GUERRE CIVILI E GUERRE DI RELIGIONE IN FRANCIA

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Transcript della presentazione:

GUERRE CIVILI E GUERRE DI RELIGIONE IN FRANCIA 1562-1598

Francesco I di Valois (1494-1547): l’ultimo principe rinascimentale

Gli inizi della Riforma in Francia Inizialmente le idee di Riforma si diffondono in Francia al di fuori di rigidi schemi confessionali. Le opere di Lutero sono lette alla luce dell’umanesimo da ecclesiastici come Guillaume Briçonnet, vescovo di Meaux e Jacques Lefèvre d’Etaples, vicini alle posizioni di Erasmo, influenzati da Valdés e in sintonia con l’evangelismo italiano. A livello letterario l’espressione più alta di questo spirito è rappresentata dall’opera di François Rabelais, Gargantua e Pantagruel.

L’adesione alla Riforma L’adesione alla Riforma investe in Francia, a partire dagli anni venti, ceti sociali diversi, dagli artigiani, alla piccola borghesia urbana, alla borghesia intellettuale, alla nobiltà di corte e all’alto clero. Poco coinvolti sono solo i contadini. Attorno agli anni quaranta aderiscono alla Riforma: Un cardinale (Odet Montmorency de Châtillon, vescovo di Bauvais e fratello dell’ammiraglio Gaspard de Coligny) Due arcivescovi (Aix e Arles) Nove vescovi

La Riforma alla corte di Francia Impegnato per mezzo secolo nelle guerre contro l’Impero, Francesco I di Valois tollera presenze riformate alla sua corte. Aderiscono alla Riforma: la sorella Margherita, regina di Navarra la cognata Renata, duchessa di Ferrara il suo medico personale Guillaume Cop il suo bibliotecario Guillaume Budé il suo consigliere Louis de Berquin

1534: l’«affaire des placards» La prima crisi si verifica nel 1534 con l’«affaire des placards», ossia lo scandalo costituito dai volantini contro la Messa, distribuiti a Parigi, che provocano una dura risposta repressiva della Sorbona e del Parlamento di Parigi e la fuga all’estero di numerosi esponenti della Riforma fra i quali il giovane Calvino e il poeta Clément Marot.

Francesco I e Carlo V: una rivalità senza esclusione di colpi Avversario dell’Imperatore Carlo V e impegnato in una serie di guerre logoranti durate dal 1521 al 1559, Francesco I, tratta alleanze segrete con gli Ottomani e con i principi protestanti in funzione antiasburgica. In ambito ecclesiastico professa fedeltà alla Chiesa cattolica, ma appoggia tutti i cardinali – anche i più reazionari - che possono ostacolare i disegni imperiali in Italia.

Dai Valois ai Borbone (1547-1588) 1547 – muore Francesco I. Gli succede il figlio Enrico II (1547-59), sposato con la principessa italiana Caterina de’ Medici, dalla quale ha quattro figli che saranno tutti re di Francia: Francesco II, Carlo IX, Enrico III, Margherita (moglie di Enrico IV). Estintasi la famiglia nel 1588, il trono di Francia passerà ai Borbone, già re di Navarra.

Caterina de’ Medici (1519-1589), Reggente del Regno di Francia dal 1560 al 1589 Soprannominata “Madame la Serpente” per il suo uso spregiudicato del potere, Caterina de’ Medici, moglie di Enrico II, mantiene nelle sue mani il governo effettivo della Francia per oltre vent’anni, sotto il regno dei tre figli, mentre il paese è dilaniato dalle guerre di religione.

Gli ultimi Valois (1547-1588) 1559 – Enrico II muore accidentalmente in un torneo, gli succede il figlio quindicenne Francesco II (1559-60), sposo di Maria Stuart, futura regina di Scozia 1560 – dopo un solo anno di regno muore anche Francesco II, gli succede il fratello decenne Carlo IX (1560-74), debole e malaticcio, sotto la reggenza della madre Caterina de’ Medici 1574 – muore Carlo IX, gli succede il fratello Enrico III (1574-88), già re di Polonia, ma Caterina mantiene il controllo della situazione.

