Entscheidungen Wir stehen täglich vor unzähligen Entscheidungen: Ziehe ich die blaue oder die schwarze Hose an? Gehe ich zuerst in den Supermarkt oder zur Post? Manchmal muss man sich sogar für Grundsätzliches entscheiden: Welcher Beruf ist der richtige für mich? Und für welchen Partner entscheide ich mich? Die große Frage dabei: Wie trifft der Mensch eigentlich seine Entscheidungen? In der Psychologie geht man davon aus, dass der Prozess des Entscheidens darin besteht, zuerst Alternativen zu identifizieren und Informationen zu sammeln, um danach die Wahlmöglichkeiten zu bewerten.
Entscheidungen Decisioni Le decisioni Scelte
Wir stehen täglich vor unzähligen Entscheidungen: Ziehe ich die blaue oder die schwarze Hose an? Gehe ich zuerst in den Supermarkt oder zur Post? Ogni giorno ci troviamo davanti a delle semplici scelte: indosso la camicia blu o quella nera? Vado prima al supermercato o alle poste? Ci poniamo ogni giorno innumerevoli preoccupazioni: provo i pantaloni blu o quelli neri? Vado prima al supermercato o in posta? Dobbiamo affrontare giornalmente infinite scelte: indosso la camicia blu o quella nera? Vado prima al supermercato o in posta?
Wir stehen täglich vor unzähligen Entscheidungen: Ziehe ich die blaue oder die schwarze Hose an? Gehe ich zuerst in den Supermarkt oder zur Post? Ogni giorno ci soffermiamo su futili decisioni: Indosso i pantaloni blu o quelli neri? Vado prima al supermercato o alla posta? Ogni giorno siamo davanti a innumerevoli decisioni: mi metto i pantaloni blu o quelli neri? Vado prima al supermercato o in posta?
Manchmal muss man sich sogar für Grundsätzliches entscheiden: Welcher Beruf ist der richtige für mich? Und für welchen Partner entscheide ich mich? Qualche volta si deve per forza decidere per importanza: Qual è il lavoro giusto per me? E quale compagno scelgo? A volte si deve decidere anche per situazioni di crescita future. Quale lavoro è giusto per me? E per quale Partner decido? Alcune volte si deve perfino decidersi per le cose fondamentali: quale professione è quella giusta per me? E quale tipo di partner decido?
Manchmal muss man sich sogar für Grundsätzliches entscheiden: Welcher Beruf ist der richtige für mich? Und für welchen Partner entscheide ich mich? Ogni tanto bisogna decidersi perfino per le cose basilari: quale professione è la giusta per me? E per quale partner mi decido? A volte si devono prendere anche decisioni di vitale importanza: qual è il lavoro che fa veramente per me? E con quale partner dovrei stare? A volte si devono prendere decisioni fondamentali: Quale lavoro è quello giusto per me? E quale Partner scelgo?
Die große Frage dabei: Wie trifft der Mensch eigentlich seine Entscheidungen? La domanda più difficile in questo caso: come fa l’essere umano di solito a prendere le sue decisioni? La grande domanda qui: come prende l’uomo le decisioni in realtà? La grande domanda è: come trova l’uomo, infine, le sue scelte? La grande domanda a riguardo: Come prende l’uomo correttamente le sue decisioni?
Die große Frage dabei: Wie trifft der Mensch eigentlich seine Entscheidungen? Ma la grande domanda è: come si fa a prendere una vera decisione? Il più grande interrogativo riguardo a ciò è: come l’uomo prende esattamente le proprie decisioni? La grande domanda: come prendono le persone veramente le proprie decisioni?
DIGITALES WÖRTERBUCH DER DEUTSCHEN SPRACHE https://dwds.de/ Eigentlich: in Wirklichkeit Beispiele: er war eigentlich Anglist er hieß eigentlich ganz anders
häufig im Aussagesatz an und für sich, im Grunde genommen Beispiele: eigentlich müsste ich jetzt gehen, aber ich bleibe noch ein bisschen ich wollte eigentlich heute kein Geld mehr ausgeben, habe es aber doch gekauft ich habe eigentlich gar keine Zeit
adverbiell, partikelhaft rückt häufig, meist im Fragesatz, die Frage näher und verleiht ihr Anschaulichkeit und Vertraulichkeit überhaupt, denn Beispiele: wo steckst du eigentlich den ganzen Tag? was wollt ihr eigentlich von mir? was hat sie eigentlich?
