Gianni Betti | Università di Siena Alessandra Masi | Istat

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Transcript della presentazione:

Profili di disuguaglianza e povertà in Italia: un confronto tra stime da fonti ufficiali Gianni Betti | Università di Siena Alessandra Masi | Istat Andrea Regoli | Università di Napoli Parthenope SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA 25-26 NOVEMBRE 2016 CONVEGNO SCIENTIFICO LA SOCIETÀ ITALIANA E LE GRANDI CRISI ECONOMICHE 1929-2016

Contenuto della presentazione 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA PROFILI DI DISUGUAGLIANZA E POVERTà IN ITALIA UN CONFRONTO TRA STIME DA FONTI UFFICIALI Contenuto della presentazione Questo intervento sfrutta la disponibilità di una pluralità di fonti per stimare la povertà relativa in Italia la possibilità di effettuare diverse scelte metodologiche circa il metodo per misurare la povertà relativa con l’obiettivo di condurre un’analisi di sensitività delle misure di povertà relativa

Scala ad alta elasticità (S4) 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA PROFILI DI DISUGUAGLIANZA E POVERTà IN ITALIA UN CONFRONTO TRA STIME DA FONTI UFFICIALI Base di dati Indagine Consumi ISTAT Variabile con/senza fitti imputati Linea di povertà relativa Si analizza la sensitività delle misure di povertà relativa rispetto a: la variabile e la sua definizione il metodo di calcolo della linea di povertà la scala di equivalenza 40 % 60 % 50 % fissata al… della… dei valori monetari… 70 % pro capite equiva-lenti media con/senza autocon-sumi mediana EU-SILC, ISTAT IBF, Banca d’Italia OECD (S3) OECD mod. (S1) Scala di equivalenza Carbonaro (S2) Scala ad alta elasticità (S4) el=0,53 el=0,67 el=0,73 el=0,87 3

Scala ad alta elasticità (S4) 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA PROFILI DI DISUGUAGLIANZA E POVERTà IN ITALIA UN CONFRONTO TRA STIME DA FONTI UFFICIALI Base di dati Indagine Consumi ISTAT Variabile con/senza fitti imputati Linea di povertà relativa Approccio Tradizionale (indicatore di povertà dicotomico) 40 % 60 % 50 % fissata al… della… dei valori monetari… 70 % pro capite equiva-lenti media con/senza autocon-sumi mediana Fuzzy (sfocato) EU-SILC, ISTAT Per alcune categorie di famiglie si distingue anche in base a: il tipo di approccio (tradizionale vs. fuzzy) IBF, Banca d’Italia OECD (S3) OECD mod. (S1) Scala di equivalenza Carbonaro (S2) Scala ad alta elasticità (S4) el=0,53 el=0,67 el=0,73 el=0,87 4

Fonti e variabili utilizzate 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA PROFILI DI DISUGUAGLIANZA E POVERTà IN ITALIA UN CONFRONTO TRA STIME DA FONTI UFFICIALI Fonti e variabili utilizzate   Variabile Definizione Fonte Anno A1 Spesa per consumi familiari Spese totale per consumi al netto di spese per manutenzione straordinaria delle abitazioni, dei premi pagati per assicurazioni vita e rendite vitalizie, rate di mutui e restituzione di prestiti Indagine sui consumi, ISTAT (vecchia indagine) 2013 A2 Indagine sulle spese, ISTAT (nuova indagine) B1 Reddito familiare netto Somma dei redditi da lavoro, da capitale e da trasferimenti al netto delle imposte e dei contributi sociali. Al lordo di tutti i benefits non monetari per i lavoratori dipendenti Indagine EU-SILC, ISTAT 2013 (anno rif. reddito) C1 Somma dei redditi da lavoro, da capitale, da pensione e altri trasferimenti, al netto delle imposte e dei contributi sociali. Al netto degli autoconsumi Indagine sui bilanci delle famiglie italiane, Banca d’Italia 2014 5

Variabile/Rilevazione 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA PROFILI DI DISUGUAGLIANZA E POVERTà IN ITALIA UN CONFRONTO TRA STIME DA FONTI UFFICIALI Incidenza di povertà per 100 famiglie Linea di povertà al 60% della media pro capite   Variabile/Rilevazione Scala di equivalenza bassa elasticità alta S1 S2 S3 S4 Spesa per consumi (al lordo di fitti imputati e autoconsumi) Consumi vecchia indagine 8,7 12,6 13,7 18,3 Spese nuova indagine 7,4 10,4 11,7 16,1 Reddito (al lordo di fitti imputati e al netto di autoconsumi) Reddito Eu-SILC 9,1 12,8 16,8 Reddito Banca d’Italia 10,9 13,2 14,8 19,2 L’incidenza è molto sensibile alla scala di equivalenza e cresce all’aumentare dell’elasticità della scala. 6

