L’arte medievale Ana Knežević
Il periodo Medioevo Per Medioevo si intende in linea di massima la fetta di storia che va dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 d.C.) alla scoperta dell’America (1492 d.C). È un’età molto lunga e particolarmente difficile da studiare, ma, al contempo, particolarmente importante. Nonostante in molti l’abbiano infatti etichettata come l’età buia, sappiamo oggi che è proprio nel Medioevo che i primi Stati Nazionali iniziarono a delinearsi e i popoli iniziarono ad assumere un propria identità.
Arte barbarica A partire dal V secolo in Italia si insediano popolazioni barbariche di origine germanica: i Goti e i Longobardi. Ciò determina la creazione di un linguaggio artistico che combina stili e culture differenti. L'accostamento di oro e pietre preziose connota lo stile policromo proprio della oreficeria barbarica (Croce astile di Desiderio, fine VIII secolo), apprezzata dai popoli nomadi per la sua trasportabilità. Nella scultura e nell'architettura è costante il riferimento a modelli romani e bizantini (basilica di San Salvatore a Brescia, VIII secolo).
Il Mausoleo di Teodorico, Ravenna, VI
Il Mausoleo di Teoderico fu eretto verso il 520 d Il Mausoleo di Teoderico fu eretto verso il 520 d.C, ancora vivente il re Teodorico, nell'area sepolcrale gota. La costruzione decagonale, in grandi blocchi squadrati di pietra, consta di due celle sovrapposte. L'ordine superiore è concluso da una cornice circolare con un fregio decorativo. Il monumento è ricoperto da un monolite di eccezionali dimensioni, con dodici modiglioni a doppio spiovente. Il Mausoleo di Teoderico è riconosciuto dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità.
Il Mausoleo di Teodorico, Ravenna, VI
il più grande manufatto di oreficeria longobarda Croce di Desiderio, VIII-IX secolo, legno rivestito da lamina metallica e ingemmato, Museo di Santa Giulia, Brescia
San Salvatore, Brescia, VIII secolo
DALL’ARTE BARBARICA ALLA TRADIZIONE CLASSICA All’arrivo in Italia nel 568 dopo una lunga migrazione dalle rive del mare del Nord, i longobardi erano privi di una cultura urbana, che acquisirono solo occupando le città romane e usandole come centri amministrativi del loro regno nell’Italia settentrionale e dei loro ducati di Spoleto e di Benevento. Eccellevano però, come in genere tutte le popolazioni germaniche, nella lavorazione dei metalli. Le tecniche erano molto raffinate: lo documentano le spade a motivi decorativi a intreccio o con figure di animali stilizzati, le croci in lamina d’oro e le fibbie, spesso di forma animale e lavorate con la tecnica detta cloisonné. La conversione dei longobardi dall’arianesimo al cattolicesimo, voluta dalla regina Teodolinda (morta nel 625), diede impulso alla fondazione di chiese e monasteri (per esempio il monastero di San Salvatore a Brescia).
L’arte in generale abbandonò il repertorio ‘’barbarico’’ per avvicinarsi alla tradizione classica e bizantina, il cui recupero conferiva prestigio alla nuove opere. Le realizzazioni maggiori sono caratterizzate spesso da un linguaggio raffinato, dovuto all'intervento di maestranze di formazione ‘’latina’’ o bizantina. In singolare contrasto con l'arte classica l'arte dei barbari deforma la realtà, impone agli elementi naturali, vegetali e animali e alla figura umana, il rigore e la simmetria dell'ornato geometrico. Sua legge suprema è la ricerca dell'effetto decorativo.
Lo stilo „animale” La borsa di Satton Hoo, 625-633, oro e smalto, Londra
Fibula a forma di aquila, realizzato con pasta in bronzo e vetro dalla tecnica cloisonné, Madrid
Testa dell’animale dalla nave di Oseberg, circa 825, legno, Oslo, Norvegia
Caratteri essenziali Predomina anzitutto l'ornamentazione geometrica, ma trattata senza monotonia e con fantasia così esuberante che fa pensare all'arte araba. Intrecci capricciosi, sotto forma di semplici trecce o di nodi chiusi, ricoprono la superficie degli oggetti e terminano talvolta con teste di serpente. La maggior parte dei motivi decorativi riproducono anche forme vegetali o animali più o meno deformate e assoggettate allo schema geometrico. I motivi zoomorfi sono i preferiti: uccelli rapaci dal becco adunco, leoni, felini di ogni specie, ruminanti, api, ecc. Pur nella stilizzazione sistematica se ne distinguono le diverse forme essenziali. La figura umana appare raramente, è sempre disegnata in una maniera infantile senza alcuna cura della verità e delle proporzioni.
Gli altri caratteri dell'arte barbarica consistono nella ricerca del colore splendente e della ricchezza della materia. La quantità di oggetti d'oro fino, decorati di granati, di zaffiri, turchesi, perle fine trovati nelle tombe dei capi, è prodigiosa. Nelle sepolture più modeste l'oro è sostituito dal rame, le pietre dal vetro colorato, ma la ricerca di ricchezza è la medesima. Nulla è più contrario all'ideale di verità, di semplicità, d'eleganza sobria dell'arte greco- romana, e tuttavia l'arte dei barbari del secolo V non appare interamente disgiunta dalle tradizioni artistiche delle provincie in cui si svolse.
Evangelo di Lindisfarne, circa 700, Londra
Il libro di Kells, circa 800, Dublino
Il libro di Kells, circa 800, Dublino
Il libro di Kells, circa 800, Dublino
Il libro di Kells, circa 800, Dublino
Quasi tutte le pagine del libro contengono piccole miniature come questa iniziale decorata, Il libro di Kells, circa 800, Dublino
Il libro di Kells, circa 800, Dublino
Crocifissione, VIII secolo, bronzo, Dublino