In der Psychologie geht man davon aus, dass der Prozess des Entscheidens darin besteht, zuerst Alternativen zu identifizieren und Informationen zu sammeln, um danach die Wahlmöglichkeiten zu bewerten. Nella psicologia si pensa che il processo di scelta qui presentato, prima identifica alternative e raccoglie informazioni, per poi prendere la decisione più probabile. Nella psicologia si ritiene che il processo del decidersi sia composto, per primo di identificare alternative e di raccogliere informazioni, per poi poter valutare le possibilità di scelta.
In der Psychologie geht man davon aus, dass der Prozess des Entscheidens darin besteht, zuerst Alternativen zu identifizieren und Informationen zu sammeln, um danach die Wahlmöglichkeiten zu bewerten. In psicologia da ciò risulta che il processo di prendere una decisione consiste innanzitutto nell’identificare le alternative e nel raccogliere le informazioni al fine, poi, di comparare le possibilità di scelta. In psicologia si prevede che, il processo della preoccupazione è così composto, prima identificare le alternative e raccogliere le informazioni, per poi valutare le possibilità di scelta.
In der Psychologie geht man davon aus, dass der Prozess des Entscheidens darin besteht, zuerst Alternativen zu identifizieren und Informationen zu sammeln, um danach die Wahlmöglichkeiten zu bewerten. In psicologia si teorizza, che il processo di scelta, consista, in primo luogo, nell’individuare le alternative e raccogliere informazioni, per poi valutare le possibilità di scelta. La psicologia sostiene che il processo decisionale consiste prima nell’identificare le alternative e nel raccogliere le informazioni, per poi valutare le possibilità di scelta.
Korrelat Bezugselement, das im Hauptsatz angesiedelt ist und dessen Funktion nur darin besteht, auf den abhängigen Satz zu verweisen. Erinnerst du mich daran, dass ich morgen zum Arzt muss? Kannst du dich dessen erinnern, ob wir die Einladung von Dr. Kunz erhalten haben?
Possiedo una casa in Toscana Possiedo una casa in Toscana. Posa, meravigliosa, da secoli su un colle, ha un tetto di tegole rosse ed è circondata da cipressi. Qui mi trovo io ora con il mio computer sulla veranda e scrivo questo articolo, accanto a un bicchiere di vino che sarà cresciuto nemmeno a un tiro di schioppo da qui. Possiedo una casa in Toscana. Come in un sogno, poggia da secoli su una collina, ha un tetto di tegole rosse ed è circondata da cipressi. Sono seduto qui nella veranda con il mio computer e scrivo questo resoconto davanti a un bicchiere di vino rosso maturato nei dintorni.
Di tanto in tanto lascio cadere il mio sguardo nella tenue luce della sera sul lontano paesaggio, sui vigneti e sui viali di pineti, sui campi di girasoli e sui boschetti di olivi, fino a che raggiunge le porte dell’artistica vecchia Siena. Suona bene, vero? Tuttavia non è così. Nella tenue luce serale, ogni tanto lascio vagare il mio sguardo sul vasto paesaggio, sui vigneti e sui viali di pini, sui campi di girasoli e i boschetti di ulivi, fino a che non raggiunge la torre dell’antica e artistica Siena. Suona bene, non è vero?! Però è una bugia.
Un po’ è vero ma così va bene: Sono proprio in Toscana e scrivo al computer questa relazione. Del tutto ingenuamente tutto ebbe inizio. Nel sud della Toscana c’è una piccola città, Pitigliano, su in cima alla rupe, in cui mi recavo sempre più spesso. In realtà in piccola parte è vero: sono in Toscana e scrivo questo racconto. È iniziato tutto in maniera innocente. Nel sud della Toscana c’è una cittadina, Pitigliano, situata in cima a una rupe, in cui sono già stato più volte.
