LA NOSTRA STORIA ATTRAVERSO I MONILI
Il lavoro che abbiamo realizzato è stato quello di ripercorrere la storia della nostra isola attraverso la storia dei monili partendo dalla preistoria per arrivare, attraverso i fenici, bizantini e romani, fino ai giorni nostri. Fin dalla preistoria l’uomo ha indossato i monili e l’ornamento svolgeva la funzione di differenziare il ruolo sociale, il sesso, l’età del possessore. Con il passare del tempo lo stile dei gioielli venne perfezionato, dalle zanne di animali si passò ai bracciali, agli anelli e ai bottoni in bronzo o in rame. Le collane più diffuse erano di forma sferica. Soltanto gli Etruschi utilizzarono materiali preziosi come l’oro, l’argento accompagnati dal corallo e pietre dure come il calcedonio, le ametiste e le corniole. Per quanto riguarda i gioielli romani disponiamo di poco materiale poiché non era permesso portare gioielli che pesassero più di 15 grammi d’oro. Nel IV secolo d. C. i Bizantini introdussero i primi esempi di filigrana e ci sono rimasti orecchini a mezzaluna, a ciondolo e a cerchio. Il periodo giudicale risente dell’influsso genovese e pisano, ma va affermandosi l’originalità sarda, testimoniata dall’opera dei numerosi orafi sardi. Nel XIV secolo la gioielleria sarda risente del forte influsso spagnolo con l’introduzione della filigrana di origine araba. Con i piemontesi gli artigiani sardi acquistarono una grande fama e, ancora oggi, il gioiello sardo occupa un posto di tutto rispetto e numerose sono le scuole e le botteghe dell’isola che continuano la tradizione orafa, ma con rivisitazione e riletture moderne delle caratteristiche dei nostri gioielli. Ci è sembrato quasi incredibile, all’inizio del percorso, che la storia della Sardegna potesse essere racchiusa anche nei gioielli. Ci ha affascinato il fatto che questi oggetti oltre alla loro bellezza estetica possano raccontare e descrivere allo stesso tempo la nostra cultura. Ma la cosa più sbalorditiva è che noi, inesperti, siamo riusciti a riprodurre questi ornamenti. Speriamo di riuscire a trasmettere anche ad altri, attraverso questa mostra, il gusto di riscoprire le nostre origini, percorrendo una strada diversa da quella tradizionale.