Crossing Europe «L’Unione europea dopo la Brexit

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Transcript della presentazione:

Crossing Europe «L’Unione europea dopo la Brexit Stefania Fenati Responsabile Europe Direct Emilia-Romagna “L’Europa fra crisi di identità e le sfide del futuro” 6 Aprile2017 Crossing Europe «L’Unione europea dopo la Brexit Istituto Salvemini - Casalecchio di Reno

RETE DI INFORMAZIONE EUROPE DIRECT La rete generalista di informazione dell’UE (518-49-4) One stop-shop: un unico luogo dove recarsi per ottenere consulenze e servizi e anche per essere orientati verso altre reti specialistiche dell’UE (contatti 2016 oltre 24.000 cittadini) Agisce come intermediario tra l’Unione europea ed i cittadini a livello locale ed è promossa e coordinata dalla Direzione Generale Comunicazione della Commissione europea Feed back circa le opinioni dei cittadini sul nostro territorio

L’Unione europea è un’Unione di 28 Stati europei che conta circa 500 milioni di abitanti Quando nasce: 1951-52 CECA 1957-58 CEE e CEEA (Euratom) Questi Trattati istitutivi vengono revisionati più volte: 1986 AUE, Atto unico europeo 1992-93 Trattato di Maastricht, nasce l’UE 1997-99 Trattato di Amsterdam 2000-2003 Trattato di Nizza 1° Dicembre 2009: Entra in vigore il Trattato di Lisbona Maggiore partecipazione dei cittadini Processo decisionale più rapido ed efficace Modernizzazione delle istituzioni dell’UE Politica economica L’UE nel mondo, la difesa e la sicurezza Giustizia e criminalità Politica sociale Diritti dell’Uomo

Sfide di ieri SFIDE PER L’UE Ricostruzione post bellica Sviluppo Benessere per i cittadini europei Necessario correggere gli squilibri strutturali e regionali della Comunità: Fondi di coesione/politica regionale 1957: la politica regionale trova le sue origini nel trattato di Roma che istituisce la Comunità economica europea. Con i Trattati di Roma nasce il Fondo Sociale europeo (FSE) 1975: viene istituito il Fondo europeo di sviluppo regionale OLTRE 60 ANNI DI PACE HANNO CONSENTITO: Benessere Sviluppo Redistribuzione della ricchezza - Welfare – Diritti dei cittadini/lavoratori/ consumatori/minoranze …

Globalizzazione si pensava che avrebbe portato + ricchezza e benessere NODI/SFIDE NUOVE L’UNIONE EUROPEA UE perde forza sullo scacchiere mondiale (economica e di influenza politica). Economia di mercato: finanziarizzazione dell’economia Disoccupazione endemica Lo sviluppo delle tecnologia non ha portato a liberare tempo libero Meno occupati/+ ore lavoro /meno diritti lavoratori Profitti: processo redistributivo inceppato Welfare: così non regge più: agli stati restano gli oneri/i profitti alle multinazionali Demografia: Europa il 34% della popolazione avrà più di 60 anni entro il 2050, mentre Sudamerica e Asia arriveranno al 25% e l’Africa al 9% Eguaglianza: aumenta tasso diseguaglianza, aumentano i poveri Insicurezza: migrazioni forzate (per guerra o per fame) sviluppo di fondamentalismi soprattutto religiosi Terrorismo Medio oriente e Africa, ma anche i paesi occidentali Democrazia: deficit democratico: processo integrazione bloccato ….la democrazia è troppo lenta, costa troppo? Globalizzazione si pensava che avrebbe portato + ricchezza e benessere per tutti: Binomio economica di mercato + democrazia rappresentativa sviluppo della tecnologia più flessibilità /più opportunità Mobilità persone: mobilità professionale per scelta e non migrazioni forzate

