DISABILITA’:fattori esogeni prenatali

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Transcript della presentazione:

DISABILITA’:fattori esogeni prenatali La gravidanza è un’esperienza fisiologica nella vita di una donna, da vivere il più possibile con serenità e senza un’eccessiva medicalizzazione. Alcune patologie, però, rappresentano un pericolo molto serio per il feto o per la stessa gestante e, quindi, richiedono molta attenzione in termini di diagnostica e di prevenzione. Analogamente, l’assunzione di farmaci da parte della madre può mettere a rischio la vita embrionale e fetale. È di notevole importanza quindi tutelare il benessere della madre durante la gravidanza al fine di proteggere il feto.

I Farmaci: gli effetti sul feto Verso la metà del XX secolo sono stati individuati farmaci teratogeni responsabili di anomalie e malformazioni dell’embrione.

Il Talidomide, farmaco usato negli anni ’50 - ’60 come sedativo o antinausea, ha causato la nascita di bambini con malformazioni agli arti quali amelia (assenza degli arti) e focomelia (riduzione delle ossa lunghe degli arti). Questo farmaco agisce come inibitore dell’angiogenesi ovvero dello sviluppo dei vasi sanguigni ; pertanto, se assunto in gravidanza, interferisce con lo sviluppo dell’embrione. L’induzione di malformazioni a causa di un teratogeno specifico dipende dallo stadio di sviluppo, dalla dose di esposizione e dalla suscettibilità genica. L’embriogenesi (dalla quarta alla decima settimana di gestazione), fase in cui si sviluppano gli organi, è il periodo più suscettibile alle malformazioni. La donna spesso è inconsapevole della propria gravidanza perciò può assumere xenobiotici e farmaci pericolosi per l’embrione. I farmaci per i quali si dispone di una sufficiente documentazione sull’assenza di fenomeni dannosi sono: Betalattamine Macrolidi Fosfamicina Studi statistici dimostrano come l’importanza clinica dell’uso dei farmaci in gravidanza sia oggetto di scarsa attenzione. Molto spesso, per la gestante, si utilizzano le dosi suggerite per pazienti non gravide. Tali dosi potrebbero avere effetti nocivi sulla madre e sul feto.

Malattie Rosolia Varicella Parotite Infezione da HPV Citomegalovirus Toxoplasmosi Citomegalovirus

La Rosolia La rosolia è una malattia virale molto pericolosa in gravidanza. Il virus si diffonde attraverso le goccioline respiratorie emesse dal malato. Se contratta dalla madre e trasmessa al feto, può causare aborto o danni fetali molto gravi come ridotto sviluppo, sordità malformazioni cardiache e cecità. Per prevenire la rosolia in gravidanza è possibile vaccinarsi almeno sei mesi prima del concepimento ed è opportuno effettuare, all’inizio della gestazione, un’analisi per ricercare gli anticorpi nel sangue materno. Qualora la gestante dovesse contrarre la rosolia durante la gravidanza, il bambino dovrà essere monitorato attentamente dopo la nascita anche se al momento del parto non dovesse manifestare alcun sintomo.

La varicella La varicella è una malattia particolarmente contagiosa poiché il virus si trasmette facilmente attraverso le vie respiratorie. La malattia si manifesta con la comparsa di vescicole pruriginose su tutto il corpo. Contratta durante la gravidanza, può essere trasmessa al feto con una probabilità che si aggira intorno al 20%. È pericolosa soprattutto nel primo trimestre di gravidanza, quando può causare aborto spontaneo o la cosiddetta varicella congenita, caratterizzata da lesioni cutanee, atrofia muscolare o encefaliti e ritardo mentale. La varicella è molto insidiosa anche se contratta nelle ultime settimane di gravidanza. Infatti, se il parto avviene in concomitanza con la manifestazione dei sintomi, il bambino si trova facilmente esposto all’infezione perché l’organismo materno non ha avuto il tempo di trasmettergli gli anticorpi necessari per combatterla. In questo caso, le conseguenze per il neonato possono essere anche gravissime, addirittura letali.

La Parotite Anche la parotite ( comunemente chiamata orecchioni) è una malattia virale rara nell’età adulta. L’agente infettivo appartiene alla famiglia dei Paramixovirus. Se si ammala di parotite nel primo trimestre di gravidanza, la donna va incontro ad un aumentato rischio di aborto. Non è ben valutabile l’entità del rischio di infezione embrio-fetale. È generalmente sconsigliata la vaccinazione in gravidanza e la protezione con anticorpi specifici non risulta molto efficace.

