Le Cellule del Sangue e la loro Origine

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Realizzato da Battaglia Maria Sofia 2° G Prof. Luigi Bellassai
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Transcript della presentazione:

Le Cellule del Sangue e la loro Origine Sangue ed Ematopoiesi Le Cellule del Sangue e la loro Origine

Sistema Circolatorio CUORE FEGATO STOMACO RENI VASI LINFATICI VENA ARTERIA

Composizione del sangue Plasma (% in peso) % in Peso Albumine 58% Proteine 7% % in Volume (5 litri) Plasma 55% Elementi Figurati 45% Globuline 38% Altri fluidi e tessuti 92% Sangue 8% Fibrinogeno 4% Acqua 91% Ioni Nutrienti Prodotti di Rifiuto Gas Sostanze regolatrici (ormoni) Composizione del sangue Altri soluti 2% Elementi Figurati (x mm3) Piastrine 250-400.000 Globuli Bianchi 5-20.000 Neutrofili 60-70% Linfociti 20-25% Monociti 3-8% Eosinofili 2-4% Basofili 0.5-1% Globuli Rossi 4,2-6,2 milioni

Sangue Connettivo specializzato Fluido viscoso Leggermente alcalino, pH 7.4 Colore rosso Circola all’interno del Sistema Vascolare Plasma Porzione liquida Globuli Rossi, Globuli Bianchi e Piastrine Porzione corpuscolata o figurata

Sangue Plasma Sostanze trasportate dal plasma 55% del volume Acqua Nutrienti Elettroliti Prodotti di rifiuto Proteine plasmatiche Gas della respirazione Albumina Globuline Molecole Segnale Fibrinogeno

Proteine del Plasma Albumina g Globuline Proteine della coagulazione Prodotta dal Fegato Prodotte dalle da plasmacellule Mantiene pressione osmotica e trasporta metaboliti insolubili Anticorpi circolanti per la difesa immunitaria Proteine della coagulazione a e b Globuline Prodotte dal Fegato Trasporto ioni metallici, proteine che legano lipidi e vitamine liposolubili Protrombina e Fibrinogeno

Proteine del Plasma Proteine del complemento Lipoproteine plasmatiche Chilomicromi C1-C9 Trigliceridi al fegato Lipoproteine a densità molto bassa (VLDL) Prodotte dal Fegato Difesa dai microorganismi Trigliceridi dal fegato alle cellule Risposta infiammatoria Lipoproteine a bassa densità (LDL) Colesterolo dal fegato alle cellule

Elementi Figurati Eritrociti Leucociti Piastrine Globuli Rossi Globuli Bianchi Proteggono dalle infezioni e insorgenza tumori 99% delle cellule Trasportano Ossigeno Piastrine Granulari Frammenti cellulari Polimorfonucleati Megacariociti Neutrofili, basofili, eosinofili Coagulazione Agranulari Linfociti e Monociti

Eritrociti (Globuli Rossi) 4-5 x 106/mm3 Non-nucleati Nucleo perso durante la maturazione Forma di disco biconcavo Dimensioni circa 8x2 µm Contengono: Emoglobina ATP, lipidi, anidrasi carbonica Trasportano Ossigeno dai polmoni ai tessuti Anidride carbonica dai tessuti ai polmoni

Eritrociti

Emoglobina 4 tipi di globine  Grossa proteina tetramerica 4 catene legate covalentemente ad un gruppo Eme Feto HbF  Trasportatore dei gas respiratori Adulto HbA1 Ossiemoglobina , 96% del totale Legata all’ossigeno HbA2 Carbaminoemoglobina , 2% del totale Legata alla CO2 Trasporta anche ossido nitrico (NO) Restante 2%

Membrana cellulare Molto flessibile Resistente alle forze tangenziali Banda 3 Ancoraggio Anchirina Resistente alle forze tangenziali Lipidi 40% Carboidrati 10% Proteine 50% Superficie extracellulare Prevalentemente integrali Antigenici (A e B) Trasportatori anioni Determinano gruppo sanguigno Canali ionici, potassio calcio-dipendenti e Pompe Na-K Rh (macacus rhesus) Glicoforina A Complesso gruppo di antigeni (C, D, E) Banda 4.1 Ancoraggio Glicoforine 85% Rh+

