Storia dell’idea di medioevo

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Transcript della presentazione:

Storia dell’idea di medioevo   Presa di coscienza della “media aetas” : inizio del processo I letterati e gli umanisti italiani fra Tre e Quattrocento (recupero della sapienza letteraria antica, nuova concezione dell’uomo, rinascimento) artisti (età classica, imbarbarimento, tempo attuale) Sotto altri profili gli intellettuali erano coscienti che sotto il profilo politico istituzionale religioso c’era continuità rispetto al passato medievale (esempi L. Bruni che è cittadino fiorentino, condivide i valori «medievali» della città comunale)

Le espressioni usate   Media tempestas (l’umanista G.A. Bussi, 1469) media antiquitas medium aevum non prima del Seicento, da parte di Christoph Keller, Università di Lipsia sec.)

Il Cinquecento   Che cosa fa prendere coscienza agli intellettuali di una «diversità» dei «mille anni del medioevo» rispetto all’epoca attuale, alla loro contemporaneità?   Prima di tutto la riforma luterana, la crisi religiosa e le sue conseguenze. - La storia della chiesa è la matrice dell’idea di medioevo. - la cultura protestante infatti approfondisce polemicamente i secoli medievali come periodo ‘papista’, contrassegnato dalla progressiva degenerazione della chiesa dalle origini apostoliche (ma soprattutto dall’epoca costantiniana) sino al Duecento. Due posizioni contrapposte: a) Matteo Vlacic (Flacius Illyricus), la Historia ecclesiastica e i Centuriatori di Magdeburgo b) la reazione cattolica e gli Annales ecclesiastici di Cesare Baronio

Gradatamente, questa contrapposizione diventa meno acuta, e in ambedue gli schieramenti diventa più fine l’approccio critico. Dalla polemica e dalla apologetica alla erudizione come strumento   Gli Acta sanctorum e i bollandisti (Jean Bolland): l’auto-critica della cultura ecclesiastica a proposito degli eccessi superstiziosi del culto dei santi. Nasce la scienza agiografica, una agiografia «critica» In Francia, gli studi sul medioevo nascono anche da un interesse pratico, patrimoniale: dimostrando la veridicità dei documenti medievali, i monasteri intendono difendere i loro possessi contro il fisco regio. St. Germain des Près e i padri Maurini: nasce la diplomatica come ‘scienza del documento’.

Questo cambiamento di mentalità, questo atteggiamento meno polemico è provato dal fatto che nascono i primi repertori, i primi «dizionari», come strumenti «neutrali» di conoscenza. Così Charles Du Fresne DU CANGE cpmpila il Glossarium ad scriptores mediae et infimae latinitatis, un vocabolario del latino medievale costruito mediante la schedatura di documenti pontifici e imperiali, di cronache, di testi legislativi.

L’altra grande «forza» che spinge gli intellettuali europei a studiare il medioevo è la nascita dello stato moderno, il consolidamento dell’identità nazionale   In Francia, in Inghilterra, si va alla ricerca dell’origine delle nazioni nell’età barbarica. Si individua nell’alto medioevo l’origine della monarchia e ne deriva l’impulso l’impulso allo studio del diritto, della legislazione e persino della letteratura. In generale: privilegio dei testi CRONISTICI e dei testi LEGISLATIVI (leggi nazionali), oltre che degli ATTI PUBBLICI (delle corti regie e imperiali). Anche in Germania (dove non c’è lo stato, ma c’è eccome la coscienza nazionale) sin dal Quattrocento storici, antiquari e teologi della storia considerano con rispetto l’età delle invasioni barbariche e l’impero medievale (momenti di affermazione della ‘nazione’ tedesca nella storia europea). Hartmann Schedel, Nauclerus. Lutero e la coscienza nazionale tedesca. Nel Seicento: Canisius. Gli Scriptores rerum germanicarum del Boecker.

