Lez. 10 c L’ Italia del Quattrocento ( )

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Transcript della presentazione:

Lez. 10 c L’ Italia del Quattrocento (1454-1500) Noi e gli altri [Roma e il mondo] appunti di storia medievale (IV-XV secolo) Lez. 10 c L’ Italia del Quattrocento (1454-1500) Prof. Marco Bartoli

Dopo la pace di Lodi Dopo la pace di Lodi nel 1454 i principali stati regionali dovevano consolidare il proprio potere acquisito di recente Milano – Francesco Sforza Napoli – Alfonso d’Aragona Firenze – Lorenzo il Magnifico

Milano Francesco Sforza rivelò doti di uomo di Stato, scegliendo come cancelliere Cicco Simonetta Politica estera in continuità con i Visconti: amicizia con la Francia, espansione verso Genova Il figlio Galeazzo Maria venne ucciso da una congiura il 26 dicembre 1476, ma i congiurati vennero presi dal popolo La vedova, Bona di Savoia, reggente per il figlio Gian Galeazzo, dovette affrontare l’insurrezione di Genova (1480) e decise di associare nella reggenza il cognato Ludovico il Moro che nel 1487 riprese Genova.

Napoli Alfonso decise di spostare la capitale da Barcellona a Napoli. Riuscì a controllare la ribellione dei baroni, grazie ai catalani che aveva portato con sé. ma impose tasse gravose Politica estera: affermò la sua autorità sulle coste tunisine, aiutò Scanderberg in Albania contro i Turchi, sostenne Genova contro Milano Alla morte (1458) tre regni (Aragona, Sicilia e Sardegna) andavano al fratello Giovanni, mentre il regno di napoli andava al figlio illegittimo Ferdinando (Ferrante)

Ferrante Il papa Callisto III non riconobbe Ferrante e invitò Giovanni d’Angiò (nipote di Luigi, che si era contrapposto ad Alfonso), ma questi venne sconfitto a Sarno nel 1460. Scelse come cancelliere Antonello Petrucci, che riaprì l’università di Napoli nel 1465. Le ostilità di Venezia, che mal vedeva l’alleanza tra Napoli e l’Albania, obbligarono Ferrante a mantenere elevata la pressione fiscale. 1480 sbarco dei Turchi a Otranto (responti solo nel 1481) 1485. La congiura dei baroni, guidata da Antonello da Sanseverino, cui partecipò anche Antonello Petrucci. La reazione fu violentissima. 1494 Ferrante muore, gli succede il figlio Alfonso

Firenze: la Signoria dei Medici Cosimo dei Medici riuscì a consolidare il suo controllo sulla macchina statale fiorentina attraverso la creazione del Consiglio dei Cento (1458) 1464 alla morte di Cosimo gli succede il figlio Piero, detto il Gottoso 1469 una congiura guidata da Luca Pitti ebbe la peggio, Piero ottenne l’appoggio militare e finanziario di Ferrante d’Aragona e di Bianca di Savoia, le truppe ribelli guidate da Bartolomeo Colleoni vennero sconfitte da quelle al soldo dei fiorentini, guidate da Federico da Montefeltro. In quello stesso anno però Piero moriva, lasciando due figlio: Lorenzo e Giuliano.

Lorenzo dei Medici Lorenzo seppe prendere in mano la Signoria. Subito mosse guerra a Volterra per controllare le miniere di allume, indispensabili per la tintura delle stoffe. La famiglia dei Pazzi, la cui banca era entrata in contrasto con quella dei Medici ordirono una congiura, con il consenso del pontefice Sisto IV e il 26 aprile 1476 Lorenzo e Giuliano vennero assaliti a S. Maria del Fiore. Lorenzo scampò in sacrestia, mentre il fratello morì. La congiura fallì per il mancato sostegno popolare. Lorenzo divenne “L’ago della bilancia” della politica italiana 1489 ottenne la porpora cardinalizia per il figlio Giovanni (futuro papa Leone X) Fu lui a volere nel convento domenicano di san Marco frate Girolamo Savonarola da Ferrara. Nel 1492 morì.

I papi del Quattrocento Nella seconda metà del Quattrocento si succedettero diversi pontefici che rivelarono buone qualità di politici, ma non sempre altrettanto buone qualità di pastori d’anime. Lo Stato della Chiesa è ormai uno degli attori della vita politica della penisola. I Pontefici si comportano e si pensano come sovrani temporali. Lo Stato della Chiesa doveva però superare i particolarismi delle diverse signorie locali (un po’ come il regno di Napoli coi baroni)

Il nepotismo I pontefici si affidarono per questo scopo a membri delle loro famiglie. Di qui il fenomeno del nepotismo. Sisto IV, della famiglia genovese della Rovere, sostenne l’impegno del nipote Girolamo Riario, nominandolo cardinale e provocando, di fatto, la guerra di Ferrara. Nel 1482 il papa strinse alleanza con Venezia (cui promise Ferrara) contro Ferrante. Girolamo Riario si mosse contro le signorie della Romagna, ma contro di lui reagì Ercole d’Este, sostenuto dagli Sforza e dai Gonzaga, che ebbero la meglio. Nel 1492 diviene papa Alessandro VI, Borgia, che tentò un’analoga oprazione con il figlio Cesare.

Venezia Dopo il 1453, con la caduta di Costantinopoli, Venezia vide seriamente minacciato il suo predominio commerciale in Oriente. Nel 1468 Maometto II attaccò l’isola di Negroponte (l’antica Eubea) che era veneziana sin dalla IV crociata (1204) Venezia rimediò in parte alla perdita con l’acquisizione dell’isola di Cipro, la cui regina venne accolta a Venezia Conseguenza dell’indebolimento ad oriente fu però l’accresciuta presenza sulla terraferma, dove venezia condusse un’abile politica di contenimento di Milano e dell’Austria.