L’alba delle democrazie L’età dei lumi Il dispotismo illuminato: Austria, Russia, Italia
Che cos’è l’illuminismo? “Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti del tuo proprio intelletto! – ecco dunque il motto dell’Illuminismo” L’illuminismo è l’uscita dell’uomo dalla propria minorità, imputabile a sé stesso Mancanza di coraggio nel servirsi del proprio intelletto senza la guida altrui I.Kant, Risposta alla domanda: Che cos’è l’illuminismo? (1784)
L’età della ragione La ragione deve indagare tutti i campi, sottoporre a una verifica e “illuminare”: la conoscenza può liberare da pregiudizi, idoli, errori Fiducia nella ragione e uso critico di essa per liberarsi dai dogmi della metafisica Eredi del razionalismo del ‘600, fiducia nella ragione con utilità pratica
Circolazione del sapere Per combattere ignoranza e pregiudizio: circolazione dell’informazione e della conoscenza teorica e tecnica Il centro fu PARIGI, le idee illuministe si diffusero poi in tutto il continente Ruolo dell’Encyclopédie o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri (1751-1772) sotto la direzione di Diderot e D’Alambert
Scienza e religione Enciclopedia come impresa di avanguardia: Trattò tutti gli ambiti del sapere: non solo le lettere e le scienze, ma anche le tecniche e i mestieri Affrontò liberamente tutti gli argomenti: seguendo l’ordine enciclopedico (dalla A alla Z)= equivalenza di tutti i temi Diffusione del paradigma scientifico, centralità della biologia (Spallanzani) e della chimica (Lavoisier)
In ambito religioso si afferma il DEISMO, religione razionale e naturale, si ammette solo quello che la ragione può ammettere: L’esistenza di Dio La creazione e il governo del mondo (deisti inglesi) o l’indifferenza per esso (Voltaire) Vita futura in cui sono ripagati beni e mali Rifiuto delle religioni positive, rivelate, frutto di ignoranza e superstizione
La società dei lumi Nascita dei salotti e dei caffé filosofici: intellettuali invitati nei salotti aristocratici per la conversazione Nascono importanti accademie scientifiche: l’Académie des Sciences in Francia, a Roma l’Accademia dei Lincei e l’Accademia dei Pugni a Milano (Pietro e Alessandro Verri) Nasce l’intellettuale moderno: circolazione di gazzette e libelli, cosmopolitismo (lingua francese, infrastrutture e viaggi) e esotismo (mito del “buon selvaggio”)
Il dispotismo illuminato Ricadute politiche dell’illuminismo: 1. I philsophes illuministi non combatterono l’assolutismo, ma collaborarono (consiglieri, ministri es.Voltaire e Federico II a Berlino, Diderot alla corte della Zarina Caterina II) 2. Tra gli anni sessanta e settanta del ‘700 i sovrani riformano diversi settori (sanità, fiscalità, istruzione..): le monarchie restarono assolute, ma vollero governare illuminati dalla ragione
L’Austria di Maria Teresa e di Giuseppe II Maria Teresa e poi il figlio Giuseppe II: l’obiettivo del governo è il “bene della società civile”, attuarono importanti riforme Razionalizzazione dell’amministrazione dello Stato (creato un Consiglio di Stato per coordinare l’azione dei ministeri) Abolizione della servitù della gleba (1785) e uniformazione dei prelievi fiscali (anche i nobili) grazie ai dati dei CATASTI
Spirito di laicizzazione di Giuseppe II fa parlare di “giuseppinismo”: vescovi e preti funzionari stipendiati, matrimonio come contratto (divorzio per i non cattolici) Incamerati i beni della Compagni di Gesù (sciolta nel 1773 da papa Clemente XIV) Nuovo codice penale (abolita pena di morte e uguaglianza delle pene) e istruzione elementare obbligatoria
La zarina Caterina II Romanov Confiscò i beni della Chiesa ortodossa, sopprimendo monasteri e li usò per risanare il deficit e per l’istruzione Progetto di riforma delle leggi, Commissione legislativa Rivolte contadine guidate da Pugacèv (stato autonomo cosacco), non fu abolita la servitù della gleba e ai nobili furono riservati privilegi (immunità fiscali, propri tribunali..)
Italia: Il ducato di Milano e il Granducato di Toscana Le riforme dei sovrani illuminati coinvolsero la lombardia austriaca, il Granducato di Toscana, in parte il Regno di Napoli Ducato di Milano: su proposta di Pietro Verri (fondatore del giornale, Il Caffè) membro del Consiglio supremo per l’economia, la riscossione delle tasse viene tolta all’appalto di finanzieri privati
Vengono abolite le dogane interne e confiscate le terre di molti conventi con la soppressione degli ordini contemplativi Compilazione di un nuovo catasto per la distribuzione più equa delle imposte Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene (1764) influenzò Pietro Leopoldo asburgo nella riforma del codice penale in Toscana: abolita tortura e pena di morte