SANTISSIMA TRINITÀ Gv 3,16-18.

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Transcript della presentazione:

SANTISSIMA TRINITÀ Gv 3,16-18

In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:

«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito,

perché chiunque crede in lui non vada perduto,

ma abbia la vita eterna.

Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo,

ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

Chi crede in lui non è condannato;

ma chi non crede è già stato condannato,

perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

SANTISSIMA TRINITÀ Gv 3,16-18

DIO HA MANDATO IL FIGLIO SUO PERCHÉ IL MONDO SI SALVI PER MEZZO DI LUI

Le tre letture bibliche orientano l'odierna celebrazione della Trinità divina verso la contemplazione del Dio estroverso, del Dio che si comunica all'uomo, del Dio il cui amore è per il mondo, insomma del Deus pro nobis.

Del resto, il dogma trinitario non è altro che «lo sforzo ostinato di andare sino in fondo all'affermazione giovannea per cui "Dio è amore" (1Gv 4,8)» (Rémi Brague).

Il vangelo presenta il Dio che ama a tal punto il mondo, l'umanità, da donare il suo Figlio per la salvezza del mondo. Il figlio unico è tutta la vita di un padre, è ciò che egli più ama di tutto ciò che ama: il Dio che dona il Figlio è il Dio mosso da amore folle.

Vi è un eccesso nell'amare di Dio e questo eccesso è il Figlio Gesù Cristo.

Così Dio amò. La forma verbale del verbo amare rinvia a un evento storico preciso: la morte in croce di Gesù (cfr. Rm 5,8).

L'amore di Dio manifestato sulla croce assume la forma dello scandalo, dell’eccesso che, nella sua unilateralità e smisuratezza, sconvolge i parametri umani di reciprocità, corrispondenza e contraccambio dell'amore.

Il dono sovrabbondante insito nell'evento della croce è il perdono di Dio, l'amore che Dio già pre-dispone per colui che pecca e che peccherà.

Così Dio amò. Il Dio che ama è anche il Dio che soffre. Donare il Figlio è mettere a rischio la propria paternità pur di non rinunciare a cercare comunione con gli uomini. Il Dio trinitario è il Dio che non sta senza l'uomo.

E l'uomo, situandosi per fede in Cristo e lasciandosi guidare dallo Spirito abita l'agape, l'amore, e così conosce la comunione con Dio. Con il Dio che è amore. L'agape, infatti, è il cuore della vita trinitaria.

DIO HA MANDATO IL FIGLIO SUO PERCHÉ IL MONDO SI SALVI PER MEZZO DI LUI