Schon (partikelhaft) verstärkt [emotional] eine Aussage, Feststellung das will schon was heißen nicht du schon wieder! drückt in Aufforderungssätzen Ungeduld o. Ä. aus hör schon auf [mit diesem Blödsinn]!
Schon (partikelhaft) drückt aus, dass im Falle der Realisierung einer Absicht o. Ä. eine bestimmte Konsequenz erwartet wird wenn wir schon eine neue Waschmaschine kaufen müssen, dann aber eine gute unterstreicht die Wahrscheinlichkeit einer Aussage [in zuversichtlichem Ton als Reaktion auf bestehende Zweifel] das wirst du schon schaffen
Schon (partikelhaft) schränkt eine [zustimmende] Antwort, Aussage ein, drückt eine nur zögernde Zustimmung aus das stimmt schon sie hat schon recht, wenn sie das sagt drückt aus, dass eine Aussage nur bedingt richtig ist, dass eine andere Schlussfolgerung o. Ä. möglich ist von der Tätigkeit her ist die Stelle nicht sehr interessant, von der Bezahlung her schon
Schon (partikelhaft) macht eine Äußerung in Frageform als rhetorische Frage kenntlich und gibt ihr oft einen geringschätzigen Unterton was sind schon zwei Jahre? wen interessiert das schon?
Là avevo sempre preso una stanza e avevo in programma di continuare a farlo in futuro. Tuttavia le cose possono andare diversamente: come può essere che a ciel sereno una casa sia in vendita? Che cos’è una casa? Quattro pareti con un tetto sopra? Questo vale per le case con una vista su Siena e non per selvatico sud della Toscana. Ogni tanto affittavo lì un alloggio e avevo intenzione di continuare a farlo. Ma a volte tutto cambia ed inaspettatamente c’è una casa in vendita. Cos’è una casa? Quattro pareti con un tetto sopra? Questo vale per le case con vista su Siena, non per il selvaggio sud della Toscana.
Qui una casa consiste nella fortuita combinazione di stanze, cantine, oltre alle voragini di gabinetti pendenti, tutti collegati in qualche maniera attraverso scale, corridoi o gallerie. I miei vicini volevano comprarla, e cedermi una stanza a pochi soldi. Qui una casa è la combinazione casuale di stanze, cantine e di dipendenze sospese sul precipizio, le quali sono in qualche modo tutte collegate attraverso scale, passaggi e tunnel. I mie vicini volevano comprarla e cedermi una stanza per pochi soldi.
Ci avrei costruito una doccia, messo un letto e via Ci avrei costruito una doccia, messo un letto e via. Alla fine è andata al contrario. I miei vicini non avevano abbastanza soldi, io ho comprato la casa e ceduto loro una camera. Nonostante nemmeno io potessi permettermelo. Ad ogni modo non ho mai capito nulla di acquisti di case. Ci avrei installato una doccia, avrei messo un letto et voilà. Alla fine fu il contrario. I miei vicini non avevano abbastanza soldi, ed io ho preso la casa e loro sono andati nella stanza. Anche se nemmeno io me la potevo permettere: non avevo la più pallida idea di come si comperasse una casa.
Vi risparmio i dettagli su cosa i Tedeschi, in quanto tali, fanno in Italia. Vi risparmio anche la descrizione dell’incontro con un impiegato del consolato italiano a Berlino che, immerso nella cultura, conservava un’incisione di Piranesi nel cortile e che mi ha richiesto un corso per principianti di burocrazia italiana. Preferisco risparmiarvi i dettagli di come avvengono gli acquisti in Italia essendo tedeschi. Vi risparmio anche la descrizione degli incontri con un funzionario dell’Ambasciata Italiana a Berlino, che risiedeva in una pittoresca stanza adornata con opere di Piranesi e che tenne per me un corso di burocrazia italiana per principianti.
Nel frattempo sono avanzato di livello Nel frattempo sono avanzato di livello. Ora trovo normale se un impiegato pubblico durante il servizio accantona completamente il mio caso per partecipare con altri colleghi a una interessante discussione sul calcio. Ti affidi al tecnico comunale, lui dice verrà il prossimo giovedì mattina, implicitamente significa che si prenderà una settimana di tempo. Intanto io ho fatto un po’ di progressi. Considero normale che un funzionario che mi sta assistendo si dimentichi completamente di me perché un collega intavola un interessante argomento calcistico. Si affidi all’idraulico del posto che dovrebbe venire il prossimo giovedì mattina, mi dice, una settimana ancora, che si prenderebbe in ogni caso.
