TRAGICI LUTTI A MARCINELLE Tutto è cominciato con una visita d’istruzione al Museo dell’Emigrazione di Gualdo Tadino in Umbria... Qui la III A, nell’a.s. 2004-2005 ha potuto affrontare un tema attinente ai programmi di storia della terza media relativo al fenomeno dell’emigrazione italiana all’estero che ha caratterizzato la fine dell’800 e la prima metà del’900. Proprio nella sala del Museo che vedeva esposti arnesi da lavoro dei minatori, un alunno ha ricordato che suo nonno, all’età di venti anni, nell’immediato dopoguerra, da Serra dei Conti era emigrato in Belgio ed aveva lavorato nella miniera di Marcinelle che era stata teatro di un tragico incidente sul lavoro nel 1956. Così il signor Giuseppe Cesaretti, nonno di Luca, è venuto a trovarci in classe portando con sé i suoi strumenti da lavoro ed una vecchia rivista, conservata gelosamente, che documentava i drammatici giorni della tragedia di Marcinelle. Da lui, dai suoi ricordi, amorevolmente annotati dalla moglie in un pro-memoria, dalla lettura della rivista, la classe ha potuto conoscere le difficoltà di un giovane emigrante marchigiano che, lasciate le sue verdi colline, si ritrovò a lavorare nelle viscere della terra di un paese lontano. Purtroppo le difficili condizioni economiche della sua famiglia d’origine, numerosa e povera, lo avevano costretto alla partenza in cerca di lavoro. Da lui la classe ha appreso quanto fosse difficile quel lavoro e quanto poi la comunità dei minatori fosse stata sconvolta dall’incidente che interessò la miniera di Marcinelle. Dalla lettura delle pagine della vecchia rivista sono scaturite immagini d’epoca e parole amare che i giornalisti usarono per descrivere quella immane tragedia. I lutti e le lacrime che essa provocò commossero tutta l’Europa ed in particolare l’Italia che aveva perso tanti suoi figli. Ins. di lettere A. Giudiceandrea Ins. di tecnica R. Montesi