Amiche, amici: dove sono oggi i profeti Amiche, amici: dove sono oggi i profeti? Il profeta si trova nel deserto. Tra le intemperie, ai margini, lontano dal potere e dalle istituzioni. Ci sonoanche oggi, se li vogliamo ascoltare. Dio non è stato mai lontano, non è mai stato muto. Dio è presente in ogni essere, è il cuore intimo e supplicante di ognuno; Dio è fuoco e acqua e unzione nel cuore di tutti. E’ dono di rinnovamento universale. E’ messaggio buono nella bocca di ogni profeta, conosciuto o sconosciuto, che gridi o sussurri. Amica, amico: sii profeta anche tu, a modo tuo, come puoi, dove ti trovi. Unisci la tua debole voce alla voce irriducibile dei profeti. Sii profeta, e non serve che urli o solo sussurri. Sogniamo e anunciemos, tratemos de construir una nueva soiedad, una nueva economía, una nueva religión. Soñemos y annunciamo e costruiamo la nuova città di Dio e di tutte le creature. Amica, amico: nel tuo deserto, sii profeta anche tu. E sia con te Colui che è Pace nella giustizia e Gioisce nella pietà! José Arregi Testo: Marco 6, 1-6 . Tempo Ordinario 14 –B- Commenti e presentazione: Asun Gutiérrez. Musica: Bruch. Violoncello e Orchestra. Adagio.
Partì da lì e tornò al suo villaggio. Nazaret Dopo alcuni giorni di intenso lavoro a Cafarnao, Gesù torna al suo villaggio, distante circa 40 Km, Nazaret, luogo mai citato nei libri della Bibbia. Tutti gli abitanti di Nazaret avevano visto Gesù nell’infanzia e nella prima giovinezza, giocare, andare a scuola, lavorare... Credevano di conoscerlo bene. Questo testo ha molto da dirci oggi. Anche noi possiamo credere di conoscere bene e da sempre Gesù. Lo conosciamo davvero bene?
Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: Come tutti i villaggi, Nazaret aveva una piccola sinagoga dove si riuniva la gente per leggere e commentare le Scritture. La meraviglia è parte della vita del movimento, del mistero, della gioia; Lo stupore può portare all’adesione, alla felicità o alla incomprensione e al rifiuto. Quanti ascoltano Gesù sono sorpresi quando si rendono conto che non pensa né parla né vive come loro nè come si aspettavano né come faceva comodo. Il Gesù reale non coincide con l’ idea che si sono fatti di Lui. La novità di Gesù è rifiutata dalle persone del suo villaggio e della sua famiglia. Quali sono le mie domande, le mie attese riguardo a Gesù? Che cos mi stupisce di Lui, del suo Vangelo, delle sue parole e dei suoi gesti? E questo stupore, cosa produce, che fa nascere in me?
Chi “crede” di conoscere Gesù formula domande sciocche e ironiche. «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui. Chi “crede” di conoscere Gesù formula domande sciocche e ironiche. Gesù é rifiutato perché lo si trova scomodo e perché chiede di superare le abitudini famigliari, sociali e religiose su cui abbiamo fondato la nostra vita. Spesso é più facile cercare Dio in quanto é spettacolare, magico o straordinario, che dove si trova realmente : nel semplice, abituale e normale. Tutto cambia quando nel quotidiano, nelle situazioni di ogni giorno, si sa vedere, scoprire Gesú, che riempie la vita di sensibilità, di fiducia, di vera ricchezza e di libertà.
Capitello della Sinagoga Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». Nazaret. Capitello della Sinagoga Dove si vuole incontrare respiro, aiuto, collaborazione..., ci può essere indifferenza, incomprensione e pure ostilità. Nella vita ci sono disordini, battaglie perse, ferite aperte... Saper dare risposta alle difficoltà richiede un processo di maturità di sviluppo e una capacità di incontro con Dio, con noi stessi e con gli altri.
Il profeta si scontra con la resistenza Di quanti si rifiutano di ascoltare la Parola che invita a lasciare le vecchie sicurezze e a cambiare strada. Gustavo Gutiérrez
E non vi potè operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. 6 E si meravigliava della loro incredulità. Il rifiuto e l’incomprensione non scoraggiano Gesù. Egli continua ad agire: cercando e curando le persone inferme e povere. Gesù si meraviglia che la gente preferisca la sicurezza “incerta” ma abituale alle nuove strade del Regno. Nella mia vita di fede, di che cosa si sorprende oggi Gesú? Gli impedisco di realizzare i “miracoli” che vuole fare in me? “La radice dell’incredulità é nell’incapacità di accogliere la manifestazione di Dio nel quotidiano” (R.Fabris).
Gesù mi sfida Ho paura e mi dici: coraggio! Dubito e mi dici: fidati! Mi sento angustiato e mi dici: sta tranquillo! Cerco beni materiali e mi dici: spenditi! Voglio essere capo e mi dici: poniti a servizio! Voglio capire e mi dici: credi! Cerco la tranquillità e mi chiedi di essere inquieto. Voglio prendere il primo posto e mi dici: siediti all’ultimo posto! Voglio nascondermi e mi dici: fa’ brillare la tua luce! Cerco di essere visto e mi dici: fa’ nel nascondimento! No! Non ti capisco, Gesú. Mi provochi. Mi confondi. Come tanti tuoi discepoli, anch’io vorrei cercare un altro maestro che sia più chiaro e pretenda di meno. Ma mi capita come a Pietro: non conosco nessuno che abbia come Te parole di vita eterna. (Rev. Homilética)