Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.

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Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti. 20 GENNAIO 2018 SABATO - II SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode.   Antifona Ascoltiamo la voce del Signore: egli ci guida alla terra promessa. SALMO  66  Tutti i popoli glorifichino il Signore Sia noto a voi che questa salvezza di Dio viene ora rivolta ai pagani (At 28, 28) Dio abbia pietà di noi e ci benedica, * su di noi faccia splendere il suo volto;  perché si conosca sulla terra la tua via, * fra tutte le genti la tua salvezza.  Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.  Esultino le genti e si rallegrino, † perché giudichi i popoli con giustizia, * governi le nazioni sulla terra.  Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.  La terra ha dato il suo frutto. * Ci benedica Dio, il nostro Dio,  ci benedica Dio * e lo temano tutti i confini della terra. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona Ascoltiamo la voce del Signore: egli ci guida alla terra promessa.

Inno O re d'eterna gloria, che irradi sulla Chiesa i doni del tuo Spirito, assisti i tuoi fedeli. Illumina le menti, consola i nostri cuori rafforza i nostri passi sulla via della pace. E quando verrà il giorno del tuo avvento glorioso, accoglici, o Signore, nel regno dei beati. A te sia lode, o Cristo, speranza delle genti, al Padre e al Santo Spirito nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona Tu, solo, Signore, hai compiuto meraviglie: eterna è la tua misericordia SALMO 135, 1-9 (I)   Inno Pasquale  Narrare le gesta del Signore significa lodarlo (Cassiano). Lodate il Signore perché è buono: * eterna è la sua misericordia.  Lodate il Dio degli dèi: * eterna è la sua misericordia. Lodate il Signore dei signori: * eterna è la sua misericordia.  Egli solo ha compiuto meraviglie: * eterna è la sua misericordia.  Ha creato i cieli con sapienza: * eterna è la sua misericordia.  Ha stabilito la terra sulle acque: *   eterna è la sua misericordia.  Ha fatto i grandi luminari: * eterna è la sua misericordia.  Il sole per regolare il giorno: * eterna è la sua misericordia;  la luna e le stelle per regolare la notte: * eterna è la sua misericordia. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Tu, solo, Signore, hai compiuto meraviglie: eterna è la tua misericordia

2^ Antifona Hai liberato dalla schiavitù il tuo popolo con mano potente e braccio disteso. SALMO 135, 10-15 (II)   Inno Pasquale  Narrare le gesta del Signore significa lodarlo (Cassiano). Percosse l'Egitto nei suoi primogeniti: * eterna è la sua misericordia.  Da loro liberò Israele: * eterna è la sua misericordia;  con mano potente e braccio teso: * eterna è la sua misericordia.  Divise il mar Rosso in due parti: * eterna è la sua misericordia.  In mezzo fece passare Israele: * eterna è la sua misericordia.  Travolse il faraone e il suo esercito nel mar Rosso: * eterna è la sua misericordia. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona Hai liberato dalla schiavitù il tuo popolo con mano potente e braccio disteso.

3^ Antifona Lodate il Dio del cielo; egli ci ha liberati dai nostri nemici. SALMO 135, 15-26 (III)   Guidò il suo popolo nel deserto: * eterna è la sua misericordia.  Percosse grandi sovrani: * eterna è la sua misericordia; uccise re potenti: * eterna è la sua misericordia.  Seon, re degli Amorrei: * eterna è la sua misericordia.  Og, re di Basan: * eterna è la sua misericordia.  Diede in eredità il loro paese: * eterna è la sua misericordia;  in eredità a Israele suo servo: * eterna è la sua misericordia.  Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi: * eterna è la sua misericordia;  ci ha liberati dai nostri nemici: * eterna è la sua misericordia.  Egli dà il cibo ad ogni vivente: * eterna è la sua misericordia.  Lodate il Dio del cielo: * eterna è la sua misericordia. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Lodate il Dio del cielo; egli ci ha liberati dai nostri nemici.

