MATEMATICA II.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Sistema di riferimento sulla retta
Advertisements

Le trasformazioni isometriche
VETTORI: DEFINIZIONI Se ad una grandezza fisica G si associa una direzione ed un verso si parla di vettori: ✔ Le grandezze fisiche possono essere di due.
I sistemi di equazioni di I grado Un sistema di equazioni DEFINIZIONE Un sistema di equazioni è un insieme di due o più equazioni, tutte nelle stesse.
Funzioni reali di variabile reale. Definizione di funzione tra due insiemi Definizione: Dati due insiemi A e B si dice funzione (o anche applicazione)
Disequazioni in una variabile. LaRegola dei segni La disequazione A(x) · B(x) > 0 è soddisfatta dai valori di per i quali i due fattori A(x) e B(x) hanno.
1 Prof.ssa A.Comis. 2 Introduzione Definizione Classificazione Principi di equivalenza Regole per la risoluzione.
In geometria le figure si concepiscono come rigide, per cui è possibile “muoverle” nello spazio senza che subiscano alcuna deformazione. La traduzione.
Studiare una trasformazione geometrica significa prendere in esame i cambiamenti che ha prodotto nella figura trasformata e ciò che invece ha lasciato.
La funzione seno è una corrispondenza biunivoca nell’intervallo
x : variabile indipendente
Le funzioni matematiche e il piano cartesiano
Definizione Dati un punto O del piano α e un numero reale k ≠ 0, si dice omotetia di centro O e rapporto k la trasformazione del piano in sé che associa.
= 2x – 3 x Definizione e caratteristiche
Fotogrammetria - Lezione 3
I primi elementi della geometria
La parabola e la sua equazione
PICCOLA GUIDA PER FUNZIONI REALI A DUE VARIABILI
1 ESEMPIO F ~ F’’ Definizione
Similitudine e omotetia
Definizione di logaritmo
Piano cartesiano e retta
Le disequazioni in due variabili
La circonferenza nel piano cartesiano
Le equazioni di II°Grado
Le Equazioni Lineari Definizione:
x : variabile indipendente
Le disequazioni DEFINIZIONE DISEQUAZIONI EQUIVALENTI
La circonferenza nel piano cartesiano
Il concetto di derivata
4 < 12 5 > −3 a < b a > b a ≤ b a ≥ b
Le potenze ad esponente reale
x : variabile indipendente
TEORIA EQUAZIONI.
ESERCIZI CON LE ISOMETRIE
Equazioni differenziali
Equazioni e disequazioni
22) Funzioni (prima parte)
Prof.ssa Carolina Sementa
MATEMATICA III.
Le trasformazioni nel piano cartesiano
I primi elementi della geometria
MATEMATICA I.
MATEMATICA IV.
Definizione Classificazione Dominio e Codominio Proprietà
FUNZIONI MATEMATICHE DANIELA MAIOLINO.
I movimenti e la congruenza
ELEMENTI DI GONIOMETRIA E TRIGONOMETRIA
Parabola a cura Prof sa A. SIA.
Le trasformazioni isometriche
I numeri relativi DEFINIZIONE. Si dicono numeri relativi tutti i numeri interi, razionali e irrazionali dotati di segno (positivo o negativo). ESEMPI Numeri.
I sistemi di equazioni di I grado in due incognite
LA RETTA.
Trasformazioni Geometriche
I sistemi di equazioni di I grado in due incognite
ELEMENTI DI GONIOMETRIA E TRIGONOMETRIA
L’EQUAZIONE DI UNA RETTA
“Il piano cartesiano e la retta”
I sistemi di equazioni lineari
ISOMETRIE Si parla di ISOMETRIA (dal greco Iso=stessa Metria=misura) quando una figura F si trasforma in una F’ ad essa congruente. Si tratta quindi di.
A cura dei Docenti: Prof Salvatore MENNITI, Prof ssa Alessandra SIA
L’EQUAZIONE DI UNA RETTA
I sistemi di equazioni di I grado
Le Equazioni di 1°grado Prof.ssa A.Comis.
Le funzioni Definizione Immagine e controimmagine Dominio e codominio
LE DISEQUAZIONI DI PRIMO GRADO
La retta Esercitazioni Dott.ssa Badiglio S..
I sistemi di equazioni di 1° grado
LA PARABOLA Esercitazioni Dott.ssa Badiglio S..
La circonferenza Esercitazioni Dott.ssa Badiglio S.
Transcript della presentazione:

MATEMATICA II

RADICE QUADRATA E CUBICA RADICALI RADICE QUADRATA E CUBICA Radice quadrata di un numero reale a, positivo o nullo, è il numero reale b, positivo o nullo il cui quadrato vale a     Radice cubica di un numero reale a, è il numero reale b , il cui cubo è a    

