Cittadinanza e Cittadinanze Italiani tra Europa e Italia

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Transcript della presentazione:

Cittadinanza e Cittadinanze Italiani tra Europa e Italia 27 luglio 2010 SETTIMANA INTERNAZIONALE MOTTA DI CAMPODOLCINO Un’iniziativa promossa da ACLI LOMBARDIA GIUSTIZIA E PACE, AMBIENTE E SVILUPPO: LE SFIDE DELL’EUROPA M.Campedelli Lec.negrisud/wiss.sant’anna htpp://lec.negrisud.it In collaborazione con G. Campedelli

Di cosa stiamo parlando?

Aspetto giuridico Status civitatis: insieme dei diritti e dei doveri di un individuo riconosciuto come appartente ad uno Stato. Il riconoscimento qualifica l’individuo come cittadino e si articola in diverse modalità: in Italia esistono 11 modi di essere giuridicamente cittadini.

Aspetto socio-politico Cittadino: soggetto che esercita i propri diritti e doveri in modo incondizionato rispetto la volontà di altri, siano essi individui o il gruppo organico di appartenenza.

Caratteri dello status di cittadino Titolarità: riconoscimento formale dei diritti. Fruibilità: disponibilità effettiva in termini di beni e servizi di quanto la titolarità stabilisce. Competenza: capacità e strumenti necessari a gestire le titolarità e a trasformare quei beni e servizi in risposte ai propri bisogni.

Ampliamento del “carnet” dei diritti e dei doveri: sia in termini di soggetti titolari sia in termini quantitativi e qualitativi: conseguente costruzione di istituzioni sempre più complesse e imperniate sulle figure degli stati stessi, delle relazioni internazionale, delle organizzazioni inter/sovra statuali.

Relazione Stato-Cittadino La statualità e le sue trasformazioni sono quindi una dimensione fondativa della cittadinanza Il cittadino diviene tale perchè c’è una pluralità di istituzioni politiche e civili (il cui punto di riferimento è l’istituzione statuale) che lo riconoscono e sino garanti dell’esercizio dei suoi diritti e dei suoi doveri.

le tre grandi stagioni dell’evoluzione dei diritti della cittadinanza, ovvero la parabola del progetto di emancipazione centrato sull’idea di libertà. Evoluzione delle libertà del cittadino Libertà attraverso lo stato (diritti sociali) Libertà dallo stato (diritti civili) Libertà nello stato (diritti politici)

Libertà oltre e insieme allo Stato

Ambiguità della Cittadinanza Da progetto emancipativo di inclusione per tutti gli uomini e le donne appartenenti ad una nazione-stato (universalismo) a dispositivo per l’esclusione di chi non rientra in tale condizione (negazione dei diritti umani fondamentali)

Compresenza di Cittadinanze

Cittadinanza dei “permanenti” Cittadinanza nazionale, di chi, cioè si trova nella nazione di cui dispone della nazionalità, acquisita alla nascita o per naturalizzazione.

Cittadinanza dei “circolanti” Cittadinanza comunitaria fondata sul diritto al lavoro e al libero movimento nei paesi dell’unione da parte dei cittadini UE. Si qualifica come cittadinanza complementare a quella nazionale, garantisce la libera circolazione e residenza negli Stati membri, il diritto all’elettorato attivo e passivo amministrativo ed europeo, la tutela diplomatica in paesi terzi da parte di paesi UE se il proprio non è rappresentato.

Cittadinanza degli “entranti” Cittadinanza dei migranti da paesi terzi, status in cui si riversano le contraddizioni e le tensioni fra i diritti di cittadinanza e diritti umani, nonché tra diritto comunitario e diritto nazionale.

Fattori in base ai quali cambia l’esercizio dei diritti sociali all’interno dei paesi dell’ Unione Europea: Consistenza economica attribuita ad essi. A seconda del bilanciamento interno tra i diversi settori (assistenza, previdenza, scuola, sanità, ecc). A seconda del grado di decentramento/federalismo. A seconda del pluralismo degli attori nel settore Influenza concreta degli organismi comunitari nelle politiche sociali dei diversi paesi.

Tra i motivi che hanno portato a tale situazione troviamo: Negli ultimi decenni è iniziata una crisi strutturale del progetto universalistico di emancipazione che ha ispirato e orientato la cittadinanza come disegno socio-politico Tra i motivi che hanno portato a tale situazione troviamo: La crisi di consenso, potere e competenza dello Stato nazionale; Lo scontro che il progetto di universalizzazione dei diritti ha avuto con il processo di globalizzazione dei mercati, ovvero la mistificazione del profitto dei grandi attori sopranazionali a scapito dei diritti fondamentali degli individui.

Minor consenso nei confronti dei principi, delle regole e dell’esercizio della democrazia. Impoverimento crescente dei ceti medi, l’allargamento della forbice della disuguaglianza, crescente senso di insicurezza per il presente e per il futuro. Perché i diritti di cittadinanza maturati in Europa sono stati immaginati e costruiti intorno ai “permanenti” e ai “circolanti”, non considerando gli “entranti”.

Il livello giuridico-formale e quello socio-politico-sostanziale sono strettamente interconnessi e interdipendenti: se il diritto formale viene meno ci saranno forti conseguenze sulle scelte sostanziali e viceversa.

Cittadinanza particolare? Il panorama delle cittadinanze dei migranti è molto ampio: Italiani emigrati. Italiani emigrati di seconda generazione. Stranieri che richiedono la cittadinanza italiana o per stabilirsi o per bypassare la burocrazia al fine di stabilirsi in paesi terzi.

I migranti come risorsa per l’ampliamento delle libertà Il fenomeno migratorio, storicamente, rappresenta una spinta per la trasformazione della cittadinanza, della legislazione in questo tema, dell’uso di tale cittadinanza come mezzo per il compimento del proprio progetto di vita e come agente dell’ampliamento della libertà di movimento, premessa e condizione per l’ottenimento di altre libertà. Considerando ciò, la figura del migrante è da considerare come vero e proprio innovatore, propulsore di una estensione, internazionalizzazione, universalizzazione del concetto di cittadinanza.

La sfida della cittadinanza Il migrante, la cui volontà e aspirazione allo status di cittadino è fondamentale, si trova di fronte ad una nuova sfida: il riconoscimento della propria cultura di origine nel paese di immigrazione da una condizione “subalterna” e marginale rispetto la cultura dominante, a una condizione di pari dignità, dal modello di assimilazione al modello di integrazione, dalla interculturalità alla multiculturalità.

In termini concreti: Soggiorno/cittadinanza: acquisizione in non più di 5 anni di presenza nel paese di immigrazione. Famiglia: allargamento della definizione di famiglia rispetto a quella nucleare; regolamentazione dei ricongiungimenti al fine di non compromettere l’unità familiare. Minori: abolizione test di integrazione; tutela dell’unità familiare e del diritto dei minori a vivere con i propri genitori. Rappresentanza: diritto di voto alle elezioni europee, locali e regionali, incoraggiamento i partiti a candidare rappresentanti delle minoranze.

Vita religiosa: diritto a praticare la propria religione, promozione dell’incontro fra tradizioni religiose diverse. Welfare: maggiori investimenti nel sociale, con un approccio multiculturale; tutela dei diritti sociali in modo sostanziale. Integrazione socio-culturale-economica: diffusione del modello di sviluppo locale “con immigrati”; maggiore accessibilità al mercato immobiliare e del lavoro; maggiore investimento per l’alfabetizzazione, dell’apprendimento delle lingue; contrastare efficacemente il razzismo e la xenofobia.