V. Additami, Signore, le tue vie, R. insegnami i tuoi sentieri V. Additami, Signore, le tue vie, R. insegnami i tuoi sentieri. Prima Lettura: Dal libro del Deuteronomio 16, 1-17 Le feste che il popolo d'Israele deve celebrare In quei giorni Mosè parlò al popolo dicendo: «Osserva il mese di Abib e celebra la pasqua in onore del Signore tuo Dio perché nel mese di Abib il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire dall'Egitto, durante la notte. Immolerai la Pasqua al Signore tuo Dio: un sacrificio di bestiame grosso e minuto, nel luogo che il Signore avrà scelto per stabilirvi il suo nome. Non mangerai con essa pane lievitato; per sette giorni mangerai con essa gli azzimi, pane di afflizione perché sei uscito in fretta dal paese d'Egitto; e così per tutto il tempo della tua vita tu ti ricorderai il giorno in cui sei uscito dal paese d'Egitto. Non si veda lievito presso di te, entro tutti i tuoi confini, per sette giorni; della carne, che avrai immolata la sera del primo giorno, non resti nulla fino al mattino. Non potrai immolare la pasqua in una qualsiasi città che il Signore tuo Dio sta per darti, ma immolerai la pasqua soltanto nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto per fissarvi il suo nome; la immolerai alla sera, al tramonto del sole, nell'ora in cui sei uscito dall'Egitto. Farai cuocere la vittima e la mangerai nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto; la mattina te ne potrai tornare e andartene alle tue tende. Per sei giorni mangerai azzimi e il settimo giorno vi sarà una solenne assemblea per il Signore tuo Dio; non farai alcun lavoro. Conterai sette settimane; da quando si metterà la falce nella messe comincerai a contare sette settimane; poi celebrerai la festa delle settimane per il Signore tuo Dio, offrendo nella misura della tua generosità e in ragione di ciò in cui il Signore tuo Dio ti avrà benedetto. Gioirai davanti al Signore tuo Dio tu, tuo figlio, tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava, il levita che sarà nelle tue città e l'orfano e la vedova che saranno in mezzo a te, nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto per stabilirvi il suo nome. Ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e osserverai e metterai in pratica queste leggi. Celebrerai la festa delle capanne per sette giorni, quando raccoglierai il prodotto della tua aia e del tuo torchio; gioirai in questa tua festa, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava il levita, il forestiero, l'orfano e la vedova che saranno entro le tue città. Celebrerai la festa per sette giorni per il Signore tuo Dio, nel luogo che avrà scelto il Signore, perché il Signore tuo Dio ti benedirà in tutto il tuo raccolto e in tutto il lavoro delle tue mani e tu sarai contento. Tre volte all'anno ogni tuo maschio si presenterà davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che Egli avrà scelto: nella festa degli azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle capanne; nessuno si presenterà davanti al Signore a mani vuote. Ma il dono di ciascuno sarà in misura della benedizione che il Signore tuo Dio ti avrà data». Responsorio   R. Nel giorno della festa, farai un pranzo solenne, tu, tuo figlio e tua figlia, il levita e il forestiero, l'orfano e la vedova. * Il Signore ti benedirà e tu sarai contento. V. Ecco sui monti i passi di un messaggero, un araldo di pace! Celebra le tue feste, o mio popolo. R. Il Signore ti benedirà e tu sarai contento.

Seconda Lettura: Dal trattato «Contro le eresie» di sant'Ireneo, vescovo (Lib. IV, 18, 1-2, 4. 5; SC 100, 596-598. 606. 610-612) L'offerta pura della Chiesa L'offerta della Chiesa, che il Signore comandò di presentare in tutto il mondo, è ritenuta da Dio un sacrificio puro ed è a lui accetta. Non che egli abbia bisogno del sacrificio da parte nostra, ma piuttosto avviene che l'offerente, se il suo dono viene accolto, riceve lui stesso gloria in ciò che offre. Infatti con il dono si manifesta verso il re sia l'onore che l'amore. Volendo il Signore che noi lo offrissimo in semplicità e purità di cuore, ci ha ammonito dicendo: «Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e li ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello, e poi torna ad offrire il tuo dono» (Mt5, 23). E' cosa doverosa offrire a Dio le primizie delle cose create come dice anche Mosè: «Nessuno si presenterà davanti al Signore a mani vuote» (Es 23, 15), cosicché l'uomo, esprimendo la sua riconoscenza per mezzo delle cose donategli gratuitamente da Dio, riceverà l'onore che da lui proviene. Di offerte ne furono sempre presentate a Dio, anticamente presso gli Ebrei, ora nella Chiesa. Dio gradisce queste ultime, ma non respinse le prime. Da ciò non si può concludere che siano identiche. Di uguale c'è solo l'apparenza. In effetti le prime venivano fatte da servi, le seconde da figli. Unico e identico è il Signore, ma l'offerta dei servi ha un suo carattere proprio, ed un altro invece l'offerta dei figli, perché la libertà sia resa palese anche per mezzo delle offerte. Presso Dio infatti niente è senza valore, né senza significato.

Seconda Lettura: Dal trattato «Contro le eresie» di sant'Ireneo, vescovo (Lib. IV, 18, 1-2, 4. 5; SC 100, 596-598. 606. 610-612) L'offerta pura della Chiesa E perciò quelli consacravano a Dio solo le decime dei loro prodotti, mentre quanti hanno ricevuto la libertà di figli consacrano a Dio tutto quanto loro appartiene: donano in letizia e libertà ciò che è di maggior valore, sicuri di essere ripagati con i beni superiori. Fanno proprio come quella povera vedova del vangelo la quale mette nel tesoro del tempio tutto quello di cui vive. E' necessario che noi facciamo l'offerta a Dio e ci dimostriamo in tutto riconoscenti al Creatore, nella sincerità del linguaggio e nella fede senza ipocrisia, nella speranza salda, nell'amore ardente, offrendo le primizie di quelle cose create che gli appartengono. Soltanto la Chiesa offre a Dio creatore questa offerta pura, presentandogli in rendimento di grazie quanto proviene dall'azione creatrice divina. Infatti gli offriamo cose che sono sue, proclamando in modo conveniente la comunione e l'unità e confessando la risurrezione della carne e dello spirito. Come il pane terreno dopo aver ricevuto l'invocazione di Dio non è più pane comune, ma Eucaristia, e comprende due realtà, quella terrena e quella celeste, così anche i nostri corpi, ricevendo l'Eucaristia, non sono più corruttibili, ma posseggono la speranza della risurrezione.  Responsorio R. La legge è ombra e non realtà dei beni futuri: non può condurre a Dio, malgrado i molti sacrifici. * Con un'unica offerta, Cristo ha reso perfetti per sempre quelli che santifica. V. Egli ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. R. Con un'unica offerta, Cristo ha reso perfetti per sempre quelli che santifica.

Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio. Orazione O Dio onnipotente ed eterno, che governi il cielo e la terra, ascolta con bontà le preghiere del tuo popolo e dona ai nostri giorni la tua pace. Per Cristo nostro Signore. Amen Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.