La sua presenza lo occupa tutto.

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Transcript della presentazione:

La sua presenza lo occupa tutto. Ciò che si respira vicino a Gesù è inusuale, qualcosa di veramente unico. La sua presenza lo occupa tutto. Diviene necessaria la sua persona, l’intera sua vita, mentre cura, accoglie, perdona, libera dal male, ama appassionatamente le persone ben oltre la legge, e suggerisce a tutti che Dio, il quale sta già irrompendo nelle loro vite è così: amore insondabile e sólo amore. Ascoltiamo con attenzione le parabole che racconta per la gente, animando tutti a scoprire un mondo nuovo. José Antonio Pagola. Jesús. Aproximación histórica. Testo: Matteo 21,33-43 // 27 Tempo Ordinario –A- Commenti e presentazione: Asun Gutiérrez. Musica: Dvorák. Sinfonia del nuovo mondo.

 «Udite un'altra parabola: C'era un padrone di casa, il quale piantò una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò una buca per pigiare l'uva e vi costruì una torre; poi l'affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio. Matteo continua a mostrare il confronto e la tensione crescente tra Gesú e i capi religiosi. Assentarsi non significa che il padrone si disinteressi della vigna, della storia, di ognuno di noi, ma che ci dà un tempo per assumere il nostro compito e la nostra responsabilità nel suo progetto; rispettando sempre la nostra libertà..

La vigna, nella Bibbia, è immagine di ciò che appertiene a Dio. Quando fu vicina la stagione dei frutti, mandò i suoi servi dai vignaiuoli per ricevere i frutti della vigna. Ma i vignaiuoli presero i servi e ne picchiarono uno, ne uccisero un altro e un altro lo lapidarono. Da capo mandò degli altri servi, in numero maggiore dei primi; ma quelli li trattarono allo stesso modo. Edtih Stein Ignacio Ellacuria Óscar Romero Jon Sobrino La vigna, nella Bibbia, è immagine di ciò che appertiene a Dio. Gesú denuncia-annuncia il destino e la sorte che attende i profeti. I veri profeti sono sempre calunniati, perseguitati e “martirizzati”, da quanti si comportano come se fossero i proprietari della vigna. Come invece è Gesù.

Finalmente, mandò loro suo figlio, dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio".  Ma i vignaiuoli, veduto il figlio, dissero tra di loro: "Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e facciamo nostra la sua eredità".  Lo presero, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. La parabola è indirizzata ai capi religiosi, di ogni tempo, che si considerano proprietari della vigna, e la “sfruttano” a proprio beneficio. Si sollevano contro l’unico Proprietario, perseguitano i profeti, buttano fuori il Figlio, prescindono da Lui e dal suo Messaggio e occupano il suo posto. “Gesù non denuncia la gente del suo Paese, ma solo i suoi capi” (Joachim Jeremias)

E io, che cosa rispondo alle domande di Gesù? Quando verrà il padrone della vigna, che farà a quei vignaiuoli?» Gesù chiede a coloro a cui è destinata la parabola una risposta chiara. Con la sua infinita pazienza sempre offre una nuova opportunità affinché cambino atteggiamento. E io, che cosa rispondo alle domande di Gesù?

Essi gli risposero: «Li farà perire malamente, quei malvagi, e affiderà la vigna ad altri vignaiuoli i quali gliene renderanno il frutto a suo tempo». Non si parla dello sradicamento della vigna, ma dell’affidarla ad altri agricoltori. La nuova comunità sostituisce quella che non produce frutti. La speranza è viva. L’opera di Dio prosegue. Quanti si credono padroni della vigna non formano la comunità che Gesù sempre ha e sempre avrá di lavoratori che condividano il pane, il tempo, le gioie, le pene, il coraggio, la coerenza, le possibilità, la vita... formando la nuova comunità di Gesú, che produce, a tempo debito, i frutti di cui abbisogna il mondo. Sono i nuovi collaboratori, capaci di dar frutto. Per chiarire quali frutti Dio attenda possiamo tornare a leggere Isaia (prima lettura): “attende diritto, e diamo violenza; giustizia, e non si dà altro che lamenti. I frutti, pertanto, sono nella linea del diritto e della giustizia.

Dobbiamo fare quanto Gesù insegna. Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: "La pietra che i costruttori hanno rifiutata è diventata pietra angolare; ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri"? 43 Perciò vi dico che il regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato a gente che ne faccia i frutti. Gesù parla ai capi religiosi, con argomenti della Scrittura, citando loro il salmo 118, del quale essi erano esperti. Secondo i sinottici reagiscono con ira e preoccupazione: “i sommi sacerdoti e i farisei, compresero che parlava di loro (v.45). Continuerá ad essere attuale l’ammonimento di Gesù, che il regno sarà tolto ai primi destinatari, e sarà dato a chi darà frutti migliori? Non sarà questa la spiegazione e la debolezza di molte comunità che si credono cristiane? Non sará la conseguenza del cammino che segue Gesú per quanti tradiscono le sue aspettative? Non sará il momento di consegnare la vigna a altri operai, ad altre mani, ad altri atteggiamenti, che accolgano realmente la Persona e il messaggio di Gesú? Dobbiamo fare quanto Gesù insegna.

Beatitudini dei Profeti Felici quanti denunciano qualunque male contro l’uomo, dovunque ci si trovi. Felici quanti non solo denunciano, ma anche annunciano con le loro parole, con l’impegno e la vita un futuro di speranza. Felici quanti bandiscono dal loro cuore gli annunci di violenza, per divenire portatori di buone notizie. Felici quanti fissano i loro occhi sulle cause e le conseguenze delle azioni sociali e politiche che attentano contro i meno favoriti. Felici quanti contemplano i segni dei tempi, li studiano e li passano nell filtro del cuore. ... //... Miguel Ángel Mesa Beatitudini dei Profeti