Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni

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Dal Vangelo secondo Giovanni
Transcript della presentazione:

Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui. Egli stesso non era la luce, ma venne per rendere testimonianza alla luce. Può essere il perfetto cuore della nostra vita cristiana. La nostra testimonianza di Gesú consiste nel far trasparire in noi la luce di Gesù. José Enrique Ruiz de Galarreta. Testo: Giovanni 1, 6-8.19-28. Terza Domenica di Avvento–B-// 14-12-14 Presentzione e commenti: M.Asun Gutiérrez. Musica: Beethoven. Triplo concerto in Do. Maggiore.

Chi ci ha rubato la gioia dell’Avvento? Chi ha rivestito l’Avvento con il triste color viola? Chi e perché ha trasformato la gioia di sapere che viene il Signore, il consolatore, colui che dà la vita, e ha cambiato in timore questa gioia, in penitenze, in minaccia? Chi ha trasformato la Buoena Notizia di Gesù in un catalogo di misteriosi concetti astratti e in ddure leggi di perfezione volontarista? Quest’oggi è la domenica per percepire ed essaminare. Per sentire profondo sollievo al riconoscere (tornare a conoscere, penetrare, scoprire) Dio, così come Lui stesso si è presentato, per essere sorpresa, gradevole sorpresa, per dimostrre che Egli è ben più desiderabile di come ce l’hanno venduto. E per esaminare: credo in questo Dio, il Dio Salvatore che Gesù ci mostra, o resto sottomesso ad un idolo che non esiste? Gesù è il LIBERATORE, e, prima di tutto, ci libera dalla paura di Dio, e di coloro che così ce l’hanno mostrato. José Enrique Ruiz de Galareta

Il mio Spirito esulta in Dio mio salvatore Il Signore mi fa traboccare di gioia, e il mio Dio mi colma di felicità, perché mi ha rivestito di un manto di libertà. -Prima lettura- Il mio Spirito esulta in Dio mio salvatore Siate sempre pieni di gioia. Non spegnete la potenza dello Spirito. Non disprezzate il dono di Profezia. -Seconda lettura-

Giovanni è un vero testimone. Non è la luce, ne è però illuminato. Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui. Egli stesso non era la luce, ma venne per rendere testimonianza alla luce. Giovanni è un vero testimone. Non è la luce, ne è però illuminato. Ci insegna ad annunciare al mondo, non la nostra luce, ma Gesù che è la luce; non solo con parole, ma con il nostro modo di vivere, con il nostro modo di stare nel mondo. Il nostro incarico è di non annebbiare né rendere confuso il volto di Dio. La nostra testimonianza consiste nel far trasparire in noi la luce di Cristo. Affinché “tutti” credano. Quali oscurità, a livello personale, sociale, religioso... vorrei rendere luminose?

Egli confessò e non negò; confessò dicendo: «Io non sono il Cristo».. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei mandarono da Gerusalemme dei sacerdoti e dei Leviti per domandargli: «Tu chi sei?» Egli confessò e non negò; confessò dicendo: «Io non sono il Cristo».. Le domande sono formulate dai “giudei”. Questo termine indica le autorità religiose, ostili a Gesù. Giovanni respinge ogni malinteso. Non si dichiara per quello che è – dice “Non sono..” né per quello che fa, benché battezzi lo fa per volontà di Gesù. Egli non sostituisce il Messia, anche se gli sarebbe stato facile convincere la gente - predisposta a credergli -, ad un proprio messianesimo. La sua identità sta nell’essere un segnale, un annuncio, un dito puntato su Gesù. Egli è libero e trasparente. Ha l’incanto della semplicità, la forza della verità, e molta chiarezza sulla sua missione, che lo riempie di pace, sicurezza e gioia: preparare la strada e “sparire”.

Essi gli domandarono: «Chi sei dunque. Sei Elia  Essi gli domandarono: «Chi sei dunque? Sei Elia?» Egli rispose: «Non lo sono». «Sei tu il profeta?» Egli rispose: «No». Nel severo esame al quale lo sottomettono le autorità religiose di Gerusalemme, Giovanni risponde con semplicità e sobrietà. Egli non è la luce, non è il Messia, né Elía. Non è la Parola. Conosce le sue carenze e sa che sólo Gesù le può colmare. Resta libero dal potere religioso, quello con cui Gesù si affronterà durante la vita pubblica.