INFEZIONE DA HPV I condilomi sono formazioni di tipo verrucoso determinate dal virus H.P.V. Sono localizzati solitamente a livello genitale e perineale. Quando si presentano in gravidanza è opportuna la loro rimozione mediante laser. In rarissimi casi le formazioni condilomatose possono raggiungere dimensioni tali da ostacolare il parto per via vaginale determinando il ricorso al taglio cesareo. Se i condilomi sono presentati a livello vaginale è possibile che il neonato si infetti attraversando il canale del parto. In questi casi i medici possono decidere di far nascere il bambino con il taglio cesareo.

La Toxoplasmosi È una malattia infettiva solitamente asintomatica nell’uomo, causata dal Toxoplasma gondii, un parassita che si stabilisce nell’intestino di alcuni animali soprattutto i gatti, producendo uova che vengono disperse nell’ambiente attraverso le feci. A scopo preventivo bisogna evitare ogni possibile contatto con le cisti del parassita, non mangiare carne cruda o poco cotta, lavare bene le verdura, usare guanti per le attività di giardinaggio e la pulizia della lettiera per gatti. Innocua per gli adulti, la toxoplasmosi in gravidanza è molto pericolosa. Il parassita, infatti, attraversa la placenta ed infetta il feto con gravi conseguenze quali danni neurologici e cecità. La portata dei danni dipende dall’epoca della gestazione: nel 1° trimestre esiste un alto rischio di aborto spontaneo mentre nel 2° trimestre è più probabile che il feto riporti disturbi celebrali. Nell’ultima fase della gravidanza, invece, le conseguenze non sono cosi gravi perché il bambino è più maturo e formato.

Il Citomegalovirus Il citomegalovirus (Cmv) appartiene alla famiglia degli Herpesvirus. Il contagio può avvenire per contatto persona-persona ad esempio tramite rapporti sessuali, baci sulla bocca, contatto della bocca con mani sporche di saliva o di urina e per trasmissione madre-feto durante la gravidanza. Una volta contratta l’infezione, il virus rimane latente nell’’organismo per tutta la vita, ma può riattivarsi in caso di indebolimento del sistema immunitario. L’aspetto più importante legato al Cmv è rappresentato dalle infezioni congenite: un’ infezione contratta durante la gravidanza e trasmessa al feto può, infatti, arrecare al bambino danni permanenti anche gravi. Il rischio di trasmissione al feto sembra essere correlato al periodo gestazionale durante il quale viene contratta l’infezione. Si ipotizza un maggiore rischio di severità della malattia quando la trasmissione avviene nei primi tre mesi di gravidanza. L’85-90% dei neonati con infezione congenita è asintomatica. Il 10-15% circa dei neonati è, invece, sintomatico. I sintomi possono essere temporanei (problemi al fegato, alla milza, ai polmoni, ittero,convulsioni) o permanenti ( cecità, sordità, ritardo mentale, deficit di coordinazione dei movimenti). Non esiste un vaccino per il Cmv.

Le Complicazioni  Quando una gravidanza si interrompe spontaneamente entro 180 giorni dalla data di inizio dell’ultima mestruazione si parla di “aborto spontaneo” che, nella maggior parte dei casi, si verifica durante il primo trimestre di gravidanza. L’aborto spontaneo è un evento casuale. È definito invece ricorrente quando in una medesima paziente si verificano due o più eventi abortivi spontanei consecutivi. Le cause più frequenti di un aborto spontaneo sono : Anomalie genetiche e cromosomiche del feto, ritenute responsabili di oltre il 50% degli aborti spontanei, soprattutto nel corso del primo trimestre di gravidanza. Malformazioni dell’utero che si presenta piccolo oppure diviso al suo interno impedendo cosi al feto di avere lo spazio necessario per svilupparsi; fibromi uterini. Diabete, ipertensione arteriosa, malattie renali croniche, squilibri ormonali, malattie autoimmuni ( come il lupus eritematoso sistemico, l’artrite reumatoide ), infezioni di natura batterica, virale oppure parassitaria. Spesso la causa che provoca un aborto spontaneo non è identificabile, ma va comunque considerato che, nella maggior parte dei casi, tale evento è sporadico ed assolutamente non ripetitivo.

Caione Vanda La Bella Valentina Ferragonio Giusy Marzouk Dalila SITOGRAFIA: www.pianeta mamma.it/gravidanza/gravidanza-a-rischio www.lifegate.it/5-malattie-pericolose-in-gravidanza CLASSE: 5 CS Caione Vanda La Bella Valentina Ferragonio Giusy Marzouk Dalila