Lezione ad uso degli studenti.

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Transcript della presentazione:

Lezione ad uso degli studenti. I caratteri generali del Romanticismo tedesco ed europeo Lezione ad uso degli studenti.

Dal criticismo kantiano al romanticismo: la reazione all’illuminismo e al kantismo. Sul finire del Settecento, i contemporanei di Kant erano pienamente consapevoli dell'enorme importanza del pensiero critico, tanto da accostare, per il radicale cambiamento introdotto, la rivoluzione copernicana operata dal pensatore tedesco in ambito gnoseologico alla rivoluzione francese. Tuttavia, si era convinti che con Kant il criticismo non avesse raggiunto la sua piena formulazione, in quanto continuavano a vivere dualismi inconciliabili (sensibilità/intelletto, soggetto conoscente/soggetto agente, noumeno/fenomeno), ecc. Muovendo da queste considerazioni, alcuni pensatori della Germania a cavallo di secolo, generalmente indicati col nome di post-kantiani, diedero vita ad una vivace discussione sul valore del criticismo e sulla necessità di effettuare una revisione del kantismo.

La filosofia della fede Le esigenze da cui queste polemiche prendono le mosse sono in generale quella della fede e della tradizione religiosa. La filosofia di Kant ponendosi come filosofia della ragione appare di fatto muta per ciò che riguarda la religione e la fede. La fede o intuizione mistica, il sentimento, sono facoltà o organi della conoscenza capaci di procedere al di là dei limiti della ragione stessa. Inizia così la filosofia della fede di Hamann:…

Hamann J. G. per questo filosofo la ragione rappresenta un idolo, pertanto non è la ragione ma la fede a costituire l’uomo nella sua totalità. Già il filosofo Hume aveva riconosciuto nella credenza l’unica base della conoscenza, tuttavia mentre per Hume la credenza è empirica, per Hamann si tratta di una fede mistica nella quale trovano posto non soltanto i fatti naturali dell’esperienza sensibile, ma anche i fatti storici e i fatti divini oggetto della rivelazione. La fede per Hamann è la rivelazione della natura stessa di Dio, senza alcuna distinzione tra ciò che è sensibile e ciò che è religioso, tra ciò che è umano e ciò che è divino. Concorda con Bruno che il più alto principio del sapere risiede nella coincidentia oppositorum.

Herder: la filosofia della storia. Questo filosofo rimprovera a Kant il dualismo di materia e di forma, di natura e di libertà, contrapponendogli l’essenziale unità dello spirito e della natura, che egli vede attuata nella dottrina di Spinoza. Per Herder il cristianesimo è la religione dell’umanità e della storia come progressivo sviluppo verso la realizzazione dell’umanità stessa. La natura è un tutto vivente che si sviluppa in una organizzazione progressiva nella storia, ogni sviluppo è sottoposto a condizioni naturali e a leggi immutabili. La storia umana non fa che seguire la stessa legge di sviluppo della natura, che procede dal mondo inorganico e organico fino all’uomo per portarlo alla sua vera essenza. L’uomo attraverso questo sviluppo passa dallo stato animale all’attività razionale, quindi all’umanità e alla religione.

Jacobi Se la filosofia della fede teorrizzata da Hamann e da Herder sembra rendere impossibile una netta distinzione tra Dio e natura (panteismo) Joacobi elabora una filosofia della fede di grande rigore teista. L’unica certezza è data dalla fede.

“Sturm und Drang” – tempesta e impeto. Questa filosofia (filosofia della fede) polemizza con la ragione finita di cui kant ha segnato competenze e limiti. A questa ragione si contrappone la fede quale organo capace di cogliere ciò che in essa è inaccessibile.

L'anima bella La filosofia di Schiller ha come punto centrale il senso tragico della libertà che l'uomo deve tramite il sentimento del sublime realizzare, opponendosi al destino, con la faticosa ricerca di una realizzazione armonica della sua personalità nella realtà storica. Schiller, come molti autori romantici, è profondamente influenzato dalla Critica del giudizio kantiana che evidenzia il doppio aspetto dell'uomo per un verso soggetto alla sensibilità del mondo fenomenico e per un altro assolutamente libero come soggetto morale. Da qui nasce la teoria schilleriana dell'"anima bella" elaborata nel saggio Grazia e dignità del 1793. Successivamente in un componimento poetico del 1795, L'ideale e la vita, Schiller affronta liricamente questa stessa contrapposizione nell'uomo tra il suo aspetto ideale, come aspirazione alla piena attuazione dei valori morali e la soggezione al mondo sensibile che Kant pretende debba essere messa da parte per l'attuazione del dovere morale.