E - cosa che prima mi avrebbe sconcertato - ora capisco perfino come gli italiani facciano a tessere le lodi dell’efficienza e cordialità dei funzionari tedeschi. Come sempre, ogni volta che il contratto è firmato, carico la macchina, che è presa in prestito, e guido per 1,500 km per volta. E, cosa che prima mi stupiva, intanto capisco persino le lodi cantate dagli italiani a proposito degli impiegati tedeschi, riguardo la loro efficienza e cortesia. Come sempre, quando il contratto è sottoscritto, carico l’auto a noleggio e guido per 1.500 km per ogni viaggio.
Wann immer du mich besuchst, du bist mir stets willkommen. Aus welcher Richtung man sich der Stadt auch immer nähert, zuerst erblickt man die Burg. Was auch immer du dir vornimmst, die Leute reden ja doch über dich. Was immer er zur Sprache bringt, er tut es mit Sachkenntnis.
Arrivo, mi siedo nella casa vuota e non riesco ancora a capacitarmi del fatto che sia mia. Mi guardo intorno e capisco che mi costerà un po’ di più del caro denaro che non ho nemmeno. Sì, l’Italia è il sogno dei tedeschi. In alcune case, in Italia, il sogno diventa realtà? No, lì finisce: la realtà diventa reale. Arrivo, mi sistemo nella casa vuota e non riesco ancora assolutamente a realizzare che sia mia. Mi guardo attorno e so che mi costerà ancora un bel po’ più di denaro, che io non ho assolutamente. È vero: l’Italia è il sogno dei Tedeschi. Diventerà realtà a casa mia? No, lì finisce: la realtà diventa reale.
Fatevi un attimo un conto: quante vacanze in Hotel di lusso vi sareste potuti permettere con i soldi che invece avete investito in una casa del genere? Abbastanza direi. Ma ormai è troppo tardi. Non andrete mai più da nessuna parte! Sedete nella vostra Toscana mentre sognate la Scozia, i Caraibi o anche solo (quale orrore!) Maiorca, dove ci si può abbandonare agli eccessi e alla sregolatezza. Fate un attimo i conti: quante volte potreste probabilmente andare in vacanza in begli hotel in luoghi a vostra scelta con i soldi che avete investito in questa casa? Molto spesso. Allora è tutto finito. Non viaggerete mai più altrove! Starete seduti nella vostra Toscana e sognerete la Scozia, i Caraibi o semplicemente solo (wow!) Majorca, dove potrete per una volta comportarvi male.
Qua non funziona così. Qua gli anziani siedono nella porta e scrutano come fossero guide turistiche. Una volta che il vostro volto diventa familiare, su di voi si faranno chiacchiere e pettegolezzi: che cosa fa lui a casa sua? E cosa vuol dire se questa rossa ha passato da lui una settimana, nonostante due anni fa lui abbia avuto un’altra ospite? Qui non va così. Qui gli anziani siedono fuori dalle porte e ti squadrano esattamente come nelle agenzie di viaggio. Una volta che il tuo viso è conosciuto, si applaudirà e si spettegolerà su di te. Che fa di bello nella sua casa? E come mai quella tipa dai capelli rossi ha trascorso una settimana da lui, quando solo due anni fa ne aveva ospitata un’altra?
E cos’avrà mai da fare in tutto il mondo, che gli fa lasciare la città a mezzogiorno, quando ogni persona normale come minimo mangia un piatto di pasta e una scodella di insalata e digerisce con un bicchiere di vino? E cosa al mondo lo spinge a lasciare la città a mezzogiorno, quando una persona normale si rimpinza con un piatto di pasta e una terrina di insalata e manda giù un bicchiere di vino?