Cittadini Cosa fa l’UE? Le 10 priorità della Commissione Junker e il Programma della Commissione europea per il 2017 Un’Europa che protegge, da forza, difende Eurobarometro: Ue vista come un luogo più sicuro di altri, dove si vive meglio, ma si ha tanta paura di perdere questo «privilegio» Il Libro Bianco sul futuro dell’UE che delinea 5 possibili scenari per il futuro dell’UE Crescita euroscetticismo Crescita spinte nazionaliste/sovranismo Brexit (Frexit?) USA/Trump Dichiarazione di Roma – 25 marzo 2017, 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma

10 priorità Commissione Juncker

10 priorità Commissione Juncker

LIBRO BIANCO SUL FUTURO DELL’EUROPA Sono mantenuti i diritti riconosciuti dai cittadini dalla normativa dell’UE. L’unità dell’UE a 27 è preservata, ma può ancora essere messa alla prova qualora vi siano controversie di rilievo. Solo la volontà collettiva di intervenire insieme sulle questioni che contano contribuirà a colmare il divario fra le promesse fatte sulla carta e le aspettative dei cittadini. Esempi illustrativi: Le famiglie e le imprese sono incentivate a ridurre il consumo energetico e a produrre autonomamente energia pulita. Nella maggior parte dei casi gli europei possono attraversare le frontiere senza essere sottoposti a controlli. L’Unione Europea conclude accordi commerciali mirati con partner che condividono gli stessi principi. Il processo di ratifica è lungo, spesso ritardato da discussioni e disaccordi in alcuni Parlamenti nazionali e regionali A causa della ridefinizione delle priorità dell’UE, le divergenze di opinioni fra gli Stati membri su nuove questioni emergenti devono essere spesso risolte a livello bilaterale, caso per caso. I diritti riconosciuti ai cittadini dalla normativa dell’UE potrebbero col tempo subire restrizioni. Il processo decisionale risulta più semplice da capire, ma la capacità di azione collettiva è limitata. Potrebbe aumentare il divario fra aspettative e risultati a tutti i livelli. Esempi illustrativi: controlli periodici complicano l’attraversamento delle frontiere interne per motivi di lavoro o per turismo. Diventa anche difficile trovare lavoro all’estero e il trasferimento dei diritti pensionistici verso un altro Stato membro non è garantito. Chi usufruisce di servizi ospedalieri all’estero dovrà pagare fatture mediche elevate. L’UE27 non può concludere accordi commerciali perché gli stati membri non riescono più a concordare priorità comuni. La rinazionalizzazione degli aiuti allo sviluppo impedirebbe lo sviluppo di nuovi mercati oltre che rendere più difficile la soluzione di problemi relativi alle migrazioni per povertà.

L’unità dell’UE a 27 è preservata, rendendo tuttavia possibile una maggiore collaborazione per chi voglia. I diritti riconosciuti ai cittadini dalla normativa dell’UE iniziano a divergere a seconda se il Paese in cui vivono ha deciso di fare di più. Diventa più complicato per i cittadini capire le responsabilità e le differenze fra i diritti che prima erano di tutti i cittadini europei ed ora saranno solo di alcuni Vi sarà una suddivisione più chiara delle responsabilità I diritti riconosciuti ai cittadini dalla normativa dell’UE sono rafforzati nel settore in cui scegliamo di fare di più e ridotti in altri. Si contribuisce così a colmare il divario tra promesse e risultati concreti, anche se in determinati ambiti le aspettative rimangono insoddisfatte. Difficoltà dell’UE a 27 a determinare i settori di cooperazione e quelli da lasciare indietro.

