CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone L’Italia nella Prima guerra mondiale (lez. 18) II SEMESTRE A.A. 2014-2015 2002 - Facoltà di Scienze Politiche
L’Italia nella Prima guerra mondiale 18.1 L’Italia nella Prima guerra mondiale Per Giolitti si può ottenere “parecchio” con trattative diplomatiche Neutralismo (giolittiani, socialisti, cattolici, conservatori pro Triplice Alleanza) Per i Prefetti, gli italiani non vogliono la guerra PSI = contro la guerra e a favore dell’internazionalismo Cattolici = neutrali ma anche esigenze di legittimazione nazionale Né cattolici né socialisti organizzano proteste contro la guerra
Interventismo Sinistra rivoluzionaria Democratici 18.2 Sinistra rivoluzionaria Democratici Interventismo Liberali conservatori + Nazionalisti
Obiettivi dei Nazionalisti 18.3 Ricomposizione autoritaria della nazione contro la lotta di classe Obiettivi dei Nazionalisti Contro il suffragio universale Mano libera nella gestione dell’economia indipendentemente da accordi con i socialisti
Dinamica della guerra Coesistono due progetti autoritari: 18.4 Dinamica della guerra Preminenza dei settori nazionalistico-autoritari Coesistono due progetti autoritari: Tradizionale: limiti al parlamento + politica estera gestita dal Re + censura e controllo dell’informazione + limiti alle libertà civili + repressione Nazionalismo sociale: (dopo 1917) ricerca del consenso con attenzione alle esigenze delle classi popolari e intervento diretto dello Stato Apre la strada al Fascismo = saldare nazione e popolo in quadro autoritario ma socialmente riformatore
L’Italia entra in guerra il 24 maggio 1915 18.5 L’Italia entra in guerra il 24 maggio 1915 PATTO DI LONDRA Trento; Tirolo meridionale (fino al Brennero); Trieste; Istria, isole e Dalmazia meridionale; Valona in Albania; Dodecanneso; Adalia (Turchia); Parti dell’impero coloniale tedesco
1917: muta il quadro internazionale ma non le pretese italiane 18.6 1917: muta il quadro internazionale ma non le pretese italiane Cresce il neutralismo Treves (“Il prossimo inverno non più in trincea”) Rivoluzione Sovietica Benedetto XV (“Inutile strage”) 2002 - Facoltà di Scienze Politiche
18.7 Crescita progressiva dei morti, dei feriti e delle diserzioni: 1915: 246 mila morti e feriti 1916: 404 mila morti e feriti 1917: 520 mila morti e feriti 1917: 55 mila condanne per diserzione (la metà nel 1916, 1/5 nel 1915) Raddoppiano i casi autolesionismo + forme di insubordinazione e ammutinamenti + scandali per le forniture militari; proteste delle donne Tumulti nell’agosto 1917 2002 - Facoltà di Scienze Politiche
Problema = Integrazione delle masse nello Stato 18.8 Ottobre 1917: CAPORETTO Cade il governo Boselli Nuovo Capo supremo delle forze armate = Diaz Nuovo governo Orlando Esasperazione del clima interno Problema = Integrazione delle masse nello Stato 2002 - Facoltà di Scienze Politiche
Cambia la gestione dell’esercito 18.9 Migliore addestramento Maggiori turni di riposo e razioni di cibo Cambia la gestione dell’esercito Migliore assistenza a soldati e famiglie Evitati gli scontri frontali Propaganda: giornali di trincea + ufficiali e cappellani militari con ruolo di assistenti e propagandisti + moltiplicazione dei Comitati patriottici 2002 - Facoltà di Scienze Politiche