GENESI CAPITOLO 3.

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Transcript della presentazione:

GENESI CAPITOLO 3

Riferimenti Da Adamo ad Abramo, o l'errare dell'uomo, André Wénin, Bologna EDB, 2008 Sito di Paolo Curtaz "Ti racconto la parola": Genesi 1, 2 e 3 (audio e schema), riprende il lavoro di Wénin Sito Sesto Giorno, pagine bibliche, fra cui schede su Genesi 1-11, pure queste ispirate in parte al lavoro di Wénin

L'inganno 25 E loro due erano nudi, l’umano e la sua donna, e non si facevano vergogna. 1 Ora il serpente era astuto/nudo più di ogni vivente del campo che aveva fatto Adonai Elohim. E disse alla donna: “Veramente, sì, Elohim ha detto: Non mangerete di ogni albero del giardino...” 2 E la donna disse al serpente: “Dal frutto degli alberi del giardino, mangiamo, 3 ma dal frutto dell'albero che è in mezzo al giardino, Elohim ha detto: Non ne mangerete e non lo toccherete nel timore che moriate” 4 E il serpente disse alla donna: “Morire non morirete! 5 Sì: Elohim è conoscente che nel giorno in cui ne mangerete, si apriranno i vostri occhi e sarete come (degli) Elohim conoscenti bene e male”

La donna davanti a una scelta 6 E la donna vide che bene (era) l'albero per mangiare e che desiderio (era) quello per gli occhi e bramato, l'albero, per diventare intelligente e prese dal suo frutto e mangiò e ne dette anche al suo uomo con lei ed egli mangiò 7 e si aprirono gli occhi di loro due e riconobbero che essi erano nudi e cucirono fogliamo di fico e fecero per loro dei perizomi 8 E sentirono la voce di Adonai Elohim che andava e veniva nel giardino al vento del giorno, e si nascose, l'umano e la sua donna, lontano dalla faccia di Adonai Elohim, in mezzo agli alberi del giardino.

L'inganno, una serie di malintesi [1] … il serpente era astuto/nudo: astuto='arummi, gioco di parole col versetto precedente (erano rummìm/nudi); è anche un forte collegamento con quel versetto … non mangerete di ogni albero del giardino..., ma Adonai Elohim non ha detto questo: il serpente mette al centro l'unico limite, rivela una mancanza alla donna (non all'uomo, che ha già recuperato la sua) [2] … dal frutto degli alberi del giardino, mangiamo, la donna trascura che questo cibo è stato dato da Adonai Elohim: per lei è scontato, dovuto [3] ...dell'albero che è in mezzo al giardino... la donna parla dell'albero sbagliato, perché già mette l'unico albero vietato al centro della sua attenzione … non ne mangerete e non lo toccherete nel timore che moriate... altro errore, Adonai Elohim non ha parlato di toccare; inoltre la donna si ricorda di Adonai Elohim solo adesso, parlando del divieto

Per la donna, Elohim ce l'ha con loro la donna, come già l'uomo (e pure il serpente), non sa gestire la mancanza, il limite, che pure sono connaturate in lei [4] … morire non morirete!, il serpente cita Elohim (senza Adonai) meglio della donna; inoltre usa il voi, anche se uomo e donna sono tutt'altro che una coppia: tende a separare i due da Elohim, accentuando un'unione fra i due che non c'è; [5] … Elohim è conoscente che... il serpente è abile nel mostrarsi come uno che sa quello che sa Elohim... proprio come un altro Elohim! Ormai ha creato un solco fra i due e Adonai Elohim, e lui sta dalla parte dei due ... si apriranno i vostri occhi e sarete come (degli) Elohim..., il serpente presenta Adonai Elohim come geloso del suo potere, potere che non vuole dividere con nessuno: il solco si fa più profondo

La bramosia e la paura dell'altro [6] tre parole al centro di tre frasi in crescendo: bene, desiderio, bramato; la donna ormai è accecata dalla bramosia, il desiderio senza limite, e sceglie, fra due tipi di Elohim, quello sbagliato [7] ... e si aprirono gli occhi... riconobbero che essi erano nudi: il serpente ha detto il vero, si sono aperti i loro occhi ma, sperimentata la bramosia, l'uno teme quella dell'altra, perché sa di cosa è capace [8] … sentirono la voce di Adonai Elohim che andava e veniva nel giardino... come non pensare ai sovrani persiani nei giardini pensili di Babilonia, ai tempi dell'esilio? ... e si nascose, l'umano e la sua donna, lontano dalla faccia di Adonai Elohim... temono anche lui: magari anche lui può essere mosso da bramosia, meglio non rischiare, è pure onnipotente!

