Satyricon: Fortunata, moglie di Trimalcione Di Bassi Sara, Geneletti Duccio, Tegli Gabriele – 5P
Uxor, inquit, Trimalchionis, Fortunata appellatur, quae nummos modio metitur […] et Trimalchionis topanta est. Ad summam, mero meridie si dixerit illi tenebras esse, credet. Ipse nescit quid habeat. La moglie di Trimalcione, si chiama Fortunata, che misura il denaro a “staia” […] ed è il braccio destro di Trimalcione. In breve, se gli dicesse che le tenebre sono in pieno giorno, lui le crederebbe. Lui stesso non sa cosa possiede.
I metodi contraccettivi e il parto In età imperiale portare avanti una gravidanza e partorire poteva essere causa di morte: per questo la donna cercava di limitare le nascite, specie nelle classi più elevate, soprattutto se riusciva a portare a termine le tre gravidanze dovute. Usava pozioni contraccettive ed abortive, oppure ricorreva ai rimedi medici come i pessari, tamponi di lana imbevuti di aceto e collocati negli organi genitali. Ma doveva farlo spesso di nascosto, perché anche la decisione sull'aborto spettava al futuro padre che poteva ripudiarla se non era d'accordo.
La donna e il lavoro Le donne romane che cercavano di rendersi pari agli uomini nelle lettere, nella filosofia, nelle scienze o nel diritto consideravano umiliante esercitare quei mestieri a cui si dedicavano gli uomini: l‘epigrafia urbana del periodo imperiale testimonia che esse tutt'al più esercitano quei lavori in cui l'uomo è meno adatto. Troviamo testimonianze nelle iscrizioni romane dell'Urbe di quattro donne mediche, una segretaria, una stenografa e poi sarte, pettinatrici, levatrici, balie, pescivendole, erbivendole. Nella città di Ostia nutrici, tessitrici, lavandaie, massaggiatrici. Ma pure attrici, albergatrici, cameriere, danzatrici, proprietarie di taverne.
Donne illustri - 1 Agrippina Minore: figlia di Agrippina Maggiore, a sua volta nipote di Augusto, moglie di Claudio e madre dell’imperatore Nerone. Durante l'assenza del marito in guerra, divenne l'unica imperatrice a battere moneta con la propria effigie e a governare de facto l’Impero Romano. Livia Drusilla: prima imperatrice dell’Impero Romano e moglie di Augusto, da cui derivò il titolo di Augusta. Visse modestamente accanto al marito, diventando un vero e proprio esempio di virtù femminile. Valeria Messalina: moglie Claudio, di trent’anni più grande di lei, da cui ebbe due figli, fra cui Britannico. Ebbe una vita decisamente trasgressiva, spesso lontano dagli occhi della corte, senza esitare ad uccidere chi la ostacolasse.
Donne illustri - 2 Cornelia: la madre dei Gracchi, Tiberio e Caio. Era la figlia di Publio Cornelio Scipione Africano e sposò Tiberio Sempronio Gracco, da cui ebbe anche Sempronia. Una donna forte, che anteponeva la famiglia e i figli a tutto. Celebre la sua risposta a una matrona che si pavoneggiava dei propri gioielli: Cornelia le rispose seccamente che i suoi gioielli erano i suoi figli. Donna di profonda cultura, divenne il simbolo della tipica matrona romana. Sempronia: sorella di Tiberio e Caio Gracco, sposò Scipione Emiliano. Fu secondo alcune fonti coinvolta nella congiura ai danni di Cesare. Questa tesi è sostenuta in particolar modo da Sallustio, che nel De Catilinae coniuratione ne fornisce una descrizione incisiva e ambigua, oscillando continuamente tra la lode per le numerose virtù e il biasimo per i molti vizi.