Ma tutto questo non è inteso come una cosa cattiva e, inoltre, ricevi un bonus in quanto straniero: la cosa più importante, questi tedeschi, che vengono sempre nel nostro Piccolo Paese, non disturberanno mica oltre? Ad ogni modo, sono un pò pazzi, vero? Ma niente di tutto ciò è detto con cattiveria e inoltre si riceve un bonus per gli stranieri: la cosa più importante è che questi tedeschi, che vengono di continuo nel nostro Piccolo Paese, non disturbano. Ma in qualche modo sono un po’ pazzi, vero?
Certo, potrebbe esserci qualcosa di vero Certo, potrebbe esserci qualcosa di vero. Altrimenti datemi un motivo razionale per compare una casa in Toscana! Con una casa in Toscana non potete nemmeno più vantarvi così tanto. Sì, direi che è proprio così. Datemi almeno un buon motivo per comprare una casa in Toscana! Non la si può neanche più considerare un oggetto di vanto.
Ricevete soltanto sguardi ironici e pieni di compassione quando ammettete che anche a voi… è andata male. Ah, se avessi comprato una casa in Lazio. Il confine dista solo cinque chilometri da qui. Troverete soltanto sguardi carichi di ironica compassione quando ammetterete che anche voi…Cose che capitano. Accidenti, avrei dovuto comprare casa nel Lazio. Il confine è a soli cinque chilometri da qua!
Il conto, per favore! I tedeschi spendono di più per uno stile di vita italiano rispetto agli italiani stessi. I tedeschi spendono più soldi nelle specialità italiane degli italiani stessi. I tedeschi, per vivere all’italiana, spendono più degli italiani stessi
Die Rechnung, bitte! I tedeschi spendono più soldi per mangiare in ristoranti italiani che gli italiani stessi Zahlen, bitte! I tedeschi spendono più soldi per il tenore di vita italiano degli italiani stessi
Quando un albergatore vuole fare una buona impressione, offre un espresso dopo il pasto. Deve essere forte e nero, caldo fumante e con sopra uno strato di schiuma cremosa. Proprio come in un bar italiano. Tutto il piacere del caffè schiacciando un bottone, perché la macchina del caffè fa tutto: macina i chicchi, bolle l’acqua e prepara l’espresso. Quando gli ospiti tedeschi vogliono farsi vedere, offrono un espresso a fine pranzo. Questo dev’essere forte e scuro, bollente e fumante e con una morbida “crema” sopra. Proprio come in un bar italiano. Il piacere del caffè sta nel premere un bottone, dato che una macchina automatica pensa a tutto: macina i chicchi, fa scaldare l’acqua e fa bollire il caffè.
I tedeschi amano queste macchinette automatiche I tedeschi amano queste macchinette automatiche. In ogni decima casa si può già trovare uno dei robot a forma di blocco per caffé espresso. Gli italiani tengono molto alla loro macchinetta. In ogni cucina si trova il piccolo bricco in alluminio o in acciaio. I tedeschi amano queste diavolerie. In una casa su dieci si trova una di quelle tozze macchinette da caffè. Gli italiani dipendono dalla loro macchinetta. In ogni cucina c’è una caffettiera di alluminio o di acciaio.
In ogni cucina c’è questo bricco di alluminio o di acciaio, che permette loro di gustare un caffè come un tempo a casa di Mamma3: si ammucchia la polvere a formare un piccolo vulcano, si riempie il bricco di acqua del rubinetto, si avvita, si mette sulla fiamma del fornello a gas. Il caffè è un piacere, come una volta dalla mamma: si riempie la base della macchinetta con acqua del rubinetto, si ammucchia il caffè macinato (nel filtro) fino a creare un piccolo vulcano (montagnetta), si riavvita la macchinetta e si posiziona sopra la fiamma del fornello.
Esattamente dopo tre minuti, la moka fa uscire il caffè come un vulcano in eruzione. E quando gli italiani hanno voglia di bere un espresso che sia come quello del bar, basta che vadano dietro l’angolo. Tre minuti dopo, come un vulcano, la macchinetta erutterà caffè caldo. E quando gli italiani vogliono gustarsi un espresso come quello del bar, girano semplicemente l’angolo.
Halt Gebrauch: besonders süddeutsch, österreichisch, schweizerisch Eben (verstärkt eine [resignierte] Feststellung, fasst bestätigend Vorangegangenes zusammen) Bsp. Das ist halt so.
