La percezione dell'uso dei dialetti a Roma e provincia Agnese Bresin John Hajek Leo Kretzenbacher
Profilo della presentazione Metodologia Tecniche di raccolta dati Profilo del campione quantitativo Item esaminato In relazione a quattro variabili Risultati Quattro risultati ottenuti Discussione Aspetti generali Ipotesi sui partecipanti del nord Aspetti del romanesco
Metodologia Qualitativo Quantitativo 7 interviste Ispirata a Clyne, M., Norrby, C., & Warren, J. (2009). Language and human relations. Cambridge: Cambridge University Press. Qualitativo 7 interviste 2 focus group Quantitativo 151 questionari online
Metodologia Profilo del campione online per Fasce d’età e Sesso (valori assoluti)
Metodologia 7 interviste individuali e 2 focus group Profilo degli intervistati 7 interviste individuali e 2 focus group 23 persone in tutto 14 donne e 9 uomini età dai 27 ai 70 origine romana + Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Umbria, Lazio, Sardegna e Armenia.
Item esaminato e variabili Nel comune dove vivo parlo dialetto: □ mai □ raramente □ spesso □sempre Frequenza uso dialetto famiglia d’origine
Item esaminato e variabili Nel comune dove vivo parlo dialetto: □ mai □ raramente □ spesso □sempre Sesso Età Origine geografica Frequenza uso dialetto famiglia d’origine
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Sommario dei risultati L’analisi dei dati statistici ha prodotto i seguenti risultati preliminari: i partecipanti di sesso maschile hanno dichiarato di parlare dialetto più frequentemente di quelli di sesso femminile; i partecipanti dai 45 anni in su hanno dichiarato di parlare meno dialetto degli altri; tutti i partecipanti cresciuti al nord hanno dichiarato di non parlare mai dialetto, al contrario dei partecipanti cresciuti al centro e al sud che hanno selezionato anche altre risposte; i partecipanti hanno dichiarato di parlare dialetto con una frequenza simile a quella con cui si parla/parlava dialetto nelle loro famiglie d’origine.
Sommario dei risultati L’analisi dei dati statistici ha prodotto i seguenti risultati preliminari: i partecipanti di sesso maschile hanno dichiarato di parlare dialetto più frequentemente di quelli di sesso femminile; i partecipanti dai 45 anni in su hanno dichiarato di parlare meno dialetto degli altri; tutti i partecipanti cresciuti al nord hanno dichiarato di non parlare mai dialetto, al contrario dei partecipanti cresciuti al centro e al sud che hanno selezionato anche altre risposte; i partecipanti hanno dichiarato di parlare dialetto con una frequenza simile a quella con cui si parla/parlava dialetto nelle loro famiglie d’origine.
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Sommario dei risultati L’analisi dei dati statistici ha prodotto i seguenti risultati preliminari: i partecipanti di sesso maschile hanno dichiarato di parlare dialetto più frequentemente di quelli di sesso femminile; i partecipanti dai 45 anni in su hanno dichiarato di parlare meno dialetto degli altri; tutti i partecipanti cresciuti al nord hanno dichiarato di non parlare mai dialetto, al contrario dei partecipanti cresciuti al centro e al sud che hanno selezionato anche altre risposte; i partecipanti hanno dichiarato di parlare dialetto con una frequenza simile a quella con cui si parla/parlava dialetto nelle loro famiglie d’origine.
Sommario dei risultati L’analisi dei dati statistici ha prodotto i seguenti risultati preliminari: i partecipanti di sesso maschile hanno dichiarato di parlare dialetto più frequentemente di quelli di sesso femminile; i partecipanti dai 45 anni in su hanno dichiarato di parlare meno dialetto degli altri; tutti i partecipanti cresciuti al nord hanno dichiarato di non parlare mai dialetto, al contrario dei partecipanti cresciuti al centro e al sud che hanno selezionato anche altre risposte; i partecipanti hanno dichiarato di parlare dialetto con una frequenza simile a quella con cui si parla/parlava dialetto nelle loro famiglie d’origine.
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Sommario dei risultati L’analisi dei dati statistici ha prodotto i seguenti risultati preliminari: i partecipanti di sesso maschile hanno dichiarato di parlare dialetto più frequentemente di quelli di sesso femminile; i partecipanti dai 45 anni in su hanno dichiarato di parlare meno dialetto degli altri; tutti i partecipanti cresciuti al nord hanno dichiarato di non parlare mai dialetto, al contrario dei partecipanti cresciuti al centro e al sud che hanno selezionato anche altre risposte; i partecipanti hanno dichiarato di parlare dialetto con una frequenza simile a quella con cui si parla/parlava dialetto nelle loro famiglie d’origine.
Sommario dei risultati L’analisi dei dati statistici ha prodotto i seguenti risultati preliminari: i partecipanti di sesso maschile hanno dichiarato di parlare dialetto più frequentemente di quelli di sesso femminile; i partecipanti dai 45 anni in su hanno dichiarato di parlare meno dialetto degli altri; tutti i partecipanti cresciuti al nord hanno dichiarato di non parlare mai dialetto, al contrario dei partecipanti cresciuti al centro e al sud che hanno selezionato anche altre risposte; i partecipanti hanno dichiarato di parlare dialetto con una frequenza simile a quella con cui si parla/parlava dialetto nelle loro famiglie d’origine.