Il processo decisionale comprende un numero molto maggiore di settori e risulta molto più rapido. La normativa dell’UE riconosce ulteriori diritti ai cittadini. Esiste tuttavia il rischio di perdere la fiducia di quelle parti della società che ritengono che l’UE manchi di legittimità o che abbia sottratto troppo potere alle autorità nazionali. Esempi di maggiore integrazione: Sicurezza, lotta alla criminalità organizzata, terrorismo Procura europea: proposta Commissione europea Ma: sedici i paesi hanno formalmente comunicato alle tre istituzioni europee (Commissione, Consiglio e Parlamento) l'intenzione di dare vita ad una 'cooperazione rafforzata' per creare l'ufficio del Procuratore europeo (Eppo). I 27 stati non erano riusciti a trovare un accordo sulla proposta della Commissione. L’Italia non ha firmato perché: «La proposta che è stata avanzata, e che forse poteva giustificarsi nella ricerca dell’unanimità, diventa ridicola nel passaggio della cooperazione rafforzata» Ministro Giustizia Andrea Orlando

Dalla Dichiarazione di Roma 25-3-2017 … In questi tempi di cambiamenti, e consapevoli delle preoccupazioni dei nostri cittadini, sosteniamo il programma di Roma e ci impegniamo ad adoperarci per realizzare: 1. Un'Europa sicura: un'Unione in cui tutti i cittadini si sentano sicuri e possano spostarsi liberamente, in cui le frontiere esterne siano protette, con una politica migratoria efficace, responsabile e sostenibile, nel rispetto delle norme internazionali; un'Europa determinata a combattere il terrorismo e la criminalità organizzata. 2. Un'Europa prospera e sostenibile: un'Unione che generi crescita e occupazione; un'Unione in cui un mercato unico forte, connesso e in espansione, che faccia proprie le evoluzioni tecnologiche, e una moneta unica stabile e ancora più forte creino opportunità di crescita, coesione, competitività, innovazione e scambio, in particolare per le piccole e medie imprese; un'Unione che promuova una crescita sostenuta e sostenibile attraverso gli investimenti e le riforme strutturali e che si adoperi per il completamento dell'Unione economica e monetaria; un'Unione in cui le economie convergano; un'Unione in cui l'energia sia sicura e conveniente e l'ambiente pulito e protetto.

3.Un'Europa sociale: un'Unione che, sulla base di una crescita sostenibile, favorisca il progresso economico e sociale, nonché la coesione e la convergenza, difendendo nel contempo l'integrità del mercato interno; un'Unione che tenga conto della diversità dei sistemi nazionali e del ruolo fondamentale delle parti sociali; un'Unione che promuova la parità tra donne e uomini e diritti e pari opportunità per tutti; un'Unione che lotti contro la disoccupazione, la discriminazione, l'esclusione sociale e la povertà; un'Unione in cui i giovani ricevano l'istruzione e la formazione migliori e possano studiare e trovare un lavoro in tutto il continente; un'Unione che preservi il nostro patrimonio culturale e promuova la diversità culturale. 4.Un'Europa più forte sulla scena mondiale: un'Unione che sviluppi ulteriormente i partenariati esistenti e al tempo stesso ne crei di nuovi e promuova la stabilità e la prosperità nel suo immediato vicinato a est e a sud, ma anche in Medio Oriente e in tutta l'Africa e nel mondo; un'Unione pronta ad assumersi maggiori responsabilità ea contribuire alla creazione di un'industria della difesa più competitiva e integrata; un'Unione impegnata a rafforzare la propria sicurezza e difesa comuni, anche in cooperazione e complementarità con l'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, tenendo conto degli impegni giuridici e delle situazioni nazionali; un'Unione attiva in seno alle Nazioni Unite che difenda un sistema multilaterale disciplinato da regole, che sia orgogliosa dei propri valori e protettiva nei confronti dei propri cittadini, che promuova un commercio libero ed equo e una politica climatica globale positiva…….

Che succederà ????????

Elezioni in paesi membri 2017 OLANDA – 15 marzo FRANCIA – Primo turno il 23 aprile, secondo turno il 7 maggio GERMANIA – 22 ottobre ITALIA - ???? scadenza naturale primavera 2018

Grazie Europe Direct Emilia-Romagna V.le Aldo Moro 36, 40127 Bologna Tel 051.5275122 europedirect@regione.emilia-romagna.it http://www.assemblea.emr.it/europedirect www.facebook.com/europedirect.emiliar/ #europedirectER