Residuo caratteristico Gruppo Sanguigno Molti antigeni espressi sulla membrana, in aggiunta agli antigeni A, B, 0 e Rh 30 sistemi diversi di classificazione dei gruppi sanguigni ufficialmente riconosciuti Gruppo Residuo caratteristico Anticorpi presenti Genotipo - Anti-A e Anti-B ii A N-acetilgalattosamina Anti-B IAi o IAIA B Galattosio Anti-A IBi o IBIB AB N-acetilgalattosamina e Galattosio IAIB

Eritrociti

Citoscheletro Reticolo esagonale di tetrameri di Spectrina, Actina, Adducina, ancorato ad Anchirina e Banda 4.1 Contribuisce al mantenimento della forma e dell’inegrità strutturale e funzionale Actina Adducina Spectrina Tropomiosina Banda 4.1 Actina Spectrina Ankirina Banda 3 Glicoforina Banda 4.1 Complesso di giunzione

Eritrociti Anormali Cambiamenti Osmotici Difetto funzionalità renale Difetti genetici a carico dell'emoglobina Anemia falciforme Talassemia Elissocitosi e Sferocitosi Deficienza di spettrina nella membrana cellulare

Policitemia Aumento degli eritrociti circolanti Aumento della viscosità del sangue Possibile ostacolo alla circolazione Policitemia secondaria Causata dall'altitudine Bassa tensione di ossigeno Policitemia vera Cancro al midollo provoca aumento degli eritrociti Aumento dei reticolociti Precursori nucleati degli eritrociti Emorragia Recenti ascese in alta quota

Rimozione degli Eritrociti Vita media = 120 giorni Percorre l’intero sistema circolatorio almeno 100.000 volte Se ne occupano la Milza e/o il Fegato Eritrofago Una forma patologica di neutrofilo

Leucociti Sono le Cellule Bianche del sangue 5.000-20.000/mm3 Non svolgono funzioni nel circolo Lo usano per spostarsi nell’organismo Arrivati a destinazione escono attraverso l’endotelio dei vasi Entrano nel connettivo dove funzionano Forma tonda nei vasi, mentre varie forme nel connettivo Funzione Difesa dell’organismo da sostanze estranee Microorganismi Rimozione cellule morte e residui cellulari

Leucociti Granulociti Agranulociti o agranulari Granuli specifici nel citoplasma Non presentano granuli citoplasmatici Neutrofili Piccole cellule fagocitiche Linfociti Basofili Immunità Monociti Rilascio istamina Divengono Macrofagi Aumento della risposta infiammatoria Eosinofili Diminuzione della risposta infiammatoria

Neutrofili Sono i leucociti più comuni, ˜60-70% Sono fagociti Aspetto Distruggono i batteri che invadono il connettivo Aspetto Nucleo Multilobato Leucociti polimorfonucleati 3-5 lobi connessi da sottili tratti di cromatina, aumentano con l’età Cromosoma X inattivo, cromatina condensata a forma di “bacchetta di tamburo” (drumstick) o corpo di Barr Diametro 9-12 µm Granuli citoplasmatici

Drumstick o Corpo di Barr Nucleo Centriolo Granuli

Neutrofili Granulazione: Piccoli granuli specifici 0.1 µm Ø Collagenasi IV, fosfolipasi A2, lisozima, fosfatasi alcalina Grossi granuli azzurrofili 0.5 µm Ø Lisosomi Idrolasi acide, mieloperossidasi, lisozima, elastasi, catepsina G e collagenasi aspecifica Granuli terziari Gelatinasi e catepsine, glicoproteine

Neutrofili Funzione Cellule molto mobili, primi ad arrivare sul luogo di un infezione Rispondono a fattori chemiotattici Rilasciati da tessuti danneggiati Lasciano il circolo Aderiscono alle selectine delle cellule endoteliali delle venule Indotte (IL-1 e TNF) a produrre ICAM-1 a cui si legano le integrine dei neutrofili Smettono di migrare e si preparano ad entrare nel connettivo Producono e rilasciano leucotrieni innescando il processo infiammatorio

