SENZA INDUGIO “Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme...” (Lc 24, 33). Chiedo .. di non indugiare: sulla testimonianza vincente dei ‘Discepoli.

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Transcript della presentazione:

SENZA INDUGIO “Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme...” (Lc 24, 33). Chiedo .. di non indugiare: sulla testimonianza vincente dei ‘Discepoli di Emmaus’ (Lc 24, 13-25) bandendo ogni paura, incertezza, tentennamenti, stanchezza, avversioni “facciamo ritorno a Gerusalemme”. Ovvero andiamo all’essenziale!

Riprendiamo il cammino senza idugio Papa Francesco ci interpella Vorrei che ci domandassimo tutti, oggi: siamo una Chiesa capace di ricondurre a Gerusalemme? Di riaccompagnare a casa? In Gerusalemme abitano le nostre sorgenti: Scrittura, Sacramenti, Comunità, Amicizia nel Signore. Siamo ancora in grado di raccontare queste fonti così da risvegliare l’incontro per la loro bellezza?” (Papa Francesco, Discorso all’Episcopato Brasiliano, Rio de Janeiro 27 luglio 2013).

STARE NELLA STORIA SENZA PAURA Stando dentro il tempo presente Che vive un cambiamento di epoca Certi che possiamo abitarvi Perché il Signore è con noi

IL CONCILIO VATICANO II IL CAMMINO DELLA NOSTRA CHIESA IL CONCILIO VATICANO II Il riferimento al Concilio Vat II è per una ripresa e per una attualizzazione cosciente che il tempo nostro ci chiede di attuare. Tre identità da ricordare: La chiesa è il “popolo di Dio” in comunione tra i suoi membri La Chiesa è missionaria o non è Chiesa, esiste per Evangelizzare. La Chiesa è fatta dall’Eucaristia

Dal Concilio al nostro Sinodo Nella nostra Chiesa il Sinodo diocesano (1996- 1998) – il prezioso cammino è documentato nel Libro Sinodale “Gesù Cristo, Vangelo di Dio” – ci aveva dato una direzione: “Dobbiamo lasciarci alle spalle un cristianesimo ripetitivo, stanco, ormai troppo rassegna- to a livelli di richiesta minimali, perché tutti possano continuare in qualche modo a dirsi cristiani. È necessa- rio più che mai incamminarci verso una comunità cri- stiana fortemente individuata e perciò in grado di essersale della terra’ e ‘luce del mondo’ (Mt 5,13s)” (Libro Sinodale, n 190). Dal 2004 – con il Progetto Pastorale “La Chiesa di Lucca, contempla, annuncia, testimonia il Volto San- to per la vita e la pace del mondo”

Il Cammino della nostra Chiesa Nella continuità di questi anni passati

Papa Francesco ci interpella Vorrei che ci domandassimo tutti, oggi: siamo una Chiesa capace di ricondurre a Gerusalemme? Di riaccompagnare a casa? In Gerusalemme abitano le nostre sorgenti: Scrittura, Sacramenti, Comunità, Amicizia nel Signore. Siamo ancora in grado di raccontare queste fonti così da risvegliare l’incontro per la loro bellezza?” (Papa Francesco, Discorso all’Episcopato Brasiliano, Rio de Janeiro 27 luglio 2013).

4 Primati caratterizzati dalla MISSIONE 1 - La celebrazione domenicale dell’Eucaristia 2 - Il primato della Parola di Dio 3 – La Comunità:luogo di relazioni fraterne 4 - Generare nella fede e trasmetterla

Dalla scheda 1 = lavoro da fare entro Novembre Scrive il nostro Vescovo: “La parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell’ambito di una Chiesa particolare, la cui cura pastorale è affidata, sotto l'autorità del Vescovo diocesano, ad un parroco quale suo proprio pastore” (CJC, can. 515 §1) e come regola generale la parrocchia è territoriale (CJC, can. 518). Ciò che costituisce una comunità cristiana che abita in una parrocchia (intesa in senso giuridico-territoriale) è dunque un popolo composto da tutti i battezzati ... sparso su un determinato territorio (quartiere o paese o un insieme di paesi) in cui è chiamata ad essere missionaria e che manifesta la sua identità nella celebrazione dell'eucaristia domenicale presieduta dal presbitero (parroco) a nome del vescovo ...

LA VITA DELLE NOSTRE PARROCCHIE Le nostre parrocchie, che costituiscono la presenza ecclesiale sul territorio Per questo sono chiamate a rinnovarsi secondo le esigenze del tempo presente. Scrive papa Francesco:(Evangelii Gaudium, 28). “La parrocchia non è una struttura caduca; proprio perché ha una grande plasticità, può assumere forme molto diverse che richiedono la docilità e la creatività missionaria del pastore e della comunità. Sebbene certamente non sia l’unica istituzione evangelizzatrice, se è capace di riformarsi e adattarsi costantemente, continuerà ad essere «la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie»”

Un tempo, nella nostra diocesi, ogni paese era parrocchia: oltre la propria chiesa aveva anche il parroco residente. Da anni a un presbitero vengono affidate più parrocchie, si tratta ora di maturare la consapevolezza –anzitutto mentale– di considerare come ‘una sola comunità parrocchiale’ l'insieme di tutte le parrocchie che sono affidate alla cura di un parroco e di agire di conseguenza. In molti casi la cosa è già realizzata, favorita anche da uniformità del territorio. Per chiarezza di termini, poiché le parrocchie giuridicamente erette rimangono tali, d'ora in poi si parlerà di “comunità parrocchiale” per indicare l'insieme delle attuali parrocchie sotto la guida dello stesso presbitero; essa potrà anche darsi, se opportuno un nome che esprima la sua estensione

CRITERI Nel delineare i confini delle nuove comunità parrocchiali si seguiranno i criteri: sociale: individuazione del centro di gravitazione della vita quotidiana della gente (scuole, negozi, comunicazione stradale...), la mobilità delle persone, dato di fatto nell'organizzazione sociale… pastorale: tener conto della situazione di fatto ed eventuali cambiamenti nel definire i confini della “comunità parrocchiale”; delle possibilità di assicurare la condivisione di momenti comunitari, di lavorare pastoralmente uniti, di un centro fisico di riferimento dove assicurare, anche in futuro, la celebrazione domenicale della Messa principale (un tempo detta parrocchiale)… il futuro prossimo: non si può riorganizzare a partire dalla situazione presente a immaginando la situazione tra 5/10 anni dove presumibilmente si avrà un numero ridotto di cristiani e di presbiteri (tra 10 anni sotto i 70 anni si avranno solo 50 preti)

LA RIORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DELLE PARROCCHIE Zona Pastorale Val Freddana e Moriano La situazione attuale La Valfreddana suddivisa in 2 Comunità Parrocchiali a) Val Freddana Nord b) Val Freddana Sud Moriano: a) Da Saltocchio alla Brancoleria b) Morianese e Sesto con i paesi intorno fino al Piaggione c) Marlia, S. Pacrazio Matraia d) San Pietro a Vico e San Cassiano a Vico