A noi, che pure siamo peccatori, Gesù potrebbe dire: “Voi sarete cristianizzatori di uomini (e donne). Voglio che andiate e annunciate alla gente che sono stati creati per essere felici, e che troveranno questa felicità se conformeranno la vita ai valori del Vangelo. E cioè, se capiscono quello che dà senso alla gioia, quello che è davvero importante, il modo di vivere che produce gioia, o quello che finirà quando giungerà il momento dell’ultimo respiro. José Luis Cortés Testo: Luca 5, 1-11 - 5 iempo Ordinario –C- 7 febbraio 2016 Commenti e presenzionee M.Asun Gutiérrez. Musica: Cesáreo Gabarain.Tu sei venutoorilla.
Luca 5, 1-11 Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. Gesù insegna sul luogo del lavoro quotidiano di qualche pescatore. La barca é il suo pulpito. Da lì insegna la Parola di Dio. La parola di Gesú ben annunciata convoca, chiama attenzione e attrae.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Erano andati a pescare durante la notte e Gesù chiede loro che gettino le reti a mattina avanzata. I pescatori si fidano, benché chieda qualcosa contro ogni logica. Gesú, con la sua parola, cambia una notte di lavoro infruttuoso e di reti vuote in un mattino di reti traboccanti. Nel nostro quotidiano, se ascoltiamo Gesù: “prendi il largo e getta le reti”, faremo quanto serve perché il progetto di Gesù venga conosciuto e, soprattutto, accolto, da quanti incontriamo per via. E anche, come fece Gesù, scopriremo, renderemo nota e denunceremo la situazione di quanti sono obbligati a fermarsi sulla “spiaggia” della dignità, della giustizia..., a causa delle ingiuste imposizioni da parte dei “prepotenti” della società.
E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. Senza di Lui, sterilità. Con Lui, una fecondità sorprendente. “Senza di me, non potete fare nulla". Gesù é Colui che chiama e dà l’incarico, Colui che sostiene e dà la forza portare avanti l’impegno. Abbiamo bisogno pure dell’aiuto degli altri, di vivere con generosità vicendevole, aiutando e lasciandoci aiutare.
E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. Conoscere Gesù e il suo Buon Annuncio porta alla sequela –remare -, al rischio –andare al largo -, allafiducia –gettare le reti -, al bisogno degli altri - compagni dell’altra barca - Non dobbiamo avere paura a scoprire la verità di Dio nella vostra vita per quanto povera ci appaia. Credere in Lui é sapere che siamo accolti, accettati, cercati sempre e incondizionatamente, benché ci sappiamo inaccettabili.
Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». La Parola di Gesù é sempre un balsamo. La Parola di Gesù conforta e consola, fa sparire colpe e paure. Mi dice: non temere, sei una persona nuova. Non temere, sei mio amico. mio collaboratore. Non temere, sono con te tutti i giorni, per aiutarti a liberare e a rendere più facile e felice la vita di tutti.
Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Ha dato inizio al Regno, é venuta l’ora di coloro che credono e si fidano di Gesú. E’ un invito ad annunciare il Regno, curare, donare il perdono, la libertà e la pace, partendo dalla quotidianità. Annunciare il Regno, essere parola di Dio nel mondo, lasciare tutto, non é un consiglio evangelico per un gruppo ridotto o per un particolare stato di vita: é missione e condizione indispensabile per tutti i seguaci di Gesù. Questo “lasciare tutto” lo realizziamo di giorno in giorno, mentre andiamo integrando gli aspetti del regno nella nostra quotidianità.
VA’ IN ALTO MARE Sento il tuo invito, ma non sciolgo gli ormeggi non voglio navigare, per solcare l’alto mare. Io mi siedo sulla spiaggia, poiché la mia barca è piccola e le mie forze sono esigue per parcorrere le acque. Non potrei esserti amico stando sulla riva e ricevendo i baci della sera dorata? Ma… no. Vieni alla mia barca, sguaina la spada e taglia gli ormeggi, le corde che mi bloccano. Patxi Loidi.