Essi dunque gli dissero: «Chi sei Essi dunque gli dissero: «Chi sei? affinché diamo una risposta a quelli che ci hanno mandati. Che dici di te stesso?»? Le domande sono formulate dai “giudei”. Questo termine indica le autorità religiose, ostili a Gesù. Giovanni respinge ogni malinteso. Non si dichiara per quello che è – dice “Non sono..” né per quello che fa, benché battezzi lo fa per volontà di Gesù. Egli non sostituisce il Messia, anche se gli sarebbe stato facile convincere la gente - predisposta a credergli -, ad un proprio messianesimo. La sua identità sta nell’essere un segnale, un annuncio, un dito puntato su Gesù. Egli è libero e trasparente. Ha l’incanto della semplicità, la forza della verità, e molta chiarezza sulla sua missione, che lo riempie di pace, sicurezza e gioia: preparare la strada e “sparire”.

Egli disse: «Io sono la voce di uno che grida nel deserto: "Raddrizzate la via del Signore", come ha detto il profeta Isaia».  Quelli che erano stati mandati da lui erano del gruppo dei farisei;  e gli domandarono: «Perché dunque battezzi, se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?» L’autore del quarto Vangelo presenta presenta Giovanni come il primo testimone di Gesù. Si considera una voce, non la Parola, la quale è Gesù stesso. Una voce che, come la nostra, ha un ruolo eminente. "Fu per una voce come la Parola che si fece presente" (Origene). Nella nostra missione, essere voce che renda presente la Persona, la Buona Notizia di Gesú. Come preparo la strada perché Gesù giunga nella mia vita e a quella del mio prossimo? Elimino gli ostacoli con gesti di libertà, realizzati con le parole, con le mani, con il cuore, come Gesú? Cerco di fare in modo che attorno a me ci sia più pace e armonia? Cerco e commento il positivo negli altri? Contribuisco perché la società sia più solodale e più giusta?

Giovanni rispose loro, dicendo: «Io battezzo in acqua; tra di voi è presente uno che voi non conoscete,  colui che viene dopo di me, al quale io non sono degno di sciogliere il legaccio dei calzari!» Anche tra di noi, oggi, Giovanni potrebbe ripetere le stesse parole? -“Tra di voi c’è uno che non conoscete”-? Non si tratta di conoscenze intellettuali. Conoscere nella Bibbia suppone qualcosa di intimo che ha a che vedere con la vita, la sequela, l’impegno e la gioia. Gesù è Buona e Nuova Notizia. La Buona Notizia fa felice l’udito, ci dà gioia, ci permette di vivere il presente e di guardare al futuro con speranza, ci libera, ci dà valore, ci riempie di energía, ci motiva. Ci dà forza per affrontare il mondo e tutte le sue sfide. Conosciamo e seguiamo Gesú se siamos Buona, Nuova, Liberante, gioiosa... Notizia per il mondo. Come LUI.

Queste cose avvennero in Betania di là dal Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Jordán Tutto il colloquio si svolge “sull’altra riva del Giordano”. A volte, per immergerci nella Buona Notizia e farne vita, dobbiamo cambiare riva, luogo, direzione. Lasciare le vie note, abituali, comode e addentrarci in percorsi dimenticati, marginali, dove si incontrano i poveri. Come Gesú.

Raddrizzando le vie Raddrizzate le vie della vostra vita perché il Signore è vicino.   Egli verrà come rugiada del mattino, come la luce dell’alba, come la pioggia che rende fertile la terra, come il sole che scalda la nostra esistenza, come l’aria chge infonde vita, come la neve che ci ricopre di bianco. Egli cambierà i nostri cuori di pietra in cuori di carne calda e tenera, laverá il nostro volto con acqua fresca, aprirà i nostri occhi assonnati, scioglierà la durezza delle nostras viscere, guiderá i nostri passi vacilanti per sentieri diritti e pianeggianti, profumerá tutto il nostro essere con le sue fragranze e feconderà la nostra vita sterile. Ulibarri Fl.