Nella concezione dell'anima bella Schiller è convinto che i due aspetti contrapposti di libera razionalità e sensibilità possano conciliarsi tramite la percezione della bellezza in un comportamento spontaneo e naturale: « Si dice anima bella, quando il sentimento morale è riuscito ad assicurarsi tutti i moti interiori dell'uomo, al punto da poter lasciare senza timore all'affetto la guida della volontà e da non correre mai il pericolo di essere in contraddizione con le decisioni di esso. L'anima bella ci fa entrare nel mondo delle idee senza abbandonare il mondo sensibile come avviene nella conoscenza della verità...per mezzo della bellezza ...l'uomo spirituale è restituito al mondo dei sensi. »

L'anima bella dunque può, spontaneamente e senza fatica, armonizzare sensibilità e dovere morale tramite quella dote naturale che Schiller chiama "grazia" che talvolta può però mancare ed allora l'anima bella potrà ricorrere a quel sublime kantiano che col sentimento del bello armonizzerà sensibilità e ragione ottenendo la sostituzione della grazia con la "dignità".

La stessa idea di un accordo intrinseco tra natura e spirito, tra mondo e Dio, anima la filosofia di J. W. Goethe. A differenza di Schiller che elabora una filosofia estetica, Goethe parte da ricerche e ipotesi naturalistiche. E’ la natura il tema che ispira la filosofia di Goethe. Dio e natura sono strettamente congiunti, fanno tutt’uno: la natura è l’abito vivente di Dio, perciò non si può giungere a Dio se non attraverso la natura. Dio è una forza spirituale e una ragione che pervade tutto l’universo, non ha bisogno di dimostrazioni che ne spiegano l’esistenza (scrive Goethe a Jacobi). Per Goethe la natura è il fenomeno originario nel quale si manifesta e si concretizza la forza divina che regge il tutto. Contrariamente a Kant che riteneva la finalità della natura come qualcosa di puramente soggettivo, Goethe sostiene che la finalità della natura è nella struttura stessa dei fenomeni.

Humboltd: la storia, il linguaggio e lo Stato Humboltd: la storia, il linguaggio e lo Stato. E’ il creatore della moderna scienza del linguaggio. Ritiene che lo scopo degli uomini stia negli uomini stessi, nella loro formazione progressiva, nello sviluppo e nella realizzazione della forma umana che le è propria. Lo studio dell’uomo deve essere oggetto dell’antropologia che deve studiare l’ideale dell’umanità, l’ideale forma umana che non si trova mai realizzata empiricamente.

caratteri generali Con il termine Romanticismo si indica il movimento filosofico, letterario, artistico, ecc.. che, nato in Germania negli ultimi anni del secolo XVIII, ha poi trovato la sua massima fioritura, in tutta Europa, nei primi decenni dell'Ottocento. Il Romanticismo trova la sua nota qualificante nell'esaltazione del sentimento e si concretizza nel circolo tedesco di Jena e in tutti I letterati europei seguaci delle sue idee anti classiche. Il Romanticismo tende a configurarsi come un'atmosfera storica che si riflette nella filosofia come nella letteratura, come nella politica, ecc. Fra la pretesa di racchiudere “l' essenza” del Romanticismo in una serie di definizioni e la pratica risoluzione di esso in taluni autori romantici, esiste la possibilitià di tratteggiare alcune tendenze tipiche della mentalità romantica…

Il circolo di Jena Storicamente il Romanticismo tedesco ha come luogo di nascita e formazione la città di Jena e trova i suoi esponenti in Schlegel, Novalis, Fichte.. Atteggiamenti caratteristici del Romanticismo tedesco: Il rifiuto della ragione illuministica e la ricerca di altre vie d'accesso alla realtà e all'assoluto. I romantici ripudiano la ragione ma questo non è sempre vero, bisogna dire che sono tutti d'accordo nel rifiutare la ragione illuministica in quanto ritenuta incapace di comprendere la realtà più profonda dell'uomo dell'universo e di Dio. Di conseguenza i romantici cercano altre vie di accesso alla realtà e all'infinito