1559: L’avvio della repressione contro i Riformati dopo Cateau-Cambrésis La pace di Cateau-Cambrésis (1559), che pone fine a mezzo secolo di guerre franco-asburgiche, consente a Enrico II di dedicarsi alla lotta contro l’eresia, spinto a ciò da papa Paolo IV che minaccia di scomunicare i sovrani che si uniscono alla Chiesa di Roma nel contrastare ogni dissenso religioso. Inizia una fase di persecuzioni che pone i riformati di fronte al dilemma se sottomettersi o resistere.

Hotman e le teorie monarcomache Il giurista francese François Hotman (1524-1590), aderente alla Riforma, legittima la «resistenza» ugonotta sostenendo nel 1559 il diritto ad opporsi anche con le armi alla persecuzione. Pur essendo un sostenitore dell’istituto monarchico, egli afferma che se il sovrano rompe deliberatamente il patto con i suoi sudditi, perseguitandoli ingiustamente, può essere legittimamente spodestato o ucciso.

1559: La morte di Enrico II e l’affermazione del partito cattolico La morte accidentale di Enrico II ad opera di Gabriel de Montgomery (accanito persecutore dei protestanti), nel giugno 1559, è vista dai protestanti come un «giusto giudizio di Dio». La reggente Caterina de’ Medici, madre di Francesco II, si appoggia al clan cattolico di corte: la regina di Scozia (e regina di Francia) Maria Stuart, moglie del figlio, il duca Francesco di Guisa, e suo fratello il cardinale Carlo di Lorena.

Cattolici e protestanti in Francia CASATE CATTOLICHE Guisa Lorena Montmorency CASATE PROTESTANTI Rohan Coligny Condé Borbone

I Riformati in Francia All’inizio degli anni Sessanta le comunità Riformate (ugonotti) in Francia sono circa 1.400 con più di due milioni di aderenti (su 18 milioni di francesi), concentrate soprattutto nelle grandi città (Parigi, Lione, Reims, Rouen, Orléans, Meaux, Bourges, Tours, Nimes, Arles), nell’ovest e nel sud-ovest. Il contatto con Ginevra è intensissimo e il flusso migratorio verso il Lemano continuo.

Elisabetta Tudor a favore dei protestanti francesi La nuova sovrana d’Inghilterra Elisabetta I, salita dl trono nel 1558 - dopo la prematura morte della sorellastra Maria Tudor - e decisa a ricondurre la Chiesa d’Inghilterra al protestantesimo, offre immediatamente sostegno agli ugonotti francesi, accogliendo numerosi esuli e finanziando la nobiltà protestante, anche per indebolire il potere dei duchi di Guisa, zii di Maria Stuart, regina di Francia e di Scozia e pretendente al trono d’Inghilterra.

1560: Gli ugonotti in armi: la fallita congiura di Amboise Reagendo alla repressione, alle condanne a morte e alla distruzione dei templi, molti esponenti della media e piccola nobiltà provinciale ugonotta, guidati da Jean du Barry signore de La Renaudie, dopo aver consultato Calvino, decidono di unirsi invocando il «Dio delle vendette» contro gli «empi» (Salmo 94). Il 1° febbraio 1560 si tiene a Nantes una grande assemblea degli ugonotti nella quale si decide un’azione contro il castello di Blois, sede della corte. Il re tuttavia si sposta da Blois ad Amboise per una battuta di caccia e la congiura, scoperta, fallisce traducendosi in un massacro degli ugonotti con centinaia di esecuzioni capitali ordinate dal dica di Guisa e dal cardinale di Lorena.