Il fatto che i tedeschi apprezzino così tanto la macchinetta per il caffè, rende gli italiani ancora orgogliosi. Non devono berlo, solo trarne profitto. Così come con tutti gli altri prodotti che soddisfano il desiderio di “made in Italy” dei tedeschi: pasta di grano duro, olio d’oliva, mobili e moda. Il fatto che i tedeschi amino così tanto la macchinetta del caffè rende in ogni caso fieri gli italiani. Loro non devono berlo, ci devono solamente guadagnare sopra, come con tutti i prodotti in grado di provocare il desiderio italiano dei tedeschi, per esempio la pasta di grano duro e l’olio d’oliva, i mobili e la moda.
ja drückt im Aussagesatz eine resümierende Feststellung aus, weist auf etwas Bekanntes hin oder dient der Begründung für ein nicht explizites Geschehen oder für etwas Allgemeingültiges; doch, bekanntlich Beispiele das habe ich ja gewusst du kennst ihn ja
Per secoli sarebbe stato impensabile Per secoli sarebbe stato impensabile. L’Europa era divisa tra consumatori di carne e di cereali - il confine erano le Alpi. Ai nobili tedeschi non sarebbe mai venuto in mente di mettere in tavola durante un banchetto della pasta fatta in casa proveniente dalla terra dei “maccheroni” al posto della carne alla brace - oggi invece è normale mangiare la pasta, rinomata in tutto il mondo. Per molti secoli non c’è stato da pensarci. L’Europa si divideva in mangiatori di carne e di grano; il confine era segnato dalle Alpi. Alla nobiltà tedesca non sarebbe mai venuto in mente, durante un pranzo di rappresentanza, di mettere in tavola invece che il grasso arrosto allo spiedo, della pasta fatta a mano proveniente dal paese dei “maccheroni” – oggi il comunissimo piatto di pasta è dato per scontato.
Die Bezeichnung Makkaroni für die italienische Nudelsorte steht bereits im Plural, einen Singular gibt es nicht. Der vermeintliche Plural »Makkaronis« ist daher nicht richtig. Wird das Wort als abfällige Bezeichnung für (die) Italiener gebraucht, lautet hingegen der Singular »der Makkaroni« und der Plural »die Makkaronis«.
Un mare di guide gastronomiche e riviste specializzate patinate forniscono ai tedeschi pazzi per l’Italia indirizzi di fabbricanti di coltelli da cucina in remoti paeselli sugli Appennini e di coltivatori di tartufi in Piemonte. Un mare di guide gastronomiche e lucide riviste specializzate procura ai tedeschi malati di Italia gli indirizzi di fabbricanti di coltelli in sperduti paesini dell‘Appennino e di coltivatori di tartufi nel Piemonte.
Chi si portava qualcosa ad Amburgo o Berlino mostrava, alle cene, una bottiglia di olio d’oliva dalla tasca del completo Brioni e intratteneva le signore presenti con chiacchiere sul lavoro nei giardini di ulivi nelle case di campagna in Toscana, in Umbria o nelle Marche. Ad Amburgo o Berlino, chi tiene a se stesso, porta alle cene una bottiglietta di olio di oliva fatto in casa messa nella tasca del completo di Brioni ed intrattiene le dame presenti con tecnicismi sugli aratri degli olivi di una tenuta in Toscana, in Umbria o nelle Marche.
halten - auf etwas besonderen Wert legen; auf etwas besonders achten; um etwas bemüht seinBeispiele sehr, streng auf Ordnung, Anstand, Sitte halten er hielt sehr genau darauf, dass alles seinen geregelten Gang ging er ist jemand, der [etwas] auf Sauberkeit hält Wendungen, Redensarten, Sprichwörter auf sich halten (auf sein Ansehen, seinen Ruf, sein Image bedacht sein: wer [ein bisschen] auf sich hält, kann sich in so einer Kaschemme nicht sehen lassen)
Non più l’insalata senza rucola, non più la pasta senza autentico Parmigiano reggiano. Anche il vino non proviene più solo dal Chianti della Toscana ma è per lo meno un Donnafugata dalla Sicilia. Niente più insalata senza rucola, niente pasta senza il vero Parmigiano Reggiano. Il vino non viene più solo da Chianti, ma c’è almeno un Donnafugata dalla Sicilia.