Variabile/Rilevazione 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA PROFILI DI DISUGUAGLIANZA E POVERTà IN ITALIA UN CONFRONTO TRA STIME DA FONTI UFFICIALI Incidenza di povertà per 100 famiglie Linea di povertà al 60% della mediana della distribuzione equivalente   Variabile/Rilevazione Scala di equivalenza bassa elasticità alta S1 S2 S3 S4 Spesa per consumi (al lordo di fitti imputati e autoconsumi) Consumi vecchia indagine 15,6 15,0 14,9 14,8 Spese nuova indagine 15,1 13,7 13,3 13,0 Reddito (al lordo di fitti imputati e al netto di autoconsumi) Reddito Eu-SILC 16,0 15,7 15,5 Reddito Banca d’Italia 18,6 17,8 18,1 Sul totale delle famiglie la scelta della scala ha un impatto ridotto. Non è così per l’incidenza calcolata su sottogruppi di famiglie: la scala più elastica penalizza maggiormente le famiglie numerose e con figli minori. 7

Modello di regressione lineare: dati 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA PROFILI DI DISUGUAGLIANZA E POVERTà IN ITALIA UN CONFRONTO TRA STIME DA FONTI UFFICIALI Modello di regressione lineare: dati n specifica Variabile per fonte 12 Spesa da Indagine Istat sui Consumi Spesa da Indagine Istat sulle Spese Reddito da Indagine Eu-Silc Reddito da Indagine Banca d’Italia con fitti imputati senza fitti imputati con autoconsumi senza autoconsumi Linea di povertà Indicatore 2 Media, Mediana Cut off 4 40%, 50%, 60%, 70% Variabile Pro capite, equivalente Scala di equivalenza OECD modificata, OECD, Carbonaro, metodo Engel ad elevata elasticità 768 8

Stima del modello di regr. lineare 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA PROFILI DI DISUGUAGLIANZA E POVERTà IN ITALIA UN CONFRONTO TRA STIME DA FONTI UFFICIALI Stima del modello di regr. lineare COVARIATA COEFFICIENTI Cut off della linea di povertà (vs 60%) Linea al 40% -9,4 *** Linea al 50% -5,3 Linea al 70% 6,1 Tipo di variabile della linea di povertà (vs procapite) Linea con variabile equivalente 6,7 Indicatore della linea di povertà (vs media) Linea mediana -4,5 Scala di equivalenza (vs Carbonaro) Scala OECD modificata -0,7 ** Scala OECD 0,3 * Scala elevata elasticità 1,8 Indagine e variabile di analisi (vs Indagine sui Consumi, con fitti imputati e autoconsumi) Nuova Indagine Spese -0,6 Indagine Eu-Silc 0,6 Indagine Banca d’Italia (BI) 1,5 Variabile al netto dei fitti imputati 2,2 Variabile al netto degli autoconsumi 0,0 Variabile risposta: incidenza di povertà relativa tra le famiglie Modalità di riferimento: spesa (inclusi fitti imputati e autoconsumi) rilevata dall’Indagine Istat sui Consumi, anno 2013, calcolo povertà con metodologia ufficiale Istat (linea al 60% della media procapite, spesa resa equivalente con scala Carbonaro) Costante: 12,6*** R-quadro corretto: 0,898 nota: *** p<0,01, ** p<0,05, * p<0,1 9

25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA PROFILI DI DISUGUAGLIANZA E POVERTà IN ITALIA UN CONFRONTO TRA STIME DA FONTI UFFICIALI Approccio fuzzy Si ricava una misura fuzzy attraverso la definizione della funzione di appartenenza all’insieme sfocato dei poveri 0≤𝐹𝑀 𝑖 ≤1 Si identificano sottogruppi di famiglie, in base alle classificazioni più comunemente utilizzate per le analisi di povertà: presenza di anziani o di minori, livello di istruzione della persona di riferimento, numero di componenti, area di residenza, tipologia familiare Per ciascun sottogruppo l’incidenza di povertà con l’approccio fuzzy è confrontata con l’incidenza di povertà con l’approccio tradizionale La covariata «Metodo fuzzy» è poi inserita nel modello di regressione per ciascun sottogruppo 10

25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA PROFILI DI DISUGUAGLIANZA E POVERTà IN ITALIA UN CONFRONTO TRA STIME DA FONTI UFFICIALI Incidenza di povertà per tipologia familiare: metodo tradizionale e metodo fuzzy 11

Modello di regr. lineare per alcune tipologie familiari 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA PROFILI DI DISUGUAGLIANZA E POVERTà IN ITALIA UN CONFRONTO TRA STIME DA FONTI UFFICIALI Modello di regr. lineare per alcune tipologie familiari Variabile risposta: incidenza di povertà relativa tra le famiglie di ogni tipologia indicata nota: *** p<0,01, ** p<0,05, * p<0,1 12

Principali conclusioni 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA PROFILI DI DISUGUAGLIANZA E POVERTà IN ITALIA UN CONFRONTO TRA STIME DA FONTI UFFICIALI Principali conclusioni La pluralità di fonti, di variabili e di opzioni metodologiche è un elemento di ricchezza Ogni scelta amplifica o riduce l’area della povertà e lo scenario risultante, con evidenti implicazioni di policy e di monitoraggio del fenomeno. Ciononostante, la scelta della variabile e del metodo di calcolo non incide sui profili delle famiglie a maggior disagio La ricchezza informativa derivante dal confronto delle diverse metodologie rappresenta uno strumento aggiuntivo per l’individuazione dei beneficiari di eventuali misure di contrasto alla povertà e un esempio di efficace sinergia tra le diverse aree di competenza (politiche e del mondo della ricerca)