13 GIUGNO 2018 MERCOLEDÌ - X SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO SANT'ANTONIO DI PADOVA Sacerdote e dottore della Chiesa UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V.

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13 GIUGNO 2018 MERCOLEDÌ - X SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO SANT'ANTONIO DI PADOVA Sacerdote e dottore della Chiesa UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode.   Antifona Venite, adoriamo il pastore supremo, Cristo Signore. SALMO 94  Invito a lodare Dio Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13). Venite, applaudiamo al Signore, * acclamiamo alla roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, * a lui acclamiamo con canti di gioia. Poiché grande Dio è il Signore, * grande re sopra tutti gli dèi. Nella sua mano sono gli abissi della terra, * sono sue le vette dei monti. Suo è il mare, egli l'ha fatto, * le sue mani hanno plasmato la terra. Venite, prostràti adoriamo, * in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati. Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, * il gregge che egli conduce. Ascoltate oggi la sua voce: † « Non indurite il cuore, * come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri: * mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere. Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione † e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, * non conoscono le mie vie;   perciò ho giurato nel mio sdegno: * Non entreranno nel luogo del mio riposo ». Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona Venite, adoriamo il pastore supremo, Cristo Signore.

Inno Frumento di Cristo noi siamo, cresciuto nel sole di Dio, nell'acqua del fonte impastati, segnati dal crisma divino. In pane trasformaci, o Padre, per il sacramento di pace: un Pane, uno Spirito, un Corpo, la Chiesa una-santa, o Signore. O Cristo, pastore glorioso, a te la potenza e l'onore col Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona Nell'intimo soffriamo, aspettando la redenzione del nostro corpo. SALMO 38, 2-7   (I) Preghiera nella malattia La creazione è stata sottomessa alla caducità … e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloria dei figli di Dio … ma anche noi gemiamo aspettando la redenzione del nostro corpo (cfr. Rm 8, 20-23). Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta * per non peccare con la mia lingua;  porrò un freno alla mia bocca * mentre l'empio mi sta dinanzi».  Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene, * la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.  Ardeva il cuore nel mio petto, * al ripensarci è divampato il fuoco;  allora ho parlato: * «Rivelami, Signore, la mia fine;  quale sia la misura dei miei giorni * e saprò quanto è breve la mia vita».  Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni, * la mia esistenza davanti a te è un nulla.  Solo un soffio è ogni uomo che vive, * come ombra è l'uomo che passa;  solo un soffio che si agita, * accumula ricchezze e non sa chi le raccolga. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Nell'intimo soffriamo, aspettando la redenzione del nostro corpo.

2^ Antifona Ascolta la mia preghiera, Signore, non essere sordo al mio pianto. SALMO 38, 8-14   (II) Preghiera nella malattia La creazione è stata sottomessa alla caducità … e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloria dei figli di Dio … ma anche noi gemiamo aspettando la redenzione del nostro corpo (cfr. Rm 8, 20-23). Ora, che attendo, Signore? * In te la mia speranza.  Liberami da tutte le mie colpe, * non rendermi scherno dello stolto.  Sto in silenzio, non apro bocca, * perché sei tu che agisci.  Allontana da me i tuoi colpi: * sono distrutto sotto il peso della tua mano.  Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo, † corrodi come tarlo i suoi tesori. * Ogni uomo non è che un soffio.  Ascolta la mia preghiera, Signore, * porgi l'orecchio al mio grido,  non essere sordo alle mie lacrime, † poiché io sono un forestiero, * uno straniero come tutti i miei padri.  Distogli il tuo sguardo, che io respiri, * prima che me ne vada e più non sia. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona Ascolta la mia preghiera, Signore, non essere sordo al mio pianto.

