L’eta’ della restaurazione e dei moti liberali

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Transcript della presentazione:

L’eta’ della restaurazione e dei moti liberali

RESTAURAZIONE E MOTI LIBERALI- LA LINEA DEL TEMPO 1820-21 1814-1815 1815 1831-34 1829 1830-31 1814-1815. CONGRESSO DI VIENNA. 1815. BATTAGLIA DI WATERLOO E FINE DI NAPOLEONE. 1820-21. PRIMI MOTI RIVOLUZIONARI IN EUROPA. 1829. LA GRECIA OTTIENE L’INDIPENDENZA. 1830-31. MOTI RIVOLUZIONARI IN FRANCIA E IN ALTRI PAESI EUROPEI. 1831-34. MAZZINI FONDA LA GIOVINE ITALIA E LA GIOVINE EUROPA.

Riflettiamo sulle parole… RESTAURAZIONE ritorno al passato

Il congresso di vienna I sovrani e i ministri degli Stati sconfitti da Napoleone si riuniscono a Vienna. Gli Stati maggiormente protagonisti furono Russia, Prussia, Austria e Gran Bretagna. 1814 Si conclude il Congresso di Vienna. Inizia l’età della Restaurazione, che durerà fino al 1848. 1815

Obiettivi del congresso di vienna Ricostruire l’antico regime, cioè la situazione politica precedente alla rivoluzione francese e a Napoleone. Ciò significava ritorno all’assolutismo, fine di parole d’ordine come libertà, uguaglianza, felicità dei popoli, che erano state lo slogan della rivoluzione. Il tentativo si rivelò fallimentare perché i sovrani europei decisero di ignorare tutto ciò che era accaduto in quegli anni. I popoli, però, non potevano dimenticare le conquiste seguite alla rivoluzione francese.

Le parole d’ordine del congresso di vienna RESTAURAZIONE intervento equilibrio legittimità

IL PRIMO PRINCIPIO DELLA RESTAURAZIONE: L’EQUILIBRIO Questo principio era sostenuto particolarmente da Metternich, il primo ministro d’Austria. Secondo questo principio bisognava fare in modo che nessuno Stato prevalesse sugli altri scatenando nuove guerre. Furono disegnati nuovi confini in Europa, che non tenevano assolutamente in considerazione le identità nazionali. Per esempio, gran parte dell’Italia tornò sotto il controllo dell’Austria.

Il secondo principio della restaurazione: la legittimità Secondo questo principio, sui troni d’Europa dovevano ritornare tutti i sovrani legittimi scacciati da Napoleone o dai rivoluzionari francesi. Tale principio si basava sull’idea che il potere di un re derivasse direttamente da Dio e che, perciò, nessun suddito potesse metterlo in discussione. * legittimo: “che è secondo la legge"

Il terzo principio della restaurazione: l’intervento Il principio dell’intervento fu realizzato attraverso la Santa Alleanza, cioè un’alleanza militare tra Austria, Russia e Prussia, che aveva il compito di intervenire con le armi contro qualsiasi rivolta scoppiata in Europa che potesse minacciare il potere dei sovrani legittimi.

La reazione alla restaurazione: i moti rivoluzionari in europa Riflettiamo sulle parole… MOTO movimento cambiamento fermento tentativo di ribaltare una situazione preesistente

La Restaurazione non riesce a cancellare gli ideali della Rivoluzione francese, cioè libertà dell’individuo, uguaglianza di tutti i cittadini, appartenenza ad una nazione libera dalla dominazione straniera. Perciò in tutta Europa cominciano a nascere le SOCIETA’ SEGRETE, formate da gruppi di rivoluzionari che volevano far rivivere gli ideali della Rivoluzione. La segretezza era fondamentale per la sopravvivenza dei membri delle società, poiché, se scoperti, sarebbero stati puniti con la morte. In Italia la società segreta più diffusa era la Carboneria. Il nome deriva dal fatto che, per comunicare attraverso messaggi scritti, i suoi affiliati parlavano di carichi di carbone, fingendosi carbonari.

I moti del 1820-21 I primi moti di rivolta scoppiarono in Spagna e Portogallo L’ondata rivoluzionaria si diffuse poi anche in Italia, dove insorsero il Regno delle sue Sicilie e il Piemonte Tutti chiedevano ai sovrani delle Costituzioni, che garantissero i loro diritti. I sovrani, sentendosi minacciati, concessero in un primo momento le Costituzioni. Successivamente intervenne la Santa Alleanza per ristabilire l’ordine Furono abolite tutte le Costituzioni concesse e i vari moti rivoluzionari furono repressi con le armi.

I moti del 1830-31 Nel 1830 insorse la Francia, contro il sovrano assoluto Carlo X. I rivoltosi riuscirono ad avere la meglio e portarono al trono un altro sovrano, Filippo Luigi d’Orleans, che aveva idee più liberali e infatti concesse una costituzione. L’entusiasmo per i fatti di Parigi provocò rivolte anche nel resto d’Europa, come in Italia, dove insorsero diverse città del centro. Neppure stavolta, però, le rivolte italiane ebbero successo, infatti l’Austria intervenne con le armi: i rivoltosi furono condannati a morte o all’esilio.

La libertà che guida il popolo Dipinto del pittore francese Eugene Delacroix, con il quale si celebra il successo dei moti del 1830 in Francia. La libertà che guida il popolo

Giuseppe mazzini Il fallimento dei moti italiani fece riflettere il giovane patriota Giuseppe Mazzini. Egli capì che la ragione di tanti insuccessi era dovuta essenzialmente ad una cosa: lo scarso coinvolgimento del popolo nelle rivolte. La Carboneria, infatti, si basava sulla segretezza assoluta ed era formata per lo più da intellettuali e borghesi, mentre il popolo era lasciato fuori. Gli obiettivi di Mazzini, perciò, furono due: 1. coinvolgere il popolo nelle lotte, che dovevano essere lotte armate. 2. Ottenere l’indipendenza e l’unità dell’Italia sotto la forma della Repubblica, cacciando ogni sovrano dai vari Stati italiani.

La giovine Italia e la giovine Europa Per ottenere questi due obiettivi Mazzini fondò… Nel 1831 la GIOVINE ITALIA Nel 1834 la GIOVINE EUROPA Tutte le rivolte organizzate da Mazzini e dai suoi seguaci furono però fermate con le armi dagli eserciti dei sovrani d’Italia Si trattava dell’ennesimo fallimento dei moti rivoluzionari.