Antica Grecia: La pittura vascolare
La posizione dell’artista nella società Tra i molti aspetti della cultura greca, l’espressione artistica occupava un posto particolare. Insieme alla filosofia, alla scienza, alla politica, anche l’arte apparteneva al complesso sistema di indagine del mondo e della realtà. I grandi maestri erano famosi ma la loro posizione sociale, anche nel periodo di massimo splendore quale fu l’età classica, era di poco superiore a quella di chiunque esercitasse un mestiere.
Che cos’è la pittura vascolare? L’arte della ceramica e della pittura vascolare raggiunse nella Grecia antica un alto livello di qualità artistica ed è anche una testimonianza privilegiata della vita e cultura degli antichi Greci.
Lo stile geometrico (XI-VIII secolo a.C.) L’uso della ceramica decorata con motivi geometrici rettilinei è l’evoluzione di una fase precedente in cui i vasi erano soliti abbellire i vasi con figure circolari, spesso concentriche e con fasce parallele alternate a vernice e a risparmio, in nero su fondo chiaro (stile proto-geometrico, XI-X secolo a.C.).
Oinochoe proto-geometrica con cerchi concentrici e fasce parallele
Il centro protagonista della fioritura di questi due stili correlati è Atene, da cui si diffuse il commercio di questa ceramica. Lo stile geometrico vede un aumento della superficie verniciata di nero, su quasi tutto il vaso, e un passaggio da figure circolari a figure rettilinee, decorazioni a rombi, a triangoli, a meandri, concentrati maggiormente sui registri superiori del contenitore ceramico (a partire dal IX secolo a.C.).
Brocca attica geometrica, 740 a.C., Staatliche Antikensammlungen Monaco di Baviera
Tra IX e VIII secolo a.C. fanno la loro comparsa rappresentazioni stilizzate che hanno come protagonisti uomini ed animali. Le scene propongono momenti di vita quotidiana (funerali, cortei) e dalla metà dell’VIII secolo a.C. anche battaglie sia terrestri sia navali, scene di caccia, corse coi carri e persino scene prese dell’epica.
Anfora attica geometrica del pittore del Dipylon
Cratere tardogeometrico da Argo 730 a. C Cratere tardogeometrico da Argo 730 a.C., Antikensammlung Altes di Berlino
Sotto l’influenza della “scuola attica” si specializzano altre correnti artistiche come quelle di Argo, di Corinto, delle Cicladi, dell’Eubea, della Ionia (legata a motivi di tradizione orientale), di Creta (che unisce elementi di ascendenza minoico-micenea). Non mancano atelier nemmeno a Cipro e nelle neonate colonie della Magna Grecia, con annessi riverberi in Puglia ed in Etruria.
Cinerario biconico etrusco-geometrico, da Pitigliano, 740-660 a.C.
Le figure nere Nel VI secolo a.C., quando Atene divenne un centro di produzione di rilievo, si definì la cosidetta tecnica delle figure nere; Le figure dipinte in nero, con alcune parti in bianco e altre incise, si stagliano sul fondo naturale dell’argilla rossa; I corpi degli eroi o degli uomini sono rappresentati con i caratteri della semplificazione arcaica.
Exechìas, Achille e Aiace giocano ai dadi, Anfora a figure nere, 550-525 a.C. Roma, Museo Gregoriano Etrusco
Pittore di Amasis, olpe a figure nere, Presentazione di Eracle sull'Olimpo, Museo del Louvre F30.