Alcuni amano anche entrare con la forza in vestiti di Prada oscenamente cari che sembra provengano da dopo la guerra, come se li avesse fabbricati la sarta della nonna. Riguardo a ciò essi sono stati evidentemente pensati per il mercato giapponese, poiché non possono sicuramente attenersi a una normale figura tedesca. Alcuni amano anche cercare di entrare in vestiti di Prada oscenamente cari, come se arrivassero dalla nonna sarta, allora, dopo la guerra. Contemporaneamente si sono anche dati evidentemente al mercato giapponese, perché non riuscivano proprio a contenere una figura tedesca normale.
Dabei - bei jemandem, etwas - bei etwas anwesend; an etwas beteiligt, teilnehmend - im Verlaufe von, währenddessen, gleichzeitig - bei dieser Sache, Angelegenheit; bei alledem, hinsichtlich des eben Erwähnten - obwohl, obgleich - mit etwas Bestimmtem beschäftigt
Ultimamente a Münster viene ordinato il prosciutto di San Daniele al posto del tagliere di salumi, e il lardo di colonnata è già conosciuto dai tedeschi: è speck grasso, bianco come le montagne di marmo di Carrara. O le lenticchie di lusso da Castelluccio di Norcia, al costo di 10€ al chilo. Ultimamente a Münster si ordina Il prosciutto San Daniele invece del tagliere con affettati westfalici. I tedeschi conoscono già anche il lardo di colonnata: con grasso bianco quanto i marmi di Carrara. Oppure le pregiate lenticchie di Castelluccio di Norcia, dieci euro al chilo.
A Goethe tutto questo non sarebbe mai passato per la testa A Goethe tutto questo non sarebbe mai passato per la testa. Riguardo ai suoi viaggi in Italia scrisse molto sulle statue antiche e molto poco sul cibo delle trattorie. Lui amava l’Italia, tuttavia non amava da tempo gli italiani. A Goethe non sarebbe mai passato per la testa tutto questo. Scrisse molto sul suo viaggio in Italia, soprattutto riguardo antiche statue e molto poco sul cibo delle trattorie. Amava l’Italia e per questo non amò a lungo gli italiani. A Goethe tutto questo non sarebbe mai venuto in mente. Nel suo Viaggio in Italia scrisse molto sulle statue antiche e molto poco sul cibo delle trattorie. Amava l’Italia, ma ciò non significa che amasse gli italiani.
“Non saprei aggiungere nient’altro su questo paese, se non che i suoi abitanti sono primitivi e tra lo splendore e la solennità della religione e delle arti non sono minimamente diversi da come sarebbero se vivessero nelle caverne e nei boschi.” “Della nazione non saprei cosa altro dire, se non che sono persone naturali, che non sono molto diversi dal lusso e dal decoro della religione e dell’arte, anche se fossero messi in grotte o foreste” “Della nazione non ho nient’altro da dire, se non che sono persone naturali che sotto la magnificenza e la dignità della religione e delle arti non sono un pelo diversi da come sarebbero in caverne e foreste.”
«Di questo popolo non saprei dire se non che è un popolo allo stato di natura e che, pur vivendo in mezzo alla magnificenza e alla maestà della religione e delle arti, non è dissimile d’un capello da quel che sarebbe, se vivesse nelle caverne e nelle selve.»
La risposta che si ottiene se si chiede da chi è stato inventato il buonissimo cappuccino, diventato una bevanda trendy in tutto il mondo, dipende in tutto e per tutto dalla persona a cui lo si chiede. Se vi trovate a sud delle Alpi, specialmente in Italia, allora vi diranno che è proprio qui che il cappuccino ha la sua origine. La risposta che ottenete quando chiedete chi ha inventato il delizioso cappuccino, bevanda diventata di tendenza in tutto il mondo, dipende dalla persona alla quale lo domandate. Se vi trovate a sud delle Alpi, specialmente in Italia, allora vi diranno che il cappuccino ha avuto origine lì.
