Come vediamo Gesù Risorto

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Transcript della presentazione:

Come vediamo Gesù Risorto Come vediamo Gesù Risorto? Adesso e qui avviene quanto ci dicono i magnifici racconti pasquali. Succede sempre e ovunque. Succede senza cessare nella nostra vita normale, quotidiana. Apriamo gli occhi, e vedremo Gesù Risorto in mezzo a noi, al nostro fianco, nel cuore di ogni persona. Apriamo gli orecchi, e ascolteremo la Buona Notizia, che riempirà di pace il nostro cuore. E’ questa la Pasqua, questo è credere in Gesù Risorto. E’ questo il miracolo. Gesú è con noi, come lo è stato con Maria e con Pietro e con gli altri discepoli, ci appare come a loro, ci parla come a loro.   Benché i nostri occhi siano troppo ciechi e i nostri orecchi troppo sordi, Gesù ci appare: Perché hai paura? Toccami. E cammina sereno. Vivi felice, e impegnati a curare le ferite del prossimo. José Arregi Testo: Luca 24, 35-48. Pasqua 3 B Commenti e presentazione: Asun Gutiérrez. Musica: Delibes. Preghiera.

Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Gesù appare lungo la via che percorriamo, nella casa dove abitiamo, durante la conversazione in cui ci intratteniamo. Mentre spezziamo il pane, segno di vita per le persone sensibili e motivo di lotta per i bisognosi, quando condividiamo la strada dicendoci parole affettuose e ci infondiamo coraggio e perdono, scopriamo la sua Persona, che comunica pace, che stimola a camminare, che allevia le fatiche. Ci riempie della sua Pace: pienezza di vita, dono e còmpito. “Beati quelli che lavorano per la pace”. L’iniziativa é di Gesù, la risposta é nostra.

Da quali fantasie posso liberare il mio prossimo? Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». PAURA Che cosa ha risposto Gesù? Che cosa ni atterrisce? Perché sorgono dubbi in me? Prima del timore e dell’incredulità, Gesù si avvicina, si lascia vedere, toccare, palpare. “Sono io in persona” riassume il messaggio di Pasqua “che cosa produce in me la sua presenza? Paura, pace, meraviglia, libertà, impegno, festa, amore, dubbi, gioia..? Quali fantasie mi bloccano, mi tolgono la gioia e la pace e mi angosciano, me ne devo liberare per gustare a fondo il messaggio di Gesù? Da quali fantasie posso liberare il mio prossimo?

Dicendo questo mostrò loro le mani e i piedi, ma poiché per la grande gioia e lo stupore stentavano a credere, disse loro: – Avete qualcosa da mangiare? Gli diedero un pezzo di pesce arrostito. Egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. E’ molto difficile essere credenti se non c’è un’esperienza di incontro personale con Gesù. Incontro che riempie sempre di pace di gioia. E’ difficile riconoscere Gesù risorto se non contempliamo e tocchiamo le sue piaghe sulle mani, sui piedi e nel cuore delle persone che sono “crocifisse”. Gesù ci dice di non trascurare qualcosa che sembra apparentemente semplice: dare da mangiare. Di che cosa hanno fame le persone che si trovano presso di noi? Come do sollievo ai loro bisogni: alla fame di pane, di cultura, di gioia, di speranza..? Fosse vero che abbiamo sempre sotto mano “pesce arrostito” da condividere.

Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48 Di questo voi siete testimoni. Gesù compare come il Signore della Vita, della pace, del perdono e del nostro futuro. Comprendere le Scritture é capire il progetto di Gesù e tradurlo nella nostra vita, diventando testimoni della sua Buona Notizia, vivendo come persone risuscitate, contagiando gioia e speranza. Continuando il cammino per incontrare gli altri, ascoltare, mettere in tavola per tutti, curare, accogliere, condividere... é il grande compito di quanti vivono animati dalla fede nella risurrezione. La nostra esperienza pasquale é la nostra progressiva coscienza di conversione a Gesù e al Regno.

CREDO Io credo in un solo Dio, nel Padre, come credeva Gesù. Io credo che l’Onnipotente creatore del cielo e della terra é per me madre e posso fidarmi di Lui. Lo credo perché cosí l’ho visto in Gesú, che sapeva essere Figlio. Io credo che il Padre non é lontano ma vicino, al mio fianco, dentro di me, credo che mi raggiunge il suo Soffio come una Brezza soave che mi fa forte e mi facilita il cammino. Credo che Gesú, ben più che uomo, è l’Inviato, il Messaggero. Credo che le sue parole sono Parole del Padre. Credo che i suoi atti sono messaggi del Padre. Credo che posso chiamare Gesù la “Parola presente fra noi”. Io credo in un Dio solo, che é Padre, Parola e Vento perché credo in Gesù, il Figlio, l’uomo pieno dello Spirito del Padre. (José E. Ruiz de Galarreta. SJ) CREDO