, Erudizione settecentesca in Italia   Concetto di 'repubblica delle lettere' Aumento della circolazione degli studi in Europa a partire dalla seconda metà del Seicento (accademie, mercato librario, periodici). Democratizzazione dell'erudizione Dalla Francia e come in Francia: abitudine all'analisi testuale e documentaria per scopi pratici (Muratori come Mabillon, Calmet, Thomassin, Tillemont, Fleury) Muratori come i Maurini (De corona ferrea) Muratori e le esigenze politiche degli Estensi (Antichità estensl) Rerum italicarum scriptores; Antiquitates italicae medii aevi

. MURATORI (1672- 1750)   Il medioevo come momento (non definito in astratto) nel quale prendono vita istituti, forme di vita, consuetudini, valori tuttora vivi - Continuità della vita civile in Italia. "Abbondavano anche allora i popoli provvisti di rettori e di leggi; non era malagevole trovare anche allora degli ingegni felici; si coltivavano i campi, vi erano commerci, pace, ricchezze" (Introduzione alle Antiquitates italicae m.e.) . l'età romana è riccamente indagata, non così i secoli bassi 2. Oltre che risalire alle radici del mondo attuale:comprendere le forme della barbarie antica, per attrezzarsi contro l'intolleranza, il fanatismo religioso, l'ingiustizia, i poteri incontrollati, l'ingerenza ecclesiastica nell'ambito del temporale

. UN PASSO DELL’INTRODUZIONE DELLE ANTIQUITATES ITALICAE MEDII AEVI Oltre poi all'essersi perduta la memoria di moltissimi avvenimenti d'allora, quegli ancora che restano sì mal disposti bene spesso ci si presentano davanti, che di poterne assegnar gli anni via non resta stante la negligenza o discordia degli scrittori ed è forzata non di rado la cronologia a camminare a tentoni. A questi malanni si vuoI aggiungerne un altro, comune alla storia di tutti i tempi, cioè la difficoltà, meglio a dire l'impossibilità, di raggiungere la verità di molte cose, giacché spirito della parzialità o della avversione troppo sovente guida la mano degli storici. Quello che osserviamo nella dipintura delle battaglie accadute a' tempi nostri, fatta da differenti pennelli, con accrescere o sminuire il numero de' morti o prigioni, e talvolta con attribuirsi ciascuna delle parti la vittoria, lo stesso si praticava negli antichi tempi. E secondoché l'adulazione o l'odio prevalevano nella penna degli scrittori, il medesimo personaggio veniva esaltato o depresso. C'è di più.

. Allorché gli storici prendevano a descrivere quanto era accaduto ne' tempi lontani da sé, per mancanza di documenti o per semplicità o per poca attenzione, talvolta ancora per malizia, vi mischiavano favole o dicerie o tradizioni ridicole dell'ignorante volgo. Di queste false merci appunto abbonda la storia de' secoli barbarici d'Italia, e più di gran lunga l'ecclesiastica che la secolare. Ora, come mai potere in quell'ampio fondaco di verità e bugie mischiate insieme sbrogliare il vero dal falso? In' tale stato ognun ritruova la storia della sua nazione; ma chi vuole oggidì scrivere onoratamente le antiche cose, si studia per quanto può di depurarle, di dare schiettamente ad ognuno secondo l'ordine della giustizia, cioè di lodare il merito e di biasimare il demerito altrui; e quando pur non sia possibile di raggiungere il certo, di almeno accennare ciò che sembra più probabile e verisimile tanto dei fatti che delle persone. Questo medesimo mi son io ingegnato di eseguire nella presente mia opera per soddisfare il debito di sincero scrittore.

. Dall'illuminismo allo storicismo romantico   Illuminismo: cosmopolitismo, razionalismo Età romantica: tradizione - formazione delle istituzioni e delle nazioni moderne, ideali di libertà e di nazionalità , interesse per il fattore religioso storicismo . concezione della storia come assoluto . la vita dello spirito secondo Hegel la realtà è un dispiegarsi della evoluzione del pensiero; concezione dialettica della storia . nessun frammento della realtà è isolato, ma si trova in intimo rapporto con tutti gli altri, e viene visto nella vivente realtà del tutto . interesse per arte, religioni, lingua, folk -lore, economia, istituzioni, dottrine politiche,