12/01/13 L’ETÀ DEGLI SCIPIONI 1
Il circolo degli Scipioni 12/01/13 La conquista dell’Oriente accelera il processo di ellenizzazione della società romana (lingua, letteratura, arte, pensiero), grazie anche alla presenza a Roma di eminenti intellettuali greci (Panezio di Rodi, Polibio). Una parte dell’aristocrazia promuove questa tendenza: attorno a Scipione Emiliano si raccoglie un’élite filellena nota come circolo degli Scipioni. In realtà non si tratta di un vero e proprio circolo con un suo programma (immagine nata dalla ricostruzione di Cicerone e dal confronto oraziano con il circolo di Mecenate), ma di aristocratici accomunati da interessi culturali. Le rovine di Corinto 2
L’ellenizzazione della società romana 12/01/13 L’ellenizzazione della società romana si traduce in una più ampia diffusione della lingua greca, in un più vivo interesse per la letteratura: un aristocratico come Lucilio si dedica in prima persona alla poesia. Il circolo degli Scipioni promuove in ambito letterario un rapporto più stretto e personale tra artisti e protettori: Ennio per esempio segue in guerra Marco Fulvio Nobiliore per esaltarne le gesta. L’auriga di Delfi Dal mondo greco arrivano anche la filosofia (col suo potenziale di critica nei confronti della società romana) e la retorica: elementi di cui Catone, nemico giurato del filellenismo, seppe intuire i pericoli e sfruttare i vantaggi. 3
Ennio 12/01/13 Ennio è simbolo di un’epoca di assimilazione della cultura greca da parte del mondo romano: nella sua opera trovano posto la filosofia (pitagorismo, evemerismo), la filologia e naturalmente i modelli letterari della Grecia arcaica, classica ed ellenistica. D’altra parte questi elementi vengono impiegati nella cornice di un poema, gli Annales, che esalta l’ascesa di Roma. Laocoonte 4
Vita 12/01/13 Quinto Ennio nasce nel 239 a.C. a Rudiae in Calabria (estremità meridionale dell’attuale Puglia), area di cultura italica fortemente grecizzata; Ennio dichiara di avere tria corda perché parla tre lingue: osco, greco, latino. Giunge a Roma nel 204 dalla Sardegna (dove milita sotto le insegne romane) al seguito di Catone il censore. Nel 189-187 segue Marco Fulvio Nobiliore nella campagna contro la lega Etolica per celebrarne le gesta (nella praetexta Ambracia); da questo momento si mantiene vicino all’aristocrazia filellenica e al circolo scipionico. Eretteo, la loggetta delle Cariatidi Ennio muore nel 169. 5
La produzione teatrale 12/01/13 Ennio esordisce come autore teatrale; la sua ricca produzione comprende tragedie e commedie. Di lui si conoscono: i titoli e brevi frammenti di una ventina di cothurnatae ispirate al ciclo troiano - in esse risulta accentuato l’elemento patetico e spettacolare e si insiste sui sentimenti più oscuri, come terrore, paura; i titoli di due commedie: Caupuncula e Pancratiastes; i titoli di due praetextae: Ambracia e Sabinae. Pietro da Cortona, Ratto delle Sabine (1627-1629) 6
Gli Annales 12/01/13 L’opera più famosa di Ennio sono senza dubbio gli Annales, un poema epico-storico in esametri che in 18 libri ripercorre e celebra la storia romana dalle origini all’epoca del poeta. Il titolo allude agli Annales maximi, cioè alla raccolta delle informazioni riportate anno dopo anno sulla tabula dealbata dal pontefice massimo; si vuole sottolineare l’ordine cronologico dell’esposizione e la completezza della trattazione. Il poema si ispira all’epica ellenistica che celebrava singoli sovrani (Ennio riserva grande attenzione ai protagonisti della storia romana, come il Temporeggiatore e Scipione Emiliano), ma l’interesse si concentra sulla storia di una città, con i suoi valori fondanti. Peter Paul Rubens, Romolo e Remo (1616) 7
