

DI CONSEGUENZA Priorità dell’Italia dovrebbero essere: Sviluppo dei SERVIZI DIGITALI e investimenti in infrastrutture a banda larga (il nostro Paese non può più evitare lo sviluppo tecnologico!) Utilizzo di TECNOLOGIE INNOVATIVE per riqualificare i settori tradizionali Investire nella GREEN ECONOMY: secondo uno studio ”Smart Energy Project” di Confindustria: se l’Italia attuasse politiche incisive sull’efficienza energetica, si potrebbe avere fino al 2020 un aumento della produzione industriale di 65 miliardi di euro (pari circa al 0,5%Pil) con aumento di 500 mila posti di lavoro

MIGLIORARE IL CONTESTO – 3 MODI SEMPLIFICAZIONE  OBIETTIVI: RIDURRE GLI ONERI AMMINISTRATIVI SEMPLIFICAZIONE DELLA NORMATIVA FINANZIAMENTI A LUNGO TERMINE RIMUOVERE GLI OSTACOLI AI FINANZIAMENTI nell’ambito degli investimenti dell’UE PROGREDIRE VERSO UNIONE DEI MERCATI DEI CAPITALI INTERVENTI SETTORIALI NEL BREVE E MEDIO PERIODO  OBIETTIVO: ELIMINARE GLI OSTACOLI DEGLI INVESTIMENTI

1. SEMPLIFICAZIONE A LIVELLO EUROPEO A LIVELLO ITALIANO Priorità del mandato sono: MIGLIORAMENTO DELLA REGOLAMENTAZIONE Programma REFIT: programma di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione (misura per il programma di lavoro 2015) CHIAREZZA SEMPLICITÀ LEGGEREZZA Delle misure di RECEPIMENTO DELL’UE Per evitare di creare oneri aggiuntivi Legge 234/2012 art. 32 comma 1: atti di recepimento di direttive dell’UE non possono prevedere introduzione o mantenimento di livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti dalle direttive stesse

2. FINANZIAMENTI A LUNGO TERMINE In che modo? RIDUZIONE DI DIPENDENZA DEGLI INVESTIMENTI DALL’INTERMEDIAZIONE BANCARIA (soprattutto per le PMI) RESTRIZIONI PER FINANZIAMENTI A LUNGO TERMINE PER LE INFRASTRUTTURE (dovuto al fatto che la circolazione di capitali nell’UE non è stata totalmente liberalizzata) Si ricorda che OBIETTIVO è MERCATO UNICO DEI CAPITALI CONSIDERATO LA PRINCIPALE REALIZZAZIONE EUROPEA IN TERMINI DI RISORSE STRUTTURALI UNIONE DEI MERCATI DEI CAPITALI

Tuttavia, il piano prevede anche INTERVENTI A BREVE TERMINE, tra i quali: Adottare la proposta di regolamento per rendere operativi a metà 2015 fondi di investimento europei a lungo termine (ELTIV) Definire criteri di cartolarizzazione per Sviluppare un mercato secondario più liquido Attrarre investitori Riflettere insieme al settore privato i regimi di collocamento privato (Private Placement) già applicati ad alcuni mercati europei Prevedere misure già vigenti (esempio: direttiva relativa al prospetto) per alleggerire gli oneri che gravano sulle PMI e rispettare con più agevolazione gli obblighi per le quotazioni in borsa  CREARE CONDIZIONI GENERALI OTTIMALI PER L’ATTIVITÀ DELLE IMPRESE IN TUTTO IL MERCATO UNICO è FONDAMENTALE PER SFRUTTARE A PIENO IL POTEZIALE DELL’EUROPA IN TERMINI DI INVESTIMENTI

3. INTERVENTI SETTORIALI Prevede interventi nel BREVE e MEDIO PERIODO per i settori: ENERGIA TRASPORTI MERCATO UNICO DIGITALE MERCATI DEI SERVIZI RICERCA E INNOVAZIONE

3. 1 – ENERGIA : Attraverso la realizzazione di:. 1 3.1 – ENERGIA : Attraverso la realizzazione di: 1. UNIONE EUROPEA DELL’ENERGIA 2. III PACCHETTO SULL’ENERGIA 3.2 – TRASPORTI : Riforme strutturali adottando in tempi brevi il IV PACCHETTO FERROVIARIO 3.3 – MERCATO UNICO DIGITALE : Adottare provvedimenti legislativi su: Protezione dati Telecomunicazioni Diritti d’autore Tutela dei consumatori per acquisti online

3.5 – RICERCA E INNOVAZIONE : 3.4 – MERCATO DEI SERVIZI: NOTEVOLE POTENZIALE COMMERCIALE a livello trans-frontaliero PER ABOLIRE I REQUISITI SPROPORZIONATI RELATIVI ALLA FORMA GIURIDICA 3.5 – RICERCA E INNOVAZIONE : LIBERO ACCESSO ALLA RICERCA SCIENTIFICA MOBILITÀ PER I RICERCATORI RIDUZIONE OSTACOLI PER TRASFERIRE LE CONOSCENZE

PROBABILE IMPATTO DEL PIANO

BRATONI TANIA MONTAGNANA DAVIDE MONTESION GABRIELE MORO VERONICA 12 Maggio 2017