3^ Antifona Fiorente come un olivo chi si abbandona in Dio 3^ Antifona Fiorente come un olivo chi si abbandona in Dio. SALMO 51   Contro un calunniatore Chi si vanta si vanti nel Signore (1 Cor 1, 31) Perché ti vanti del male, * o prepotente nella tua malizia?  Ordisci insidie ogni giorno; † la tua lingua è come lama affilata, * artefice di inganni.  Tu preferisci il male al bene, † la menzogna al parlare sincero. * Ami ogni parola di rovina, o lingua di impostura.  Perciò Dio ti demolirà per sempre, † ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda * e ti sradicherà dalla terra dei viventi.  Vedendo, i giusti saran presi da timore * e di lui rideranno:  «Ecco l'uomo che non ha posto in Dio la sua difesa, † ma confidava nella sua grande ricchezza * e si faceva forte dei suoi crimini». Io invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. † Mi abbandono alla fedeltà di Dio * ora e per sempre.  Voglio renderti grazie in eterno * per quanto hai operato; spero nel tuo nome, perché è buono, * davanti ai tuoi fedeli. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Fiorente come un olivo chi si abbandona in Dio.

V. L'anima mia spera nel Signore, R. e aspetto sulla sua parola V. L'anima mia spera nel Signore, R. e aspetto sulla sua parola. Prima Lettura: Dal libro di Giosuè 3, 1-17; 4, 14-19; 5, 10-12 Il popolo attraversa il Giordano e celebra la Pasqua In quei giorni Giosuè si mise all'opera di buon mattino; partirono da Sittim e giunsero al Giordano, lui e tutti gli Israeliti. Lì si accamparono prima di attraversare. Trascorsi tre giorni, gli scribi passarono in mezzo all'accampamento e diedero al popolo questo ordine: «Quando vedrete l'arca dell'alleanza del Signore Dio vostro e i sacerdoti leviti che la portano, voi vi muoverete dal vostro posto e la seguirete; ma tra voi ed essa vi sarà la distanza di circa duemila cùbiti: non avvicinatevi. Così potrete conoscere la strada dove andare, perché prima d'oggi non siete passati per questa strada». Poi Giosuè disse al popolo: «Santificatevi, poiché domani il Signore compirà meraviglie in mezzo a voi». Giosuè disse ai sacerdoti: «Portate l'arca dell'alleanza e passate davanti al popolo». Essi portarono l'arca dell'alleanza e camminarono davanti al popolo. Disse allora il Signore a Giosuè: «Oggi stesso comincerò a glorificarti agli occhi di tutto Israele, perché sappiano che come sono stato con Mosè, così sarò con te. Tu ordinerai ai sacerdoti che portano l'arca dell'alleanza: Quando sarete giunti alla riva delle acque del Giordano, voi vi fermerete». Disse allora Giosuè agli Israeliti: «Avvicinatevi e ascoltate gli ordini del Signore Dio vostro». Continuò Giosuè: «Da ciò saprete che il Dio vivente è in mezzo a voi e che, certo, scaccerà dinanzi a voi il Cananeo, l'Hittita, l'Eveo, il Perizzita, il Gergeseo, l'Amorreo e il Gebuseo. Ecco l'arca dell'alleanza del Signore di tutta la terra passa dinanzi a voi nel Giordano. Ora sceglietevi dodici uomini dalle tribù di Israele, un uomo per ogni tribù. Quando le piante dei piedi dei sacerdoti che portano l'arca di Dio, Signore di tutta la terra, si poseranno sulle acque del Giordano, le acque del Giordano si divideranno; le acque che scendono dalla parte superiore si fermeranno come un solo argine». Quando il popolo si mosse dalle sue tende per attraversare il Giordano, i sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza camminavano davanti al popolo. Appena i portatori dell'arca furono arrivati al Giordano e i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca si immersero al limite delle acque — il Giordano infatti durante tutti i giorni della mietitura è gonfio fin sopra tutte le sponde — si fermarono le acque che fluivano dall'alto e stettero come un solo argine a grande distanza, in Adama, la città che è presso Zartan, mentre quelle che scorrevano verso il mare dell'Araba, il Mar Morto, se ne staccarono completamente e il popolo passò di fronte a Gerico.