Fagocitosi di un batterio

Neutrofilia Fisiologica Infezione Infiammazione/necrosi di tessuti Stress, lavoro, neonati, esercizio Infezione Infiammazione/necrosi di tessuti Necrosi da tumore, trauma, dermatite Droghe/sostanze chimiche Steroidi, epinefrina, digitale, eparina Metabolica Acidosi diabetica, gotta, ipertiroidismo, uremia Neutrofilia

Neutropenia Il midollo osseo non produce le cellule Cellule non maturano (morte intra-midollare) Depressione del midollo osseo Anemia aplastica, deficienza di vit b12, chemioterapia, benzene, EtOH, radiazioni Reazione a medicinali Cloramfenicolo, PCNS, sulfonamidi, diuretici, ipoglicemici Trapianto di midollo Difetto ereditario Anemia di Fanconi, sindrome di Kostman

Ipersegmentazione Troppe cellule mature in circolo Focolai di infezione ed infiammazione Ustioni Post chemioterapia Gravidanza

Eosinofili 2-4% di tutti i globuli bianchi Aspetto Granulazione Forma tonda nel circolo, 10-15 µm Ø Variabile nel connettivo Nucleo bilobato a forma di occhiale Granulazione Granuli specifici 1-1.5x1 µm, "rosso-arancio” Parte interna, cristallina, elettrondensa Proteina basica maggiore, proteina cationica eosinofila e neurotossina Parte esterna, meno elettrondensa Fosfolipasi, Fosfatasi acida, ribonucleasi, catepsine, perossidasi Granuli azzurrofili Aspecifici, lisosomi

Funzione Cellule fagocitiche con affinità per i parassiti Contribuiscono ad eliminare i complessi antigene-anticorpo Rilascio proteina basica maggiore o cationica eosinofila Causa buchi nella parete e morte del parassita Rilascio sostanze che inattivano iniziatori della risposta infiammatoria (istamina e lucotriene C) e fagocitano complessi antigene-anticorpo Complessi internalizzati vengono degradati dagli endosomi Legame istamina, leucotrieni e fattore chemiotattico eosinofilo (dai mastociti, neutrofili e basofili) ai recettori degli eosinofil Favorisce migrazione ai siti dove reazione allergica, infiammatoria e parassiti presenti

Eosinofilia Eosinopenia Neoplasia Reazioni allergiche Parassiti Stress acuto Infezioni Steroidi/sindrome di Cushing

Basofili Sono i leucociti meno comuni, meno dell 1% di tutti i globuli bianchi Aspetto 8-10 µm di Ø Nucleo ad S, spesso mascherato dalla presenza di numerosi granuli citoplasmatici Granulazione Granuli specifici Blu scuro. Si dispongono alla periferia del citoplasma dando origine al “perimetro rugoso”. Eparina,istamina, perossidasi, fattore chemiotattico eosinofilo e neutrofilo Granuli azzurrofili Aspecifici Lisosomi

Funzione Reazioni di iper-sensibilità immediata (allergie) Legame antigene alle IgE, induce rilascio dei Granuli Specifici Iniziatori della risposta infiammatoria Fosfolipasi agisce sulle membrane e forma Acido Arachidonico, metabolizzato a Leucotrieni Membrana dei Basofili e dei Mastociti presenta dei Recettori per le IgE Istamina provoca vasodilatazione, contrazione muscolatura liscia del respiratorio e alterata permeabilità vasi sanguigni “Attivati” dal legame con le IgE prodotte dalle plasmacellule Leucotrieni, effetto simile ad istamina ma più lento e duraturo. Attivano leucociti e ne inducono la migrazione Secondo incontro con antigene induce la risposta vera e propria

Basofilia Basopenia Stress Reazioni di ipersensibilità Infezioni Allergie, asma, eczema Ipotiroidismo Colite ulcerosa Varicella Stress Infezioni Steroidi/sindrome di Cushing

Monociti Sono le cellule più grandi del sangue 3-8% di tutti i globuli bianchi. Rimangono in circolo solo pochi giorni, poi migrano nel connettivo dove differenziano in Macrofagi Aspetto 10-20 µm di Ø Nucleo grande, eccentrico, forma a ferro di cavallo o fagiolo. Occupa circa 50% della cellula Citoplasma grigio-azzurro con granuli azzurrofili e piccoli vacuoli

