I processi di nation building e l’avvento della società di massa

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Il Futurismo 1909 giornale francese Le Figarò: Manifesto futurista di Filippo Tommaso Marinetti Milano Programma preventivo Rifiuto della tradizione e.
Transcript della presentazione:

I processi di nation building e l’avvento della società di massa

Modificazioni materiali e immateriali che sconvolgono la società europea nella seconda metà dell’Ottocento: socio-economiche politiche culturali diplomatiche

> con l’avvento della società di massa nascono nuove dottrine ( socialismo e nazionalismo) e nuove organizzazioni politiche (i partiti)

Tensione verso il presente (movimenti artistici e letterari)

Claude Monet, La gare Saint Lazare (1877)

Pablo Picasso, Ritratto di Ambroise Vollard (1910)

«Non possiamo portarci dietro dappertutto il cadavere di nostro padre» Guillaume Apollinaire, Les peintres cubistes. Méditations esthétiques (1913)

Fondazione e manifesto del Futurismo, Filippo Tommaso Marinetti (1909)

Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.

Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali. Non v'è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.

Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l'orizzonte, e le locomotive dall'ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta. È dall'Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il FUTURISMO perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d'archeologi, di ciceroni e d'antiquari. Già per troppo tempo l'Italia è stata un mercato di rigattieri. Noi vogliamo liberarla dagli innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri.

Crescita demografica aumento del tasso di natalità (pur se cominciano ad affermarsi le pratiche contraccettive e politiche di contenimento delle nascite) diminuzione del tasso di mortalità (miglioramento delle condizioni di vita nelle metropoli;

progressi nel campo della medicina; andamento dei flussi migratori)

Seconda rivoluzione industriale (in Occidente): innovazioni produttive (affermazione della figura dello ‘scienziato’ e dell’‘inventore’) nuovi settori produttivi: acciaio, materie chimiche; energia elettrica > diversificazione e complessificazione del mercato

nuovi impianti e nuovi macchinari nuove modalità di finanziamento, organizzazione e management delle linee produttive

nuove forme di gestione e di organizzazione della produzione - razionalizzazione e disciplinamento - catena di montaggio - differenziazione delle funzioni del lavoro * Frederick Taylor (1856-1915) * Henry Ford (1863-1947)

Tempi moderni, Charlie Chaplin (1936)

riorganizzazione dei sistemi educativi alfabetizzazione e scuola dell’obbligo moralizzazione e disciplinamento delle classi povere riforma dell’insegnamento secondario e delle università

Complessificazione della struttura sociale il ceto medio aumento dei redditi e tendenza alla stabilità/calo dei prezzi dei prodotti agricoli e industriali formazione di un mercato di beni superflui o di consumo durevole > i grandi magazzini e le vetrine

E. Atget, bd. de Strasbourg - Paris (1912)

nazionalizzazione delle masse: espressione coniata da George L nazionalizzazione delle masse: espressione coniata da George L. Mosse per rendere conto del processo di coinvolgimento delle masse nella scena politica nazionale attraverso l’idea di nazione e il tentativo di farle sentire partecipi di una identità ‘superiore’ (la collettività nazionale)

sfruttamento politico del nazionalismo (dopo aver fondato gli stati, si tratta di governarli e di assicurarsi l’appoggio e l’inquadramento delle masse)

Insegnare la nazione le istituzioni e i loro strumenti: la scuola l’esercito rituali pubblici: le feste nazionali, la commemorazione dei grands hommes, le statue e la toponomastica

promozione della coesione nazionale attorno a e contro un “nemico” (esterno e interno) l’antisemitismo tra Otto e Novecento (culturale, politico, biologico) i discorsi sulla razza (gli zoo humains)

zoo humain

1906