RADICALI RADICALI DI INDICE n Radicali con indice n pari Radice n-esima di un numero reale a, positivo o nullo, è il numero reale b, positivo o nullo, la cui potenza n –esima vale a Radicali con indice n dispari Radice n-esima di un numero reale a, è il numero reale b,, la cui potenza n-esima vale a        

RADICALI PROPRIETA’ PRIMA PROPRIETA’ FONDAMENTALE ES:         ES:     SECONDA PROPRIETA’ FONDAMENTALE     PROPRIETA’ INVARIANTIVA  

RADICALI OPERAZIONI                 Se n è dispari le relazioni valgono per a, b ∊ R

RADICALI TRASFORMAZIONI DI PARTICOLARI ESPRESSIONI CONTENENTI RADICALI RAZIONALIZZARE il denominatore di una frazione : significa trasformare la frazione in un’altra equivalente in cui non compaiano i radicali al denominatore. La frazione trasformata si ottiene moltiplicando il numeratore e il denominatore per un opportuno fattore razionalizzante Frazione Fattore razionalizzante Frazione equivalente razionalizzata         n>m                

PIANO CARTESIANO DEFINIZIONE Si considerano in un piano due rette perpendicolari x e y. La retta orizzontale, x, prende il nome di asse delle ascisse . La retta verticale, y, prende il nome di asse delle ordinate . L’intersezione dei due assi è l’origine. Facendo corrispondere ai punti sulla retta i numeri reali, si assume come positivo il verso della retta x che va verso destra e come positivo il verso della retta y che va verso l’alto. Dopo aver scelto una unità di misura si è fissato un sistema di riferimento cartesiano -1 x y o 1 2 3 -2 (+,+) (-,+) (-,-) (+,-) P (x,y)=(3,1)

PIANO CARTESIANO DISTANZA TRA DUE PUNTI La distanza tra due punti A (xA; yA) e B (xB ; yB) è la lunghezza del segmento AB Caso 1: A e B hanno la stessa ascissa , cioè xA =xB   Caso 2: A e B hanno la stessa ordinata, cioè yA =yB   Caso 3: A e B sono in posizioni qualsiasi  

IL CONCETTO DI FUNZIONE PIANO CARTESIANO IL CONCETTO DI FUNZIONE Si definisce Funzione o applicazione una relazione tra un insieme A e un insieme B che fa corrispondere ad ogni elemento di A (dominio) uno e un solo elemento di B (codominio) 48 30 20 15 10 5 l/min 8 l/min 12 l/min 16 l/min 24 l/min 48 30 20 15 10 5 l/min 8 l/min 12 l/min 16 l/min 24 l/min NON FUNZIONE FUNZIONE Se x è un elemento di A il suo unico corrispondente y in B si indica con f(x) ed è l’immagine di x. La scrittura y=f(x) individua l’equazione della funzione, poiché x individua un generico elemento del dominio e y è la sua immagine x è detta variabile indipendente e y è la variabile dipendente; ad x si può assegnare un valore qualunque del dominio, mentre il valore di y dipende dalla x e dall’equazione

PIANO CARTESIANO GRAFICI DI FUNZIONI ELEMENTARI Yy= x retta bisettrice del I e III quadrante y= |x | funzione modulo   y= 1/x funzione iperbole y=ax con a>1 funzione esponenziale  

PIANO CARTESIANO LA RETTA NEL PIANO CARTESIANO    

CALCOLO LETTERALE SISTEMI LINEARI DI DUE EQUAZIONI IN DUE INCOGNITE si definisce SISTEMA DI EQUAZIONI un insieme di due o più equazioni che vengono considerate contemporaneamente si definisce GRADO di un sistema il prodotto dei gradi delle equazioni che lo compongono per indicare che le equazioni fanno parte di un sistema si usa scriverle su righe diverse riunite da una parentesi graffa posta a sinistra. I sistemi di primo grado sono costituiti da equazioni di primo grado e sono anche detti lineari Un sistema di due equazioni di primo grado in due incognite (x;y) si dice in forma normale o canonica quando è scritto nella forma:   a1 ; b1; c1; a2; b2; c2; sono numeri reali le due equazioni rappresentano due rette in posizione generica  

Si definisce SOLUZIONE di un sistema una coppia ordinata di numeri reali tale che sostituendo tali numeri alle corrispondenti incognite, tutte le equazioni si trasformano in uguaglianze vere. Due sistemi si dicono equivalenti se hanno le stesse soluzioni Un sistema si dice IMPOSSIBILE se non ha soluzioni Un sistema si dice DETERMINATO se ha un numero finito di soluzioni Un sistema si dice INDETERMINATO se ha infinite soluzioni.