Funzione Dopo aver lasciato il circolo si trasformano in Macrofagi Sono fagociti molto efficienti Eliminano cellule morte o danneggiate (eritrociti), antigeni e batteri Secernono citochine che attivano risposta infiammatoria, la proliferazione e la maturazione di altre cellule Cellule che presentano l’antigene (APC) Fagocitano antigeni ed espongono epitopi maggiormente antigenici alle cellule immunocompetenti In presenza di antigeni corpuscolati molto grandi si fondono tra loro e formano le Cellule Giganti da Corpo Estraneo

Monociti Dove funziona il sistema Monocita-Macrofago In tessuti prendono nomi particolari Pelle -> Cellule di Langerhans Osso -> Osteoclasti Fegato -> Cellule di Kuppfer Cervello -> Microglia

Monocitosi Monocitopenia Infezioni Tubercolosi Sifilide Salmonella Listeria Brucellosi Tumore di Hodgkins Disturbi Gastrointestinali Colite ulcerosa Steroidi

20-25% di tutti i globuli bianchi Linfociti 20-25% di tutti i globuli bianchi Aspetto Nucleo eccentrico, denso e che occupa circa il 90% della cellula Citoplasma scarso, color blu tenue con pochi granuli azzurrofili 8-10 µm di Ø Visivamente non si distinguono Linfociti B (15%) Linfociti T (80%) Natural Killer (NK, 5%)

Funzione dei Linfociti Non svolgono attività in circolo, ma nel connettivo Acquisita la competenza migrano nei Linfonodi e nella Milza Formano cloni di cellule identiche Dopo stimolazione mediante antigene proliferano e differenziano in due popolazioni: Cellule con memoria Cellule effettrici Non partecipano alla risposta immunitaria, ma rimangono nel clone e sono pronte a rispondere a quell’antigene Linfociti immunocompetenti Linfociti B Linfociti T

Linfociti B Si formano e diventano immunocompetenti nel Midollo Osseo Localizzati nei tessuti linfoidi Responsabili della risposta immunitaria umorale Possono differenziare in Plasmacellule Producono gli anticorpi circolanti IgG

Linfociti T Migrano dal Midollo Osseo al Timo dove maturano Costituiscono risposta cellulo-mediata del sistema immunitario T Citotossici Contatto diretto ed uccisione cellule estranee o infette T Helper Inizio e sviluppo della risposta immunitaria T Suppressor Soppressione della risposta immunitaria

Null cells Cellule Staminali Natural Killer Circolanti ed in grado di differenziare in tutti gli elementi figurati del sangue Natural Killer Sono in grado di uccidere le cellule estranee o trasformate senza l’intervento dei Linfociti T

Linfocitosi Linfocitopenia Il numero varia con gli anni Infezione virale Altre infezioni Sifilide Toxoplasmosi Micoplasma Altro Autoimmunità Ipertiroidismo Trapianto (rigetto) Diminuzione nella produzione Immunodeficienza ereditaria AIDS Aumento dell'eliminazione Steroidi/sindrome di Cushing Radiazioni, chemio

Piastrine Residui cellulari derivanti dalla rottura dei megacariociti nel midollo 2-4 µm di Ø, forma discoidale Regione periferica chiara detta Ialomero Regione centrale detta Granulomero Membrana plasmatica numerosi recettori e glicocalice spesso 250-400.000/mm3 Presentano molti organelli ma prive di nucleo Fondamentali per la coagulazione

Anatomia di una piastrina Sistema tubulare denso e aperto sulla superficie Granuli Granuli alfa Fibrinogeno Fattori di coagulazione Granuli delta Fattori aggregazione e vasocostrizione Granuli lambda Enzimi idrolitici, dissoluzione del coagulo Ialomero vs. Granulomero

Coagulazione Processo che impedisce l’emorragia in caso dei rottura dei vasi Normalmente l’aggregazione delle piastrine impedita dalle cellule endoteliali, produzione di Prostaciclina e NO Presenza sulla membrana di Trombomodulina e Molecole Eparino-simili Endotelio danneggiato rilascia Fattore di Von Willebrand e Tromboplastina Tissutale e cessa produzione inibitori. Endotelina potente vasocostrittore

