DUELLO VERBALE tra don Rodrigo e fra Cristoforo

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Transcript della presentazione:

DUELLO VERBALE tra don Rodrigo e fra Cristoforo Don Rodrigo cerca di alzare il livello della conflittualità con un crescendo di - intimidazioni - umiliazioni Il DIVERBIO si può assimilare a uno SCONTRO FISICO: - d.R. «piantandosi in piedi nel mezzo della sala…» - f.C. «gli s’era messo davanti […] e alzate le mani…» - f.C. «dando indietro due passi, postandosi fieramente sul piede destro, mettendo la destra sull’anca, alzando la sinistra con l’indice teso verso d.R. …» - d.R. «afferrò rapidamente per aria quella mano minacciosa…» - f.C. «ritirata placidamente la mano dagli artigli del gentiluomo, abbassò il capo, e rimase immobile…» serie di AFFONDI e PARATE

Da un certo punto in poi anche il LINGUAGGIO CAMBIA: TONO di FRA CRISTOFORO SARCASTICO e DURO DON RODRIGO dal LEI al TU che si dà agli INFERIORI, poi «villano temerario», «poltrone incappucciato» etc. fino al momento di ROTTURA, dopo che don Rodrigo ha «colmata la misura»: Fra Cristoforo ESPLODE in tutta la sua ENFASI ORATORIA: elementi dello stile oratorio, cf. anafore («voi avete creduto…voi avete disprezzato…») elementi tipici del sermone con riferimenti alle sacre scritture: - Lucia = creatura fatta «a immagine di Dio» (Genesi) - riferim. a Faraone e alle 7 piaghe d’Egitto (Esodo)

cerca di ricondurre il confronto sul piano delle GERARCHIE SOCIALI, allora don Rodrigo cerca di ricondurre il confronto sul piano delle GERARCHIE SOCIALI, perché esso è il solo che gli garantisca vantaggio e sicurezza «villano temerario», «poltrone incappucciato», «tratti da par tuo», «villano rincivilito», «spalle di mascalzone», «carezze che si fanno ai tuoi pari» (cerca in questo modo di togliersi dalla mente il raccapriccio, la paura indistinta, oscura e quindi tanto più angosciante che gli ha suscitato la profezia «verrà un giorno…»

CHI esce VINCITORE dallo SCONTRO? APPARENTEMENTE DON RODRIGO MA Fra Cristoforo ritira placidamente la mano dagli artigli Fra Cristoforo assimilato a un albero pazienza e forza nota animalesca violenza irrazionale

La figura del VECCHIO SERVITORE è doppiamente funzionale: Il suo intervento determinerà NUOVI SVILUPPI nell’INTRECCIO Consente all’autore una RIFLESSIONE SENTENZIOSA sull’AMBIGUITA’ tra BENE / MALE, GIUSTO / INGIUSTO che è la CIFRA (TEMA CENTRALE) di tutto il capitolo (N.B. COMPARE per la 1^ volta il termine PROVVIDENZA!!!)

Questo TEMA compare 2 volte, simmetricamente: nello scontro fra Cristoforo / don Rodrigo la SITUAZIONE è CHIARA: alle richieste di onestà e giustizia di fra Cristoforo don Rodrigo risponde con un rifiuto violento e meschino diventa occasione per una DICHIARAZIONE NETTA dei PRINCIPI ASSOLUTI del BENE in nome della FEDE CRISTIANA nella «macchinazione» a casa di Lucia la SITUAZIONE è più AMBIGUA: perché di fronte all’ingiustizia subìta Agnese e Renzo cercano di reagire «FACENDOSI GIUSTIZIA», ricorrendo a un sotterfugio legale ma poco corretto MA il pensiero dell’Autore è affidato a LUCIA, alla sua diffidenza istintiva verso ogni azione poco onesta e poco chiara

TEMATICHE che emergono nelle ULTIME SEQUENZE: CASA e FAMIGLIA di TONIO: la POVERTA’ e la CARESTIA IMMINENTE L’OSTERIA come luogo di INTRIGHI e di INGANNI DON ABBONDIO che presta a pegno altri aspetti che contribuiscono a definirne la personalità meschina RENZO e AGNESE «COMPLICI» CONTRO LUCIA