Le Dame di Giovanni Boldini F. Lehar – La vedova allegra - Valzer Sincro
M.me de Alvear de Errazuriz- 1882
EmilianaConcha de Ossa - 1888
EmilianaConcha de Ossa - 1888
M.me Charles Max - 1896
.M.lle de Demidoff - 1896
Lady Colin Campbell - 1897
Bella Sconosciuta
M.me Hugo e figlio - 1898
La Signora in rosa - 1901
Miss Bell - 1903
La Contessa Florio - 1903
La Contessa Zichy - 1905
Gladys Deacon - 1905
DuchessaC. Marlborough e figlio- 1906
La Marchesa Casati - 1908
Marte Bebesco - 1911
M .lle de Ghillespie -1912
M. me Julland - 1912
M. lle Lina Bilitis1913
Ma pur tra tante Bellissime, il ritratto più famoso di Boldini resta Lui. Il nostro Giuseppe Verdi!
Giovanni Boldini Boldini fu uno dei pochi artisti che mai conobbero la boheme e la fame. Per lui, la gloria arrivò subito, per la capacità della sua pittura di essere in sintonia con l´ideale di bellezza del suo tempo. Nonostante fosse piccoletto (1,54) e stempiato, nella vita come nell´arte fu però sempre circondato e conteso da donne meravigliose, volitive e spesso ricchissime. Le "divine" - termine, pare, da lui inventato - facevano la fila per farsi ritrarre dal ferrarese emigrato a Parigi. Tra le sue opere spiccano quelle che ritraggono la marchesa Luisa Casati, un´icona della Belle Époque, Originale ed eccentrica nell’abbigliamento, la nobildonna si adornava di piume di struzzo, portava lunghi fili di perle e pitoni veri, andava in giro con leopardi che indossavano collari di diamanti: voleva diventare un´opera d´arte vivente. In questo folle clima fin-de-siècle si svolse l´esistenza di Boldini, capace di muoversi (e di ritrarre personaggi, con eleganza mondana ma anche grande talento artistico), nei salotti parigini, tra principesse, bellissime modelle e cocottes d’alto bordo, Nato a Ferrara il 31 dicembre 1842, morì a Parigi l’11 gennaio 1931; giusto in tempo per vedere tutto il suo mondo crollare sotto i colpi della Prima Guerra Mondiale.
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