Attivazione piastrinica Piastrine aderiscono al collagene sub-endoteliale Rilasciano il contenuto dei granuli ed aderiscono le une alle altre Rilascio di ADP e Trombospondina Piastrine circolanti divengono “appiccicose” Adesione a quelle già adese e de-granulazione Acido arachidonico Formatosi nell’attivazione, viene convertito in trombossano A2 Potente vasocostrittore ed attivatore delle piastrine Piastrine aggregate funzionano da tappo ed esprimono sulla membrana il Fattore Piastrinico 3 Superficie fosfolipidica adatta per l’assemblaggio dei fattori di coagulazione-Trombina

Attivazione dei fattori di coagulazione Tromboplastina tessutale e piastrinica Fibrina Monomerica si aggrega e polimerizza formando un reticolo di fibrina Agisce sulla protrombina circolante Trasformata in Trombina Intrappola gli elementi figurati del sangue Si forma un ammasso gelatinoso, il coagulo sanguigno (trombo) Trombina Aumenta l’attivazione delle piastrine e in presenza di Ca2+ Eritrociti facilitano l’attivazione delle piastrine, mentre neutrofili ed endoteliali la limitano, delimitando le dimensioni del trombo Trasforma il Fibrinogeno (solubile) in Fibrina (insolubile)

Monomeri di actina e miosina Dopo circa 1 ora, dalla formazione del coagulo, formano dei filamenti sottili e spessi Provocano la contrazione del coagulo 1/2 del volume iniziale Riduzione della lesione e della perdita emorragica Cellule endoteliali Quando il vaso è riparato, rilasciano gli attivatori del plasminogeno Convertono plasminogeno circolante in plasmina Granuli lambda Lisosomi delle piastrine Lisano il coagulo insieme alla plasmina

Tessuti Ematopoietici Mieloidi Midollo osseo Cavità midollare ossa lunghe e tra le trabecole delle spugnose Consistenza gelatinosa, altamente vascolarizzato, separato dal tessuto osseo dall’endostio 5% del peso corporeo Dal 5° mese è responsabile della produzione di tutte le cellule del sangue Ematopoiesi Maturazione dei linfociti B e formazione dei linfociti immaturi T Pluripotente Cellule Staminali Ematopoietiche Possono differenziare in tutti i tipi cellulari del sangue in seguito a stimolo appropriato

Midollo Rosso Midollo Giallo Vascolarizzazione Nel neonato, molti eritrociti Midollo Giallo Nelle diafisi delle ossa lunghe dopo i 20 anni Accumulo di grasso che sostituisce i tessuti ematopoietici Vascolarizzazione Comparto vascolare Arterie sfioccano in piccoli vasi che formano ampia rete di sinusoidi Confluiscono in vena longitudinale centrale e poi vasi in uscita Comparto ematopoietico Tra le maglie del vascolare si trovano isole di cellule emopoietiche collegate tra loro

Sinusoidi Isole ematopoietiche Classica struttura con parete di Cellule Endoteliali Circondati da Sottili fibre reticolari e Cellule reticolari avventiziali Prolungamenti in direzione delle endoteliali, altri verso altre cellule reticolari in modo da formare una rete intorno alle cellule ematopoietiche Accumulo di grasso nel loro citoplasma le trasforma in cellule adipose, riduce volume del comparto ematopoietico e trasforma midollo da rosso a giallo Isole ematopoietiche Cellule ematiche a diversi stadi di maturazione Macrofagi Distruggono i nuclei espulsi dagli eritrociti e le cellule alterate

Midollo Rosso Adipociti Sinusoidi Codoni ematopoietici o Isole ematopoietiche Sinusoidi Endoteliali Adipociti

Ematopoiesi Prenatale Divisa in 4 fasi Fase mesoblastica Mesoderma del sacco vitellino, seconda settimana vita intrauterina, le cellule mesenchimali si aggregano a formare Isole Sanguigne Cellule periferiche danno origine alle pareti dei vasi, mentre le altre divengono eritroblasti e differenziano in eritrociti nucleati Sesta settimana di gestazione Eritrociti nucleati, verso l’ottava settimana compaiono i leucociti

Ematopoiesi Fase splenica Fase mieloide Secondo trimestre, prosegue fino al termine della gravidanza, insieme a fase epatica Fase mieloide Emopoiesi midollare Inizia fine del secondo trimestre Sviluppo sistema scheletrico induce midollo ad assumere ruolo predominante nella produzione delle cellule ematiche