Le 12 fatiche di Eracle/Ercole 1. Il leone di Nemea era una belva ferocissima ed invulnerabile, Ercole la strozzò e da allora si vestì della sua pelle. (Nemejski lav)
2. Nel lago di Lerna viveva l'idra, un orribile mostro con nove teste 2. Nel lago di Lerna viveva l'idra, un orribile mostro con nove teste. Ercole affrontò tagliando una testa dopo l'altra ma,per ogni testa recisa, ne nascevano altre due. Riuscì ad ucciderla dando fuoco al bosco circostante: le fiamme s'appiccarono alle teste che bruciarono tutte insieme. (Lernejska hidra)
3. Sul monte Erimàto viveva un ferocissimo cinghiale che terrorizzava tutta la regione: Ercole lo catturò vivo e lo portò ad Euristeo che per la paura si nascose in una botte. (Erimantski vepar)
4. La cerva di Cerinèa aveva corna d'oro e zampe di rame e correva come il vento: era sacra ad Atena e nessuno riusciva a raggiungerla. Ercole la catturò dopo un lungo inseguimento. (Kerinejska košuta)
5. Gli uccelli del lago Stìnfalo, fra i monti dell'Arcadia, erano grandi come aquile e avevano artigli e becco di bronzo.Aggredivano chi si avvicinava scagliando le loro penne taglienti come punte di lancia.Ercole li uccise tutti con le sue frecce avvelenate. (Stimfalidske ptice)
6. Ippolita era la regina delle Amazzoni, le famose guerriere a cavallo che vivevano attorno al Mar Nero. Ercole la fece prigioniera le tolse il cinturone che la rendeva fortissima e la portò ad Euristéo. (Hipolitin pojas)
7. Le stalle del re Augia contenevano tremila buoi e da trent'anni non erano state pulite. Ercole cosi deviò il corso del fiume e lo fece scorrere attraverso le stalle che cosi furono lavate. (Augijeve štale)
8. Nell'isola di Creta il re Minosse non aveva mantenuto la promessa di sacrificare un toro a Poseidone; per punizione il dio mandò sull'isola un toro gigantesco e feroce. Ercole lo catturò e lo domò. (Kritski bik)
9. Diomede era un re tiranno e scellerato che nutriva le sue cavalle selvagge con carne umana. Ercole diede loro in pasto lo stesso Diomede. (Diomedove kobile)
10. Gerione era un mostro che aveva tre corpi su tre gambe e che abitava in un'isola lontanissima,oltre lo stretto fra la Spagna e l'Africa che oggi si chiama stretto di Gibilterra. Ercole attraversò lo stretto e vi pose due famose colonne, raggiunse l'isola nell'Oceano, ucciso il mostro e catturò i suoi buoi che erano di colore rosso. (Gerionova goveda)
11. Le Ninfe Esperidi custodivano nel loro giardino delle mele d'oro che Era aveva ricevuto da Zeus come dono nuziale. Ercole,cercando il favoloso giardino incontro il titano Atlante che reggeva il cielo con le braccia; gli fece, il favore di reggere per lui il cielo e Atlante gli procurò tre mele d'oro da consegnare ad Euristeo. (Zlatne jabuke iz vrta Hesperida)
12. L'Ade era l'oltretomba degli antichi ed era custodito da Cerbero, un mostruoso cane con tre teste. Ercole scese nel regno dei morti, catturò ed incatenò Cerbero e liberò Teseo che vi era tenuto prigioniero. Più tardi liberò Cerbero e lo lasciò tornare a guardia dei morti. (Kerber)
l suicidio di Aiace di Exekias, allo Château-musée di Boulogne-sur-Mer
Pittore di Antimene, anfora a collo separato, British Museum B226.
Dionysos on a boat, black-figure kylix by Exekias, circa 530 BC. Munich: Staatliche Antikensammlungen
Le figure rosse Sul finire del VI secolo a.C. nella ceramica si determinò una svolta importante con il graduale passaggio alla tecnica delle figure rosse; Il nuovo genere venne adottato subito dai maestri più innovatori, ma il vecchio sistema resistette ancora a lungo; La nuova tecnica consisteva nel dipingere con una vernice nera il fondo del vaso, lasciando liberi solo gli spazi occupati dalle figure che venivano completate con pennellate di colore prevalentemente nero e bianco;
Pittore dei Niobidi Tra 465 e 450 a.C. cratère a figure rosse, Parigi, Museè du Louvre
Pyxis decorata a figure rosse, ca. 470–460 a.C., ora al Louvre. La scena rappresentata è il matrimonio di Peleo e Teti. Opera del Pittore del Matrimonio, è il vaso eponimo di questo artista.
Decorazione su fondo bianco Prodotti caratteristici della ceramica attica della seconda metà del V secolo a.C. Furono i vasi a fondo bianco con figure contornate e dipinte a vivaci colori e realizzate con uno stile che fa supporre una resa più simile a quella della pittura. La decorazione a fondo bianco trovò larga applicazione nei lekytoi, vasi con collo e piede in nero, destinati a contenere oli e profumi per udo funerario, sui quali vengono spesso ritratti giovani presso la propria sepoltura, seduti o in piedi.
Lekythos, V secolo a.C., Atene, Museo Nazionale
Donne nell’antica Grecia Una donna greca impegnata a filare. Particolare di un Oinochoe attico a sfondo bianco (pittore Brygos), circa 490 aC. Conservato al British Museum.
Donna inginocchiata davanti a un altare. Kylix attico a figure rosse del V secolo a.C., conservato al museo della Stoà di Attalo.
Donne che lavano i panni. Pelike attico a figure rosse (470-60 ca), conservato al Museo del Louvre.
Scena di simposio tra un'etera con aulos e un giovane uomo. Kylix attico a figure rosse, conservato alla Yale University.