L'esaltazione del sentimento e dell'arte Da alcuni l'organo più funzionale per rapportarsi alla vita e per penetrare nell'essenza dell'universo viene rintracciato nel sentimento, questo valore è ereditato dallo Sturm und Drang che aveva contrapposto il sentimento alla ragione, ritenuta incapace di attingere alla sostanza delle cose e realtà superiori e divine. Il sentimento è un'ebbrezza di emozioni in cui palpita la vita stessa al di la delle strettoie della ragione, esso viene ritenuto in grado di aprire a nuove dimensioni della psiche e di risalire alle sorgenti primordiali dell'essere. L'esaltazione del sentimento procede parallelamente al culto dell'arte, vista come sapienza del mondo. L'estetica dell'arte si configura come un'estetica della creazione.

La celebrazione della fede religiosa e della «ragione dialettica» Un'altra esperienza decisiva dei romantici è la religione, vista anch'essa come via d'accesso privilegiata al reale che riesce a cogliere il Tutto nelle parti, l'Assoluto nel relativo, l'Eterno nel tempo, ecc... La polemica contro l'astratta ed impersonale divinità dell'illuminismo, il rifiuto di identificare l'uomo con Dio, ha condotto alcuni romantici ad avvicinarsi alle fedi storiche. Hegel afferma che solo mediante la logica e la ragione si può fare un discorso fondato sull'infinito, e tende ad addossare all'intelletto tutti i difetti che i romantici avevano attribuito alla scienza analitica ed empiristica dell'illuminismo e assegna alla ragione tutte le prerogative che i poeti avevano ascritto all'arte o alla fede: a) la virtù di andare oltre la superficie del reale e di coglierne le strutture profonde, b) idoneità a captare l'infinito e l'assoluto, c) attitudine a pensare in modo sintetico o/ed organico, ossia a spiegare le parti in relazione al tutto, d) la predisposizione ad afferrare la dimensione processuale, cioè storica della realtà.

Il problema dell’interpretazione storiografica Due interpretazioni: Classica di matrice hegeliana; il romanticismo come esaltazione del sentimento. Recente: romanticismo come atteggiamento culturale di fondo che si riflette nell’arte come nella filosofia e in ogni ambito del sapere. ambivalenze: coesistenza di tratti contrapposti; es. primato dell’individuo e primato della società; esaltazione del passato e attesa del futuro; Atteggiamenti comuni: primo fra tutti la comune polemica contro la ragione illuministica e kantiana per una ripresa dei temi dell’Assoluto. Tendenze tipiche alla mentalità romantica Weltanschauung “concezione del mondo” sintetica delle note ricorrenti del romanticismo Rifiuto della ragione illuministica; L’esaltazione del sentimento e dell’arte (in particolare della poesia e della musica) La fede religiosa dei romantici e la ragione dialettica di Hegel; Il senso dell’infinito: il panteismo naturalistico e il panteismo idealistico; la religiosità cosmica del panteismo e il trascendentalismo.

Altri motivi ricorrenti della cultura romantica e) L’uomo in preda ad un demone dell’infinito che lo porta a trascendere gli orizzonti dell’infinito. Cf il Faust di Goethe e lo Streben di Fichte. L’uomo percepito come “desiderio”, aspirazione verso qualcosa di mancato. L’espressione tedesca è Sehnsucht “desiderio”. Al desiderio si legano due atteggiamenti che sono l’ironia e il titanismo. Quest’aspetto è tipico della cultura letteraria romantica. f) Un aspetto tipico dell’Idealismo filosofico post kantiano è dato dalla nozione di uomo come “spirito”. L’uomo è un soggetto in funzione del quale trova senso ed esiste l’oggetto e la natura. L’uomo è concepito come attività infinita e inesauribile che si costuisce e si autocrea liberamente. Cf idealismo etico dell’io fichtiano; L’amore Globale: sintesi di anima e corpo Amore come unificazione, sintesi della molteplicità Amore come cifra dell’Assoluto