Ematopoiesi Postnatale Avviene quasi esclusivamente nel midollo osseo Produzione continua di cellule ematiche da precursori staminali Ogni giorno più di 1011 cellule ematiche prodotte dal midollo Cellule staminali vanno incontro a divisione e differenziamento

Cellule staminali emopoietiche pluripotenti Ematopoiesi Cellule staminali emopoietiche pluripotenti Circa 0,1% delle cellule nucleate del midollo Quiescenti, per mitosi generano altre cellule pluripotenti Due tipi di staminali multipotenti Origineranno le varie cellule progenitrici CFU-S (Colony-Forming Unit-S) Precursore della linea mieloide Eritrociti, granulociti, monociti e piastrine CFU-Ly (Colony-Forming Unit-Ly) Precursore della linea linfoide Cellule B e T

Ematopoiesi Cellule progenitrici Cellule precursori Cellule Unipotenti (possono originare una singola linea cellulare) Limitata capacità di autoriprodursi Attività mitotica e differenziamento controllati da fattori ematopoietici specifici Cellule precursori Derivano dalle progenitrici Perso la capacità autoriproduttiva Caratteristiche morfologiche permettono la loro classificazione come i primi elementi di una linea particolare Si dividono e differenziano, originando un clone di cellule mature

Ematopoiesi Maturazione dei precursori è caratterizzata da Riduzione delle dimensioni Scomparsa dei nucleoli Addensamento della cromatina Comparsa nel citoplasma delle caratteristiche della cellula matura (granuli)

Ematopoiesi Fattori di crescita Regolazione dell’ematopoiesi dipende da numerosi fattori di crescita e citochine Prodotti da differenti tipi cellulari Azione di un fattore su una particolare staminale, progenitrice o precursore ne induce proliferazione, differenziamento o ambedue

Molti sono glicoproteine 3 vie per raggiungere la cellula bersaglio Tramite il circolo sanguigno Ormoni Secrezione da parte delle cellule stromali del midollo, in vicinanza delle cellule ematopoietiche Ormoni paracrini Contatto diretto cellula-cellula Molecole segnale della superficie

Interleuchine Stimolano la proliferazione delle staminali pluripotenti e multipotenti, per mantenere costante il numero IL-1, -3, -6 Responsabili della mobilitazione e del differenziamento in progenitrici unipotenti IL-3, -7, -8 , -11 , -12, eritropoietina, proteina  inibente i macrofagi, etc

Fattori stimolanti le colonie (CSF) Stimolano mitosi e differenziamento cellule unipotenti della serie granulocitica e monocitica Eritropoietina Attiva le cellule della serie eritrocitaria Trombopoietina Stimola la formazione delle piastrine Fattore delle cellule staminali Prodotto dalle cellule stromali ed esposto sulla superficie Agisce sulle staminali, che devono venire a contatto con le stromali Confinamento nel midollo

Eritropoiesi Processo tramite il quale vengono prodotti 2,5x1011 eritrociti al giorno Due tipi di progenitrici unità eritrocitarie BFU-E (blast-forming units-erithrocyte) Responsabili della maturazione CFU-E (colony-forming units-erithrocyte) Formano colonie Abbassamento degli eritrociti circolanti, induce il rene a produrre eritropoietina

Eritropoiesi Differenziamento CFU-S in BFU-E Eritropoietina IL-3 e -9, Fattore delle staminali Fattore stimolante le colonie monocitarie e granulocitarie “Esplosione” mitotica BFU-E produce un elevato numero di CFU-E Bassa concentrazione di eritropoietina per sopravvivere e generare proeritroblasto primo elemento della serie eritrocitaria

Eritroblasto basofilo Proeritroblasto 14-19 µm, nucleo rosso Cromatina sottile, mitosi Aggregati citoplasmatici grigio-blu periferici Eritroblasto basofilo 12-17 µm, cromatina granulare Un po’ di emoglobina Eritroblasto policromatofilo 12-15 µm, nucleo denso Cromatina molto granulare No nucleoli, più emoglobina