Francesco I di Lorena, duca di Guisa (1519-1563) Generale al servizio di Francesco I ed eroe della guerra franco-asburgica, sposa 1548 Anna d'Este, figlia del duca di Ferrara Ercole II d'Este e di Renata di Francia. Dopo la morte di Francesco I diviene Luogotenente generale del Regno e alla morte di Enrico II, nel 1559, assume il governo per conto di Francesco II e Caterina de’ Medici. Nel 1560, dopo la fallita congiura di Amboise, scatena una brutale repressione antiugonotta Nel 1562 provoca la prima guerra di religione prima di venir ucciso dai protestanti.

L’ammiraglio Gaspard de Coligny (1519-1572), capo del partito ugonotto Ammiraglio al servizio di Francesco I ed eroe della guerra contro Carlo V, dopo il 1560 si converte al calvinismo divenendo uno dei capi più autorevoli del “partito ugonotto”. Consigliere di Caterina de’Medici e di Carlo IX, nel 1572 sostiene la ribellione dei Paesi Bassi, ma viene ucciso da sicari dei Guisa nella terribile “notte di San Bartolomeo”.

1561: il fallimento del colloquio di Poissy Nel settembre 1561, su iniziativa di Caterina de’ Medici e Carlo IX, si tiene a Poissy un colloquio fra due delegazioni di teologi (6 cattolici guidati dal cardinale Carlo di Lorena e dal vescovo Antonio Caracciolo – che l’anno successivo avrebbe aderito al calvinismo fuggendo a Ginevra - e 6 calvinisti guidati dal ginevrino Théodore de Bèze) per definire un terreno di incontro sulla base della Confessione di Augusta, ma il colloquio fallisce.

Prima guerra di religione (1562-63) 1562, gennaio – Editto di Sant Germain: primo editto di tolleranza (culto pubblico al di fuori dei centri urbani, culto privato nelle città) promulgato da Caterina a nome di Carlo IX. 1562, 1° marzo – strage di Wassy: settanta morti ugonotti ad opera del duca di Guisa, capo della fazione cattolica. 1562, 26 marzo – cattura della famiglia reale a Fontainebleau ad opera del partito cattolico; trasferimento forzato a Parigi Spagna e Inghilterra si schierano: Filippo II con i Guisa (cattolici); Elisabetta I con il Condé (ugonotti). Gli inglesi occupano Le Havre, i cattolici espugnano Rouen 1563, 19 marzo - secondo editto di tolleranza, più restrittivo. Editto di Amboise (culto riformato privato consentito ai soli nobili; culto pubblico urbano in una sola città per ogni baliaggio).

L’appello di Castellion: «libertà di fede!» Il teologo e umanista savoiardo Sebastien Castellion (1515-63), già difensore di Serveto nel 1554, pubblica nel 1562 il Conseil à la France desolée con il quale invoca la tolleranza religiosa per tutte le confessioni: «Lasciate le due religioni libere e lasciate che ognuno segua senza costrizione quella che vuole». … attirandosi critiche e condanne da ambo le parti.

La Francia delle guerre di religione La Lega cattolica controlla il nord-est e il sud-est L’Unione ugonotta controlla il sud-ovest e parte del centro Le regioni centrali sono neutrali

Seconda guerra di religione (1567-68) 1567 – scoperta la congiura ugonotta (Condé e Coligny) per rapire la famiglia reale a Meaux La Michelade: massacro di cattolici a Nimes il giorno di S. Michele Battaglia di Saint-Denis, sconfitta ugonotta (ma muore il capo cattolico Montmorency) 1568 – Editto di Saint Maur: Decreto di espulsione di tutti i pastori protestanti dal suolo francese 1568 – pace di Longjumeau, favorevole ai cattolici.