Prima Lettura: Dal libro di Giosuè 3, 1-17; 4, 14-19; 5, 10-12 Il popolo attraversa il Giordano e celebra la Pasqua I sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza del Signore si fermarono immobili all'asciutto in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele passava all'asciutto, finché tutta la gente non ebbe finito di attraversare il Giordano. In quel giorno il Signore glorificò Giosuè agli occhi di tutto Israele e lo temettero, come avevano temuto Mosè in tutti i giorni della sua vita. Il Signore disse a Giosuè: «Comanda ai sacerdoti che portano l'arca della testimonianza che salgano dal Giordano». Giosuè comandò ai sacerdoti: «Salite dal Giordano». Non appena i sacerdoti, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore, furono saliti dal Giordano, mentre le piante dei piedi dei sacerdoti raggiungevano l'asciutto, le acque del Giordano tornarono al loro posto e rifluirono come prima su tutta l'ampiezza delle loro sponde. Il popolo salì dal Giordano il dieci del primo mese e si accampò in Gàlgala, dalla parte orientale di Gerico. Gli Israeliti dunque si accamparono a Gàlgala e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nella steppa di Gerico. Il giorno dopo la pasqua mangiarono i prodotti della regione, azzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno. La manna cessò il giorno dopo, come essi ebbero mangiato i prodotti della terra e non ci fu più manna per gli Israeliti; in quell'anno mangiarono i frutti della terra di Canaan. Responsorio R. Israele ha attraversato il Giordano, poiché il Signore prosciugò le acque come fece al Mare Rosso: * tutti i popoli della terra sappiano quanto è forte la mano del Signore. V. Che hai tu, mare, per fuggire, e tu, Giordano, per tornare indietro? R. tutti i popoli della terra sappiano quanto è forte la mano del Signore.

Seconda Lettura: Dai «Discorsi» di sant'Antonio di Padova, sacerdote  La predica è efficace quando parlano le opere Chi è pieno di Spirito Santo parla in diverse lingue. Le diverse lingue sono le varie testimonianze su Cristo: così parliamo agli altri di umiltà, di povertà, di pazienza e obbedienza, quando le mostriamo presenti in noi stessi. La predica è efficace, ha una sua eloquenza, quando parlano le opere. Cessino, ve ne prego, le parole, parlino le opere. Purtroppo siamo ricchi di parole e vuoti di opere, e così siamo maledetti dal Signore, perché egli maledì il fico, in cui non trovò frutto, ma solo foglie. «Una legge, dice Gregorio, si imponga al predicatore: metta in atto ciò che predica». Inutilmente vanta la conoscenza della legge colui che con le opere distrugge la sua dottrina. Gli apostoli «cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito Santo dava loro il potere di esprimersi» (At 2, 4). Beato dunque chi parla secondo il dettame di questo Spirito e non secondo l'inclinazione del suo animo. Vi sono infatti alcuni che parlano secondo il loro spirito, rubano le parole degli altri e le propalano come proprie. Di costoro e dei loro simili il Signore dice a Geremia: «Perciò, eccomi contro i profeti, oracolo del Signore, che muovono la lingua per dare oracoli. Eccomi contro i profeti di sogni menzogneri, dice il Signore, che li raccontano e traviano il mio popolo con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati né ho dato alcun ordine. Essi non gioveranno affatto a questo popolo. Parola del Signore» (Ger 23, 30-32). Parliamo quindi secondo quanto ci è dato dallo Spirito Santo, e supplichiamo umilmente che ci infonda la sua grazia per realizzare di nuovo il giorno di Pentecoste nella perfezione dei cinque sensi e nell'osservanza del decalogo. Preghiamolo che ci ricolmi di un potente spirito di contrizione e che accenda in noi le lingue di fuoco per la professione della fede, perché, ardenti e illuminati negli splendori dei santi, meritiamo di vedere Dio uno e trino. Responsorio R. Per le parole solenni che egli proferiva * i peccatori si pentivano. V. E facevano penitenza al cospetto di Dio. R. I peccatori si pentivano.

Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio. Orazione Dio onnipotente ed eterno, che in sant'Antonio di Padova hai dato al tuo popolo un insigne predicatore e un patrono dei poveri e dei sofferenti, fa' che per sua intercessione seguiamo gli insegnamenti del vangelo e sperimentiamo nella prova il soccorso della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen. Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.