Se al contrario siete in una regione dove si parla tedesco, gli amanti di questa bevanda affermeranno che lo speciale caffè con schiuma di latte proviene dalla capitale austriaca Vienna. Qui il precursore di questa variante del caffè venne chiamato “kapuziner” e si trovava proprio in cima alla lista delle ordinazioni di coloro che frequentavano le classiche caffetterie viennesi. Se invece vi trovate nell’area germanofona, allora i buongustai vi racconteranno che questo speciale caffè viene dalla capitale austriaca Vienna. Qui il precursore di questa specialità di caffè è stato chiamato “cappuccino” ed era ai primi posti fra le ordinazioni dei frequentatori delle classiche case del caffè viennesi.
Ma perché “Kapuziner”? Questa denominazione si ricollega al copricapo della veste dei frati cappuccini, in tedesco “Kapuze”, il cui colore assomigliava a quello della bevanda. Gli storici presumono che il cappuccino sia stato portato in Italia dai soldati austriaci che durante la prima guerra mondiale erano stanziati nelle province settentrionali del paese. Ma quindi perché “Kapuziner”? Questa definizione si riferisce al cappuccio del vestito di un monaco, in italiano “cappuccio”, che somiglia nella colorazione alla bevanda calda. Gli storici suppongono che i soldati provenienti dall’Austria, che durante la prima guerra mondiale erano dislocati nelle province del nord d’Italia, portavano a quell’epoca il cappuccino verso l’italia.
Per preparare un buon cappuccino, è necessario far attenzione a qualche regola. Innanzitutto la grandezza delle tazze utilizzate, che può deve poter contenere tra i 150 e i 180 millilitri, è importante per ottenere una perfetta ripartizione tra le due componenti essenziali del cappuccino, caffè e schiuma. Le parti vengono unite verso la metà. Per fare un cappuccino come si deve bisogna rispettare alcune regole. Innanzitutto, la capienza della tazza deve essere compresa tra i 150 e i 180 millilitri. Questa quantità permette di ottenere un bilanciamento ideale delle due parti che compongono il cappuccino: il caffè e la schiuma di latte. Infatti le due componenti devono essere presenti con un rapporto di circa 1:1.
I baristi esperti preparano così il cappuccino: aggiungono l’espresso e la schiuma in modo tale che sulla superficie rimanga una bella schiuma di latte che abbellisca il caffè alla vista, mentre sotto, la schiuma si mescola con l’espresso. I baristi esperti mescolano l’espresso e la schiuma in maniera tale che sopra resti una corona di schiumetta che abbellisce il caffè, mentre la restante schiuma si unisce sotto con l’espresso.
Mark Spörrle, redattore, ha attraversato in lungo e in largo l’Italia per dieci giorni, a fianco del collega italiano Beppe Severgnini. Al suo ritorno a casa, tutto in lui era cambiato. “Sei cambiato” - mi ha detto mia moglie, una volta a casa - “Non ti arrabbi più quando la metro è affollata, o quando i ciclisti per poco non ti prendono sotto. Questo viaggio ti ha come...fatto bene.” In dieci giorni il redattore di Zeit Mark Spörrle ha attraversato l’Italia a fianco del suo collega italiano Beppe Severgnini. Al suo ritorno, c’era qualcosa di diverso in lui. “Sei cambiato”, mi ha detto mia moglie quando sono tornato a casa, “non ti arrabbi più quando il treno è sovraffollato. O quando i ciclisti per poco non ti investono. Forse, per quanto possa suonare strano, questo viaggio ti ha fatto bene”.
È possibile. Piuttosto che un viaggio fu un tour de force È possibile. Piuttosto che un viaggio fu un tour de force. In otto giorni da Berlino a Palermo, viaggiando su minimo 19 treni e a bordo di uno spericolato furgone Volkswagen. Su un traghetto. Su una vespa per le strade die Milano seduto dietro Beppe Severgnini, autore di best seller, totalmente sprezzanti del pericolo. Puo‘ essere. Sebbene non sia stato un viaggio: è stato un tour de force. In otto gorni da Berlino a Palermo. In almeno 19 treni e su un furgone guidato a rotta di collo. Su un traghetto. Sul sedile posteriore di un motorino dell‘autore di bestseller Beppe Severgnini, pieno di odio verso gli scooter di Milano.