I FONDI EUROPEI PER I LIBERI PROFESSIONISTI Dr Salvatore Coniglio
EQUIPARAZIONE DEI LIBERI PROFESSIONISTI ALLE PMI Secondo quanto previsto dal comma 475 del maxiemendamento alla Legge di Stabilità (nella nuova numerazione comma 821), i liberi professionisti sono equiparati alle imprese nell’accesso ai fondi europei STRUTTURALI INDIRETTI. In particolare, i liberi professionisti, spiega la norma, sono «equiparati alle PMI come esercenti attività economica, a prescindere dalla forma giuridica rivestita», in base a quanto previsto dalla Raccomandazione della Commissione UE 6 maggio 2013/361/CE, dal Regolamento UE 1303/2013, e dalle Linee d’azione per le libere professioni del Piano d’azione Imprenditorialità 2020.
BILANCIO UE: RIPARTITO TRA GLI STATI MEMBRI SOTTOFORMA FONDI UE FONDI EUROPEI DIRETTI E INDIRETTI BILANCIO UE: RIPARTITO TRA GLI STATI MEMBRI SOTTOFORMA FONDI UE >>>>>>>> COME??
FONDI DIRETTI Sono gestiti dalla Commissione Europea o da Agenzie da essa delegate (DG) e distribuiti direttamente al beneficiario (RAPP CONTRATTUALE). Sono definiti anche “settoriali”, poiché riguardano le diverse politiche settoriali dell’UE. I fondi diretti sono attuati tramite: Programmi comunitari (es. COSME, Horizon 2020 e Erasmus+ per la programmazione 2014-2020) Azioni FONDI INDIRETTI/STRUTTURALI Sono gestiti da Autorità nazionali o regionali (PON E POR) . Tali fondi sono integrati da risorse nazionali o regionali e servono ad attuare il principio di coesione economica e sociale all’interno della comunità. OBIETTIVI CONVERGENZA Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Fondo Sociale Europeo (FSE) FEASR (PSR) FEAMP
CASE STUDY: esempio di un BANDO ATTIVO
SCHEMA TIPO DI UN BANDO Finalità Dotazione Finanziaria Iniziative agevolabili Beneficiari Spese ammissibili Contributo Procedura di Selezione : Sportello….Commissione… Modalità di Presentazione, Erogazione Contributo e Rendicontazione
REGOLAMENTO CE: REGIME DE MINIMIS L’importo totale massimo degli aiuti di questo tipo ottenuti da una impresa non può superare, nell’arco di tre anni, i 200.000 euro(fino al 2006 il limite era di 100.000 euro). Per stabilire se un'impresa possa ottenere una agevolazione in regime de minimis e l’ammontare della agevolazione stessa, occorrerà sommare tutti gli aiuti ottenuti da quella impresa, a qualsiasi titolo (per investimenti, attività di ricerca, promozione all’estero, ecc.), in regime de minimis, nell'arco di tre esercizi finanziari (l'esercizio finanziario in cui l'aiuto è concesso più i due precedenti). L’impresa che richiede un aiuto di questo tipo dovrà quindi dichiarare quali altri aiuti ha ottenuto in base a quel regime e l'amministrazione concedente verificare la disponibilità residua sul massimale individuale dell'impresa. Sono in ogni caso esclusi dall'applicazione del de minimis gli aiuti concessi al settore della produzione agricola, della pesca, dell'acquacoltura e dell'industria carboniera.
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