L'istruttoria 9 E Adonai Elohim gridò verso l'umano e gli disse: “Dove sei?” 10 E disse : “La tua voce ho sentito nel giardino; e ho avuto paura perché sono nudo e mi sono nascosto”. 11 E disse: “Chi di fronte a te ti ha raccontato che sei nudo? Dall'albero che ti ho ordinato di non mangiare hai mangiato?” 12 E l'umano disse: “La donna che hai data con me, quella mi ha dato dell'albero e ho mangiato”. 13 E Adonai Elohim disse alla donna: “Che cosa hai fatto?” E la donna disse: “Il serpente mi ha ingannata e ho mangiato”

Un'istruttoria? [9] … Dove sei? Cosa c'è di istruttorio in questa domanda? Chiunque, andando a casa di un amico e non vedendolo subito, farebbe questa domanda [10] … ho sentito... mi sono nascosto, l'uomo risponde a un'altra domanda: si crea un'immagine di Adonai Elohim tutta sua, e falsa [11] … hai forse mangiato..., il tono di Adonai Elohim, osservato bene, è preoccupato, non inquisitorio [12] … la donna che hai data con me... l'umano sembra dare la colpa alla donna, ma in realtà accusa Adonai Elohim, con uno scarica-barile doppiamente patetico; di nuovo, risponde a un'altra domanda [13] … il serpente mi ha ingannata e ho mangiato, la donna, pur nell'errore, è l'unico persoggio onesto e dice le cose come stanno; la tradizione di Eva maliarda e seduttrice è priva di fondamento; in più, la donna ammette il suo errore, ha capito chi inganna e chi ama

Cosa rappresenta il serpente? l'identificazione tradizionale serpente = Satana è del tutto infondata in ebraico nachash, dalla stessa radice di praticare la magia in Canaan c'erano divinità-serpente il serpente biblico indirizza verso la mancanza, facendo ignorare tutto quel che si ha (che è tutto tranne un albero!) è doppio, ingannevole (non a caso cambia pelle), e gioca con il linguaggio mette l'uno contro l'altro parla, unico fra gli animali: dunque è a metà strada fra animali e umano insomma, il serpente è la bramosia, ma anche l'animalità che l'umano doveva domare

La condanna 14 E Adonai Elohim disse al serpente: “Perché hai fatto questo, maledetto sei tu più di ogni bestiame e più di ogni vivente dei campi. Sul tuo ventre andrai e polvere mangerati tutti i giorni della tua vita. 15 E una inimicizia metterò tra te e la donna, tra il tuo lignaggio e il suo lignaggio: lui ti ferirà la testa e tu gli ferirai il calcagno.” 16 Alla donna disse: “Moltiplicare moltiplicherò la tua pena e la tua gravidanza, con pena partorirai dei figli. E verso il tuo uomo la tua avidità, ma lui dominerà su di te” 17 E (all')umano disse: “Poiché hai ascoltato la voce della tua donna e hai mangiato dall'albero di cui ti avevo ordinato dicendo “Non ne mangerai”, maledetto è l'humus a causa tua. Con pena lo mangerai tutti i giorni della tua vita. 18 Rovi e cardi farà spuntare per te e mangerai l'erba dei campi. 19 Nel sudore delle tue narici mangerai del pane fino a che ritorni all'humus poiché da esso sei stato preso; poiché polvere sei e a polvere tornerai”