Eritroblasto ortocromatico 8-12 µm, nucleo piccolo tondo e denso, in fase di espulsione Molta emoglobina Reticolocita 7-8 µm, nucleo assente, assomiglia alla cellula matura ma si può colorare reticolo citoplasmatico blu Ricco di emoglobina Eritrocita Nucleo assente Citoplasma rosa Solo emoglobina

Granulocitopoiesi 800.000 neutrofili, 170.000 eosinofili e 60.000 basofili al giorno Unico precursore staminale unipotente origina i tre tipi di granulociti Staminali pluripotenti CFU-Eo e CFU-Ba si dividono e originano il Mieloblasto CFU-GM Bipotente, origina la serie neutrofila (CFU-G) e quella Monocitaria (CFU-M) CFU-G si divide ed origina Mieloblasto Precursore di tutte e 3 le serie, indistinguibili tra loro Originano i Promielociti

Mieloblasto Promielocita 12-14 µm, nucleo rosso-blu Cromatina sottile, mitosi Aggregati citoplasmatici blu e processi citoplasmatici Promielocita 16-24 µm, nucleo rosso-blu Cromatina granulare, mitosi Citoplasma blu, no processi Granuli azzurrofili

Mielocita Matamielocita 10-12 µm, nucleo appiattito eccentrico Cromatina granulare, mitosi Citoplasma blu pallido Granuli specifici ed azzurrofili Matamielocita 10-12 µm, nucleo forma di fagiolo, denso Cromatina granulare, no mitosi, no nucleoli

Neutrofilo giovane Neutrofilo Nucleo a ferro di cavallo Cromatina molto granulare, no mitosi Citoplasma blu pallido Granuli specifici ed azzurrofili Neutrofilo Nucleo multilobato Citoplasma rosa-bluastro pallido

Monocitopoiesi Monociti condividono con i neutrofili la stessa staminale bipotente CFU-GM Per mitosi originano CFU-G e CFU-M (monoblasti) Promonociti Derivano da CFU-M Cellule grosse (16-18 µm), nucleo reniforme eccentrico Citoplasma bluastro numerosi granuli azzurrofili Si formano 1010 monociti al giorno, maggior parte entrano nel circolo Nel giro di un paio di giorni entrano nel connettivo e differenziano in Macrofagi

Formazione delle piastrine Progenitore unipotente CFU-Mg origina il Megacarioblasto 25-40 µm Nucleo unico multilobato Endomitosi Cellule non si dividono ma nuclei polipliodi, fino 64 N Citoplasma bluastro con Granuli azzurrofili Stimolato a proliferare e differenziarsi dalla trombopoietina

Megacarioblasto differenzia in Megacariocita Nucleo unico plurilobato Si dispongono vicino ai sinusoidi ed inviano al loro interno dei prolungamenti citoplasmatici Si frammentano in seguito ad invaginazioni del plasmalemma, canali di demarcazione, e danno origine a gruppi di Pro-piastrine Pro-piastrine appena rilasciate si risolvono in singole piastrine Rimasugli cellulari vengono fagocitati dai macrofagi

Megacariocita

Linfopoiesi Staminali multipotenti CFU-Ly, si dividono nel midollo osseo e formano CFU-LyB Negli uccelli migrano in diverticoli intestinali (borsa di Fabrizio), e si dividono varie volte dando origine a linfociti B immunocompetenti, che esprimono marker di superfice tipici Nei mammiferi gli stessi eventi si verificano nel midollo osseo CFU-LyT Si dividono e danno origine a linfociti T, che migrano al timo dove proliferano, maturano ed incominciano ad esprimere i marker di superficie, diventando immunocompetenti Elevata selezione ad opera del timo stesso e dei macrofagi Linfociti migrano negli organi linfoidi, milza e linfonodi Formano cloni di cellule immunocompetenti

Cellule Rosse del sangue Cellula Staminale Proeritroblasto Mieloblasto Linfoblasto Monoblasto Megacarioblasto Promielocita Megacariocita Rottura Eritroblasto basofilo policromatofilo Eritrocita Reticolocita Espulsione del nucleo Basofilo Eosinofilo Neutrofilo Linfocita Monocita Basofilo Eosinofilo Neutrofilo ortocromatico Mielocita Granulociti Agranulociti Cellule Bianche del sangue Ematopoiesi Meta-mielocita Piastrine Cellule Rosse del sangue