Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti. 14 NOVEMBRE 2017 MARTEDÌ - XXXII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode. Antifona Grande è il Signore: venite adoriamo. SALMO 66 Tutti i popoli glorifichino il Signore Sia noto a voi che questa salvezza di Dio viene ora rivolta ai pagani (At 28, 28) Dio abbia pietà di noi e ci benedica, * su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, * fra tutte le genti la tua salvezza. Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti. Esultino le genti e si rallegrino, † perché giudichi i popoli con giustizia, * governi le nazioni sulla terra. Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti. La terra ha dato il suo frutto. * Ci benedica Dio, il nostro Dio, ci benedica Dio * e lo temano tutti i confini della terra. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona Grande è il Signore: venite adoriamo.
Inno Ascolta, o Padre santo, la voce dei fedeli, che invocano il tuo nome. Tu spezza le catene, guarisci le ferite, perdona i nostri errori. Senza te siam sommersi in un gorgo profondo di peccati e di tenebre. Il tuo braccio potente ci conduca a un approdo di salvezza e di pace. Sia onore e gloria al Padre, al Figlio e al Santo Spirito nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona A te giunga, Signore, il mio grido: non nascondermi il tuo volto. SALMO 101, 2-12 (I) Aspirazioni e preghiere di un esule Sia benedetto Dio … il quale ci consola in ogni nostra tribolazione (2 Cor 1, 4). Signore, ascolta la mia preghiera, * a te giunga il mio grido. Non nascondermi il tuo volto; † nel giorno della mia angoscia piega verso di me l'orecchio. * Quando ti invoco: presto, rispondimi. Si dissolvono in fumo i miei giorni * e come brace ardono le mie ossa. Il mio cuore abbattuto come erba inaridisce, * dimentico di mangiare il mio pane. Per il lungo mio gemere * aderisce la mia pelle alle mie ossa. Sono simile al pellicano del deserto, * sono come un gufo tra le rovine. Veglio e gemo * come uccello solitario sopra un tetto. Tutto il giorno mi insultano i miei nemici, * furenti imprecano contro il mio nome. Di cenere mi nutro come di pane, * alla mia bevanda mescolo il pianto, davanti alla tua collera e al tuo sdegno, * perché mi sollevi e mi scagli lontano. I miei giorni sono come ombra che declina, * e io come erba inaridisco. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona A te giunga, Signore, il mio grido: non nascondermi il tuo volto.
2^ Antifona Volgiti, Signore, alla preghiera del povero 2^ Antifona Volgiti, Signore, alla preghiera del povero. SALMO 101, 13-23 (II) Ma tu, Signore, rimani in eterno, * il tuo ricordo per ogni generazione. Tu sorgerai, avrai pietà di Sion, † perché è tempo di usarle misericordia: * l'ora è giunta. Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre * e li muove a pietà la sua rovina. I popoli temeranno il nome del Signore * e tutti i re della terra la tua gloria, quando il Signore avrà ricostruito Sion * e sarà apparso in tutto il suo splendore. Egli si volge alla preghiera del misero * e non disprezza la sua supplica. Questo si scriva per la generazione futura * e un popolo nuovo darà lode al Signore. Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario, * dal cielo ha guardato la terra, per ascoltare il gemito del prigioniero, * per liberare i condannati a morte; perché sia annunziato in Sion il nome del Signore * e la sua lode in Gerusalemme, quando si aduneranno insieme i popoli * e i regni per servire il Signore. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona Volgiti, Signore, alla preghiera del povero.
3^ Antifona In principio, Signore, hai fondato la terra, i cieli sono opera delle tue mani. SALMO 101, 24-29 (III) Aspirazioni e preghiere di un esule Sia benedetto Dio … il quale ci consola in ogni nostra tribolazione (2 Cor 1, 4). Ha fiaccato per via la mia forza, * ha abbreviato i miei giorni. Io dico: Mio Dio, † non rapirmi a metà dei miei giorni; * i tuoi anni durano per ogni generazione. In principio tu hai fondato la terra, * i cieli sono opera delle tue mani. Essi periranno, ma tu rimani, * tutti si logorano come veste, come un abito tu li muterai * ed essi passeranno. Ma tu resti lo stesso * e i tuoi anni non hanno fine. I figli dei tuoi servi avranno una dimora, * resterà salda davanti a te la loro discendenza. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona In principio, Signore, hai fondato la terra, i cieli sono opera delle tue mani.
V. Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento, R V. Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento, R. ascolta le parole della mia bocca. Prima Lettura: Dal libro del profeta Daniele 3, 8-12. 19-24. 91-97 La statua d'oro del re. I fanciulli tolti dalla fornace Una volta alcuni Caldei si fecero avanti per accusare i Giudei e andarono a dire al re Nabucodonosor: «Re, vivi per sempre! Tu hai decretato, o re, che chiunque avrà udito il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpicordo, del salterio, della zampogna e d'ogni specie di strumenti musicali, si deve prostrare e adorare la statua d'oro: chiunque non si prostrerà per adorarla, sia gettato in mezzo ad una fornace con il fuoco acceso. Ora, ci sono alcuni Giudei, ai quali hai affidato gli affari della provincia di Babilonia, cioè Sadrach, Mesach e Abdenego, che non ti obbediscono, re: non servono i tuoi dèi e non adorano la statua d'oro che tu hai fatto innalzare». Allora Nabucodonosor, acceso d'ira e con aspetto minaccioso contro Sadrach, Mesach e Abdenego, ordinò che si aumentasse il fuoco della fornace sette volte più del solito. Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadrach, Mesach e Abdenego e gettarli nella fornace con il fuoco acceso. Furono infatti legati, vestiti come erano, con i mantelli, calzari, turbanti e tutti i loro abiti e gettati in mezzo alla fornace con il fuoco acceso. Ma quegli uomini, che dietro il severo comando del re avevano acceso al massimo la fornace per gettarvi Sadrach, Mesach e Abdenego, rimasero uccisi dalle fiamme, nel momento stesso che i tre giovani Sadrach, Mesach e Abdenego cadevano legati nella fornace con il fuoco acceso. Essi passeggiavano in mezzo alle fiamme, lodavano Dio e benedicevano il Signore. Allora il re Nabucodonosor rimase stupito e alzatosi in fretta si rivolse ai suoi ministri: «Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?». «Certo, o re», risposero. Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, i quali camminano in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il quarto è simile nell'aspetto a un figlio di dèi».
V. Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento, R V. Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento, R. ascolta le parole della mia bocca. Prima Lettura: Dal libro del profeta Daniele 3, 8-12. 19-24. 91-97 La statua d'oro del re. I fanciulli tolti dalla fornace Allora Nabucodonosor si accostò alla bocca della fornace con il fuoco acceso e prese a dire: «Sadrach, Mesach, Abdenego, servi del Dio altissimo, uscite, venite fuori». Allora Sadrach, Mesach e Abdenego uscirono dal fuoco. Quindi i satrapi, i prefetti, i governatori e i ministri del re si radunarono e, guardando quegli uomini, videro che sopra i loro corpi il fuoco non aveva avuto nessun potere; che neppure un capello del loro capo era stato bruciato e i loro mantelli non erano stati toccati e neppure l'odore del fuoco era penetrato in essi. Nabucodonosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadrach, Mesach e Abdenego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio che il loro Dio. Perciò io decreto che chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, proferirà offesa contro il Dio di Sadrach, Mesach e Abdenego, sia tagliato a pezzi e la sua casa sia ridotta a un mucchio di rovine, poiché nessun altro dio può in tal maniera liberare». Da allora il re promosse Sadrach, Mesach e Abdenego a cariche pubbliche nella provincia di Babilonia. Responsorio R. L'angelo del Signore allontanò la fiamma della fornace da Azaria e dai suoi compagni. * Così il fuoco non li toccò affatto, non diede loro alcuna molestia. V. Benedetto Dio, che ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui. R. Così il fuoco non li toccò affatto, non diede loro alcuna molestia.
Seconda Lettura: Dall'«Omelia» di un autore del secondo secolo (Capp Seconda Lettura: Dall'«Omelia» di un autore del secondo secolo (Capp. 8, 1 - 9, 11; Funk, 1, 152-156) La conversione sincera Finché viviamo in questo mondo, facciamo penitenza. In realtà noi non siamo che un poco di fango tra le mani di chi lo plasma. Se un vasaio, che lavora un pezzo di creta per ricavarne un vaso, vede che questo gli esce sformato o che gli si spezza tra le mani, lo impasta di nuovo. Se invece pensa di metterlo nella fornace lo lascia com'è . Anche nella nostra esistenza c'è una situazione nella quale è possibile un rifacimento in meglio, e un'altra nella quale non lo è più. Infatti durante la vita terrena noi abbiamo tempo e modo di far penitenza dei nostri peccati e così ottenere la salvezza dal Signore. Usciti che saremo da questo mondo, non potremo più convertirci né espiare il male commesso. Perciò, fratelli, compiamo la volontà del Padre, conserviamo casto il nostro corpo e osserviamo i comandamenti del Signore, e così raggiungeremo la vita eterna. Per questo dice il Signore nel vangelo: Se non sarete stati fedeli nel poco, chi vi affiderà il molto? Perciò vi dico: Chi è fedele nel poco è fedele anche nel molto (cfr. Lc 16, 10-11). Vuol dire questo: conservate casto il corpo e immacolato il carattere del cristiano per essere degni di riprendere la vita.
Seconda Lettura: Dall'«Omelia» di un autore del secondo secolo (Capp Seconda Lettura: Dall'«Omelia» di un autore del secondo secolo (Capp. 8, 1 - 9, 11; Funk, 1, 152-156) La conversione sincera E nessuno di voi osi affermare che questo corpo non sarà glorificato e non risorgerà. Riflettete un poco: in quale situazione siete stati redenti e avete ricevuto la vita spirituale, se non mentre vivevate in questo corpo? Ecco perché dobbiamo custodire il corpo come un tempio di Dio. Ma poiché siete stati chiamati nel corpo, così nel corpo verrete anche giudicati. Se Cristo Signore, che ci ha salvati, volle prendere figura umana, mentre prima era solo spirito, e così ci ha chiamati a sé, anche noi riceveremo la nostra mercede in questo corpo. Amiamoci dunque gli uni gli altri, per giungere tutti nel regno di Dio. Finché abbiamo tempo per guarire, affidiamoci a Dio, nostro medico, e consegniamo nelle sue mani i nostri pochi meriti. Quali meriti? Quelli che si acquistano mediante la penitenza fatta con cuore sincero. Egli conosce ogni cosa prima che avvenga e nulla gli sfugge di tutto ciò che si agita nel nostro cuore. Diamogli lode, dunque, non solo con la bocca, ma anche col cuore, perché ci possa ricevere come figli. Per questo il Signore disse: Miei fratelli sono coloro che fanno la volontà del Padre mio (cfr. Lc 8, 21, ecc.). Responsorio R. Liberatevi da tutte le iniquità, formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo: * Io non godo della morte di chi muore, dice il Signore; convertitevi e vivrete. V. Il Signore usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. R. Io non godo della morte di chi muore, dice il Signore; convertitevi e vivrete.
Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio. Orazione Dio grande e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per Cristo nostro Signore. Amen. Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.