Una condanna? … o piuttosto sconsolata constatazione degli effetti della bramosia? È Adonai Elohim che attua questo, o fa un'operazione-verità? Adonai Elohim sembra comportarsi come un padre che sa di dover accettare le scelte dei figli che diventano adulti [14] per il serpente come tale: striscerai... polvere mangerai; si è fatto Elohim senza averne l'illimitatezza per il serpente come bramosia, si camuffa nella polvere, mangia polvere, che a sua volta è legata alla morte: per Adonai Elohim non c'è niente di più mortale della bramosia [15] … lui ti ferirà la testa e tu gli ferirai il calcagno... la tradizione cristiana intepretava questo come il conflitto fra Gesù e Satana; ma qui si vuole dire che ci sarà sempre una dura lotta fra uomo e bramosia: è un nemico temibile

Una condanna? [16] per la donna: … la tua pena e le tue gravidanze è una mezza benedizione; … con pena partorirai, anche nel senso di ti staccherai dalla tua prole adulta; altra forma di bramosia, come osso delle mie ossa: più la donna brama il figlio, più penoso sarà il distacco, comunque necessario … verso il tuo uomo la tua avidità, ma lui dominerà su di te: anche la relazione con l'uomo si guasta a causa della bramosia in [20], l'uomo confermerà questo rapporto malato, dando alla donna un nome che è puramente funzionale (la vivente, la dante vita)

Una condanna? [17] per l'uomo, maledetto è l'humus a causa tua. Con pena lo mangerai... l'adaham doveva coltivare e custodire l'adamah, cioè sé stesso, ma ha voluto superare il suo limite, dominare con eccesso, su tutto; la relazione con la terra si guasta, la natura, come avviene oggi, si ribella [18] … rovi e cardi farà spuntare, il soggetto è l'humus, la natura, non Adonai Elohim … mangerai l'erba dei campi, che era invece il cibo destinato agli animali: ha ceduto alla bramosia, all'animalità, e animale in parte diventa; in effetti, Adonai Elohim li veste entrambi con pelli di animali, una premura, ma non solo [19] … polvere sei e a polvere tornerai, tradizionalmente inteso come perdita di un'immortalità che però non è mai stata dichiarata

La cacciata 20 E l'umano gridò il nome della sua donna: “Khawwah” poiché fu madre di ogni vivente. 21 E Adonai Elohim fece per l'umano e per la sua donna tuniche di pelle e li vestì. 22 E Adonai Elohim si disse: “Ecco, l'umano era uno di noi per conoscere bene e male. E adesso, nel timore che mandi la sua mano e prenda anche dall'albero della vita e mangi – e potrà vivere per sempre...” 23 E Adonai Elohim lo rimandò dal giardino di Eden per lavorare l'humus da cui era stato preso. 24 E cacciò l'umano e appostò a oriente del giardino di Eden i Kerubìm e la fiamma della spada vorticosa per custodire il cammino dell'albero della vita.

La cacciata, una seconda opportunità? la cacciata sembra davvero una punizione però l'umano non può più coltivare e custodire l'humus nel giardino, ha mostrato di non saper resistere alla brama di possesso e dominio totale [22] … era come uno di noi... ma ha già ceduto alla bramosia una volta: meglio porre un nuovo limite, l'albero della vita – e possa vivere per sempre – Una seconda opportunità: se capisce il valore creatore e strutturante del limite, l'uomo può vivere per sempre [24] … i Kerubìm... per custodire...: custodire, non vietare; e infatti i Kerubìm sono custodi dei luoghi sacri del tempio: si può entrare, ma serve un cuore puro

Due immagini di Adonai Elohim “serpentesca” (ma è anche quella assunta dall'umano) ingannevole (morire non morirete!) geloso del suo potere/conoscere vendicativo per il tentativo di raggiungere il suo livello avversario massimamente temibile giudice implacabile “adonaiesca” (ma l'umano non la percepisce) amorevole, amichevole rispettoso della libertà dell'umano preoccupato che l'uomo si sia fatto del male porta i colpevoli alla verità offre un'altra possibilità, un altro limite simbolico e creatore di vita

Riferimenti Da Adamo ad Abramo, o l'errare dell'uomo, André Wénin, Bologna EDB, 2008 Sito di Paolo Curtaz "Ti racconto la parola": Genesi 1, 2 e 3 (audio e schema), riprende il lavoro di Wénin Sito Sesto Giorno, pagine bibliche, fra cui schede su Genesi 1-11, pure queste ispirate in parte al lavoro di Wénin