Risolvere un sistema lineare di due equazioni in due incognite, significa determinare la posizione reciproca di due rette, in particolare si possono verificare i seguenti casi: se il sistema ha una sola soluzione reale, cioè è DETERMINATO, allora le rette sono incidenti e si intersecano in un punto le cui coordinate costituiscono la soluzione del sistema se il sistema ammette infinite soluzioni, si dice INDETERMINATO, allora le rette sono coincidenti se il sistema non ammette soluzione, cioè è IMPOSSIBILE, allora le rette sono parallele determinato indeterminato impossibile

i coefficienti della y sono stati sostituiti con i termini noti Metodi di risoluzione algebrica metodo di sostituzione metodo del confronto metodo di eliminazione o riduzione metodo di Cramer Il metodo di Cramer 1. Si chiama determinante un numero definito nel seguente modo 3.Definiamo Dx e Dy come segue     i coefficienti della x sono stati sostituiti con i termini noti   2. Dato il sistema sotto, D è il determinante in cui a1, b1, a2,b2 sono i coefficienti delle x e y rispettivamente   i coefficienti della y sono stati sostituiti con i termini noti   se D ≠ 0 ( sistema determinato) Se D=0 e Dx=0 e Dy =0 sistema indeterminato Dx≠0 o Dy≠0 sistema impossibile   Le soluzioni sono date da

ELEMENTI DI PROBABILITA’ DEFINIZIONE CLASSICA EVENTO: enunciato soggetto ad incertezza P= probabilità che si realizzi un certo evento è definita dalla relazione   m = numero di casi favorevoli al realizzarsi di un evento n = numero di casi possibili È un numero compreso tra 0 e 1 :   EVENTO CERTO: quello in cui m= n cioè il numero dei casi favorevoli coincide con il numero dei casi possibili; P=1 EVNTO IMPOSSIBILE: quello in cui m=0 cioè con ci sono casi possibili; P= 0

ELEMENTI DI PROBABILITA DEFINIZIONE FREQUENTISTA Frequenza relativa dell’evento E : è il rapporto tra il numero di volte in cui l’evento si è verificato ed il numero delle prove fatte. La PROBABILITA’ di un evento E P(E), secondo una valutazione frequentista, o statistica: è il valore a cui tende la frequenza relativa di E, al crescere del numero delle prove eseguite, nelle stesse condizioni. ( Legge dei grandi numeri)   f = frequenza assoluta (numero di volte in cui si è realizzato l’evento) n = numero di prove fatte

GEOMETRIA TRASFORMAZIONE GEOMETRICHE NEL PIANO Si definisce ISOMETRIA una trasformazione geometrica che ad ogni coppia di punti A e B di un piano associa i punti A’ e B’ dello stesso piano in modo che il segmento AB e il segmento A’B’ siano congruenti Una isometria trasforma rette in rette, conserva l’allineamento dei punti, trasforma semirette in semirette, segmenti in segmenti...Ci sono infiniti modi per realizzare una isometria basta che la regola stabilita per associare i punti nel piano conservi le lunghezze dei segmenti che si corrispondono. In una trasformazione gli elementi e le proprietà che non si modificano sono detti INVARIANTI. Quindi in una isometria sono invarianti: la lunghezza dei segmenti; l’allineamento dei punti; l’incidenza tra rette, il parallelismo, l’ampiezza degli angoli.

Isometrie di base : SIMMETRIA ASSIALE : è la trasformazione che, data una retta r, associa ad ogni punto del piano il suo simmetrico rispetto ad r; Simmetria assiale SIMMETRIA CENTRALE : è la trasformazione che associa ad ogni punto P del piano il suo simmetrico P’ rispetto ad O; Simmetria centrale

Isometrie di base TRASLAZIONE: è la trasformazione che ad ogni punto P del piano associa il suo traslato P’ secondo un vettore assegnato V; Traslazione ROTAZIONE: è la trasformazione che associa ad ogni punto P del piano il punto P’, ruotato di P rispetto a un centro O ed ad un angolo orientato  Rotazione

GEOMETRIA Si chiama SIMILITUDINE una trasformazione che trasforma oggetti in altri oggetti aventi stessa forma ma dimensioni diverse A’ B’ C’ a’ b’ c’ A B C a b c   Si può scrivere, facendo riferimento alle due figure sopra:       P e P’ sono rispettivamente i perimetri del primo triangolo e del secondo A e A’ le rispettive aree

CRITERI DI SIMILITUDINE DEI TRIANGOLI GEOMETRIA CRITERI DI SIMILITUDINE DEI TRIANGOLI I CRITERIO: due triangoli sono simili se hanno due angoli corrispondenti congruenti II CRITERIO: due triangoli sono simili se hanno due lati in proporzione e gli angoli tra essi compresi congruenti III CRITERIO: due triangoli sono simili se hanno i lati in proporzione