un singolare modo di studiare l’Universo

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Transcript della presentazione:

un singolare modo di studiare l’Universo La fisica underground un singolare modo di studiare l’Universo Alba Formicola 1

Laboratori Nazionali Gran Sasso 1979 → proposta al Parlamento italiano del progetto di un grande laboratorio sotterraneo all’interno del tunnel autostradale del Gran Sasso (allora in costruzione). 1982 → approvazione da parte del Parlamento. 1987 → la costruzione è completata. 1989 → il 1° esperimento sotterraneo, MACRO, inizia la presa dati. 2

Che ci vanno a fare un gruppo di fisici sotto terra ? La Terra è costantemente bombardata dai raggi cosmici: nuclei di H, He o più pesanti che colpiscono l’atmosfera causando una pioggia di particelle secondarie (circa 100 particelle cariche per metro quadro al secondo!) In superficie queste costituiscono un rumore di fondo che oscura i rivelatori, tuttavia la roccia può assorbirne molte realizzando una condizione di “silenzio cosmico” che permette di studiare particelle elementari, difficilissime da catturare, che attraversano indisturbate la roccia, ed eventi molto rari.

Il più vasto ed avanzato laboratorio sotterraneo del pianeta: perché? NECESSARIO UN AMBIENTE SOTTERRANEO IN GRADO DI ATTENUARE IL FLUSSO CHE ARRIVA A TERRA: I LABORATORI NAZIONALI DEL GRAN SASSO 1400 m 3800 m.w.e. 1400 m di roccia sovrastante Riduzione del flusso di μ: 106 Flusso di μ ~ 1 m-2 h-1 Superficie: 17 800 m2 Volume: 180 000 m3

Fisica Sotterranea ai LNGS Neutrini (OPERA, BOREXINO, ICARUS, LVD, GERDA, CUORE,COBRA) Materia Oscura (DAMA/LIBRA, DARKSIDE, XENON, CRESST) Astrofisica Nucleare (LUNA) Fisica fondamentale (VIP) Le tre Sale sperimentali (A, B, C) misurano circa 100 m di lunghezza, 20 m di larghezza e 18 m di altezza

Cosa sono i neutrini... Esistono 3 diversi tipi di neutrino: ne, nm e nt Hanno carica elettrica nulla e una massa “piccolissima”. Riescono ad attraversare la materia senza interagire o essere assorbiti: la loro rivelazione è perciò estremamente difficile. Considerate particelle prive di massa fino alla scoperta delle cosiddette “oscillazioni di neutrini”. Sono tra le particelle più presenti in natura. Vengono prodotti in molti meccanismi con energie che spaziano su parecchi ordini di grandezza. 6

BOREXINO: tanti occhi per neutrini solari (e non solo…) BOREXINO è in grado di rivelare in tempo reale neutrini di bassa energia (ad esempio prodotti dal Sole e dal nostro pianeta) attraverso le loro interazioni in un “liquido scintillatore”. 7

I neutrini solari di più bassa energia sono quelli più numerosi!!! Un fotone prodotto nel centro del Sole impiega centinaia di migliaia di anni per raggiungere la sua superficie. I neutrini invece, data la loro scarsa attitudine ad interagire, impiegano meno di due secondi per uscire dal Sole. Borexino, grazie alla sua “iperpurezza” e all’ assenza di centrali nucleari nelle vicinanze, è anche in grado di studiare neutrini emessi nei processi radioattivi che avvengono all’interno della crosta terrestre (Geoneutrini). 8

Neutrini dalle stelle: Large Volume Detector LVD contiene 1000 t di liquido scintillatore, se una Supernova esplodesse nel centro della nostra Galassia (8.5 kpc), sarebbe in grado di rivelare centinaia di neutrini. Il rivelatore è in funzione dal 1992. Scopo principale è rivelare i neutrini emessi da Supernova nella nostra Galassia o in una delle Galassie vicine (Nubi di Magellano). Ogni esplosione produce sulla Terra circa 1000 miliardi di neutrini al metro quadro in un tempo pari a circa 10-20 s. L’ultima Supernova esplosa nella Grande Nube di Magellano risale al 1987. La frequenza attesa di esplosioni di Supernovae nella nostra Galassia è di 2-4 per secolo: per questo motivo l’apparato è in continua presa dati! 9

Nonostante queste ricerche conosciamo ancora molto poco del nostro Universo... 10

Di cosa è fatto l’Universo? Le osservazioni sperimentali ci dicono che la materia di cui siamo fatti noi è meno del 5%. Circa il 23% è materia oscura il restante, più del 73%, è energia oscura La materia oscura (fagioli neri) è circa 5 volte più abbondante della materia visibile (fagioli colorati)

Tutto quello che non si vede... La Materia Oscura 12

DAMA/LIBRA DAMA studia la componente di particelle di Materia Oscura nell'alone galattico per mezzo di una segnatura indipendente da modello detta modulazione annuale.  13

CRESST CRESST (Cryogenic Rare Event Search using Superconducting Thermometers)  è un esperimento per la ricerca di WIMPs attraverso la loro interazione (scattering) su un nucleo atomico. CRESST utilizza rivelatori calorimetrici costituiti da un cristallo assorbitore, che contiene i nuclei con cui la WIMP interagisce, e da un sensore che misura l'energia rilasciata nell'interazione. I rivelatori di CRESST sono ora in grado di osservare particelle la cui massa sia ben più leggera di quelle osservabili nelle attuali misure, aumentando la possibilità di osservare la materia oscura.

XENON Lo scopo del progetto XENON è quello di rivelare le interazioni tra le particelle di Materia Oscura con i nuclei dello Xeno utilizzato come massa bersaglio nell’esperimento. Xenon è una camera TPC a doppia fase (liquida e gassosa). I fotomoltiplicatori sono utilizzati per rivelare il lampo di luce prodotto nell’interazione.

DarkSide50 Scopo dell’esperimento DarkSide50 è di osservare interazioni di Materia Oscura con quella ordinaria. Il cuore dell’apparato è costituito da una camera TPC contente Argon in fase sia liquida che gassosa.

Ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, fisici provenienti da ogni parte del mondo lavorano insieme per capire e svelare i misteri del nostro Universo! Gli esperimenti condotti in questi vent’anni di attività hanno dato e continueranno a dare importantissimi risultati su: comprensione del fenomeno delle “oscillazioni dei neutrini” ricerca di Materia Oscura astrofisica del Sole e delle stelle fisica dei Raggi Cosmici