PIANTO ANTICO-Giosuè Carducci (gruppo: dobrea,lazzaretti,bregu) BUONA VISIONE
GIOSUè CARDUCCI 27 luglio 1835 valdicastello 18 febbraio 1907 bologna Giosuè Carducci nacque il 27 luglio 1835 a Valdicastello nei pressi di Lucca. Studiò presso la Scuola Normale di Pisa, dove ottenne il diploma in magistero. A venticinque anni giunse a Bologna, il 10 novembre 1860, professore di letteratura italiana. Nell’aula universitaria di Via Zamboni 33 non ripetè, in tanti anni, mai la stessa lezione. Era infastidito dagli intrusi spinti da curiosità e fu proprio questo sentimento a definire l’allontanamento dall’aula di Dino Campana, che lo adorava e l’aveva studiato a lungo. Inizia il suo impegno politico, dapprima nella sinistra mazziniana e, contemporaneamente, la sua ricerca poetica intrisa di classicismo in opposizione al romanticismo. Si avviò, più avanti, verso posizioni conservatrici e monarchiche mentre la poesia diventava un impegno civile. Nel 1878 con l’Ode alla regina d’Italia diventa anche poeta ufficiale di Casa Savoia. Le poesie degli ultimi anni cedono a una visione più pacata e intimistica. Nel 1906 gli fu assegnato il Premio Nobel, un anno prima della sua morte a Bologna. Parlare oggi di Carducci è sfida non facile, lontano da tutto ciò che impregna la vita attuale. Ma se è vero che la poesia ha un valore eterno allora si può avanzare la tesi che Carducci fu come le sue “fonti” all’origine della stessa.
Poesia parafrasi L'ALBERO A CUI TENDEVI L'ALBERO VERSO IL QUALE LA PARGOLETTA MANO, ORIENTAVI LA TUA PICCOLA MANO, IL VERDE MELOGRANO IL MELOGRANO DELLE FOGLIE VERDI Dà BEI VERMIGLI FIORI E DEI FIORI ROSSI NEL MUTO ORTO SOLINGO NEL SILENZIOSO E SOLITARIO ORTO RINVERDì TUTTO OR ORA è NUOVAMENTE RIGERMOGLIATO DA POCO E GIUGNO LO RISTORA E L'ESTATE GLI RIDà LA VITA DI LUCE E DI CALOR. DI LUCE E DI CALORE. TU FIOR DE LA MIA PIANTA TU FIGLIO DI QUESTO CORPO PERCOSSA E INARIDITA, INVECCHIATO E SCIUPATO, TU DE L'INUTIL VITA DI QUESTA MIA INUTILE VITA ESTREMO UNICO FIOR, TU SEI IL MIO DONO, SEI NE LA TERRA FREDDA, SEI NELLA TERRA FREDDA, SEI NE LA TERRA NEGRA ; SEI NELLA TERRA NEGRA ; Nè IL SOL Più TI RALLEGRA NON RIVEDRAI Più IL SOLE Nè TI RISVEGLIA AMOR Nè GODERE DELL'AMOR.
commento Struttura: il testo è composto da 16 versi e 4 strofe La poesia è dedicata al figlio dell'autore deceduto Il poeta fa un paragone tra il melograno fiorito che continuerà a crescere e la vita di suo figlio che ormai è finita come un ramo secco LAZZARETTI= questa poesia secondo me è molto triste perche carducci ci ha fatto capire il bene nei confronti del figlio.DOBREA= questa poesia mi ha dato un sentimento di tristezza del padre per la morte del figlio, facendomi pensare a tutte le persone che soffrono per una morte tragica Il poeta in questo testo una metafore per descrivere il figlio ad'esempio “sei il fior della mia pianta”. COMMENTO DI GRUPPO= questo testo parla di una sensazione di dolore e tristezza da cui l'autore riesce a mettere insieme (e a far capire per chi legge) il paesaggio-la tristezza-il figlio.descrivendolo come un'albero.Il tema della poesia è autobiografico , ma con una lettura attenta ci si accorge che il valore del testo non risiede solo nel dolore personale del poeta per la morte del figlio, ma si eleva all'inevitabile divario fra la morte individuale per gli uomini ed il ciclico, ritmico, puntuale rifiorire della natura.
Inquadramento storico Il testo è stato scritto nel 1871. in quest'anno gli eventi storici più importanti sono: 1 luglio roma che diventa capitale d'italia. 2 luglio il re vittorio emanuele II ed'il governo entrano finalmente in città. Il 17 settembre viene inaugurato il traforo ferroviario del frejus che collega italia francia.
IMMAGINE DI GRUPPO