Metodologia Item esaminato e frequenza d’uso del dialetto in famiglia Dialetto nel comune mai raram Spesso sempre Mai 37 (74.0%) 10 (20.0%) 3 (6.0%) (0.0%) Raram 15 (25%) 37 (61.7%) 6 (10.0%) 2 (3.3%) 3 (9.4%) 12 (37.5%) 17 (53.1%) Sempre 0 (0.0) 2 (22.2%) 5 (55.6%) 2 (22.2%)
Sommario dei risultati L’analisi dei dati statistici ha prodotto i seguenti risultati preliminari: i partecipanti di sesso maschile hanno dichiarato di parlare dialetto più frequentemente di quelli di sesso femminile; i partecipanti dai 45 anni in su hanno dichiarato di parlare meno dialetto degli altri; tutti i partecipanti cresciuti al nord hanno dichiarato di non parlare mai dialetto, al contrario dei partecipanti cresciuti al centro e al sud che hanno selezionato anche altre risposte; i partecipanti hanno dichiarato di parlare dialetto con una frequenza simile a quella con cui si parla/parlava dialetto nelle loro famiglie d’origine.
Sommario dei risultati L’analisi dei dati statistici ha prodotto i seguenti risultati preliminari: i partecipanti di sesso maschile hanno dichiarato di parlare dialetto più frequentemente di quelli di sesso femminile; i partecipanti dai 45 anni in su hanno dichiarato di parlare meno dialetto degli altri; tutti i partecipanti cresciuti al nord hanno dichiarato di non parlare mai dialetto, al contrario dei partecipanti cresciuti al centro e al sud che hanno selezionato anche altre risposte; i partecipanti hanno dichiarato di parlare dialetto con una frequenza simile a quella con cui si parla/parlava dialetto nelle loro famiglie d’origine.
Quale dialetto?
Discussione caratteristiche del campione online Aspetti che possono aver influenzato i risultati: caratteristiche del campione online consapevolezza del proprio repertorio linguistico autocensura cambiamento del prestigio sociale attribuito ai dialetti in generale automatismo o fretta nella compilazione del questionario online
Discussione Ipotesi l’abitudine a parlare poco dialetto al nord Gli 8 partecipanti del nord hanno dichiarato di non parlare mai dialetto a Roma e provincia Ipotesi l’abitudine a parlare poco dialetto al nord meno occasioni di parlare il loro dialetto minore facilità nell’acquisire una parlata locale 32
Discussione la prossimità del romanesco con l’italiano Alcune caratteristiche specifiche del romanesco la prossimità del romanesco con l’italiano disgusto nella percezione delle varietà basse del romanesco prestigio sociale nella percezione delle varietà romane
Riferimenti bibliografici Clyne, M., Norrby, C., & Warren, J. (2009). Language and human relations: Styles of address in contemporary language. Cambridge: Cambridge University Press. D’Achille, P. & Viviani, A. (2003) (a cura di). La lingua delle città. I dati di Roma, Latina, L’Aquila e Catania. Roma: Aracne. D'Achille, P., & Giovanardi, C. (2001). Romanesco, neoromanesco o romanaccio? La lingua di Roma alle soglie del Duemila. In P. D'Achille & C. Giovanardi (a cura di), Dal Belli ar Cipolla. Conservazione e innovazione nel romanesco contemporaneo (pp. 13-28). Roma: Carocci. De Mauro, T., & Lorenzetti, L. (1991). Dialetti e lingue nel Lazio. In Storia d’Italia. Le regioni d’Italia dall’Unità a oggi. Il Lazio (Vol. 199, pp. 309–364). Torino: Einaudi. Giammaria, T. (2005). Romanesco e varietà sabine a contatto nella conca di Amatrice (RI). In G. Marcato (a cura di), Dialetti in città (pp. 255–260). Padova: Unipress. Giovanardi, C. (2001). Note sul linguaggio dei giovani romani di borgata. In P. D'Achille & C. Giovanardi (a cura di), Dal Belli ar Cipolla (pp. 133-150). Roma: Carocci. Hajek, J. (2012). (Non-)dominant varieties of a (non-)pluricentric language? Italian in Italy and Switzerland. In R. Muhr (a cura di), Non-dominant varieties of pluricentric languages. Getting the picture (pp. 155–166). Vienna: Peter Lang. Holmes, J. (2001). An introduction to sociolinguistics. Harlow: Pearson Education. ISTAT. (2007). La lingua italiana, i dialetti e le lingue straniere. Consultato il 10 maggio 2014 all’indirizzo http://www3.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20070420_00/ Stefinlongo, A. (2007). Tra Bonolis e Mammuccari. Variazioni mediatiche di codice e registro. In C. Giovanardi & F. Onorati (a cura di), Le lingue der monno (pp. 283-293). Roma: Aracne. Tosi, A. (2001). Language and society in a changing Italy. Clevedon: Multilingual Matters. Trifone, P. (2008). Storia linguistica di Roma. Roma: Carocci. Tufi, S. (2000). Auxiliary distribution in the Castelli Romani dialects: The case of Marino. The Italianist, 20(1), 274–291. Vignuzzi, U. (1997). Lazio, Umbria and the Marche. In M. Maiden & M. Parry (a cura di), The dialects of Italy (pp. 311–320). Londra: Routledge. Yates, D., Moore, D., & McCabe, G. (1999). The practice of statistics: TI-83/89 graphing calculator enhanced. New York, NY: W.H. Freeman.