Terza guerra di religione (1568-70) 1568 – rottura della tregua 1569, 13 marzo – battaglia di Jarnac: sconfitta ugonotta 1569, 3 ottobre – battaglia di Montcourt: sconfitta ugonotta (Condé imprigionato e ucciso) 1569 – Coligny rianima la ribellione del sud Caterina teme l’eccessivo potere dei Guisa e decide di riavvicinarsi agli ugonotti. 1570, 8 agosto – secondo editto di Saint-Germain favorevole ai protestanti (libertà di coscienza, libertà di culto in due città per baliaggio, quattro piazzaforti di sicurezza: La Rochelle, La Charité, Cognac, Montauban)

La Quarta guerra di religione (1572-73) e il massacro di San Bartolomeo 1572, 17 agosto – matrimonio fra Margherita di Valois, sorella di Carlo IX, ed Enrico di Borbone, re di Navarra e capo della fazione ugonotta. 22 agosto – fallito attentato a Coligny 23-24 agosto – massacro di San Bartolomeo (3000 morti a Parigi, 7800 a Lione, 500 a Orléans; 15.000 morti in tutta la Francia) Carlo IX si assume la responsabilità dell’accaduto e revoca la libertà di culto 1572-73 – assedio della Rochelle, roccaforte ugonotta 1573, 6 luglio – editto di Boulogne (limitata libertà di culto)

Medaglia di Gregorio XIII per celebrare la strage degli ugonotti

Enrico III: l’ultimo dei Valois (1547-1588) 1574 – muore Carlo IX, gli succede il fratello Enrico III (1574-88), già re di Polonia, ma Caterina de’ Medici mantiene il controllo della situazione.

Dalla quinta alla settima guerra di religione (1574-80) Quinta guerra di religione (1574-76) 1576 – pace di Beaulieu Sesta guerra di religione (1576-77) 1577 – pace di Bergerac Settima guerra di religione (1579-80) 1580, 26 novembre – pace di Fleix

Ottava guerra di religione (1586-87): la “Guerra dei tre Enrichi” Guerra per la successione al trono di Francia: fra il re Enrico III di Valois ed i due capi-fazione Enrico di Borbone ed Enrico di Guisa 1587 – Enrico di Lorena duca di Guisa si pone a capo della “Lega Santa” e sconfigge gli ugonotti ad Auneau 1588 – Enrico di Guisa entra a Parigi ed è proclamato Luogotenente generale del Regno; fuga del re Enrico III. 1588 – Enrico di Guisa è ucciso nel castello di Blois da sicari inviati dal re Enrico III. 1589 – Enrico III è assassinato da un domenicano: Enrico di Borbone si autoproclama erede al trono di Francia con il nome di Enrico IV.

L’assassinio di Enrico di Guisa nel castello di Blois (1588)

Dal Valois ai Borbone 1588 - Enrico III è assassinato, gli succede il cognato Enrico di Borbone, re di Navarra, capo del partito ugonotto e sposo di Margherita di Valois, ultima figlia di Enrico II e di Caterina de’Medici. Dal 1593 sarà re di Francia con il nome di Enrico IV (1588-1610).

Enrico IV di Borbone, re di Francia 1593 - Enrico IV si converte al cattolicesimo e viene proclamato re di Francia (Paris vaut bien une Messe!) 1594 – Enrico IV si insedia a Parigi 1598 – Enrico IV promulga l’Editto di Nantes di tolleranza religiosa e sigla la pace di Vervin con la Spagna

Enrico IV entra a Parigi nel 1594

L’Editto di Nantes: la prima affermazione del biconfessionalismo 1598: con l’Editto di Nantes si afferma per la prima volta in Europa il biconfessionalismo religioso all’interno di uno Stato, premessa ad un’ autentica tolleranza religiosa. Il principio del «cuius Regio eius Religio» viene di fatto sconfessato. Inizia il processo di secolarizzazione dello Stato. 1685: con l’Editto di Fontainebleau Luigi XIV revoca l’Editto di Nantes e impone la religione cattolica come sola religione ammessa in Francia.

Jean Bodin: teorico dello Stato e della tolleranza Sfera politica e sfera religiosa vengono per la prima volta separate, affermando la priorità alla prima. La tutela del potere sovrano e l’unità della nazione vengono prima dell’unità confessionale.

Enrico IV nel 1600 sposa in seconde nozze Maria de’Medici