CONFLITTO ARABO-ISRAELIANO Lo Stato di Israele si trova da anni in conflitto con la popolazione palestinese presente sul territorio, che rivendica l’autonomia di uno Stato Palestinese.
PERCHE’ SCOPPIA? A seguito della Shoa, molti Ebrei rivendicano uno stato ebraico autonomo nella regione palestinese, che nella Bibbia è la «Terra Promessa» degli Ebrei. A partire dalla fine degli anni Quaranta, l’afflusso di Ebrei in Palestina aumenta sempre di più, provocando il risentimento delle popolazioni arabe residenti nella zona. L’ONU pensa allora ad una soluzione: due stati, uno ebraico e l’altro arabo… ma gli arabi non accettano. Quando, nel 1948, gli Ebrei proclamano la nascita dello Stato di Israele, gli arabi dichiarano guerra.
GUERRE Prima Guerra (1948): scoppia subito dopo la proclamazione dello stato di Israele. Gli arabi vengono sconfitti e Israele occupa la Palestina tranne la Striscia di Gaza e la Cisgiordania. Seconda Guerra (1967): detta «Guerra dei Sei Giorni» per la sua breve durata. I palestinesi, riuniti nell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) vengono sconfitti di nuovo.
INTIFADA Termine arabo che significa «scossa» e indica un moto di ribellione popolare dei palestinesi. Prima Intifada (1987): I palestinesi si ribellano con azioni violente e lanci di pietre. Si trovano poi una serie di accordi, nei quali Israele riconosce a Gaza e in Cisgiordania un governo autonomo palestinese. Seconda Intifada (2000): nuova ribellione, causata da nuovi insediamenti israeliani
CONSEGUENZE Israele ha costruito un muro attorno alla Cisgiordania, per evitare azioni terroristiche. La striscia di Gaza è posta in stato di isolamento, a causa del quale non è possibile raggiungere questo territorio, quasi come fosse sotto assedio, con scarsità di acqua e cibo. Anche ai giorni nostri, la situazione è precaria e drammatica, senza che si arrivi ad una soluzione pacifica.