Le declinazioni Il latino è una lingua flessiva: ciò significa che la morfologia delle parole si «flette», ossia si modifica a seconda della funzione.

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Transcript della presentazione:

Le declinazioni Il latino è una lingua flessiva: ciò significa che la morfologia delle parole si «flette», ossia si modifica a seconda della funzione logica che le parole svolgono all’interno della frase. Le trasformazioni morfologiche di cui si parla riguardano nello specifico la desinenza delle parole.

Prendiamo la seguente frase: «Lupus vorat agnum.» Vediamo un esempio concreto: Prendiamo la seguente frase: «Lupus vorat agnum.» …e proviamo a darne una traduzione intuitiva, basandoci sulla somiglianza delle parole con l’italiano: Otterremo presumibilmente «Il lupo divora l’agnello.»

Se ora rovesciassimo la medesima frase: «Agnum vorat lupus.»… …e provassimo a tradurla… …Istintivamente diremmo: «L’agnello divora il lupo.» MA SBAGLIEREMMO!!!!!!!!!!!!!!!!!!

In latino, infatti, l’ordine delle parole nella frase non conta, perché la funzione logica dei sostantivi è contenuta nelle desinenze. La desinenza us di lupus ci dice che la parola lupus svolge la funzione di soggetto, sia che si trovi all’inizio, sia che si trovi alla fine della frase. La desinenza um di agnum ci dice che la parola agnum svolge la funzione di complemento oggetto, sia che si trovi all’inizio, sia che si trovi alla fine della frase.

Tali gruppi sono detti declinazioni o flessioni. I sostantivi della lingua latina si suddividono pertanto in 5 gruppi, sulla base delle desinenze che presentano. Tali gruppi sono detti declinazioni o flessioni. Ogni declinazione consta di 6 casi, ciascuno corrispondente a delle precise funzioni logiche che un sostantivo può rivestire nella frase.

I casi del latino sono i seguenti, ciascuno con le rispettive funzioni logiche: Nominativo: è il caso del soggetto, nome del predicato e complemento predicativo del soggetto. Genitivo: è il caso del complemento di specificazione. Dativo: è il caso del complemento di termine. Accusativo: è il caso del complemento oggetto e del complemento predicativo dell’oggetto. Vocativo: è il caso del complemento di vocazione Ablativo: è il caso di vari complemento (spesso preceduto da preposizioni che ne definiscono la funzione logica).