Le innovazioni 12/01/13 Le innovazioni nella struttura e nei contenuti rispetto all’epica di Nevio rappresentano debiti del poeta nei confronti della cultura letteraria greca. Le novità più significative sono: l’invocazione alle Muse dell’Olimpo, non più alle Camene; l’apparizione di Omero in sogno e la sua reincarnazione in Ennio (metempsicosi); l’abbandono del saturnio (verso dei Fauni, divinità agresti del Lazio, e dei vates, gli antichi profeti) in favore dell’esametro; il richiamo alla poetica alessandrina, fondata sull’originalità, sulla raffinatezza stilistica e sull’erudizione (Ennio si definisce dicti studiosus, cioè dicti studiosus). Omero 8
Lo stile 12/01/13 Dai non numerosi frammenti in nostro possesso è possibile individuare come tratti stilistici caratteristici degli Annales: l’uso di grecismi lessicali traslitterati, ma anche di costruzioni e di desinenze greche; l’uso di esametri olospondiaci e olodattilici (ritmi finalizzati a conseguire determinati effetti); la ricchezza di figure di suono, in particolare l’onomatopea. Paul Rubens, Pitagora difende il vegetarianesimo (1620) 9
Opere minori 12/01/13 Di Ennio si conoscono anche altre opere. Tra esse ricordiamo: titolo contenuti Hedyphagetica opera didascalica in esametri sulla gastronomia, di intonazione parodica, ispirata a un poemetto di Archestrato di Gela (IV sec. a.C.) Saturae raccolta di componimenti diversi per metro e per contenuto Euhemerus scritto forse in prosa, divulgava il pensiero di Evemero di Messina (III sec. a.C.), secondo cui gli dèi erano originariamente uomini dotati di virtù eccezionali e divinizzati in quanto benefattori dell’umanità Epicharmus opera in poesia ispirata a dottrine pitagoriche attribuite al commediografo Epicarmo di Siracusa (V sec. a.C.), secondo le quali gli dèi sarebbero personificazioni di forze della natura 10
Catone 12/01/13 Marco Porcio Catone nasce nel 234 a.C. a Tusculum da una famiglia benestante di proprietari terrieri. Durante la seconda guerra punica è questore al seguito di Scipione Africano. Homo novus, percorre il cursus honorum fino al consolato (195) e alla censura (184), presentandosi sempre come nemico del lusso e strenuo difensore del mos maiorum contro la decadenza morale legata all’infiltrazione di elementi stranieri, soprattutto greci. Catone muore nel 149. Catone il Censore 11
Le Origines 12/01/13 Le Origines sono la prima opera storica scritta in prosa latina: in 7 libri narravano le origini di Roma e di altre città italiche, per poi giungere all’epoca dell’autore. Tratti distintivi dell’opera dovevano essere: l’interesse etnografico per le popolazioni italiche; il grande spazio dedicato alle vicende contemporanee; la scelta del latino al posto del greco, preferito dai primi annalisti romani; l’inserimento di orazioni di Catone stesso, che in questo modo difendeva il proprio operato politico; la presentazione della res publica come opera collettiva del populus romano stretto intorno alla classe dirigente. La Curia Hostilia 12
Il De agri cultura 12/01/13 Il De agri cultura è il testo di prosa latina più antico che ci sia giunto per intero. Articolato in una prefazione e 170 capitoli, fornisce precetti in forma asciutta e schematica, senza ornamentazione letteraria né riflessioni filosofiche. Destinatario ne è il proprietario terriero, tradizionalmente rappresentato nelle vesti del pater familias, che amministra non una piccola proprietà agricola a conduzione familiare, ma un latifondo. Utilitaristico l’approccio ad alcuni aspetti, come il trattamento da riservare ad animali e schiavi. L’agricoltura viene elogiata come l’attività più sicura e più onesta, atta a formare buoni cittadini e valorosi soldati. Schiavi al lavoro 13
Le altre opere 12/01/13 Di Catone ci sono note altre opere in forma frammentaria: titolo contenuti Praecepta ad Marcum filium impostata come un trattato indirizzato al figlio Marco, quest’opera costituisce la prima enciclopedia dei saperi: medicina, arte militare, retorica Carmen de moribus l’opera, forse composta in una prosa fortemente ritmica come gli antichi carmina, conteneva considerazioni ispirate al mos maiorum le orazioni efficace strumento di azione politica, le orazioni di Catone (a noi note in forma frammentaria) testimoniano la sua abilità retorica – alla quale non è estranea la retorica greca, anche se dissimulata - e i suoi orientamenti politici. 14
Catone e la cultura greca 12/01/13 Catone conosceva la cultura greca, come si evince: dal De agri cultura (acquisizioni della scienza agricola greca); dalle Origines (si sospetta l’influenza di Timeo di Tauromenio, autore di una storia dell’Occidente); dalle orazioni, con il loro stile vivace e ricco di movimento. Catone però non ha mai ammesso questo suo debito, anzi ha combattuto il pericolo insito nel razionalismo della cultura greca, capace di disgregare le basi etico-politiche della res publica romana (cfr. la cacciata dei tre filosofi), di favorire l’emergere di personalità di prestigio (ostilità nei confronti degli Scipioni), di incoraggiare il lusso. Carneade 15
Lucilio 12/01/13 Gaio Lucilio è il primo letterato di condizione agiata (la famiglia apparteneva all’ordine equestre) a rifiutare l’impegno politico e a dedicarsi stabilmente alla letteratura; i suoi interessi lo avvicinano al circolo degli Scipioni. Questi i dati fondamentali della sua biografia: nasce a Suessa Aurunca intorno al 170 a.C.; partecipa all’assedio di Numanzia (133), con cui Scipione Emiliano stronca la resistenza dei Celtiberi; muore nel 102. Rovine di Numanzia 16
L’opera 12/01/13 Lucilio è autore di 30 libri di satire (a noi note solo in frammenti). La divisione risale al grammatico Valerio Catone (I sec. a.C.) e si basa su criteri metrici: Già coltivata da Ennio, la satira trova in Lucilio il suo fondatore perché questi: introduce l’esametro come metro caratteristico del genere; introduce il moralismo e l’aggressività polemica come elementi tematici portanti. libri metri 1-21 esametri (è il nucleo più recente) 22-25 distici elegiaci 26-30 metri vari (è il nucleo più antico) 17
La satira 12/01/13 La satira è l’unico genere letterario romano privo di un corrispondente nella letteratura greca. Oltre che dall’uso dell’esametro essa è caratterizzata da: una vasta gamma tematica; ampia libertà di espressione riservata al poeta. Per il termine satira il grammatico Diomede propone quattro etimologie: satura lanx: piatto di primizie offerto agli dèi; satura: un ripieno costituito da uva passa e altri ingredienti; una proposta di legge comprendente parecchi provvedimenti; l’esistenza di un nesso con i satiri. Affresco pompeiano 18
Tematiche e stile 12/01/13 Come suggerito dalle etimologie, la ricchezza tematica della satira luciliana è impressionante. Nei frammenti superstiti troviamo infatti: parodie epiche, p. es. il concilio degli dèi che condanna Lentulo Lupo; narrazioni di viaggi, come l’Iter Siculum; spunti di poesia gastronomica; considerazioni di retorica e poetica, questioni critico-letterarie e grammaticali; tirate moralistiche contro il luxus, le manie grecizzanti e la vita frenetica. La varietà è la caratteristica preminente anche in ambito stilistico: il registro elevato della parodia epica convive con elementi di linguaggi specialistici e con tanti grecismi nella cornice del sermo, la lingua della conversazione quotidiana. Affresco pompeiano 19